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IO AUTOPRODUCO!
Raccolta di "ricette" di autoproduzione in cucina e non solo per il
3° compli-blog di GocceD'aria
indice
Da mangiare
Pan bauletto (fette biscottate) spirale d'orzo di Sara M.
Composta di fragole con datteri e vaniglia di Alice Ricette Vegolose
Pane casereccio con semola di grano duro di Simona Batuffolando
Torta alle carote di Moira Le gioie di Moira
Panini all'olio di Sabrina
Barrette ai cereali e frutta secca di Erica Semplicemente Oggi
Veg-burger di fagioli e amaranto di Naturalentamente
Marmellata di susine senza zucchero di Marta La schiresa
Piccole olive nere di Mari Cucinaverdedolceesalata
Crema di limone di Fiore Casalinga per caso
Ghiaccioli allo yogurt e al caramello di Felicia Le delizie di Feli
Cuore di gelato biscotto raw vegan di Lucy La balena volante
Olive in salamoia e sotto sale di Sono io, Sandra
Ratatuille di verdure a km 0 di Sono io, Sandra
Pan-carrè ai semi di girasole di Cri Dove gira il sole
Frappè all'anguria di Annalisa Passato tra le mani
Calippo alle pere di Daria GocceD'aria (fuori contest logicamente!)
Pulizie e detersione
Detersivo piatti fatto in casa di Valentina Naturalentamente
Sapone alla camomilla di Serena Enjoy Life
Crema per il viso di Shane Semplicemente Oggi
UN UNGUENTO IN VIAGGIO! di Eliana
Pan bauletto (fette biscottate) spirale d'orzo di Sara M.
Mescolare 150g di pasta madre
rinfrescata con 470g di farina di
frumento (tipo 0, 1 o 2), 230g
d'acqua, 80g di malto di riso o
mais, 10g di malto d'orzo, 5g di
sale e 30g di olio EVO. Lavorare
un po' l'impasto, ma prima che
abbia preso corpo del tutto,
prelevarne 1/3 a cui aggiungere 3
cucchiaini di orzo solubile.
Lavorare separatamente i due
impasti, aggiungendo farina se
necessario. Far lievitare coperti i
due impasti per tre ore, fare poi
un giro di pieghe di rinforzo e
lasciar riposare un'altra ora. Ora
stendere a rettangolo l'impasto
bianco (30x50 cm circa) e quello
scuro (28x50 cm circa). Adagiare
il rettangolo con l'orzo sopra
quello bianco e arrotolare il tutto.
Riporre il salsicciotto
delicatamente in uno stampo da
plum cake infarinato, coprirlo con
un canovaccio umido e far lievitare ancora 4-5 ore. Cuocere in forno statico a
160°C per 45-50 minuti e lasciar raffreddare almeno 8 ore prima di affettare.
Composta di fragole con datteri e vaniglia di Alice Ricette Vegolose
Ingredienti:
• 900g di fragole
• 15 datteri freschi
• 1 baccello di vaniglia
• 1 cucchiaio raso di agar-agar in polvere
Procedimento:
Pulite le fragole e tagliatele a pezzi grossolani. Denocciolate i datteri, sminuzzateli
e aggiungeteli alle fragole. Mettete le fragole e i datteri in una pentola a bordi alti e
accendete il fuoco; aggiungete anche i semini del baccello di vaniglia, mescolate
bene, mettete un coperchio e aspettate che la frutta raggiunga il bollore.
Nel momento in cui la frutta raggiunge il bollore, abbassate la fiamma al minimo e
aggiungete l’agar-agar, pochissimo per volta e mescolando, per evitare di fare
grumi. Per distribuire meglio l’agar-agar e dare alla composta una consistenza più
vellutata, frullate con un frullatore ad immersione: io ho frullato poco per lasciare
intatti dei pezzetti di fragole, se volete potete anche frullare maggiormente per
ottenere una consistenza liscia, senza pezzi di frutta, ottenendo così un prodotto
più simile a una marmellata. Rimettete il coperchio e lasciate sobbollire a fiamma
minima per circa un’ora, mescolando ogni tanto per evitare che la frutta si attacchi
sul fondo.
Trascorso il tempo di cottura la vostra composta è pronta; a questo punto potete
travasarla in vasetti di vetro opportunamente sterilizzati.
Trucchi e suggerimenti:
1. Utilizzate fragole ben mature e datteri freschi (quelli secchi spesso
contengono zucchero ): avrete un prodotto naturalmente dolce e goloso.
2. Se metterete i vasetti con la composta bollente, ben chiusi, a raffreddare a
testa in giù, si formerà un sottovuoto che permetterà una conservazione di
qualche mese; se volete essere ancora più sicuri potete far bollire i vasetti
(una volta raffreddati) per 20 minuti in acqua bollente, così i tempi di
conservazione saranno ancora più lunghi, arrivando tranquillamente fino ad
un anno.
3. Provate la composta al naturale, spalmata su fette di pane o fette biscottate,
ma anche in aggiunta al gelato, ad una macedonia di frutta, come ripieno per
biscotti e crostate…in ogni veste sarà una vera delizia.
Pane casereccio con semola di grano duro di Simona Batuffolando
Per questo pane non ho seguito una ricetta ma ho mescolato farine che avevo in
casa. Per il resto sono andata ad occhio seguendo i criteri soliti della panificazione,
ossia tot sale/kg. di farina, tot acqua/kg di farina, tot olio ecc. ecc.
Cosa serve:
150 g. lievito madre rinfrescato (se si vuole leggere di più sul lievito madre
cliccare qui) oppure se non si ha a disposizione penso si possano usare 40 g. di
lievito madre secco
400 g. farina di grano duro macinata a pietra
200 g. farina 0 (zero) macinata a pietra
300 g. circa d'acqua (circa perchè dipende tutto da quanta ne assorbe la farina che
si utilizza)
1 cucchiaino colmo di sale fino
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di malto di riso
Mettere nella ciotola della planetaria (se non si ha, usare una ciotola capiente) il
lievito madre a pezzi e le farine setacciate.
Unire un po' per volta l'acqua a temperatura ambiente a velocità 1 (o con una
forchetta se si fa a mano), unire l'olio e il malto.
Aumentare un po' la velocità aggiungendo la restante acqua o q.b. per ottenere un
impasto piuttosto sodo, unire in ultimo il sale sciolto in un pochino di acqua tiepida.
Se si fa a mano, travasare l'impasto su un tagliere e impastare fino a quando
l'impasto non sia più appiccicoso ma sia liscio ed omogeneo.
Mettere la palla di pasta in una ciotola spennellata di olio, coprire con pellicola
alimentare.
Ora si hanno due possibilità: o si mette in frigo tutta una notte, poi la mattina si tira
fuori l'impasto, si lascia a temperatura ambiente per circa un'ora e si rilavora,
oppure si fa lievitare in luogo tiepido finchè quasi raddoppia di volume (dipende dal
tempo, dalla farina utilizzata)
In seguito impastare senza fare forza brevemente l'impasto lievitato e modellarlo:
formare una pagnotta della forma che più piace, io l'ho fatta ovale ma poi lievitando
è diventata sul rettangolare :-)
Praticare dei tagli obliqui e mettere a lievitare nuovamente il pane, dopo averlo
spolverizzato di farina sulla placca rivestita da carta forno, in luogo tiepido (o forno
spento con lucina accesa oppure priscaldato a 50° e poi spento) per circa due ore.
Un'accortezza: coprire il pane con un canovaccio largo, sistemare tutt'attorno dei
pesi tipo pacchi di zucchero o farina o pasta in modo tale che il pane possa lievitare
maggiormente verso l'alto e non in larghezza.
Preriscaldare il forno statico (io ho notato che per pane di grandi pezzature è
meglio quello statico, mentre piccole pezzature va benissimo quello ventilato) a
200° mettendo sul fondo un pentolino con dell'acqua per creare vapore.
Infornare e lasciare cuocere per circa 25 minuti.
Poi velocemente togliere il pentolino d'acqua e abbassare la temperatura a 180° e
lasciare cuocere ancora un'altra ventina di minuti. Controllare la cottura. Dipende
dal forno, possono volerci anche 10/15 minuti in più. Il pane deve risultare ben
dorato e croccante fuori ma morbido con mollica compatta dentro. Se si "bussa" il
fondo della pagnotta si deve sentire un rumore "sordo". Il pane è cotto!
Torta alle carote di Moira Le gioie di Moira
Mi sono ricordata di avere qualche carota nel frigo ed ecco che ho preparato
l'estratto di carota...base per la torta...inclusa la polpa...e poi a mano a mano ho
messo quello che mi è venuto in mente.
Di seguito gli ingredienti:
7-8 carote piccole (succo e polpa)
3 Cucchiai di semi di lino+1 Cucchiaio di semi di girasole (ammollati per il tempo
necessario di tirare fuori gli altri ingredienti)
il succo di mezzo limone
1 Cucchiaio di crema di sesamo/Tahin
3 Cucchiai di malto di riso
1 Cucchiaio di polvere di bucce di agrumi
3 cucchiaini di cocco
5 Cucchiai di farina Integrale Khorassan (grano duro tipo Kamut) dell'azienda
agricola Le barbarighe
4 Cucchiai di olio evo
1 manciata di uvetta
1 pizzico di sale integrale
1/3 di cucchiaino di cremor tartaro
1/3 di cucchiaino di bicarbonato
1 mela
sciroppo d'acero o altro dolcificante da aggiungere sopra alle mele prima di
infornare
procedimento:
mettere in ammollo i semi di lino e di girasole insieme, in poca acqua.
Accendere il forno a 180°.
Estrarre il succo delle carote, metterlo in un contenitore insieme con la polpa
scartata dall'estrattore, aggiungere tutti gli altri ingredienti (il cremor tartaro e il
bicarbonato metterli alla fine) inclusi i semi precedentemente ammollati (anche
l'acqua che sarà diventata mucillagginosa), tranne la mela che verrà messa a fette
sopra il composto.
Versare nella tortiera (Usare una tortiera piccola 18/20 cm di diametro), aggiungere
le mele e metterci un filo di sciroppo d'acero sopra.
Il tempo di cottura è di circa 40'.
Panini all'olio di Sabrina
Barrette ai cereali e frutta secca di Erica Semplicemente Oggi
Chi lavora in ufficio è spesso tentato dalle macchinette delle merendine che possono soddisfare la
nostra voglia di buono o tappare un buchetto di fame, purtroppo il contenuto di queste macchinette
non è molto salutare, e per di più ci fa spendere un sacco di monetine. Possiamo per cui portarci
qualcosa da casa da tenere nel cassetto per coprire questi buchetti, ieri sera ho preparato delle
barrette ai cereali. (non hanno la forma precisa precisa ma fa lo stesso)
INGREDIENTI:
Malto di riso o miele
Olio di semi
Semi oleosi vari
Nocciole tritate
Frutta secca
Fiocchi di cereali
Corn flace
cereali soffiati
PROCEDIMENTO:
Mettere in una ciotola tutto quello che ci ispira di più in quantità varie, io ho fatto un mix di:
semi di sesamo
semi di girasole
fiocchi d'avena e fiocchi ai 5 cereali
Corn Flace di farro
farro soffiato
nocciole tritate
uvetta
Mescolare il tutto e aggiungere malto di riso, io ho messo 3 cucchiai, mescolare bene e comunque
regolarsi che il composto deve essere tutto bello agglomerato e appiccicoso; ho aggiunto anche un
filo d'olio di semi di girasole (ma credo si possa omettere)
Al posto del malto di riso si potrebbe usare anche del miele, a me non piace particolarmente il gusto
del miele e credo che renda la cosa un po' troppa dolciastra, ma a chi piace ben venga. La prossima
volta voglio provare a mettere anche dei pezzetti di cioccolata fondente che non guasta mai.
