L'identificazione precoce dei disturbi dell'apprendimento: lo screening nella scuola primaria.
Le slide del seminario organizzato dall'Associazione Psicologi Campani, tenutosi presso l'Ordine degli Psicologi della Campania il 17 Settembre 2013.
Relatori: Laura Arena, Giovanni Mercogliano
IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI DSA: lo screening nella scuola primaria
1. Dott.ssa Laura Arena - psicologa, psicoterapeuta, Consigliere dell’APC
Dott. Giovanni Mercogliano - psicologo, Consigliere dell’APC
www.psicologicampani.it
info@psicologicampani.it
2. I DSA sono disturbi neurobiologici, che
riguardano SOLO SPECIFICHE AREE di
apprendimento (LETTURA, SCRITTURA E
CALCOLO) senza compromettere
l’intelligenza generale.
Questi disturbi tendono ad essere PRESENTI
CONTEMPORANEAMENTE nello studente e a
PERSISTERE NEL TEMPO.
Identificazione precoce dei DSA -di L. Arena e G. Mercogliano
3. I DSA sono classificati in relazione alla
funzione deficitaria. Quelli riconosciuti sono:
1. DISLESSIA;
2. DISORTOGRAFIA;
3. DISGRAFIA;
4. DISCALCULIA.
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4. Le difficoltà specifiche dell’alunno dislessico,
sono molteplici, tuttavia si possono
ricondurre a due grandi tipologie di
compromissioni:
1. Le DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE
2. Le DIFFICOLTÀ LESSICALI O ORTOGRAFICHE
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5. Nella discalculia evolutiva si distinguono due
profili:
1. Deficit nelle componenti di cognizione
numerica (intelligenza numerica basale);
2. Deficit relativo alle procedure esecutive e al
calcolo.
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9. SINTOMI PRECOCI
1. Ritardo nel linguaggio
2.Confusione delle parole che hanno una
pronuncia simile
3. Difficoltà di espressione
4. Difficoltà di identificare le lettere
5. Difficoltà a identificare i suoni associati alle
lettere
6. Familiarità per quanto concerne problemi di
lettura e scrittura
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10. - Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di compiti e verifiche,
ecc.)
- Errori ortografici
- Capacità di attenzione piuttosto breve
- Memorizzazione difficoltosa di tabelline, sequenze numeriche,
giorni della settimana, mesi, ecc
- Vocabolario povero
- Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile, difficoltà
nell’allacciarsi le scarpe, pressione della penna non corretta, ecc.)
- Organizzazione spaziale deficitaria (sul foglio, orientamento
interno e stradale, confusione tra destra e sinistra, ecc.)
- Organizzazione temporale difettosa (impara a leggere l’orologio
tardi, spesso non sa in quale mese si trova o la data del suo
compleanno)
- Spesso disturba i compagni, fa a botte o non parla e si chiude in
se stesso
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11. Il percorso diagnostico prevede le
seguenti tappe:
1. Gli insegnanti comunicano i loro sospetti alla
famiglia e invitano la stessa a fare una visita
specialistica. Si ricorda che la diagnosi può essere
effettuata solo dalle équipe delle strutture
pubbliche e dalle strutture accreditate dalla
Regione.
2. La famiglia si rivolge al medico (o al pediatra) e
richiede un’impegnativa per una visita ai sensi
della L.170/2010.
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12. 3. I genitori con l’impegnativa prenotano la visita
presso i servizi territoriali di competenza.
Qualora venissero confermate le difficoltà dello
studente, lo specialista rilascerà una diagnosi
che dovrà essere presentata alla segreteria
della scuola con una lettera di
accompagnamento (in 2 copie) per il
protocollo. Il numero di protocollo deve essere
messo sia sulla copia che viene depositata, sia
su quella che resterà in possesso della famiglia.
4. Gli insegnanti e la famiglia insieme redigono il
Piano Didattico Personalizzato (PDP), che verrà
costantemente monitorato per verificare
l’efficacia delle misure in esso adottate
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13. PROTOCOLLO DIAGNOSTICO
La segnalazione
La raccolta anamnestica
La valutazione clinica
L’interpretazione dei risultati
Altri esami
Formulazione della diagnosi
Indicazioni di intervento
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14. LA DIAGNOSI
Considerata l’elevata eterogeneità dei profili di
sviluppo individuali, una diagnosi vera e propria
non dovrebbe essere effettuata prima della 2^
elementare
E’ possibile formulare una ragionevole ipotesi
funzionale già durante le prime fasi del processo
di apprendimento quando, oltre al ritardo negli
apprendimenti, è presente un deficit severo delle
abilità “meta-fonologiche” in un pregresso ritardo
del linguaggio e una familiarità per il disturbo.
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15. INTERVENTI PREVENTIVI
Sono tutti quegli interventi mirati ad una
identificazione precoce del disturbo e, in
generale, ad un rafforzamento delle abilità
(soprattutto meta-fonologiche) necessarie
all’acquisizione della lingua scritta e ad un suo
uso efficiente.
