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IUP HEIDELBERG
DAL BIOGAS AL BIO METANO: IL PUNTO SULLA SITUAZIONE
DOPO IL CONVEGNO LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA (6/2/2007)
Sono lieto di aver potuto presenziare, nella prestigiosa sede del CNR di Bologna.
Mi occupo di divulgazione tecnico scientifica nelle aziende, se mi spiego male o dico delle cose
errate, sono sanzionato, senza pietà, dalla verifica pratica.
In questo documento ho raccolto quanto ho gradualmente appreso sul biogas, dopo essermi
occupato, come consulente, di due progetti, entrambi bocciati, senza appello.
LA SOLUZIONE TEORICAMENTE PERFETTA
Il biogas è famigerato perché la grave nocività delle emissioni è ignorata e la gente l’ha capito.
Il metano delle nostre cucine è la stessa, identica, cosa, ma preistorico, però viene depurato!!
Perché non si è partiti con il piede giusto, replicando la stessa identica normativa?
Per l’incidenza del trasporto. Le unità produttive hanno una micro capacità e sono molto
decentrate, il biogas grezzo ha una pessima resa=infimo valore economico.
Una politica demente ha gonfiato il settore con gli incentivi, fingendo che la nocività non esista.
Ovvio che gli interventi si siano concentrati solo su questo tema, silenzio sulla depurazione.
Le sovvenzioni oggi sono il propellente principale del business, domani dovrebbero privilegiare
selettivamente le biomasse più virtuose, p.e. quella della raccolta differenziata.
La filiera del mais è pura follia ecologica, l’assistenza sociale trovi una soluzione meno idiota.
Per altri documenti i links sono a pag. 7
In questo documento argomento contro quelli che, per me, sono i più evidenti ed errati luoghi
comuni, che Legambiente diffonde con tanta autorevolezza e responsabilità sociale.
1 - ISPRA segnala che la fonte maggiore di PM2,5 è la combustione di biomasse (Residenziale),
non il traffico.
2 - Si continua a parlare di PM10, bisogna concentrarsi su quelle più sottili, le più pericolose.
3 – Queste si producono soprattutto per reazione tra due gas, p.e. ammoniaca + Nox.
4 - L’ammoniaca viene “sprecata”, evapora, a causa delle attività agricole mal gestite.
I Nox provengono dalla combustione di qualsiasi biomassa, anche con la tecnologia del biogas.
5 - L’azoto è presente anche nel biogas fossile, ma viene depurato, per questo il metano della
rete è il combustibile ambientalmente perfetto.
6 - L’azoto non è presente nemmeno nel diesel, che deve essere raffinato a questo scopo.
In questi motori, i Nox vengono generati da una reazione con l’azoto atmosferico, possibile solo
a temperature/pressioni estremamente elevate.
Come eliminare drasticamente questa fonte l’ha dimostrato Volkswagen: bisogna limitare le
prestazioni di questi veicoli, che, nel nostro traffico, si possono esprimere solo in accelerazione.
7 - Il problema dell’effetto serra non va mai confuso con quello della tossicità dell’aria.
Inseguire un contenimento della CO2, pagandolo con l’aumento delle polveri sottili.
Migliaia di morti in più, oggi, in cambio di un minor rischio meteorologico futuro!
Una pluridecennale idiozia, dato che l’alternativa esiste da sempre.
Si può depurare, con le migliori tecnologie disponibili e concentrare su questa scelta gli incentivi.
Quanto si propone il legislatore imponendo la raffinazione; lobby del biogas permettendo!
IUP HEIDELBERGLe polveri sottili e l’azoto delle biomasse
Abbiamo imparato tutti che, dietro il prefisso “bio”, si nascondono molte truffe
Non si tratta di essere pro o contro qualcosa pregiudizialmente, ma di saper discriminare
Per esempio, il biogas non è un’opzione buona o cattiva in sé stessa, dipende se viene depurato e come
CREMONA, PRIMA PER IL BIOGAS(1), PRIMA PER PM2,5 (2)
Una provincia a vocazione “bio”, un eden agroalimentare perfino l’industria.
L’Adda, l’Oglio, il Po, con i loro enormi parchi, la isolano dall’inquinamento altrui.