Rovesciare il composto su una teglia coperta da carta da forno, e stenderla bene bene con l'aiuto del
cucchiaio cercando di livellandola e non lasciarla troppo alta, max 1 cm.
Mettere in forno a 150 gradi per 10 minuti e poi abbassare a 100 per altri 5/10 minuti, quando
vediamo che il tutto è bello tostato spegniamo e lasciamo raffreddare.
Quando è ancora caldo fare dei tagli con il coltello per facilitare il taglio delle nostre barrette una
volta raffreddate. ( io a questo giro mi sono dimenticata, e non sono venute di forma regolare)
Sono una merenda piena di energia che si prepara molto velocemente, le possiamo portare dietro
anche in ufficio o in una gita in montagna o al mare, il problema è che finisce tutto nel giro di 1
giorno, provare per credere
- See more at: http://semplicementeoggi.blogspot.it/2014/07/barrette-ai-cereali-e-frutta-
secca.html#sthash.bjLkBzCw.dpuf
Veg-burger di fagioli e amaranto di Naturalentamente
Ingredienti per 8 veg burger:
300 g di fagioli rossi secchi
100 g di amaranto
3 cucchiai di farina di mais integrale
1 cucchiaino di curry
1 cucchiaino di cipolla essiccata in polvere
1 cucchiaino di paprica dolce
sale marino integrale
Procedimento:
dopo aver tenuto in ammollo i fagioli per una notte, lessateli con un pezzetto di alga
kombu (ne facilita la cottura, ma se non l’avete potete mettere del bicarbonato
nell’acqua di ammollo) finché non saranno morbidi, poi scolateli. Cuocete
l’amaranto nel doppio del suo volume di acqua fredda, a fuoco basso, con
coperchio, e quando l’acqua sarà stata tutta assorbita (20 minuti circa) spegnete il
fuoco e lasciate riposare finché non si sarà freddato. Per ottenere la consistenza
ideale, l’impasto dei veg burger va lavorato da freddo, perciò vi consiglio di
preparare con qualche or di anticipo i due ingredienti base. In una terrina versate i
fagioli e schiacciateli grossolanamente con una forchetta: non occorre avere una
crema omogenea. Unite l’amaranto freddo, che sarà diventato alquanto colloso e si
presenterà come un’unica massa, la farina di mais e tutti gli altri ingredienti,
salando a piacere. Impastate bene fino ad amalgamare il tutto. Con le mani date
forma ai veg burger (vi ipiastriccerete un po’…ma almeno poi potete togliervi la
soddisfazione di leccarvi le dita! ) e adagiateli in una teglia foderata con carta
forno. Infornate a 200° e fate cuocere per 20 minuti. Fate riposare per alcuni minuti
prima di servire, in modo che arrivino in tavola solo leggermente caldi: risulteranno
più sodi. Io li ho serviti con del pomodoro fresco a pezzi e insaporiti con altra
paprica dolce, lievito alimentare in polvere e olio evo. Imbottiteci un panino e ne
sarete conquistati! I miei bimbi li hanno addentati tendoli in mano a mo’ di pizzetta.
Voi inventatevi pure il vostro personalissimo modo di gustare questi sani veg
burger senza glutine e 100% vegetali, senza un briciolo di crudeltà!
Marmellata di susine senza zucchero di Marta La schiresa
Vi parlavo proprio stamani delle susine raccolte dal nostro alberello e pensando e
ripensando ad un modo come conservarle e cucinarle (si le mangiamo anche così
al naturale che sono buonissime) mi è venuta la voglia di farne un po’ in
marmellata, ma ultimamente sto scoprendo di non tollerare più di quel tanto
alimenti troppo zuccherati e allora ho pensato di prepararne una senza zuccheri
aggiunti.
La poca voglia di star li a denocciolare tutte le susine, essendo piccoline e la polpa
rimane piuttosto attaccata al seme ho provato a cuocere le susine un po’
schiacciate direttamente con il seme, così da poterle passare con tranquillità nel
passe-vite, e così è stato fatto.
Comunque questo è il primo esperimento, il prossimo kg che userò sarà di provare
a snocciolarle prima e poi cuocerle, per sentire se ci sono differenze di gusto.
Sicuramente ne farò alcune con un po’ di zucchero aggiunto, giusto per
accontentare i palati più dolci.
Ricettina per un vasettino di marmellata:
Ingredienti:
1kg di susine
Procedimento:
Vi dico come ho fatto io, se avete suggerimenti o consigli lasciateli nei commenti,
mi farà piacere leggerli.
Ho messo le susine (così come le ho raccolte) in una pentola le ho schiacciate
velocemente con le mani, ho portato la frutta a bollore e continuato la cottura per
una buona mezz’ora a pentola coperta e a fuoco medio-basso.
In seguito ho passato la marmellata nel passe-vite, per poter rimuovere i vari
noccioli ^^
Ho rimesso la marmellata di nuovo in pentola sul fornello per circa 10-15 minuti,
sempre a fuoco moderato, giusto per farla addensare un po’ e
mescolando continuamente.
Nel frattempo ho sterilizzato il vasetto a 120 gradi per 10 minuti in forno.
Appena la marmellata è pronta l’ho invasata subito, chiuso il vasetto e messo a
testa in giù.
Qui volendo (meglio), sarebbe di fare un’ulteriore sterilizzazione, mettendo i vasetti
in una pentola d’acqua tiepida/calda coperti per bene e far sterilizzare per circa 45
minuti da quando l’acqua bolle, spegnere la fiamma e lasciarli in pentola fino al
raffreddamento totale dell’acqua a pentola coperta.
Io non l’ho fatto perché era solo un vasetto che sarà spazzato via in questi giorni,
ma appunto farò anche delle prove, provando magari a sterilizzare tutti in forno.
Piccole olive nere di Mari Cucinaverdedolceesalata
Scegliete solo le olive sane e senza tacche.
Su dei vasi puliti di vetro ho alternato uno strato di sale grosso, con uno strato
di olive nere lavate con acqua e accuratamente tamponate con canovacci puliti
o ella carta assorbente da cucina.
Fra uno strato e l'altro ho aggiunto, fettine di aglio sbucciato, scorzette di
limone e arancio bio e semi di finocchietto. Ogni giorno ho rimescolato
delicatamente le olive con il sale e gli aromi e aggiunto altro sale quando
notavo che si formava del liquido sul fondo (se riuscite toglietelo, altrimenti
limitatevi ad aggiungere sale). Questa operazione è andata avanti per circa 4
settimane, quindi ho assaggiato le olive per sentire se l'amaro di fondo fosse
accettabile al palato.
Giudicate pronte per l'invaso con l'olio, ho risciacquato le olive in acqua fredda
per togliere il sale e recuperato le scorzette di agrumi e gettato l'aglio.
In vasetti più piccoli ho messo le olive tamponate dall'acqua con gli agrumi e
nuovi semi di finocchietto e coperte con un buon olio di girasole.
Chiuso il coperchio le ho conservate in frigo per mesi.
Crema di limone di Fiore Casalinga per caso
bevanda fresca e digestiva che assomiglia al limoncello, ma molto
più 'leggera' .
Ecco la ricetta:
8 limoni non trattati
1 litro di latte di soia
1/2 litro di alcolato (io ho usato 'etilfrutto' quello base per frutta a 70°)
8 etti di zucchero
1 bustina vanillina
Tagliare le scorze (solo la parte gialla) e lasciarle nell'alcool per 15/20 gg. Quindi filtrare. Bollire il
latte con lo zucchero.
Lasciare raffreddare ed unire la vanillina.
Unire l'alcool e latte ed imbottigliare.
Questo è il risultato (ho stampato l'etichetta trovata sul web per personalizzare la bottiglia).
Tenere la bottiglia in frigo, un piccolo bicchierino è un ottimo digestivo!
Ghiaccioli allo yogurt e al caramello di Felicia Le delizie di Feli
Piccoli, golosi, freschi, irresistibili Ghiaccioli allo yogurt, semplicissimi e
velocissimi da preparare, ….sopratutto da mangiare!!!
Ingredienti:
500 gr. di yogurt di soia al naturale (autoprodotto)
80/100 ml. d’acqua
2 cucchiai abbondanti di melassa di barbabietola
100 gr. circa di cioccolato fondente
Procedimento:
Versare l’acqua in un pentolino, aggiungere la melassa di barbabietola e scioglierla a fiamma bassa
per qualche istante.
Far raffreddare, unire l’acqua allo yogurt di soia, amalgamare con cura e distribuire il composto
negli stampi per ghiaccioli.
Con questa dose ho realizzato 11 ghiaccioli, 8 piccoli e 3 leggermente più grandi.
Far congelare in frigorifero.
Dopo qualche ora, quando i ghiaccioli saranno perfettamente congelati, estrarli e immergerne la
punta nel cioccolato fondente fuso (a bagnomaria).
Il cioccolato si rapprenderà immediatamente, appoggiarli su un vassoio foderato con carta forno e
conservarli in congelatore.
Se desiderate, dopo qualche ora è possibile avvolgere ogni singolo ghiacciolo in un pezzetto di carta
forno e riunirli in un contenitore: ottima soluzione per risparmiare spazio in congelatore.
Aggiornamento: Dopo aver letto i vari commenti, mi sembra utile fornire alcune
indicazioni.
La melassa di barbabietola si può sostituire con qualsiasi altro dolcificante, a voi la
scelta dipende dall’aroma che volete ottenere,.
Ottimo il malto di riso e lo sciroppo d’acero, oppure si può confezionare un
caramello utilizzando zucchero di canna.
E’ possibile aromatizzare con aromi e sciroppi la base di yogurt.
E’ importante ricordare che il risultato finale è simile ad un Ghiacciolo, era mia
intenzione ottenere dei Ghiaccioli originali, freschi e invitanti, se si desidera
ottenere un gelato è necessario diminuire notevolmente la quantità d’acqua.
Cuore di gelato biscotto raw vegan di Lucy La balena volante
Oggi intanto mi avventuro nell’autoproduzione, con questo
gelato-biscotto raw, facile da preparare e tutto sommato
economico.
Per capire se la crusca di avena può considerarsi raw, ho scritto a tutte le case produttrici che
conosco. Perché il dubbio c’era. In particolare, ho scoperto grazie a Daria ( goccedaria ) che persino
i fiocchi di avena che acquistiamo solitamente derivano da cereali precotti. Io pensavo che fossero
semplicemente raccolti ed essiccati. Anche questo mi da la misura di quanto ci siamo allontanati
dalla consapevolezza di ciò che davvero abbiamo nel piatto.. !
Comunque, la risposta è stata che la crusca viene ricavata dal chicco grezzo, almeno questo per
quanto riguarda l’azienda dalla quale mi sono rifornita ( si chiama La finestra sul cielo ).
E la crusca è anche piuttosto economica.
Eh sì, caro Freak Antoni, che negli anni ’70 cantavi I gelati sono buoni, ma costano milioni. Oggi
con l’autoproduzione possiamo anche risparmiare qualcosa.
Il risultato? Giudicate voi!
Per la base del biscotto ho utilizzato l’avena. L’idea mi è venuta ispirandomi a una guru dei dolci
raw, Emily, di Thisrawsomeveganlife ( per chi non la conoscesse, date un occhio al suo sito, che
merita davvero!! ), che la usa per preparare dei biscotti incredibili!
Per fare questo gelato vi servirà qualche frutto maturo, un freezer e un frullino. Niente gelatiere o
chissà che aggeggi.
