1. SE FOSSI … DIO
sergio benassai
Se fossi Dio …
Ma quale Dio, quale divinità ?
La possibilità di scelta è sterminata: dalla Trimurti dell’induismo a Izanagi dello shintoismo, da
Tloquenahuaque degli Atzechi, all’etrusco Tinia, da Unkulunkulu degli Zulu al pantheon greco-
romano, ecc.
Restringendo il campo alle religioni monoteistiche, potrei prendere in considerazione Jahweh degli
ebrei o Allah degli islamici.
Tuttavia, facendo riferimento alla tradizione nella quale sono cresciuto, decido di far riferimento al
Dio dei cristiani (ma quello che dico forse andrebbe bene anche per Jahweh e Allah).
Allora: se fossi Dio …
Se fossi Dio per prima cosa mi fermerei un attimo (un attimo ovviamente è un concetto relativo e
anche il “fermarsi” ha un significato piuttosto particolare, dato che l’interrelazione fra spazio, tempo
e tutte le altre dimensioni, è un po’ difficile da spiegare).
Ma non per riposarmi come nel settimo giorno della creazione. No, mi fermerei per dare un’occhiata
un po’ più attenta a quello che ho creato.
Magari inizierei proprio dall’universo conosciuto dagli umani, quello che ho fatto nascere col Big
Bang. A questo proposito devo precisare che tutte le loro elucubrazioni sulla data di inizio del Big
Bang (13,7 miliardi di anni fa), sulle sue varie ere (era di Plank, era di grande unificazione, ecc.),
sulla sua fine e sull’inizio della materia sono ovviamente solo roba loro; però tutto sommato (per
essere il loro un punto di vista molto limitato) sono abbastanza carine; e comunque fra un po’ saranno
superate da altre elucubrazioni.
Ho però molto apprezzato che gli umani siano finalmente arrivati a concludere che prima della nascita
dell’universo ci fosse una “singolarità”, vale a dire un “punto matematico”, cioè un’assenza di
dimensioni, una indistinguibilità fra spazio e tempo, ecc.
Forse con una piccola spintarella riuscirei a convincerli ad ammettere che dietro quel “punto” ci sono
io.
Andiamo avanti: dopo il Big Bang ho giocherellato un po’ con la creazione di particelle ed
antiparticelle. Devo dire la verità: all’inizio pensavo a formare solo particelle tutte eguali che poi,
aggregandosi, dessero luogo ad una grande varietà di atomi, molecole, ecc. (un po’ come diceva
Democrito: bravini però questi Greci !).
Però pensando alla moltitudine di angeli che mi circondano ho pensato che forse sarebbe stato carino
creare una particella per ogni angelo e poi aggregazioni di particelle per ogni gerarchia di angeli. Da
questo punto di vista gli umani mi hanno un po’ deluso, con quella confusione che fanno fra fermioni
e bosoni; per non parlare di quella bestemmia insita nel definire il bosone di Higgs come “particella
di Dio”. Ma forse se si impegnano un po’, magari con la teoria delle stringhe, chissà …
Poi c’è la questione delle antiparticelle o dell’antimateria. La spiegazione è semplice: non potevo non
tener conto del fatto che esiste il mio arcinemico, Satana. Quindi l’antimateria è roba sua; e quello
che in proposito penseranno o faranno gli umani mi interessa poco.
2. Andiamo avanti.
Finito il Big Bang ho deciso di non intervenire ulteriormente e lasciare spazio all’evoluzione naturale
della materia e dell’energia (ma com’è che non c’è un Darwin in proposito ? o forse c’è ma mi sono
perso l’informazione ?).
E adesso che cosa vedo ?
Con parole umane direi: “un gran casino”.
Sinceramente mi sarei aspettato che ci fosse uno sviluppo ordinato di aggregati di materia: stelle,
pianeti, galassie, e così via.
E invece …
Comete che girellano consumandosi come ghiaccioli.
Polvere stellare che fluttua di qua e di là, magari cercando un posto adatto per trasformarsi in una
stella.
E vedo un universo pieno di stelle che muoiono trasformandosi in nane bianche o in stelle di neutroni
o addirittura in buchi neri.
Ecco, i buchi neri non mi vanno proprio giù.
Non vorrei che, ingoiando una stella di qua, una galassia di là, finissero per rendere ancora più
squallido il mio universo.
A questo punto mi verrebbe quasi voglia di anticipare i buchi neri, cancellare questo universo e
crearne un altro a partire da un’altra “singolarità”.
Ma per il momento soprassiedo.
Ho invece deciso di non limitarmi a questa panoramica generale e di andare quindi a vedere cosa
succede in qualche ambito più specifico.
E ho allora scelto di andare a vedere cosa succede sul pianeta Terra.
Perché proprio il pianeta Terra ?
Ma perché lì ho sperimentato un nuovo tipo di evoluzione naturale: dopo quella della materia e
dell’energia ho dato il via a quella biologica.
Per dare il via ho giocato un po’ al piccolo chimico: un po’ d’acqua in un’atmosfera di idrogeno,
metano e ammoniaca e una bella scarica di fulmini (come usa fare il mio collega greco, Zeus). E,
voilà: molecole organiche.
Quindi amminoacidi, RNA, DNA, cellule, aggregati di cellule, organismi, e così via, fino ad ottenere
le scimmie più evolute.
Ed ecco realizzato un bel paradiso terrestre.
Però un paradiso un po’ statico. Sia chiaro, succedevano un sacco di cose: lotte continue fra le diverse
specie per affermarsi e stravolgimenti per eventi naturali. Ma tutto sommato niente di veramente
eclatante.