Traffico minimo , l’autostrada A21 - E70 l’attraversa per 20 km
INQUINAMENTO DA COMBUSTIONE DI BIOMASSE
Fonti : (1) Convert Italia (2)Legambiente: Malaria 2016 Links a pag. 7
impianti a biogas nella provincia
VW, RCA: I NOX DEI MOTORI DIESEL
I NOX PRODOTTI DALL’AZOTO PRESENTE NELLE BIOMASSE
L’azoto, nella combustione delle sostanze organiche, si trasforma in ossido, Nox.
E’ un gas, ma in aria reagisce, p.e. con ammoniaca, forma una polvere ultra “sottile”, la più pericolosa.
La legislazione ha disciplinato le emissioni dei motori a combustione, costringendo il settore a
depurare meglio il combustibile, rimane scandalosamente permissiva nei processi travisati da “bio”.
I NOX PRODOTTI NEI DIESEL: SOPRA I 1200° C, ANCHE L’AZOTO ATMOSFERICO SI OSSIDA A NOX
L’azoto dell’aria è inerte, la sua reazione con l’ossigeno un’eventualità ritenuta finora molto remota.
Il fenomeno è diventato un problema concreto quando, la ricerca di prestazioni sempre più spinte, ha
comportato il superamento di valori critici di temperatura+pressione, nella tecnologia diesel.
A quel punto, la reazione aumenta di velocità in misura vertiginosa.
LA TRUFFA DI VOLKSWAGEN
Il dolo è evidente nel sensore, che rileva la sonda per il test sulle emissioni; il software limita le
prestazioni del motore, quanto basta per non superare la condizione critica.
TAGLIARE LE ORECCHIE AL MARKETING
Anche con i bolidi più performanti, è difficile superare le condizioni critiche solo con un’elevata
velocità di crociera, anche se non si rispetta il codice è l’intasamento delle strade a limitarla.
La potenza massima si sviluppa tutta solo in accelerazione.
Pare semplice; bisogna limitare le performances ammesse per l’omologazione, anzi, togliere le voci
“Potenza massima erogabile”, “Km da fermo” ecc. nella tabella delle caratteristiche tecniche.
Chi lo va a dire a Marchionne? Non venderebbe più uno solo dei suoi migliori gioielli!
IUP HEIDELBERG
-Bruciare per smaltire l’immondizia è una follia, eliminiamo solo l’apparenza del problema.
Lo stesso elemento è, sempre, molto più nocivo allo stato aeriforme, che liquido o solido.
-Bruciare la biomassa, per produrre energia, può essere il male minore in alcuni casi.
Allora bisogna pretendere la migliore tecnologia di depurazione disponibile.
Le stufe a legna rappresentano la più rudimentale in assoluto, sono la maggiore fonte delle
PM2,5 insieme con il biogas, molto più nocive del traffico o delle centrali elettriche.
-Il biogas, previa depurazione, potrebbe essere immesso in rete, chiamandolo “bio-metano”.
Non si procede perché molti tipi sono talmente inquinati, che costerebbe una follia depurarli.
-L’inceneritore è demonizzato perché si è provato a smaltire anche le peggiori porcherie, rimane
comunque la tecnologia migliore, se si accettata la malaugurata opzione di bruciare qualcosa.
-Il martellamento sull’effetto serra, crea un’oggettiva distorsione sulle priorità ambientali.
La CO2 costituisce un problema meteorologico /ambientale futuro, ma non è affatto tossica.
Le emissioni da combustione, non depurate, di biomassa, provocano una strage quotidiana!
Bio o non Bio, poche balle! Per la depurazione di qualsiasi combustione:
L’ENERGIA RINNOVABILE PER SOSTITUIRE LA FOSSILE, DEVE GARANTIRE
UNA DIMINUZIONE DEL RAPPORTO: EMISSIONI NOCIVE/KWH
BISOGNA IMPORRE LA MIGLIORE TECNOLOGIA DISPONIBILE
SOGLIANO ED I FURBACCHIONI BIOGASSISTI DELLA RAI
Un sito semidesertico, ideale anche come orografia, il paese è molto lontano.
In altre parole, in questo caso, gli abitanti di Sogliano incassano i sontuosi benefici degli
incentivi, mentre il danno ambientale viene distribuito altrove, su un’area molto vasta.