INGREDIENTI
( per due maxi gelato biscotto )
per la base:
100 gr datteri diamante bio ( detti anche medjoul );
80 gr uvetta essiccata bio;
200 gr crusca avena bio;
scorza di 1 limone bio grattugiata;
3 cm stecca di vaniglia bio;
per il gelato:
2 banane bio del commercio equo solidale fairtrade;
qualche fragola matura bio;
mirtilli bio;
Per il biscotto ho messo ammollo la crusca in acqua per 3 ore ( volume di acqua
circa doppio rispetto alla crusca, ovvero quello che riesce ad assorbire senza
annegare.. ), poi l’ho frullata insieme ai datteri, all’uvetta, alla scorza del limone e
alla vaniglia. Ne risulta un impasto profumato davvero delizioso.. L’ho steso
dentro delle formine piuttosto grandi a forma di cuore adagiate su della carta forno,
formando uno spessore di circa 1 cm e messo tutto in freezer.
Per il raw-gelato mi ero portata avanti tenendo delle banane a pezzetti nel freezer.
Dalle foto non si capisce molto, ma ci sono due strati di frutta, di colore diverso. Un primo strato in
cui ho frullato banana e fragole, l’altro con banana e mirtilli.
Per non mischiare i colori occorre stendere prima uno strato ( per es. fragola-banana) e poi mettere
in freezer una mezz’ora, poi stendere l’altro e infine sovrapporre il biscotto.
Fresco, goloso e naturalmente sano ;-)
Olive in salamoia e sotto sale di Sono io, Sandra
In questo week end lungo pensavo di riposarmi: niente, si "brucano" le olive. E
allora tutti con il cestino a brucare olive per portarle al frantoio! Poi c'è l'olivo
sascolano: quello da soddisfazione, ragazzi, ma soddisfazione! Delle olive
meravigliose che di solito in conservo in salamoia.
In salamoia:
Una volta brucate le olive metterle in acqua. L'acqua deve essere cambiata tutti i giorni per 30
giorni.
Al termine dei 30 gg. procedere a fare la prima salamoia: per 1 litro di acqua 100 gr. di sale.
Tenete coperte le olive per 30 gg. A questo punto assaggiatele e cambiate la salamoia: devono stare
altri 30 gg. in una miscela di acqua e sale (120 gr. di sale per ogni litro di acqua). Dopo 15 giorni
assaggiatele, se sono ancora un po' amare resistete per un altro po' fino a che le olive avranno perso
ogni "amarezza". A questo punto le potete conservare nei barattoli. Buttate via la salamoia e rifatela
nuova e più leggera: ogni litro di acqua 60 gr. di sale. Chiudete i barattoli e se ce la fate aspettate
almeno una trentita di giorni prima di mangiarvele. Considerate che si conservano benissimo, io me
ne sono dimenticata due barattoli sullo scaffale del ripostiglio: sono tutt'ora buonissime.
Altro modo meno complicato di conservare le olive è quello di metterle sotto sale:
lavate le olive e lasciatele scolare bene. Mettetele in una ciotola capiente (va bene
anche di plastica) e mischiate con il sale fine abbondante. Aggiungete qualche
spicchio di aglio e delle scorzette di arance e di limone. Mettete la ciotola
copertavicino ad un termosifone o ad una fonte di calore e tutti i giorni togliete
l'acqua che le olive sotto sale sputeranno fuori. Rimestate e coprite di nuovo.
Ripetere fino a che vi accorgerete che le olive non spurgano più acqua. A questo
punto togliete l'aglio e le scorze vecchie e
preparate invece delle fettine di aglio e delle nuove scorze tagliate a filini. Condite le olive con
l'aglio, le scorze, qualche peperoncino e qualche fogliolina di alloro. Mettetele nei barattoli e
chiudete. Pronte per ogni occasione..... attenti al sale, non esagerate.....
Ratatuille di verdure a km 0 di Sono io, Sandra
quando domenica mattina è arrivato mio suocero con una cesta piena di verdura appena colta mi
sono partiti gli occhi fuori dalle orbite
guardate che bellezza!!!
non sembra un quadro? colori, profumi, sapori!
e quando si ha il materiale buono non importano grandi ricette, con la semplicità si va sul sicuro.
ingredienti
1 melanzana
1 cipolla rossa grossa
aglio
fiori di zucchina
2 zucchine
2 carote
2/3 bei pomodori maturi
1 manciata di uvetta sultanina
1 manciata di mandorle
(uvetta e mandorle sono facoltativi)
olive ascolane sotto sale (le mie)
abbondante basilico rosso
capperi sotto sale
peperoncino piccante
olio extra vergine di oliva
sale integrale dolce di Cervia
affettate la cipolla ad anelli piuttosto spessi
e soffriggetela a fuoco BASSISSIMO insieme
a una spicchio d'aglio in camicia e una punta di peperoncino
piccante
piano, ma piano piano piano
dissalate i capperi mettendoli in un bicchiere di acqua
sminuzzate le mandorle grossolanamente
tagliate la carota a fettine piuttosto consistenti
la melanzana a quadretti
le zucchine a tocchetti
sbollentate i pomodori e togliete la buccia
tagliateli a cubetti e lasciateli in un colino in
modo che esca il siero
una volta che la cipolla sarà bionda aggiungete
i cubetti di melanzana e la carota e fate andare velocemente
per friggere bene la verdura
aggiungete poi le zucchine e i fiori di zucca spezzati
grossolanamente con le mani,
i capperi dissalati,
l'uvetta, le olive e foglie di basilico
salate e lasciate cuocere sempre a fuoco brillante
alla fine aggiungete i pomodori e finite di
cuocere per una decina di minuti.
servite con le mandorle spolverate sopra e foglie di basilico
spezzettate a mano
non è per fare la pignola ma secondo me sminuzzare le foglie della verdura con il coltello non lascia
i sapori interi come se le spezzate con le mani, senza lama insomma.
sarà un'idea mia? una fissazione da foodblogger? bah, si puo' fare e non si spende niente...
facciamolo!
volendo ci potete saltare anche la pasta, noi l'abbiamo mangiata su fette di pane toscano
abbrustolito....
Pan-carrè ai semi di girasole di Cri Dove gira il sole
È un pane integrale da sandwich ai semi di girasole, morbidissimo e così gustoso
da essere buono anche senza accompagnamento :)
La ricetta l'ho presa da un librino in cui mi sono imbattuta in libreria e che ho
pensato fosse un bel regalino per Fra (com'è che si dice? regali interessati?). Oltre
a ricette, interviste, storia e storie sulla pasta madre e istruzioni per produrla e
conservarla, questo libretto scritto da Chiara Spadaro e pubblicato da Altreconomia,
ha anche un interessante mappa dei mulini a pietra e biologici in Italia.
Ma veniamo al pane, estremamente semplice quanto delizioso, soprattutto infinitamente più
delizioso del pancarrè confezionato e soprattutto senza aromatizzanti, addensanti, siero di latte,
"glutine in purezza", alcol etilico e altre schifezzelle simili.
Ingredienti
per il rinfresco:
100 gr di pasta madre,
200 gr di acqua,
300 gr di farina di frumento
per il pane:
450 gr di pasta madre rinfrescata da 4-5 ore,
750 gr di farina di frumento integrale,
500 gr di acqua tiepida,
100 gr di semi di girasole,
30 gr di olio e.v.o.,
10 gr di sale
Sciogliere la p.m. nell'acqua tiepida e aggiungere successivamente tutti gli ingredienti, impastando
con passione e sorridendo (è importante!), fino ad ottenere un impasto tenace ma elastico. Formare
una palla e lasciare riposare fino al raddoppio (4 o 5 ore circa). Rilavorare l'impasto stirandolo e
formando un piccolo filone, disporlo in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e lasciar
riposare per un'altra oretta. Infornare a 250° per 10 minuti, poi a 180 per un'altra mezzora circa, o
comunque finchè non sia bello dorato e quindi presumibilmente cotto.
Postilla: Fra sostiene che il nostro stampo da plumcake sia più piccolo di quelli "standard", per cui a
lui è avanzata una parte dell'impasto, con cui ha fatto una pagnottina normale, che si vede sullo
sfondo della prima foto e che stamane abbiamo tagliato e trovato altrettanto buona, solo con la
crosta ovviamente più dura dell'altro. Questo per dire che insomma, regolatevi voi con la quantità di
impasto da mettere nello stampo, dipende da quanto è grande :)
Frappè all'anguria di Annalisa Passato tra le mani
Veniamo alla ricetta! Il gelato last minute alla banana spopola forse dal secolo
scorso sui blog crudisti. Si tratta di tenere in freezer una scorta di banane a pezzi e,
al momento opportuno, frullarle con frutta fresca e servire. Ovviamente usare
l’anguria regala un frappé, più che un gelato, per l’alto contenuto in acqua di questo
mirabolante frutto.
Ingredienti per 4 persone:
380 g di banane a fette
320-400 g di anguria già mondata
1 pizzico di sale marino integrale
Il sale marino integrale serve per esaltare i sapori e non usare dolcificanti aggiunti; dopo un
periodo di alimentazione tutta al vegetale, diventerà sempre meno indispensabile, vedrete!
Procedimento:
mettete in freezer le banane per qualche ora. Radunate tutti gli ingredienti nel boccale del frullatore
e azionate velocemente l’apparecchio, fino a ottenere un composto cremoso. Servite subito con
cucchiaino e cannuccia. Per chi gradisce, ottimo un po’ di succo di limonee/ o di cannella.
Idee salute:
- non amo particolarmente la frutta tropicale: non è detto che le condizioni di coltivazione, raccolta
e trasporto la rendano salutare. Mi pone inoltre problemi etici per quanto riguarda la situazione dei
lavoratori e il rispetto dell’ambiente, sia nella produzione sia nel trasporto. La banana è interessante
per la chimica alimentare che la contraddistingue, e perché molto gradita ai bambini. Vi prego di
usare solo prodotti del Commercio Equo!
- sappiamo che tanti studi epidemiologici hanno mostrato che un consumo elevato di frutta e
verdura diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancro e di altre malattie
croniche. Probabilmente questo ruolo protettivo è dovuto al contenuto in sostanze antiossidanti. Per
l’anguria in particolare, si è studiato il ruolo protettivo verso il cancro della prostata; l’antiossidante
principe in essa contenuto è il licopene, vi ricorda nulla? Ma certo! Il mitico pomodoro!
– l’anguria contiene citrullina: è uno degli alimenti più ricchi! Si tratta di un amminoacido che
viene convertito nel nostro corpo in arginina, amminoacido essenziale che gioca un ruolo
chiave nella salute del sistema cardiovascolare e immunitario. Pare abbia anche effetti sullo
stato dei vasi sanguigni.
Calippo alle pere di Daria GocceD'aria
ingredienti per 4-5 ghiaccioli:
• 3 pere molto mature
• 1-3 cucchiai di sciroppo d'agave (variabile in base al vostro gusto per il dolce e alla dolcezza
della frutta che usate)
• 100 ml di kefir di soia
• Formine per calippo in silicone
Preparazione:
Lavare, sbucciare e tagliare a pezzetti le pere. Frullarle, aggiungere lo sciroppo d'agave e il kefir di
soia, frullare nuovamente. Versare negli stampini e riporre in freezer per almeno 3 ore, meglio un
giorno. Estrarre dal frigo, passare fra le mani per permettere lo scivolamento del ghiacciolo nel
contenitore e gustare!
Pulizie e detersione
Detersivo piatti fatto in casa di Valentina Naturalentamente
In pieno stile Naturalentamente vi propongo questa facilissima ricetta per ottenere
un ottimo detersivo piatti fatto in casa. Economico, ecologico, completamente
biodegradabile, profumato, efficace…e anche bello da vedere!
Un paio di anni fa ho trovato una ricetta in rete, l’ho realizzata più e più volte apportando piccole
modifiche e sono giunta alle dosi perfette per le mie esigenze. Il risultato è strabiliante! La forza
sgrassante e lucidante del limone, l’azione antibatterica e deodorante dell’aceto e le proprietà
detergenti del sale, fanno di questo detersivo piatti fatto in casa un vero portento.
Provare per credere!!