Fin quando non è arrivata l’umanità.
E qui ci vuole un chiarimento.
Lasciamo perdere le leggende bibliche e ricordiamo invece cosa è veramente successo.
Fu Satana a porre il problema:
“Senti Dio: così come, quando hai creato questo universo, mi hai lasciato l’antimateria, dovresti fare
lo stesso per la Terra”
“E cosa vorresti ?”
“Direi un’antispecie, completamente diversa dalle specie esistenti.”
“E va bene: creerò la specie umana.“
E così fu fatto.
3. Quindi non ha senso chiedermi perché io, onnipotente, onnisciente, ecc., ecc., abbia creato una specie
dotata di libero arbitrio, col conseguente casino che questo comporta. Chiedete a Satana !
A questo punto devo precisare una cosa.
Dopo questo accordo con Satana venne fuori un problema: gli angeli. Una volta saputo della Terra e
della specie umana, gli angeli, sempre con i loro modi squisiti, mi fecero presente che, se avevo in
pratica dato mano libera a Satana su un intero pianeta, forse anche a loro dovevo concedere qualco sa
di più che una semplice particella o aggregato di particelle.
Naturalmente non potevo disattendere le loro richieste.
Assegnai quindi ad ogni angelo un pianeta lasciando loro mano libera sul cosa e come popolarli.
Se in questa fase di riflessione ho prestato attenzione al pianeta Terra, non posso allora trascurare di
prendere in considerazione almeno qualcuno dei pianeti assegnati agli angeli.
Per rispetto delle gerarchie mi limiterò allora ai tre pianeti assegnati ai tre arcangeli Michele, Gabriele
e Raffaele.
Cosa sta succedendo sul pianeta di Michele ?
Non si può dimenticare che l’arcangelo Michele ha sempre rivendicato il suo ruolo di anti-Satana e
quindi ha sempre avuto qualche difficoltà nel conciliare l’assoluta bontà che caratterizza il Paradiso
(precisazione: niente a che fare col paradiso terrestre della fase iniziale della Terra) con la necessità
di contrastare Satana.
Per questo sul pianeta che gli ho assegnato ha pensato bene di dar vita a due specie di polarità opposta:
i Positani e i Negatoni. Cosa significhi polarità opposte … non me ne sono occupato e non mi interessa
neanche saperlo (sì, lo so che so tutto, ma che cavolo potete capire di cosa significa sapere, non
sapere, ignorare, trascurare, secondo me ?).
Il dato di fatto è che queste due specie si scambiano segnali contrastanti, oscillanti fra una
riunificazione ed una repulsione, emettendo onde elettromagnetiche, come una pulsar (una stella di
neutroni), ma ovviamente su tutt’altre frequenze.
Naturalmente Michele aveva ben presente che anche lui, col mio permesso, poteva attivare il
meccanismo dell’evoluzione.
Fu così che promosse un accordo fra Positani e Negatoni per evolversi in una nuova specie: i
Micheloni.
I quali Micheloni si dedicarono all’emissione di un nuovo tipo di onde: non più onde
elettromagnetiche, ma onde magneticoelettriche con l’intento di mettere in confusione l’antimateria
di Satana.
E il pianeta di Gabriele ?
Gabriele era ben consapevole del ruolo che gli era stato assegnato: quello di messaggero. Per questo
aveva popolato il suo pianeta di esserini costituiti da un nucleo di quark e da protuberanze alate di
leptoni (diciamo una specie di atomo di Bohr deformato) che permettevano loro di svolazzare di qua
e di là.
Aveva quindi circondato il pianeta di un’atmosfera di minuscoli quasibuchineri in grado di risucchiare
onde elettromagnetiche da tutta la galassia per poi ridistribuirle sul pianeta. In tal modo un certo
numero di esserini veniva colpito con la conseguenza che le loro protuberanze alate venivano
modificate, dando così luogo ad una grande varietà di esserini con caratteristiche e dimensioni molte
diverse.
Poiché le dimensioni del pianeta erano quelle che erano si realizzava così una incessante
competizione per avere a disposizione lo spazio necessario e gli esserini perdenti erano allora costretti
4. ad emigrare nell’universo sotto forma di messaggi virtuali (che gli astrofisici della Terra avevano
cominciato ad intercettare ipotizzando quindi, giustamente, che fossero segnali prodotti dagli Alieni).
Passiamo infine al pianeta di Raffaele.
Vista la sua propensione salutista aveva deciso di organizzare il suo pianeta come se fosse un
laboratorio biologico prevedendo una ripartizione in diverse aree rigidamente separate da una barriera
costituita da ozono, radiazioni ultraviolette, raggi gamma, tempeste termiche e candeggina.
C’erano le aree destinate alla produzione di RNA e DNA, quelle dove si coltivavano cellule in vitro,
quelle dove si sperimentavano le molecole più adatte a favorire (o viceversa a distruggere) virus e
batteri, ecc.
Aveva anche provato a spedire attraverso l’iperspazio un po’ delle sue molecole miracolose sul
pianeta Terra, ma Satana aveva immediatamente provveduto a creare una barriera spaziotemporale
nella quinta dimensione distorcendo così l’iperspazio e facendo finire la spedizione in un buco di
antimateria.
Bene, mi sembra di aver fatto una bella ricognizione.
E adesso ?
Detto sinceramente non è che questo universo sia un granché.
Quasi quasi lo cancello.
E magari cancello anche gli altri universi e tutto quello che ho creato.
Del resto, come Dio, che bisogno ho di qualcos’altro che non sia io ?