Ci mancherebbe altro che non ne fossero entusiasti, beati loro!
La trasmissione “Ambiente Italia” del 9/4 ha replicato, tal quale, un documentario - marchetta, pro-biogas,
sulla discarica di Sogliano, già visto in Rai: confermando la cieca fedeltà dell’ente alla lobby biogassista.
(REALACCI=LEGAMBIENTE=COMMISSIONE AMBIENTE)=RAI=PD=RENZI
CAPITOLO 1
QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
Ho raccolto in questo documento le conoscenze, che ho man mano acquisito, nella discussione di due distinti
progetti di biogas, entrambi bocciati, a Loria (TV), nel secondo caso come consulente del comune.
L’ho riorganizzato solo recentemente, conferendo una successione propedeutica agli argomenti.
Anche se mi sono sforzato di presentarli nella forma più didattica possibile, la lettura integrale potrebbe
scoraggiare molti.
Per questo ho aggiunto un sommario delle questioni più importanti o meno conosciute dai non addetti ai
lavori, che il lettore può cercare poi mediante l’indice che segue.
I dati riportati sono di dominio pubblico e di fonti istituzionali: ARPA, CTI, ISPRA, EEA ecc.
Ho rielaborato graficamente le tabelle, per facilitare la consultazione.
Chi voglia accedere all’originale, trova sempre il riferimento.
Libro sulla combustione delle biomasse E BOOK
Per visitare il sito di BIOMAN, Maniago BIOMAN
MONITERARPAE su inceneritore
LEGAMBIENTEmalaria-2016 PM 2,5
La più inquinata per PM 2.5 n°1 per il biogas CREMONA
STORIA ED AMBIENTESTORIA LOCALE
IL SONNO DELLA RAGIONE
BRUCIARE LE BIOMASSE SENZA DEPURARLE
Le PM2.5 solo in parte sono emesse con i fumi, vengono generate in aria , per reazione tra gli
ossidi azoto e l’ammoniaca p.e. presente in elevata concentrazione, specie in pianura padana.
La concentrazione di questi Nox ci colloca tra le tre zone più inquinate del pianeta, con New
York e Pechino.
Secondo ISPRA, fonte governativa, l’inquinamento da combustione di biomasse è aumentato
del 370% tra il 2013 ed il 1990, poi ha smesso di pubblicare (2016), vedi 4/4, TREND PM 2.5 DA
BIOMASSE E DAL BIOGAS.
E’ il periodo del tumultuoso sviluppo del biogas, voce peraltro non esplicitata a parte.
Sono diminuite drasticamente le emissioni causate dal traffico e dalla produzione di energia.
I fanatici oscurantisti di LEGAMBIENTE e RAI le sanno queste cose? Ci fanno o ci sono?
La correlazione delle PM2.5 con la mortalità è scontata per gli addetti ai lavori e certificata per
l’Italia da EEA: è stata diagnosticata come causa di morte in 60000 decessi nel 2012, il 10% circa
dell’intera popolazione italiana, vedi pag. 2/5, INCIDENZA SULLA MORTALITA.
Le mappe EEA indicano valori elevatissimi, decisamente sopra la norma, ovunque in pianura
padana.
I dati ISPRA, salvo aggiornamenti, si fermano al 2013, ho cercato sul web una spiegazione; i
malevoli dicono che l’Italia rischia una multa per infrazione dei limiti, che si cincischia per
ritardare il verdetto.
1/1 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
IL BIOMETANO
UN RIMEDIO TROPPO OVVIO
1/2 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
LA SOLUZIONE PERFETTA PER IL BIOGAS: DEPURARLO COME IL METANO D’ORIGINE FOSSILE
Sono entrambi “bio”, ma non a pari merito: per il biogas, alle impurezze “naturali” del fossile,
dobbiamo aggiungere tutti gli inquinanti che l’uomo stesso può aggiungere alla biomassa, con
ed anche senza malizia.
Comunque anche quello di origine fossile è spesso molto “sporco”, guai se lo bruciassimo tal
quale nelle nostre cucine!
Ovviamente viene depurato per poter essere omologato ed immesso in rete.
Il risultato è estremamente brillante: il metano della rete è senza dubbio il più pulito di tutti i
combustibili sul mercato.
Come mai non si è fatto lo stesso, fin dall’inizio, anche per il biogas?