Ingredienti:
5 limoni
200 g di sale fino
2 bicchieri d’ acqua
1 bicchiere d’aceto di vino (io metto quello rosso che autoproduce mio suocero)
Procedimento:
spezzare i limoni grossolanamente con la buccia, cercando di eliminare tutti i semi (solo se si andrà
ad usare il detersivo in lavastoviglie: i semi possono danneggiare il filtro e la pompa dell’acqua) e
frullarli insieme al sale per ottenere una poltiglia. Per facilitare l’operazione potete aggiungere un
po’ dell’acqua prevista dalla ricetta. Versare la crema in una pentola con la restante acqua e l’aceto e
far cuocere a fuoco basso mescolando continuamente, come fosse una besciamella fino a bollore. E’
importante mescolare perché il composto potrebbe attaccarsi al fondo della pentola. Lasciar
sobbollire per 10 minuti o più, finché non si sia raggiunta una densità simile a quella di una crema
pasticcera. Dopo la cottura frullare ulteriormente il tutto con un frullatore ad immersione e invasare
il detersivo quando ancora caldo in barattoli di vetro a chiusura ermetica. Capovolgere i barattoli
chiusi in modo da ottenere il sottovuoto.
Il vostro detersivo piatti fatto in casa è pronto prontissimo all’uso!!
Modalità d’impiego:
• 2 cucchiai in lavastoviglie ( se si hanno pentole o piatti particolarmente sporchi o incrostati
è consigliato sgrassarli prima un po’ a mano)
ATTENZIONE!!
Questo detersivo non va mescolato con quello per lavastoviglie!!
• quanto basta per lavaggio a mano
Adesso rendiamo grazie al limone, però, se lo merita!
Il frutto del sole, dalla scorza profumata e dal succo disintossicante e dissetante. Una pepita d’oro
non vale certo di più!
Sapone alla camomilla di Serena Enjoy Life
Ho già detto più volte come l'autoproduzione sia un'attività ecologica, piacevole,
creativa e di enorme soddisfazione.
Secondo me, una delle più soddisfacenti autoproduzioni è fare il sapone.
La saponificazione con il metodo a freddo, con le dovute precauzioni, è un'attività
alla portata di tutti.
Il sapone è il risultato della reazione chimica tra un grasso (gli olii) e la soda
caustica; la soda converte lentamente l'olio in sapone. Questo procedimento, alla
fine della stagionatura, fornisce un sapone morbido e nutriente, i saponi prodotti
con questo metodo sono naturalmente ricchi di glicerina, prodotta durante la
reazione di saponificazione.
Le cose importanti da sapere prima di iniziare a fare il sapone in casa sono due:
• le regole di sicurezza: conservare la soda caustica, altamente corrosiva ed
ustionante, nel suo contenitore chiuso e al di fuori della portata di bambini e
animali domestici, indossare guanti di gomma ed occhiali durante la
saponificazione, versare la soda nel liquido e mai il contrario.
• è necessario pesare con assoluta precisione gli ingredienti, perchè anche
solo pochi grammi di differenza, cambiano notevolmente il sapone, che può
quindi essere caustico.
Per chi volesse sperimentare l'avventura della saponificazione, ecco la ricetta per
fare un sapone emolliente ed antinfiammatorio, adatto alle pelli più sensibili e
delicate, arrossate e screpolate..................un sapone alla camomilla.
Ingredienti (per circa 1800 gr. di sapone "secco"):
• 1000 gr. di olio extravergine di oliva
• 250 gr. di olio di cocco
• 150 gr. di olio di ricino
• 100 gr. di burro di karitè
• 450 gr. di infuso di camomilla
• 204 gr. di soda caustica
• 20 gr. di oleolito di calendula
• 25 gr. di oleolito di camomilla
• 8 gr. di fiori di camomilla
• 6 gr. di farina di riso
• 40 gocce di olio essenziale di camomilla romana
• 20 gocce di olio essenziale di lavanda
Per prima cosa preparare un infuso di camomilla piuttosto concentrato, con circa
500 ml. di acqua e lasciarlo raffreddare completamente a temperatura ambiente.
Quando l'infuso è completamente freddo, preparare l'area di lavoro con tutto il
necessario: una bilancia di precisione, recipienti in plastica dura, guanti di gomma,
occhialini, un frullatore ad immersione, cucchiai di legno, un termometro tipo quelli
da cucina, forme per colare il sapone (contenitori in tetrapack, vaschette del gelato,
stampi in silicone, ecc.), pellicola da cucina, una vecchia coperta.
Indossare quindi i guanti e gli occhiali e procedere a pesare l'esatta quantità di
infuso in un boccale di plastica dura dalla capacità di circa 500 ml. (se la quantità di
infuso si fosse ridotta troppo, aggiungere acqua fino al raggiungimento di 450 gr.).In
un altro bicchiere di plastica dura pesare l'esatta quantità di soda. Mettere per
sicurezza il boccale contenente l'infuso all'interno del lavandino o di un catino e,
lentamente, versare la soda dentro l'infuso, mescolando con una paletta o un
cucchiaio di plastica.
La soluzione di soda ed infuso raggiungeranno una temperatura molto elevata,
intorno agli 80°, prestare quindi molta attenzione anche a non respirare i vapori
prodotti.
Lasciare ora raffreddare la soluzione con la soda e nel frattempo pesare, all'interno
di una pentola in acciaio, la quantità esatta di olii e burro.
Misurare con il termometro la temperatura della soluzione con la soda e quando
questa ha raggiunto circa 55°, iniziare a scaldare gli olii sul fornello, a fuoco dolce.
Controllare spesso la temperatura degli olii, che non devono scaldarsi troppo, ma
raggiungere la temperatura di 45° circa.
Nel frattempo che gli olii si scaldano, preparare in una ciotolina gli ingredienti
aggiuntivi che andremo ad aggiungere nella fase di nastro (oleoliti, farina di riso ed
olii essenziali). Pesare a parte anche la giusta quantità di fiori di camomilla e
mettere da parte. Quando gli olii avranno raggiunto la giusta temperatura, circa 45°,
togliere la pentola dal fuoco e versarli in un contenitore di plastica dura, abbastanza
capiente da contenere gli olii e la soda e lasciare anche un certo spazio che
permetta la frullatura. A questo punto controllare la temperatura della soda e, se ha
raggiunto la temperatura di circa 45° (olii e soda devono essere alla stessa
temperatura), versarla lentamente dentro gli olii, mescolando con un cucchiaio di
legno o di plastica.
Dopo una prima amalgamata con il cucchiaio, iniziare a frullare con il frullatore.
Vedrete che il tutto si opacizzerà e comincerà ad assomigliare ad una crema.
Ad un certo punto vedrete che, alzando il frullatore, la pasta che cadrà resterà un
attimo in superfice prima di affondare.....questa è la cosiddetta fase di nastro, quella
fase in cui si versano i nutrienti aggiuntivi, i pigmenti e gli olii essenziali.
Aggiungere quindi gli ingredienti preparati in precedenza dentro la pasta di sapone
e mescolare con cura. Quando il tutto sarà ben amalgamato, aggiungere anche i
fiori di camomilla e mescolare per incorporarli omogeneamente. A questo punto non
resta che versare il sapone negli stampi prescelti. Io ho usato uno stampo in legno
autocostruito (da mio marito :-)) ed uno in silicone, ma andranno benissimo anche
dei cartoni in tetrapack o delle vaschette in plastica del gelato o i contenitori della
margarina. L'importante è che siano di plastica morbida che permettano
successivamente l'estrazione del sapone. Ricoprire quindi gli stampi con pellicola
da cucina e poi con una vecchia coperta, per mantenere il calore, che permetterà di
continuare il processo di saponificazione.
Lasciare il sapone negli stampi al caldo per 2 giorni, dopodichè estrarlo ed
appoggiarlo su un piano. Procedere infine al taglio del sapone (se si sono utilizzati
singoli stampi non ci sarà bisogno di tagliarli). Io ho utilizzato un'apposita taglierina
(sempre autocostruita da mio marito) ed una speciale lama per creare l'effetto
ondulato, ma si potrà utilizzare anche un semplice coltello con la lama piuttosto
lunga e rigida. L'ultima operazione da effettuare è quella di mettere i saponi ad
asciugare sopra una griglia, in maniera che respirino e si possano seccare. I saponi
dovranno stagionare per almeno 30 giorni prima di poter essere utilizzati, ma
l'ideale è una stagionatura di 45-50 giorni......il sapone fatto in casa migliora con il
tempo!
Ed ecco il vostro sapone autoprodotto.......fatemi sapere com'è andata :-)
Crema per il viso di Shane Semplicemente Oggi
Mi piace molto fare i dolci ma non sono ricette autoproduzione, così pensandoci
bene mi sono ricordata la sera prima del matrimonio di mia sorella! Avevo 12 anni
quando si è sposata, ero una bimba! Quella sera non riuscivamo a dormire e ci
venne in mente di fare una maschera per il viso che a sua volta era stata
consigliata dalla truccatrice di mia sorella per il matrimonio! Così a tarda notte io,
mia sorella, mia madre e mia zia ci mettemmo in cucina e tutte e quattro, era una
notte fredda, il 12 dicembre! Ingredienti: Yogurt e Miele. Preparazione: Per una
maschera per il viso fatta a casa in pochissimo tempo, mescolate accuratamente in
una ciotolina due o tre cucchiai di yogurt e un cucchiaino ( anche due) di miele.
Applicatela su viso pulito e asciutto evitando il contorno di labbra e occhi. Con un
dischetto di cotone. Lasciate agire per 15-20 minuti e poi risciacquate il viso con
acqua tiepida. Vi garantisco che il risultato è molto notevole! Rende la pelle
morbidissima e liscia liscia proprio come quella di un bimbo! Da quella occasione,
ho sempre usato questa maschera fai da te! Mi trovo benissimo! Anzi ora che ci
penso mi sa che vado a prendere uno Yogurt bianco così me la preparo, e stasera
mentre sto comoda sulla mia poltrona mi rilasso e mi concedo un po’ di tempo per
me mentre coccolo le mie piccole Matilda & Alice. Ma non la preparerò così, la
renderò ancora più speciale! Usando lo yogurt di soia con un pò di datteri frullati o
un pò di malto. La maschera diventerà una facile ricetta vegan!
Provatela non ve ne pentirete!!!
UN UNGUENTO IN VIAGGIO! di Eliana
Realizzazione in 2 mosse di un comodo unguento da portare con sé in vacanza...
Contro le punture di insetti, per la cura di mani e piedi, per curare piccoli ematomi e
botte, rinfrescante contro il caldo... ognuno può personalizzarlo in base alle proprie
esigenze con gli olii essenziali preferiti.
Il mio è nato 3 anni fa in preparazione del cammino di S.Tiago, da cui ha preso il
nome, ma ogni volta ha caratteristiche nuove. Vi propongo quello della vacanza
estate 2014!
1 PREPARARE GLI INGREDIENTI E SCIOGLIERLI A BAGNOMARIA.
CERA DI RISO O DI SOIA (4 gr) si trova anche biologica e non ogm in vendita su
siti dedicati alla cosmetica fai-da-te.
OLIO (40 ml) io ho utilizzato degli oleoliti preparati l'anno scorso, in attesa che
siano pronti quelli nuovi.
Solitamente uso quello di iperico ma non ne avevo più, così ho optato per achillea
(proprietà di cura della pelle) e lavanda-camomilla. Potete usare quelli che avete e
daranno alla vostra crema caratteristiche originali, oppure del semplice olio di
mandorla o di oliva.
Far sciogliere a bagno maria tenendo la temperatura controllata.
2 AGGIUNGERE GLI OLII ESSENZIALI.
Continuando a mescolare, in fase di raffreddamento, unite la vostra sinergia di olii
essenziali (non più di 15 gocce) e versate nel vasetto.