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16. IDENTIFICAZIONE PRECOCE
L’identificazione precoce dei bambini con
difficoltà può avvenire durante il processo di
acquisizione della letto-scrittura nel primo
anno della scuola elementare.
Sarebbe importante che essa avvenisse già in
età pre-scolare nell’ultimo anno della scuola
dell’infanzia. Prima di questa età si ha un alto
numero di “falsi positivi”, a causa dell’ancora
elevata eterogeneità dei profili individuali di
sviluppo
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17. Essa può essere svolta come attività
di
screening
per monitorare le difficoltà di apprendimento
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18. SCREENING
Strumento di indagine per
evidenziare alcuni fattori di
rischio di una determinata
patologia.
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19. FATTORI RISCHIO
Segni indicatori della possibile presenza
di una determinata patologia.
Ad esempio:
Uno screening sulla Dislessia può
evidenziare bambini con una velocità di
lettura (fattore di rischio)
significativamente al di sotto della media
per età
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20. Quando fare lo screening
Nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia o
all’inizio della scolarità elementare
Il bambino arriva in I^ che ha già fatto un
percorso e si è costruito una idea di come
funziona il codice scritto.
Per un insegnante può essere utile avere
degli strumenti per analizzare e conoscere
queste idee e capire a che livello sono i
bambini quando entrano in I^
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21. Perché si effettua:
È indispensabile identificare precocemente i
bambini con DSA per poterli aiutare in
maniera efficace
È utile chiarire la presenza di bambini in
difficoltà per impostare, direttamente a
scuola, una didattica che minimizzi la
possibilità di sviluppare un DSA
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22. VANTAGGI
Consente un lavoro mirato e tempestivo sui
pre-requisiti dell’apprendimento della “letto-
scrittura”
facilitando l’acquisizione e l’uso del codice
alfabetico
Contribuisce a prevenire l’insuccesso scolastico
Può evitare la catena di eventi negativi
(colpevolizzazioni che coinvolgono sia il
bambino
che la famiglia) provocati dal disturbo
Previene l’insorgere di problematiche
psicopatologiche
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23. I BAMBINI EVIDENZIATI DALLO
SCREENING SONO:
DISLESSICI ?
CATTIVI O LENTI LETTORI?
Non posso in nessun caso parlare di
Dislessia: la diagnosi può essere posta
solo dopo una valutazione fatta da
specialisti (NPI, Psicologo, Logopedista,
etc.)
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25. Il corso promuove lo sviluppo di competenze
immediatamente spendibili sia nell'ambito della clinica
privata che nei servizi pubblici e nelle strutture
convenzionate che si occupano di disturbi specifici
dell'apprendimento.
Questo corso mira a fornire gli strumenti conoscitivi e
operativi adeguati alla valutazione diagnostica dei
disturbi specifici dell’apprendimento in quanto i corsisti
impareranno concretamente a somministrare e
interpretare la batteria di test necessaria alla diagnosi,
come stabilito nelle linee guida della più recente
Consensus Conference sui DSA.
I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
L’approccio clinico nella valutazione, diagnosi e progettazione
26. I MODULO: Definizione e classificazione dei disturbi dell’apprendimento;
Aspetti neuropsicologici dell’apprendimento;
Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la dislessia, la disgrafia, la
disortografia e la discalculia.
II MODULO: Disturbo della comprensione del testo (DCT);
Disturbo nella soluzione dei problemi;
Disturbo specifico del linguaggio (DSL);
Funzionamento intellettivo limite;
Disturbo di attenzione e di iperattività (ADHD).
III MODULO: Strumenti di valutazione del quoziente intellettivo;
Strumenti di valutazione della dislessia evolutiva;
Strumenti di valutazione della disortografia evolutiva;
Strumenti di valutazione della disgrafia;
Strumenti di valutazione della discalculia;
Strumenti di valutazione del disturbo specifico della comprensione del testo.
IV MODULO: Aspetti emotivi nella difficoltà di apprendimento;
Il PDP (Piano Didattico Personalizzato);
Lo psicologo: sinergia tra scuola e famiglia;
Presentazione e discussione di casi clinici.
27. Laura Arena, psicologa, psicoterapeuta sistemico
relazionale. Si occupa di disturbi della relazione e del
comportamento in età evolutiva.
Federica La Montagna, psicologa, psicoterapeuta
sistemico relazionale.
Giovanni Mercogliano, psicologo. Si occupa di
psicodiagnosi, psicologia giuridica, formazione e
selezione.
28. ISCRIZIONE: scarica il modulo di
iscrizione sul sito
www.psicologicampani.it - sezione
Materiale Utile
SEDE: Istituto di Terapia Relazionale
(I.Te.R.), Via Riviera di Chiaia n.105,
Napoli
COSTI: 350€ (iva già inclusa).
300€ (iva già inclusa) per i Soci
dell’Associazione Psicologi Campani