Che sollievo, per gli stessi agricoltori, liberarsi del combustibile grezzo, vendendolo.
I biogas non sono tutti ugualmente tossici, per quelli particolarmente inquinati e nocivi, il costo
della depurazione salirebbe alle stelle.
INQUINAMENTO E RENDIMENTO DEL BIOGAS
1/3 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
TECNOLOGIA ED INQUINAMENTO
Nessun controllo obbligatorio e di routine sulla materia prima, sul processo, le emissioni al camino e nell’abitato
Limiti ammessi molto superiori rispetto alle tecnologie energetiche competitive
Per un processo tanto problematico, livello di competenza insignificante, richiesto al proprietario dell’impianto
Un parametro fondamentale del processo, come la temperatura, dipende molto dalle variazioni di materia prima e
non è liberamente regolabile in un ampio intervallo, come sarebbe necessario ed è possibile, con gli inceneritori.
I quali, a parità di materia prima, sono infinitamente più performanti, come limitazione delle diossine p.e.
Il camino molto basso va bene solo per non dare nell’occhio, è una soluzione criminale per chi abita nelle vicinanze.
Quando la ventilazione è quasi nulla, gli inquinanti si accumulano tutti nell’abitato vicino.
RENDIMENTO ENERGETICO
La scarsa resa calorica del carbone del Sulcis, che ha imposto la cessazione dello sfruttamento, è ben 7 volte
superiore a quella della pollina, secondo i dati di in un progetto che ho esaminato personalmente.
I pannelli fotovoltaici, assorbono l’energia del sole con un’efficienza enormemente superiore alla fotosintesi e la
trasformano direttamente in energia elettrica.
Tutti i sistemi che la generano mediante un combustibile, sono penalizzati fortemente dalle perdite in calore.
Quando si parla di coltivazioni dedicate al biogas, tutti hanno preso consapevolezza che bisogna considerare nel
confronto l’energia e l’inquinamento per la lavorazione ed il trasporto, il consumo di altre risorse ecc.
Molti dimenticano i batteri anaerobici, che consumano molta energia e generano CO2 , dal 30% al 50% nel biogas.
Una quantità enorme, un valido indice dell’inefficienza energetica ed ambientale, causata dalla sola fermentazione.
L’ASPETTO POLITICO
1/4 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
LEGAMBIENTE, RAI ECC.
Stanno acriticamente con la lobby del BIO gas, mai visto un approccio divulgativo, scientifico.
Nell’ultimo anno (2016) hanno smesso di fare propaganda, sfacciata, per quanto mi consta.
ARPA E REGIONI
Le leggi vengono elaborate a livello nazionale, ma è la regione che determina la localizzazione del progetto.
Le ARPA certificano l’idoneità ambientale, ma dipendono dalla benevolenza del presidente di regione.
Un caso perfetto, da manuale, di conflitto di interessi controllato/controllore.
SINDACO
Per sottrarlo alla pressione popolare, nella procedura di approvazione, si cerca di minimizzarne il ruolo formale,
ma nessun artificio giuridico può attenuare la sua responsabilità per la sicurezza ambientale della sua comunità.
Deve barcamenarsi tra la pressione dell’opinione pubblica e quella delle lobby, fino all’avviamento dell’impianto,
ma poi è solo, in prima linea: a fronte di un allarme credibile, la responsabilità decisionale è prioritariamente sua.
Se le analisi certificano un danno alla salute degli abitanti, ha il dovere/potere di far fermare una centrale nucleare.
LA DIRETTIVA NITRATI
L’eccesso di azoto nelle acque provoca il fenomeno dell’eutrofizzazione, specie in mare (formazione di alghe p.e.).
Perciò l’Europa ha drasticamente limitato, la quantità di letame (azoto), che si può distribuire sul suolo agricolo.
Il risultato è catastrofico: gli agricoltori si arrangiano ricorrendo a vari tipi di abusi, peggiorando molto la situazione.
Seguivo i loro blog negli anni 90, quando è iniziata la follia biogassista: la maggioranza dichiarava apertamente di
essere interessata a questa trovata geniale, soprattutto perché consentiva di liberare in aria l’azoto in eccesso.