Ecco cosa ho scelto quest'anno:
OE di tea-tree: passepartout contro i batteri!
OE di lavanda: olio dalle tante proprietà sia per il corpo, che per le energie sottili
OE di pompelmo: nota agrumata estiva che mi piace molto unita alla lavanda
OE di legno di rosa: nota di base, tonica della pelle.
Ed ecco che partiamo tranquilli!
NB non contenendo componente acquosa l'unguento non necessita di essere
conservato al fresco, ma evitiamo comunque di tenerlo in macchina sotto il sole
diretto...
E voi quali sinergie scegliereste?
Buon lavoro a tutti!!

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Io lo autoproduco!

  • 1. IO AUTOPRODUCO! Raccolta di "ricette" di autoproduzione in cucina e non solo per il 3° compli-blog di GocceD'aria
  • 2. indice Da mangiare Pan bauletto (fette biscottate) spirale d'orzo di Sara M. Composta di fragole con datteri e vaniglia di Alice Ricette Vegolose Pane casereccio con semola di grano duro di Simona Batuffolando Torta alle carote di Moira Le gioie di Moira Panini all'olio di Sabrina Barrette ai cereali e frutta secca di Erica Semplicemente Oggi Veg-burger di fagioli e amaranto di Naturalentamente Marmellata di susine senza zucchero di Marta La schiresa Piccole olive nere di Mari Cucinaverdedolceesalata Crema di limone di Fiore Casalinga per caso Ghiaccioli allo yogurt e al caramello di Felicia Le delizie di Feli Cuore di gelato biscotto raw vegan di Lucy La balena volante Olive in salamoia e sotto sale di Sono io, Sandra Ratatuille di verdure a km 0 di Sono io, Sandra Pan-carrè ai semi di girasole di Cri Dove gira il sole Frappè all'anguria di Annalisa Passato tra le mani Calippo alle pere di Daria GocceD'aria (fuori contest logicamente!) Pulizie e detersione Detersivo piatti fatto in casa di Valentina Naturalentamente Sapone alla camomilla di Serena Enjoy Life Crema per il viso di Shane Semplicemente Oggi UN UNGUENTO IN VIAGGIO! di Eliana
  • 3. Pan bauletto (fette biscottate) spirale d'orzo di Sara M. Mescolare 150g di pasta madre rinfrescata con 470g di farina di frumento (tipo 0, 1 o 2), 230g d'acqua, 80g di malto di riso o mais, 10g di malto d'orzo, 5g di sale e 30g di olio EVO. Lavorare un po' l'impasto, ma prima che abbia preso corpo del tutto, prelevarne 1/3 a cui aggiungere 3 cucchiaini di orzo solubile. Lavorare separatamente i due impasti, aggiungendo farina se necessario. Far lievitare coperti i due impasti per tre ore, fare poi un giro di pieghe di rinforzo e lasciar riposare un'altra ora. Ora stendere a rettangolo l'impasto bianco (30x50 cm circa) e quello scuro (28x50 cm circa). Adagiare il rettangolo con l'orzo sopra quello bianco e arrotolare il tutto. Riporre il salsicciotto delicatamente in uno stampo da plum cake infarinato, coprirlo con un canovaccio umido e far lievitare ancora 4-5 ore. Cuocere in forno statico a 160°C per 45-50 minuti e lasciar raffreddare almeno 8 ore prima di affettare. Composta di fragole con datteri e vaniglia di Alice Ricette Vegolose Ingredienti: • 900g di fragole • 15 datteri freschi • 1 baccello di vaniglia • 1 cucchiaio raso di agar-agar in polvere Procedimento: Pulite le fragole e tagliatele a pezzi grossolani. Denocciolate i datteri, sminuzzateli e aggiungeteli alle fragole. Mettete le fragole e i datteri in una pentola a bordi alti e accendete il fuoco; aggiungete anche i semini del baccello di vaniglia, mescolate bene, mettete un coperchio e aspettate che la frutta raggiunga il bollore. Nel momento in cui la frutta raggiunge il bollore, abbassate la fiamma al minimo e aggiungete l’agar-agar, pochissimo per volta e mescolando, per evitare di fare grumi. Per distribuire meglio l’agar-agar e dare alla composta una consistenza più vellutata, frullate con un frullatore ad immersione: io ho frullato poco per lasciare intatti dei pezzetti di fragole, se volete potete anche frullare maggiormente per ottenere una consistenza liscia, senza pezzi di frutta, ottenendo così un prodotto
  • 4. più simile a una marmellata. Rimettete il coperchio e lasciate sobbollire a fiamma minima per circa un’ora, mescolando ogni tanto per evitare che la frutta si attacchi sul fondo. Trascorso il tempo di cottura la vostra composta è pronta; a questo punto potete travasarla in vasetti di vetro opportunamente sterilizzati. Trucchi e suggerimenti: 1. Utilizzate fragole ben mature e datteri freschi (quelli secchi spesso contengono zucchero ): avrete un prodotto naturalmente dolce e goloso. 2. Se metterete i vasetti con la composta bollente, ben chiusi, a raffreddare a testa in giù, si formerà un sottovuoto che permetterà una conservazione di qualche mese; se volete essere ancora più sicuri potete far bollire i vasetti (una volta raffreddati) per 20 minuti in acqua bollente, così i tempi di conservazione saranno ancora più lunghi, arrivando tranquillamente fino ad un anno. 3. Provate la composta al naturale, spalmata su fette di pane o fette biscottate, ma anche in aggiunta al gelato, ad una macedonia di frutta, come ripieno per biscotti e crostate…in ogni veste sarà una vera delizia. Pane casereccio con semola di grano duro di Simona Batuffolando Per questo pane non ho seguito una ricetta ma ho mescolato farine che avevo in casa. Per il resto sono andata ad occhio seguendo i criteri soliti della panificazione, ossia tot sale/kg. di farina, tot acqua/kg di farina, tot olio ecc. ecc. Cosa serve: 150 g. lievito madre rinfrescato (se si vuole leggere di più sul lievito madre cliccare qui) oppure se non si ha a disposizione penso si possano usare 40 g. di lievito madre secco 400 g. farina di grano duro macinata a pietra 200 g. farina 0 (zero) macinata a pietra 300 g. circa d'acqua (circa perchè dipende tutto da quanta ne assorbe la farina che si utilizza) 1 cucchiaino colmo di sale fino
  • 5. 1 cucchiaio di olio evo 1 cucchiaino di malto di riso Mettere nella ciotola della planetaria (se non si ha, usare una ciotola capiente) il lievito madre a pezzi e le farine setacciate. Unire un po' per volta l'acqua a temperatura ambiente a velocità 1 (o con una forchetta se si fa a mano), unire l'olio e il malto. Aumentare un po' la velocità aggiungendo la restante acqua o q.b. per ottenere un impasto piuttosto sodo, unire in ultimo il sale sciolto in un pochino di acqua tiepida. Se si fa a mano, travasare l'impasto su un tagliere e impastare fino a quando l'impasto non sia più appiccicoso ma sia liscio ed omogeneo. Mettere la palla di pasta in una ciotola spennellata di olio, coprire con pellicola alimentare. Ora si hanno due possibilità: o si mette in frigo tutta una notte, poi la mattina si tira fuori l'impasto, si lascia a temperatura ambiente per circa un'ora e si rilavora, oppure si fa lievitare in luogo tiepido finchè quasi raddoppia di volume (dipende dal tempo, dalla farina utilizzata) In seguito impastare senza fare forza brevemente l'impasto lievitato e modellarlo: formare una pagnotta della forma che più piace, io l'ho fatta ovale ma poi lievitando è diventata sul rettangolare :-) Praticare dei tagli obliqui e mettere a lievitare nuovamente il pane, dopo averlo spolverizzato di farina sulla placca rivestita da carta forno, in luogo tiepido (o forno spento con lucina accesa oppure priscaldato a 50° e poi spento) per circa due ore. Un'accortezza: coprire il pane con un canovaccio largo, sistemare tutt'attorno dei pesi tipo pacchi di zucchero o farina o pasta in modo tale che il pane possa lievitare maggiormente verso l'alto e non in larghezza. Preriscaldare il forno statico (io ho notato che per pane di grandi pezzature è meglio quello statico, mentre piccole pezzature va benissimo quello ventilato) a 200° mettendo sul fondo un pentolino con dell'acqua per creare vapore. Infornare e lasciare cuocere per circa 25 minuti. Poi velocemente togliere il pentolino d'acqua e abbassare la temperatura a 180° e lasciare cuocere ancora un'altra ventina di minuti. Controllare la cottura. Dipende dal forno, possono volerci anche 10/15 minuti in più. Il pane deve risultare ben dorato e croccante fuori ma morbido con mollica compatta dentro. Se si "bussa" il fondo della pagnotta si deve sentire un rumore "sordo". Il pane è cotto!
  • 6. Torta alle carote di Moira Le gioie di Moira Mi sono ricordata di avere qualche carota nel frigo ed ecco che ho preparato l'estratto di carota...base per la torta...inclusa la polpa...e poi a mano a mano ho messo quello che mi è venuto in mente. Di seguito gli ingredienti: 7-8 carote piccole (succo e polpa) 3 Cucchiai di semi di lino+1 Cucchiaio di semi di girasole (ammollati per il tempo necessario di tirare fuori gli altri ingredienti) il succo di mezzo limone 1 Cucchiaio di crema di sesamo/Tahin 3 Cucchiai di malto di riso 1 Cucchiaio di polvere di bucce di agrumi 3 cucchiaini di cocco 5 Cucchiai di farina Integrale Khorassan (grano duro tipo Kamut) dell'azienda agricola Le barbarighe 4 Cucchiai di olio evo 1 manciata di uvetta 1 pizzico di sale integrale 1/3 di cucchiaino di cremor tartaro 1/3 di cucchiaino di bicarbonato 1 mela sciroppo d'acero o altro dolcificante da aggiungere sopra alle mele prima di infornare procedimento: mettere in ammollo i semi di lino e di girasole insieme, in poca acqua. Accendere il forno a 180°. Estrarre il succo delle carote, metterlo in un contenitore insieme con la polpa scartata dall'estrattore, aggiungere tutti gli altri ingredienti (il cremor tartaro e il bicarbonato metterli alla fine) inclusi i semi precedentemente ammollati (anche l'acqua che sarà diventata mucillagginosa), tranne la mela che verrà messa a fette sopra il composto. Versare nella tortiera (Usare una tortiera piccola 18/20 cm di diametro), aggiungere le mele e metterci un filo di sciroppo d'acero sopra. Il tempo di cottura è di circa 40'.