UN REGALO AVVELENATO: IL BIOGAS DA MAIS O ALTRE CULTURE DEDICATE
I nostri agricoltori vivono una crisi mortale per la caduta mondiale dei prezzi, le direttive europee che incentivano
le energie alternative sono apparse come un’imperdibile scialuppa di salvataggio.
Ho un profondo rispetto per il loro dramma, ma è impossibile immaginare un regalo più stolto da parte dei politici.
A fronte di un futuro, discutibilissimo, vantaggio per l’effetto serra, un certissimo, immediato, incremento della
mortalità.
IUP HEIDELBERGINDICE
1 QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
1/1 IL TRAGICO ERRORE NAZIONALE ED UN RIMEDIO TROPPO OVVIO
1/2 INQUINAMENTO E RENDIMENTO DEL BIOGAS
1/3 L’ASPETTO POLITICO
1/4 INDICE
1/5 INDICE
1/6 INDICE
2 IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
2/1 UN PO’ DI CHIMICA
2/2 TERMINOLOGIA
2/3 IL DRAMMA DELL’INCOMPETENZA
2/4 LA PERICOLOSITA’ DEL VOSTRO IMPIANTO SI MISURA CON LE ANALISI CHIMICHE
2/5 L’INCIDENZA SULLA MORTALITA’
2/6 PERCHE’ LEGAMBIENTE E’ PRO BIOGAS?
3 ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
3/1 DOVE E’ MEGLIO NASCONDERE I VELENI?
3/2 MOLTI GAS NON SI VEDONO, NON PUZZANO, VANNO DOVE VOGLIONO
3/3 LA CATARSI CON IL FUOCO (NEL SUBCONSCIO DEL PERFETTO IGNORANTE)
4 POLVERI SOTTILI CONTRO EFFETTO SERRA
4/1 LE EMISSIONI NOCIVE SONO IL PROBLEMA
4/2 EVOLUZIONE DELLE POLVERI SOTTILI
4/3 PM2.5 IN EUROPA
4/4 TREND PM 2.5 DA BIOMASSE E DAL BIOGAS
4/5 IN VENETO LE PM2.5 STANNO DIMINUENDO?
4/6 CERCARE LE PM2.5, NON LE PM10, NELLE ZONE RURALI
4/7 EEA VEDE UN AUMENTO SIA DELLE PM2.5 CHE DELLE PM10
IUP HEIDELBERG
INDICE
5 IPA, IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
5/1 BENZOPIRENE IN EUROPA
5/2 A LORIA
5/3 A GODEGO
6 I Nox , L’ORIGINE DEL PROBLEMA
6/1 LA DIRETTIVA NITRATI
6/2 OSSIDI D’AZOTO IN EUROPA
6/3 OSSIDI D’AZOTO NEL MONDO
7 IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER IL BIOGAS
7/1 BIOGAS DA MAIS
7/2 CONCIME IMPIEGATO = PM2,5 EMESSE
7/3 IL FOTOVOLTAICO NON INQUINA E RENDE DI PIU’
8 METODI DI SAMLTIMENTO A CONFRONTO
8/1 PERCHE’ NON TORNARE ALLA CONCIMAIA?
8/2 LA FABBRICA BIO E’ PIU ECOLOGICA E SICURA DELLE ALTRE?
8/3 INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE
8/4 COME “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO?
8/5 INCENERITORI CONTRO BIOGAS?
8/6 TRASPARENZA SULL’INCENERITORE, BUIO SUL BIOGAS
8/7 VANTAGGI DELL’INCENERITORE
9 IL PIROGASSIFCIATORE DI PAESE (TV)
9/1 LA MIGLIOR ALTERNATIVA PER I TRALCI
9/2 LA PIROLISI
9/3 BIOGAS E PIROLISI
9/4 LA DEPURAZIONE DEL SYNGAS
9/5 COSA PROMETTE IL PROGETTO DI PAESE?
9/6 LA VERITA’ NEGATA SULL’ENERGIA DA BIOMASSE
10 DAL BIOGAS AL BIOMETANO
IUP HEIDELBERGINDICE
10/1 METANO FOSSILE, BIOGAS, BIO METANO
10/2 LE IMPUREZZE DEL BIOGAS DIPENDONO DALLA BIOMASSA
10/3 IL COSTO DELLA DEPURAZIONE
11 IL BIOGAS DA POLLINA
11/1 TROPPI COMPOSTI AZOTATI NEL TERRENO E NELLE ACQUE
11/2 TROPPO AZOTO SULLE RIVE DEL MUSON
11/3 LA CATTIVA COSCIENZA DEI POLITICI RIFARE
11/4 UNA QUANTITA ENORME DI AZOTO IN ENTRATA
11/5 LIMITI AMMESSI AL CAMINO E PER L’ARIA CHE RESPIRIAMO
11/6 NOX PRODOTTI DAL TRAFFICO E DALLA POLLINA
11/7 IL CLORO
11/8 LE DIOSSINE, IL MONOSSIDO DI CARBONIO, LO ZOLFO ECC.
11/9 IL SUOLO AFFAMATO DI CARBOIDRATI
11/10 IMPORTIAMO CO2 CON I MANGIMI
11/11 LA BUFALA DEL RECUPERO ENERGETICO: CARBONE SULCIS BATTE POLLINA 7 - 1
12 PM10
12/1 PM 10 IN EUROPA
12/2 PM10 IN ITALIA
12/3 IN VENETO, CON LE PM10: TUTTO BENE?
12/4 PM10 A GODEGO
12/5 PM10 A LORIA
13 BIOGAS E POLITICA
13/1 A TREVISO SI COMINCIA A CAPIRE LE POLVERI SOTTILI
13/2 LEGA
13/3 PD E M5S
12/4 IL VERDETTO DI BOCCIATURA
13/5 ALLEATI
13/6 BIOGAS, CASALEGGIO E LA GENERAZIONE 2D
IUP HEIDELBERG
CAPITOLO 2
IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA,
FINTA O AUTENTICA
NON COMPETE ALLA POPOLAZIONE DIMOSTRARE QUANTO
IL BIOGAS COMBUSTO SIA NOCIVO
RIFUGGITE DA OGNI FUMOSA ELOCUBRAZIONE, PRETENDETE SOLO
DATI REALI CERTIFICATI SULLE EMISSIONI
ABITATE VICINO AD UN IMPIANTO E NEANCHE IL SINDACO VI DA RETTA
AUTOTASSATVI E FATE FARE UN’ANALISI DELLE PM2.5
UN PO’ DI CHIMICA
N, S, P, As, C, Cl ecc.
Sono elementi presenti in tutte le sostanze organiche, vengono ricavati dal suolo ed a questo devono ritornare se si
vuole salvaguardarne la fertilità. Con la combustione vengono trasformati in ossidi, soprattutto come gas .
Nox, Sox e PM2.5
Usciti dal camino come gas, reagiscono con l’ammoniaca, abbondante nelle zone agricole, formando dei sali;
solfato ammonico, nitrato ammonico ecc. composti che i contadini conoscono bene, perché sono i fertilizzanti che
usano di solito.
Costituiscono il nucleo iniziale delle famigerate PM2.5.
Si può dire, con ragionevole approssimazione, che tutto il fertilizzante che l’agricoltore impiega, ogni anno, per
produrre il mais da biogas, esclusa la parte minima che rimane nel particolato, finisce in aria come PM2.5.
Carbonio
I pochissimi carboidrati residui nel letame una volta ritornavano al suolo, con il biogas finiscono in aria, come CO2.
Nella giusta quantità, sono indispensabili per mantenere in vita l’ecosistema che mantiene fertile il terreno.
Cloro
Sempre presente, in quantità non insignificanti, in qualsiasi materiale organico, è il principale fattore di rischio per
la produzione di diossine, considerando anche la pessima gestione della temperatura con il biogas.
Può essere presente in quantità elevatissime, abnormi, se p.e. l’allevatore impiega disinfettanti o altri prodotti
chimici.
IPA: idrocarburi poliaromatici
Fortemente cancerogeni, sono generati in un processo di combustione incompleto/non ottimizzato della biomassa
legno.
E’ l’inquinante tipico delle campagne, nelle città si utilizza prevalentemente il metano.
Speriamo che, molto presto, stufe tecnologicamente avanzate, possano minimizzare il problema.
2/1 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
IUP HEIDELBERG
TERMINOLOGIA BIO
Biomassa
Materiale organico putrescibile, idoneo, tra l’altro, a produrre biogas, mediante fermentazione anaerobica.