  • 8. Barrette ai cereali e frutta secca di Erica Semplicemente Oggi Chi lavora in ufficio è spesso tentato dalle macchinette delle merendine che possono soddisfare la nostra voglia di buono o tappare un buchetto di fame, purtroppo il contenuto di queste macchinette non è molto salutare, e per di più ci fa spendere un sacco di monetine. Possiamo per cui portarci qualcosa da casa da tenere nel cassetto per coprire questi buchetti, ieri sera ho preparato delle barrette ai cereali. (non hanno la forma precisa precisa ma fa lo stesso) INGREDIENTI: Malto di riso o miele Olio di semi Semi oleosi vari Nocciole tritate
  • 9. Frutta secca Fiocchi di cereali Corn flace cereali soffiati PROCEDIMENTO: Mettere in una ciotola tutto quello che ci ispira di più in quantità varie, io ho fatto un mix di: semi di sesamo semi di girasole fiocchi d'avena e fiocchi ai 5 cereali Corn Flace di farro farro soffiato nocciole tritate uvetta Mescolare il tutto e aggiungere malto di riso, io ho messo 3 cucchiai, mescolare bene e comunque regolarsi che il composto deve essere tutto bello agglomerato e appiccicoso; ho aggiunto anche un filo d'olio di semi di girasole (ma credo si possa omettere) Al posto del malto di riso si potrebbe usare anche del miele, a me non piace particolarmente il gusto del miele e credo che renda la cosa un po' troppa dolciastra, ma a chi piace ben venga. La prossima volta voglio provare a mettere anche dei pezzetti di cioccolata fondente che non guasta mai. Rovesciare il composto su una teglia coperta da carta da forno, e stenderla bene bene con l'aiuto del cucchiaio cercando di livellandola e non lasciarla troppo alta, max 1 cm. Mettere in forno a 150 gradi per 10 minuti e poi abbassare a 100 per altri 5/10 minuti, quando vediamo che il tutto è bello tostato spegniamo e lasciamo raffreddare. Quando è ancora caldo fare dei tagli con il coltello per facilitare il taglio delle nostre barrette una volta raffreddate. ( io a questo giro mi sono dimenticata, e non sono venute di forma regolare) Sono una merenda piena di energia che si prepara molto velocemente, le possiamo portare dietro anche in ufficio o in una gita in montagna o al mare, il problema è che finisce tutto nel giro di 1 giorno, provare per credere - See more at: http://semplicementeoggi.blogspot.it/2014/07/barrette-ai-cereali-e-frutta- secca.html#sthash.bjLkBzCw.dpuf Veg-burger di fagioli e amaranto di Naturalentamente Ingredienti per 8 veg burger: 300 g di fagioli rossi secchi 100 g di amaranto 3 cucchiai di farina di mais integrale 1 cucchiaino di curry 1 cucchiaino di cipolla essiccata in polvere 1 cucchiaino di paprica dolce sale marino integrale Procedimento: dopo aver tenuto in ammollo i fagioli per una notte, lessateli con un pezzetto di alga kombu (ne facilita la cottura, ma se non l’avete potete mettere del bicarbonato nell’acqua di ammollo) finché non saranno morbidi, poi scolateli. Cuocete l’amaranto nel doppio del suo volume di acqua fredda, a fuoco basso, con
  • 10. coperchio, e quando l’acqua sarà stata tutta assorbita (20 minuti circa) spegnete il fuoco e lasciate riposare finché non si sarà freddato. Per ottenere la consistenza ideale, l’impasto dei veg burger va lavorato da freddo, perciò vi consiglio di preparare con qualche or di anticipo i due ingredienti base. In una terrina versate i fagioli e schiacciateli grossolanamente con una forchetta: non occorre avere una crema omogenea. Unite l’amaranto freddo, che sarà diventato alquanto colloso e si presenterà come un’unica massa, la farina di mais e tutti gli altri ingredienti, salando a piacere. Impastate bene fino ad amalgamare il tutto. Con le mani date forma ai veg burger (vi ipiastriccerete un po’…ma almeno poi potete togliervi la soddisfazione di leccarvi le dita! ) e adagiateli in una teglia foderata con carta forno. Infornate a 200° e fate cuocere per 20 minuti. Fate riposare per alcuni minuti prima di servire, in modo che arrivino in tavola solo leggermente caldi: risulteranno più sodi. Io li ho serviti con del pomodoro fresco a pezzi e insaporiti con altra paprica dolce, lievito alimentare in polvere e olio evo. Imbottiteci un panino e ne sarete conquistati! I miei bimbi li hanno addentati tendoli in mano a mo’ di pizzetta. Voi inventatevi pure il vostro personalissimo modo di gustare questi sani veg burger senza glutine e 100% vegetali, senza un briciolo di crudeltà! Marmellata di susine senza zucchero di Marta La schiresa Vi parlavo proprio stamani delle susine raccolte dal nostro alberello e pensando e ripensando ad un modo come conservarle e cucinarle (si le mangiamo anche così al naturale che sono buonissime) mi è venuta la voglia di farne un po’ in marmellata, ma ultimamente sto scoprendo di non tollerare più di quel tanto alimenti troppo zuccherati e allora ho pensato di prepararne una senza zuccheri aggiunti.
  • 11. La poca voglia di star li a denocciolare tutte le susine, essendo piccoline e la polpa rimane piuttosto attaccata al seme ho provato a cuocere le susine un po’ schiacciate direttamente con il seme, così da poterle passare con tranquillità nel passe-vite, e così è stato fatto. Comunque questo è il primo esperimento, il prossimo kg che userò sarà di provare a snocciolarle prima e poi cuocerle, per sentire se ci sono differenze di gusto. Sicuramente ne farò alcune con un po’ di zucchero aggiunto, giusto per accontentare i palati più dolci. Ricettina per un vasettino di marmellata: Ingredienti: 1kg di susine Procedimento: Vi dico come ho fatto io, se avete suggerimenti o consigli lasciateli nei commenti, mi farà piacere leggerli. Ho messo le susine (così come le ho raccolte) in una pentola le ho schiacciate velocemente con le mani, ho portato la frutta a bollore e continuato la cottura per una buona mezz’ora a pentola coperta e a fuoco medio-basso. In seguito ho passato la marmellata nel passe-vite, per poter rimuovere i vari noccioli ^^ Ho rimesso la marmellata di nuovo in pentola sul fornello per circa 10-15 minuti, sempre a fuoco moderato, giusto per farla addensare un po’ e mescolando continuamente. Nel frattempo ho sterilizzato il vasetto a 120 gradi per 10 minuti in forno. Appena la marmellata è pronta l’ho invasata subito, chiuso il vasetto e messo a testa in giù. Qui volendo (meglio), sarebbe di fare un’ulteriore sterilizzazione, mettendo i vasetti in una pentola d’acqua tiepida/calda coperti per bene e far sterilizzare per circa 45 minuti da quando l’acqua bolle, spegnere la fiamma e lasciarli in pentola fino al raffreddamento totale dell’acqua a pentola coperta. Io non l’ho fatto perché era solo un vasetto che sarà spazzato via in questi giorni, ma appunto farò anche delle prove, provando magari a sterilizzare tutti in forno.
  • 12. Piccole olive nere di Mari Cucinaverdedolceesalata Scegliete solo le olive sane e senza tacche. Su dei vasi puliti di vetro ho alternato uno strato di sale grosso, con uno strato di olive nere lavate con acqua e accuratamente tamponate con canovacci puliti o ella carta assorbente da cucina. Fra uno strato e l'altro ho aggiunto, fettine di aglio sbucciato, scorzette di limone e arancio bio e semi di finocchietto. Ogni giorno ho rimescolato delicatamente le olive con il sale e gli aromi e aggiunto altro sale quando notavo che si formava del liquido sul fondo (se riuscite toglietelo, altrimenti limitatevi ad aggiungere sale). Questa operazione è andata avanti per circa 4 settimane, quindi ho assaggiato le olive per sentire se l'amaro di fondo fosse accettabile al palato. Giudicate pronte per l'invaso con l'olio, ho risciacquato le olive in acqua fredda per togliere il sale e recuperato le scorzette di agrumi e gettato l'aglio. In vasetti più piccoli ho messo le olive tamponate dall'acqua con gli agrumi e nuovi semi di finocchietto e coperte con un buon olio di girasole. Chiuso il coperchio le ho conservate in frigo per mesi.
  • 13. Crema di limone di Fiore Casalinga per caso bevanda fresca e digestiva che assomiglia al limoncello, ma molto più 'leggera' . Ecco la ricetta: 8 limoni non trattati 1 litro di latte di soia 1/2 litro di alcolato (io ho usato 'etilfrutto' quello base per frutta a 70°) 8 etti di zucchero 1 bustina vanillina Tagliare le scorze (solo la parte gialla) e lasciarle nell'alcool per 15/20 gg. Quindi filtrare. Bollire il latte con lo zucchero. Lasciare raffreddare ed unire la vanillina. Unire l'alcool e latte ed imbottigliare. Questo è il risultato (ho stampato l'etichetta trovata sul web per personalizzare la bottiglia). Tenere la bottiglia in frigo, un piccolo bicchierino è un ottimo digestivo! Ghiaccioli allo yogurt e al caramello di Felicia Le delizie di Feli Piccoli, golosi, freschi, irresistibili Ghiaccioli allo yogurt, semplicissimi e velocissimi da preparare, ….sopratutto da mangiare!!! Ingredienti: 500 gr. di yogurt di soia al naturale (autoprodotto) 80/100 ml. d’acqua 2 cucchiai abbondanti di melassa di barbabietola 100 gr. circa di cioccolato fondente
  • 14. Procedimento: Versare l’acqua in un pentolino, aggiungere la melassa di barbabietola e scioglierla a fiamma bassa per qualche istante. Far raffreddare, unire l’acqua allo yogurt di soia, amalgamare con cura e distribuire il composto negli stampi per ghiaccioli. Con questa dose ho realizzato 11 ghiaccioli, 8 piccoli e 3 leggermente più grandi. Far congelare in frigorifero. Dopo qualche ora, quando i ghiaccioli saranno perfettamente congelati, estrarli e immergerne la punta nel cioccolato fondente fuso (a bagnomaria). Il cioccolato si rapprenderà immediatamente, appoggiarli su un vassoio foderato con carta forno e conservarli in congelatore. Se desiderate, dopo qualche ora è possibile avvolgere ogni singolo ghiacciolo in un pezzetto di carta forno e riunirli in un contenitore: ottima soluzione per risparmiare spazio in congelatore. Aggiornamento: Dopo aver letto i vari commenti, mi sembra utile fornire alcune indicazioni. La melassa di barbabietola si può sostituire con qualsiasi altro dolcificante, a voi la scelta dipende dall’aroma che volete ottenere,. Ottimo il malto di riso e lo sciroppo d’acero, oppure si può confezionare un caramello utilizzando zucchero di canna. E’ possibile aromatizzare con aromi e sciroppi la base di yogurt. E’ importante ricordare che il risultato finale è simile ad un Ghiacciolo, era mia intenzione ottenere dei Ghiaccioli originali, freschi e invitanti, se si desidera ottenere un gelato è necessario diminuire notevolmente la quantità d’acqua.
  • 15. Cuore di gelato biscotto raw vegan di Lucy La balena volante Oggi intanto mi avventuro nell’autoproduzione, con questo gelato-biscotto raw, facile da preparare e tutto sommato economico. Per capire se la crusca di avena può considerarsi raw, ho scritto a tutte le case produttrici che conosco. Perché il dubbio c’era. In particolare, ho scoperto grazie a Daria ( goccedaria ) che persino i fiocchi di avena che acquistiamo solitamente derivano da cereali precotti. Io pensavo che fossero semplicemente raccolti ed essiccati. Anche questo mi da la misura di quanto ci siamo allontanati dalla consapevolezza di ciò che davvero abbiamo nel piatto.. ! Comunque, la risposta è stata che la crusca viene ricavata dal chicco grezzo, almeno questo per quanto riguarda l’azienda dalla quale mi sono rifornita ( si chiama La finestra sul cielo ). E la crusca è anche piuttosto economica. Eh sì, caro Freak Antoni, che negli anni ’70 cantavi I gelati sono buoni, ma costano milioni. Oggi con l’autoproduzione possiamo anche risparmiare qualcosa. Il risultato? Giudicate voi! Per la base del biscotto ho utilizzato l’avena. L’idea mi è venuta ispirandomi a una guru dei dolci raw, Emily, di Thisrawsomeveganlife ( per chi non la conoscesse, date un occhio al suo sito, che merita davvero!! ), che la usa per preparare dei biscotti incredibili!