Negli ultimi tempi, se non specificato, ci si riferisce spesso a mais coltivato allo scopo, a volte diluito con altro
materiale più difficile da trattare: escrementi animali ed altri rifiuti organici di varia natura
Fermentazione anaerobica
Il processo di putrefazione della biomassa, che trasforma i carboidrati in metano ( biogas)
I batteri che operano questa trasformazione sono detti anaerobici perché utilizzano l’ossigeno del materiale
putrescibile per il loro metabolismo, anziché quello atmosferico, quindi operano in un ambiente chiuso.
Biogas e metano fossile
Entrambi derivano dalla fermentazione anaerobica della biomassa, sono composti prevalentemente da metano,
ma altri idrocarburi possono essere presenti in quantità significative.
Contengono rilevanti quantità di CO2 (dal 30 al 50%), acqua ed altri composti che invece sono molto nocivi.
La composizione varia fortemente, in funzione della materia prima, nel caso del biogas l’incognita è rappresentata
dalle sostanze introdotte con l’attività umana.
IMPUREZZE DI ALCUNI BIOGAS
ALCUNI COMPOSTI
TIPO DI BIOMASSA (mg/ m3)
Scarti agricoli Scarti di cucina Rifiuti organici Discarica
Idrogeno solforato 1.500 5.200 390 610
Tetra-cloro-etilene 15 0,52 7,4 260
Benzene 2,1 <0,17 39
Cloro totale 25 5 40 850
http://www.leggerifiutizero.it/download/file/53-federico-valerio-il-biometano-e-i-fattori-di-emissione-dei-combustibili-da-biomasse
Basta osservare p.e. il cloro, è ben noto a tutti che è un fattore fondamentale nella formazione di diossine
2/2 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
IUP HEIDELBERG
IL DRAMMA DELL’INCOMPETENZA
PROGETTISTI DI IMPIANTI
Nei due rispettivi dibattiti, con i rappresentanti delle ditte che presentavano il progetto, il pubblico ha
letteralmente massacrato gli “esperti”, con argomenti tecnici, semplici, rigorosi.
Sotto la prosopopea dei proponenti, un’impreparazione ed una superficialità che lascia senza fiato.
ARPA
Come consulente del comune di Loria, ho avuto un lungo incontro nel quale ho presentato le principali
obiezioni tecnico scientifiche, tra le molte avanzate formalmente per scritto.
Tutte sono state ritenute fondate e rilevanti ad una prima valutazione.
L’ente ha proposto un successivo incontro di approfondimento, perché in quella sede non c’erano le
competenze sufficienti per una parere ufficiale e definitivo.
Qualche giorno dopo, sono stato pesantemente attaccato sulla stampa, da due dei tre sindaci coinvolti.
Hanno conseguito l’obiettivo loro assegnato: togliermi subito dai piedi.
Per dettagli si può cercare la pagina “LEGA“ nell’indice.
AMBIENTALISMO
Di fronte alle chiese “verdi” mi sento come un cristiano di fronte alle lobby dei preti pedofili.
Entrambi tradiscono la fede a cui si sono votati; sul biogas, spero, per rozza miopia.
Sono ipnotizzati dall’apparenza del problema e finiscono per non vedere la sostanza
Sono un consulente di materie plastiche, partito da una posizione iniziale molto favorevole alle
energie rinnovabili, ho imparato tutto sul campo di battaglia.
Nel mio paese, due successivi progetti di biogas da pollina, sono stati entrambi bocciati.
2/3 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
IUP HEIDELBERG
LA PERICOLOSITA’ DEL VOSTRO IMPIANTO
SI MISURA CON LE ANALISI CHIMICHE
Avete una discussione pubblica per un impianto a biogas in progetto o già attivo?
Non perdete tempo con questo o quell’esperto, chiamate in causa il vostro sindaco.
IL COMPITO DELLE ARPA
Anche se la legge non prescrive controlli sistematici al conduttore di impianti sotto 1 MW, è scontato che l’ente
pubblico avrà svolto, in qualche modo, la sua attività di controllo.
Servono analisi molto comuni, eseguite a varie distanze dall’impianto inquinante, in varie condizioni meteo.
Non perdete tempo a cercare dati reali, sono tenuti, sempre ed ovunque, nascosti.