  • 16. Per fare questo gelato vi servirà qualche frutto maturo, un freezer e un frullino. Niente gelatiere o chissà che aggeggi. INGREDIENTI ( per due maxi gelato biscotto ) per la base: 100 gr datteri diamante bio ( detti anche medjoul ); 80 gr uvetta essiccata bio; 200 gr crusca avena bio; scorza di 1 limone bio grattugiata; 3 cm stecca di vaniglia bio; per il gelato: 2 banane bio del commercio equo solidale fairtrade; qualche fragola matura bio; mirtilli bio; Per il biscotto ho messo ammollo la crusca in acqua per 3 ore ( volume di acqua circa doppio rispetto alla crusca, ovvero quello che riesce ad assorbire senza annegare.. ), poi l’ho frullata insieme ai datteri, all’uvetta, alla scorza del limone e alla vaniglia. Ne risulta un impasto profumato davvero delizioso.. L’ho steso dentro delle formine piuttosto grandi a forma di cuore adagiate su della carta forno, formando uno spessore di circa 1 cm e messo tutto in freezer. Per il raw-gelato mi ero portata avanti tenendo delle banane a pezzetti nel freezer. Dalle foto non si capisce molto, ma ci sono due strati di frutta, di colore diverso. Un primo strato in cui ho frullato banana e fragole, l’altro con banana e mirtilli. Per non mischiare i colori occorre stendere prima uno strato ( per es. fragola-banana) e poi mettere in freezer una mezz’ora, poi stendere l’altro e infine sovrapporre il biscotto. Fresco, goloso e naturalmente sano ;-) Olive in salamoia e sotto sale di Sono io, Sandra In questo week end lungo pensavo di riposarmi: niente, si "brucano" le olive. E allora tutti con il cestino a brucare olive per portarle al frantoio! Poi c'è l'olivo sascolano: quello da soddisfazione, ragazzi, ma soddisfazione! Delle olive meravigliose che di solito in conservo in salamoia. In salamoia: Una volta brucate le olive metterle in acqua. L'acqua deve essere cambiata tutti i giorni per 30 giorni. Al termine dei 30 gg. procedere a fare la prima salamoia: per 1 litro di acqua 100 gr. di sale. Tenete coperte le olive per 30 gg. A questo punto assaggiatele e cambiate la salamoia: devono stare altri 30 gg. in una miscela di acqua e sale (120 gr. di sale per ogni litro di acqua). Dopo 15 giorni assaggiatele, se sono ancora un po' amare resistete per un altro po' fino a che le olive avranno perso ogni "amarezza". A questo punto le potete conservare nei barattoli. Buttate via la salamoia e rifatela
  • 17. nuova e più leggera: ogni litro di acqua 60 gr. di sale. Chiudete i barattoli e se ce la fate aspettate almeno una trentita di giorni prima di mangiarvele. Considerate che si conservano benissimo, io me ne sono dimenticata due barattoli sullo scaffale del ripostiglio: sono tutt'ora buonissime. Altro modo meno complicato di conservare le olive è quello di metterle sotto sale: lavate le olive e lasciatele scolare bene. Mettetele in una ciotola capiente (va bene anche di plastica) e mischiate con il sale fine abbondante. Aggiungete qualche spicchio di aglio e delle scorzette di arance e di limone. Mettete la ciotola copertavicino ad un termosifone o ad una fonte di calore e tutti i giorni togliete l'acqua che le olive sotto sale sputeranno fuori. Rimestate e coprite di nuovo. Ripetere fino a che vi accorgerete che le olive non spurgano più acqua. A questo punto togliete l'aglio e le scorze vecchie e preparate invece delle fettine di aglio e delle nuove scorze tagliate a filini. Condite le olive con l'aglio, le scorze, qualche peperoncino e qualche fogliolina di alloro. Mettetele nei barattoli e chiudete. Pronte per ogni occasione..... attenti al sale, non esagerate.....
  • 18. Ratatuille di verdure a km 0 di Sono io, Sandra quando domenica mattina è arrivato mio suocero con una cesta piena di verdura appena colta mi sono partiti gli occhi fuori dalle orbite guardate che bellezza!!! non sembra un quadro? colori, profumi, sapori! e quando si ha il materiale buono non importano grandi ricette, con la semplicità si va sul sicuro. ingredienti 1 melanzana 1 cipolla rossa grossa aglio fiori di zucchina 2 zucchine 2 carote 2/3 bei pomodori maturi 1 manciata di uvetta sultanina 1 manciata di mandorle (uvetta e mandorle sono facoltativi) olive ascolane sotto sale (le mie) abbondante basilico rosso capperi sotto sale peperoncino piccante olio extra vergine di oliva sale integrale dolce di Cervia affettate la cipolla ad anelli piuttosto spessi e soffriggetela a fuoco BASSISSIMO insieme a una spicchio d'aglio in camicia e una punta di peperoncino piccante piano, ma piano piano piano dissalate i capperi mettendoli in un bicchiere di acqua sminuzzate le mandorle grossolanamente tagliate la carota a fettine piuttosto consistenti la melanzana a quadretti le zucchine a tocchetti sbollentate i pomodori e togliete la buccia tagliateli a cubetti e lasciateli in un colino in modo che esca il siero una volta che la cipolla sarà bionda aggiungete i cubetti di melanzana e la carota e fate andare velocemente per friggere bene la verdura aggiungete poi le zucchine e i fiori di zucca spezzati grossolanamente con le mani, i capperi dissalati, l'uvetta, le olive e foglie di basilico salate e lasciate cuocere sempre a fuoco brillante alla fine aggiungete i pomodori e finite di cuocere per una decina di minuti. servite con le mandorle spolverate sopra e foglie di basilico spezzettate a mano non è per fare la pignola ma secondo me sminuzzare le foglie della verdura con il coltello non lascia i sapori interi come se le spezzate con le mani, senza lama insomma. sarà un'idea mia? una fissazione da foodblogger? bah, si puo' fare e non si spende niente...
  • 19. facciamolo! volendo ci potete saltare anche la pasta, noi l'abbiamo mangiata su fette di pane toscano abbrustolito.... Pan-carrè ai semi di girasole di Cri Dove gira il sole È un pane integrale da sandwich ai semi di girasole, morbidissimo e così gustoso da essere buono anche senza accompagnamento :) La ricetta l'ho presa da un librino in cui mi sono imbattuta in libreria e che ho pensato fosse un bel regalino per Fra (com'è che si dice? regali interessati?). Oltre a ricette, interviste, storia e storie sulla pasta madre e istruzioni per produrla e conservarla, questo libretto scritto da Chiara Spadaro e pubblicato da Altreconomia, ha anche un interessante mappa dei mulini a pietra e biologici in Italia. Ma veniamo al pane, estremamente semplice quanto delizioso, soprattutto infinitamente più delizioso del pancarrè confezionato e soprattutto senza aromatizzanti, addensanti, siero di latte, "glutine in purezza", alcol etilico e altre schifezzelle simili. Ingredienti
  • 20. per il rinfresco: 100 gr di pasta madre, 200 gr di acqua, 300 gr di farina di frumento per il pane: 450 gr di pasta madre rinfrescata da 4-5 ore, 750 gr di farina di frumento integrale, 500 gr di acqua tiepida, 100 gr di semi di girasole, 30 gr di olio e.v.o., 10 gr di sale Sciogliere la p.m. nell'acqua tiepida e aggiungere successivamente tutti gli ingredienti, impastando con passione e sorridendo (è importante!), fino ad ottenere un impasto tenace ma elastico. Formare una palla e lasciare riposare fino al raddoppio (4 o 5 ore circa). Rilavorare l'impasto stirandolo e formando un piccolo filone, disporlo in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e lasciar riposare per un'altra oretta. Infornare a 250° per 10 minuti, poi a 180 per un'altra mezzora circa, o comunque finchè non sia bello dorato e quindi presumibilmente cotto. Postilla: Fra sostiene che il nostro stampo da plumcake sia più piccolo di quelli "standard", per cui a lui è avanzata una parte dell'impasto, con cui ha fatto una pagnottina normale, che si vede sullo sfondo della prima foto e che stamane abbiamo tagliato e trovato altrettanto buona, solo con la crosta ovviamente più dura dell'altro. Questo per dire che insomma, regolatevi voi con la quantità di impasto da mettere nello stampo, dipende da quanto è grande :)
  • 21. Frappè all'anguria di Annalisa Passato tra le mani Veniamo alla ricetta! Il gelato last minute alla banana spopola forse dal secolo scorso sui blog crudisti. Si tratta di tenere in freezer una scorta di banane a pezzi e, al momento opportuno, frullarle con frutta fresca e servire. Ovviamente usare l’anguria regala un frappé, più che un gelato, per l’alto contenuto in acqua di questo mirabolante frutto. Ingredienti per 4 persone: 380 g di banane a fette 320-400 g di anguria già mondata 1 pizzico di sale marino integrale Il sale marino integrale serve per esaltare i sapori e non usare dolcificanti aggiunti; dopo un periodo di alimentazione tutta al vegetale, diventerà sempre meno indispensabile, vedrete! Procedimento: mettete in freezer le banane per qualche ora. Radunate tutti gli ingredienti nel boccale del frullatore e azionate velocemente l’apparecchio, fino a ottenere un composto cremoso. Servite subito con cucchiaino e cannuccia. Per chi gradisce, ottimo un po’ di succo di limonee/ o di cannella. Idee salute: - non amo particolarmente la frutta tropicale: non è detto che le condizioni di coltivazione, raccolta e trasporto la rendano salutare. Mi pone inoltre problemi etici per quanto riguarda la situazione dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente, sia nella produzione sia nel trasporto. La banana è interessante per la chimica alimentare che la contraddistingue, e perché molto gradita ai bambini. Vi prego di usare solo prodotti del Commercio Equo! - sappiamo che tanti studi epidemiologici hanno mostrato che un consumo elevato di frutta e verdura diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancro e di altre malattie croniche. Probabilmente questo ruolo protettivo è dovuto al contenuto in sostanze antiossidanti. Per l’anguria in particolare, si è studiato il ruolo protettivo verso il cancro della prostata; l’antiossidante principe in essa contenuto è il licopene, vi ricorda nulla? Ma certo! Il mitico pomodoro! – l’anguria contiene citrullina: è uno degli alimenti più ricchi! Si tratta di un amminoacido che viene convertito nel nostro corpo in arginina, amminoacido essenziale che gioca un ruolo chiave nella salute del sistema cardiovascolare e immunitario. Pare abbia anche effetti sullo stato dei vasi sanguigni.
  • 22. Calippo alle pere di Daria GocceD'aria ingredienti per 4-5 ghiaccioli: • 3 pere molto mature • 1-3 cucchiai di sciroppo d'agave (variabile in base al vostro gusto per il dolce e alla dolcezza della frutta che usate) • 100 ml di kefir di soia • Formine per calippo in silicone Preparazione: Lavare, sbucciare e tagliare a pezzetti le pere. Frullarle, aggiungere lo sciroppo d'agave e il kefir di soia, frullare nuovamente. Versare negli stampini e riporre in freezer per almeno 3 ore, meglio un giorno. Estrarre dal frigo, passare fra le mani per permettere lo scivolamento del ghiacciolo nel contenitore e gustare!
  • 23. Pulizie e detersione Detersivo piatti fatto in casa di Valentina Naturalentamente In pieno stile Naturalentamente vi propongo questa facilissima ricetta per ottenere un ottimo detersivo piatti fatto in casa. Economico, ecologico, completamente biodegradabile, profumato, efficace…e anche bello da vedere! Un paio di anni fa ho trovato una ricetta in rete, l’ho realizzata più e più volte apportando piccole modifiche e sono giunta alle dosi perfette per le mie esigenze. Il risultato è strabiliante! La forza sgrassante e lucidante del limone, l’azione antibatterica e deodorante dell’aceto e le proprietà detergenti del sale, fanno di questo detersivo piatti fatto in casa un vero portento. Provare per credere!! Ingredienti: 5 limoni 200 g di sale fino 2 bicchieri d’ acqua 1 bicchiere d’aceto di vino (io metto quello rosso che autoproduce mio suocero) Procedimento: spezzare i limoni grossolanamente con la buccia, cercando di eliminare tutti i semi (solo se si andrà ad usare il detersivo in lavastoviglie: i semi possono danneggiare il filtro e la pompa dell’acqua) e frullarli insieme al sale per ottenere una poltiglia. Per facilitare l’operazione potete aggiungere un po’ dell’acqua prevista dalla ricetta. Versare la crema in una pentola con la restante acqua e l’aceto e far cuocere a fuoco basso mescolando continuamente, come fosse una besciamella fino a bollore. E’ importante mescolare perché il composto potrebbe attaccarsi al fondo della pentola. Lasciar sobbollire per 10 minuti o più, finché non si sia raggiunta una densità simile a quella di una crema
  • 24. pasticcera. Dopo la cottura frullare ulteriormente il tutto con un frullatore ad immersione e invasare il detersivo quando ancora caldo in barattoli di vetro a chiusura ermetica. Capovolgere i barattoli chiusi in modo da ottenere il sottovuoto. Il vostro detersivo piatti fatto in casa è pronto prontissimo all’uso!! Modalità d’impiego: • 2 cucchiai in lavastoviglie ( se si hanno pentole o piatti particolarmente sporchi o incrostati è consigliato sgrassarli prima un po’ a mano) ATTENZIONE!! Questo detersivo non va mescolato con quello per lavastoviglie!! • quanto basta per lavaggio a mano Adesso rendiamo grazie al limone, però, se lo merita! Il frutto del sole, dalla scorza profumata e dal succo disintossicante e dissetante. Una pepita d’oro non vale certo di più! Sapone alla camomilla di Serena Enjoy Life Ho già detto più volte come l'autoproduzione sia un'attività ecologica, piacevole, creativa e di enorme soddisfazione. Secondo me, una delle più soddisfacenti autoproduzioni è fare il sapone. La saponificazione con il metodo a freddo, con le dovute precauzioni, è un'attività alla portata di tutti. Il sapone è il risultato della reazione chimica tra un grasso (gli olii) e la soda caustica; la soda converte lentamente l'olio in sapone. Questo procedimento, alla fine della stagionatura, fornisce un sapone morbido e nutriente, i saponi prodotti con questo metodo sono naturalmente ricchi di glicerina, prodotta durante la reazione di saponificazione. Le cose importanti da sapere prima di iniziare a fare il sapone in casa sono due: • le regole di sicurezza: conservare la soda caustica, altamente corrosiva ed ustionante, nel suo contenitore chiuso e al di fuori della portata di bambini e animali domestici, indossare guanti di gomma ed occhiali durante la saponificazione, versare la soda nel liquido e mai il contrario. • è necessario pesare con assoluta precisione gli ingredienti, perchè anche solo pochi grammi di differenza, cambiano notevolmente il sapone, che può quindi essere caustico. Per chi volesse sperimentare l'avventura della saponificazione, ecco la ricetta per fare un sapone emolliente ed antinfiammatorio, adatto alle pelli più sensibili e delicate, arrossate e screpolate..................un sapone alla camomilla. Ingredienti (per circa 1800 gr. di sapone "secco"): • 1000 gr. di olio extravergine di oliva • 250 gr. di olio di cocco • 150 gr. di olio di ricino • 100 gr. di burro di karitè
  • 25. • 450 gr. di infuso di camomilla • 204 gr. di soda caustica • 20 gr. di oleolito di calendula • 25 gr. di oleolito di camomilla • 8 gr. di fiori di camomilla • 6 gr. di farina di riso • 40 gocce di olio essenziale di camomilla romana • 20 gocce di olio essenziale di lavanda Per prima cosa preparare un infuso di camomilla piuttosto concentrato, con circa 500 ml. di acqua e lasciarlo raffreddare completamente a temperatura ambiente. Quando l'infuso è completamente freddo, preparare l'area di lavoro con tutto il necessario: una bilancia di precisione, recipienti in plastica dura, guanti di gomma, occhialini, un frullatore ad immersione, cucchiai di legno, un termometro tipo quelli da cucina, forme per colare il sapone (contenitori in tetrapack, vaschette del gelato, stampi in silicone, ecc.), pellicola da cucina, una vecchia coperta. Indossare quindi i guanti e gli occhiali e procedere a pesare l'esatta quantità di infuso in un boccale di plastica dura dalla capacità di circa 500 ml. (se la quantità di infuso si fosse ridotta troppo, aggiungere acqua fino al raggiungimento di 450 gr.).In un altro bicchiere di plastica dura pesare l'esatta quantità di soda. Mettere per sicurezza il boccale contenente l'infuso all'interno del lavandino o di un catino e, lentamente, versare la soda dentro l'infuso, mescolando con una paletta o un cucchiaio di plastica. La soluzione di soda ed infuso raggiungeranno una temperatura molto elevata, intorno agli 80°, prestare quindi molta attenzione anche a non respirare i vapori prodotti. Lasciare ora raffreddare la soluzione con la soda e nel frattempo pesare, all'interno di una pentola in acciaio, la quantità esatta di olii e burro. Misurare con il termometro la temperatura della soluzione con la soda e quando questa ha raggiunto circa 55°, iniziare a scaldare gli olii sul fornello, a fuoco dolce. Controllare spesso la temperatura degli olii, che non devono scaldarsi troppo, ma raggiungere la temperatura di 45° circa. Nel frattempo che gli olii si scaldano, preparare in una ciotolina gli ingredienti aggiuntivi che andremo ad aggiungere nella fase di nastro (oleoliti, farina di riso ed olii essenziali). Pesare a parte anche la giusta quantità di fiori di camomilla e mettere da parte. Quando gli olii avranno raggiunto la giusta temperatura, circa 45°, togliere la pentola dal fuoco e versarli in un contenitore di plastica dura, abbastanza capiente da contenere gli olii e la soda e lasciare anche un certo spazio che permetta la frullatura. A questo punto controllare la temperatura della soda e, se ha raggiunto la temperatura di circa 45° (olii e soda devono essere alla stessa temperatura), versarla lentamente dentro gli olii, mescolando con un cucchiaio di legno o di plastica.
  • 26. Dopo una prima amalgamata con il cucchiaio, iniziare a frullare con il frullatore. Vedrete che il tutto si opacizzerà e comincerà ad assomigliare ad una crema. Ad un certo punto vedrete che, alzando il frullatore, la pasta che cadrà resterà un attimo in superfice prima di affondare.....questa è la cosiddetta fase di nastro, quella fase in cui si versano i nutrienti aggiuntivi, i pigmenti e gli olii essenziali. Aggiungere quindi gli ingredienti preparati in precedenza dentro la pasta di sapone e mescolare con cura. Quando il tutto sarà ben amalgamato, aggiungere anche i fiori di camomilla e mescolare per incorporarli omogeneamente. A questo punto non resta che versare il sapone negli stampi prescelti. Io ho usato uno stampo in legno autocostruito (da mio marito :-)) ed uno in silicone, ma andranno benissimo anche dei cartoni in tetrapack o delle vaschette in plastica del gelato o i contenitori della margarina. L'importante è che siano di plastica morbida che permettano successivamente l'estrazione del sapone. Ricoprire quindi gli stampi con pellicola da cucina e poi con una vecchia coperta, per mantenere il calore, che permetterà di continuare il processo di saponificazione. Lasciare il sapone negli stampi al caldo per 2 giorni, dopodichè estrarlo ed appoggiarlo su un piano. Procedere infine al taglio del sapone (se si sono utilizzati singoli stampi non ci sarà bisogno di tagliarli). Io ho utilizzato un'apposita taglierina (sempre autocostruita da mio marito) ed una speciale lama per creare l'effetto ondulato, ma si potrà utilizzare anche un semplice coltello con la lama piuttosto lunga e rigida. L'ultima operazione da effettuare è quella di mettere i saponi ad asciugare sopra una griglia, in maniera che respirino e si possano seccare. I saponi dovranno stagionare per almeno 30 giorni prima di poter essere utilizzati, ma l'ideale è una stagionatura di 45-50 giorni......il sapone fatto in casa migliora con il tempo! Ed ecco il vostro sapone autoprodotto.......fatemi sapere com'è andata :-)
  • 27. Crema per il viso di Shane Semplicemente Oggi Mi piace molto fare i dolci ma non sono ricette autoproduzione, così pensandoci bene mi sono ricordata la sera prima del matrimonio di mia sorella! Avevo 12 anni quando si è sposata, ero una bimba! Quella sera non riuscivamo a dormire e ci venne in mente di fare una maschera per il viso che a sua volta era stata consigliata dalla truccatrice di mia sorella per il matrimonio! Così a tarda notte io, mia sorella, mia madre e mia zia ci mettemmo in cucina e tutte e quattro, era una notte fredda, il 12 dicembre! Ingredienti: Yogurt e Miele. Preparazione: Per una maschera per il viso fatta a casa in pochissimo tempo, mescolate accuratamente in una ciotolina due o tre cucchiai di yogurt e un cucchiaino ( anche due) di miele. Applicatela su viso pulito e asciutto evitando il contorno di labbra e occhi. Con un dischetto di cotone. Lasciate agire per 15-20 minuti e poi risciacquate il viso con acqua tiepida. Vi garantisco che il risultato è molto notevole! Rende la pelle morbidissima e liscia liscia proprio come quella di un bimbo! Da quella occasione, ho sempre usato questa maschera fai da te! Mi trovo benissimo! Anzi ora che ci penso mi sa che vado a prendere uno Yogurt bianco così me la preparo, e stasera mentre sto comoda sulla mia poltrona mi rilasso e mi concedo un po’ di tempo per me mentre coccolo le mie piccole Matilda & Alice. Ma non la preparerò così, la renderò ancora più speciale! Usando lo yogurt di soia con un pò di datteri frullati o un pò di malto. La maschera diventerà una facile ricetta vegan! Provatela non ve ne pentirete!!! UN UNGUENTO IN VIAGGIO! di Eliana Realizzazione in 2 mosse di un comodo unguento da portare con sé in vacanza... Contro le punture di insetti, per la cura di mani e piedi, per curare piccoli ematomi e botte, rinfrescante contro il caldo... ognuno può personalizzarlo in base alle proprie esigenze con gli olii essenziali preferiti. Il mio è nato 3 anni fa in preparazione del cammino di S.Tiago, da cui ha preso il nome, ma ogni volta ha caratteristiche nuove. Vi propongo quello della vacanza estate 2014! 1 PREPARARE GLI INGREDIENTI E SCIOGLIERLI A BAGNOMARIA. CERA DI RISO O DI SOIA (4 gr) si trova anche biologica e non ogm in vendita su siti dedicati alla cosmetica fai-da-te. OLIO (40 ml) io ho utilizzato degli oleoliti preparati l'anno scorso, in attesa che siano pronti quelli nuovi. Solitamente uso quello di iperico ma non ne avevo più, così ho optato per achillea (proprietà di cura della pelle) e lavanda-camomilla. Potete usare quelli che avete e daranno alla vostra crema caratteristiche originali, oppure del semplice olio di mandorla o di oliva. Far sciogliere a bagno maria tenendo la temperatura controllata. 2 AGGIUNGERE GLI OLII ESSENZIALI. Continuando a mescolare, in fase di raffreddamento, unite la vostra sinergia di olii essenziali (non più di 15 gocce) e versate nel vasetto. Ecco cosa ho scelto quest'anno: OE di tea-tree: passepartout contro i batteri!
  • 28. OE di lavanda: olio dalle tante proprietà sia per il corpo, che per le energie sottili OE di pompelmo: nota agrumata estiva che mi piace molto unita alla lavanda OE di legno di rosa: nota di base, tonica della pelle. Ed ecco che partiamo tranquilli! NB non contenendo componente acquosa l'unguento non necessita di essere conservato al fresco, ma evitiamo comunque di tenerlo in macchina sotto il sole diretto... E voi quali sinergie scegliereste? Buon lavoro a tutti!!