Perché questi enti siano così segreti è evidente ai maliziosi.
Agli ingenui ricordo che le ARPA soffrono un intollerabile conflitto di interessi controllore/controllato, mangiano il
loro quotidiano becchime dalle mani del presidente della propria regione.
IL COMPITO DEL SINDACO
La popolazione non si perda a cavillare se le emissioni rispettano i limiti di una legge che tollera valori doppi
rispetto a qualsiasi altro processo industriale e non prevede controlli sistematici.
Il sindaco ha la personale, ineludibile, responsabilità di far verificare come ogni emissione aggiuntiva di inquinanti
si integri ed interagisca con quelle già note e monitorate.
Per esempio, a Loria e Godego, in inverno, siamo molto spesso oltre i limiti di legge con le PM10, vedi l’INDICE.
IL COMPITO DELLA ULSS
Nel documento EEA Report N° 5/2015, di cui ho già commentato alcune mappe più significative, sono illustrate
anche le stime sulla correlazione tra concentrazione di gas tossici ed aspettativa di vita.
E’ un argomento complesso, ma non oscuro: serve un buon epidemiologo per farvele spiegare senza errori.
Non ho il minimo dubbio: il responso obiettivo dell’esperto farà inorridire solo gli sprovveduti.
Bisogna valutare con grande cautela il danno stimato, quando non esistono soluzioni alternative.
Ma noi non siamo affatto obbligati a convertire la merda in aeriformi!
2/4 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
L’INCIDENZA SULLA MORTALITA’
Nazione
Morti/anno (2012) Dati tratti dal Report N° 5/2015 dell’EEA
Totale
PM2.5 Nox
N° % N° %
Polonia 384.788 44600 11,6 1600 0,4
Romania 255.539 25500 10 1500 0,6
Italia 612.883 59500 9,7 21600 3,5
Francia 569.986 43400 7,6 7700 1,4
Germania 869.582 59500 6,8 10400 1,2
Inghilterra 569.024 37800 6,6 14100 2,5
Spagna 401.122 25500 6,4 5900 1,5
Per il 9,7% dei decessi, sono state diagnosticate le PM2.5 come causa di morte.
Le mappe di EEA mostrano una fortissima concentrazione di valori limite nella pianura padana.
Insomma, molto approssimativamente, l’incidenza al nord è doppia.
2/5 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
IUP HEIDELBERG
PERCHE’ LEGAMBIENTE + RAI SONO PER IL BIOGAS?
Si può capire quanto forti siano le pressioni dei biogassisti sui politici.
Sul fronte opposto, il belato di un’opinione pubblica, spesso disorientata e confusa,
legittimamente ignorante sull’argomento, ma anche poco disposta ad un approfondimento.
La corretta divulgazione dovrebbe venire dalle organizzazioni ambientaliste.
L’NTRECCIO MOSTRUOSO LEGAMBIENTE + PD + BIOGASSISTI
Neanche la Gabanelli riuscirebbe a rappresentare, in modo leggibile per gli umani, quel
coacervo di partecipazioni societarie e di scambio di poltrone.
L’uomo simbolo, l’artefice più famoso di questo mondo, è Ermete Realacci, tuttora
potentissimo nel PD, presidente della commissione ambiente.
E’ diplomato al liceo classico: a volte la scelta dell’indirizzo scolastico può essere un valido
indizio del retroterra culturale e dell’approccio psicologico alla realtà di una persona.
Nella diatriba con Galileo lo colloco tra i frati dell’inquisizione, bibbia alla mano.
Uno sciocco pregiudizio?
Provate a verificare l’impostazione divulgativa di Legambiente, su un qualsiasi tema.
La sua comunicazione mi appare sistematicamente faziosa, ipnotizzata dall’apparenza,
ignora ciò che non è percepibile con i sensi.
Siete iscritti o simpatizzanti? Fate una prova.
Prendete una questione qualsiasi, tra quelle sollevate in questo documento e chiedete una
replica, la più netta e dura possibile e che venga divulgata ampiamente.
Sarei molto felice di veder confutati i miei foschi scenari, con dati scientifici.
Se continuano a menare il can per l’aia, avrete la prova che sono in mala fede.
2/6 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
IUP HEIDELBERG
CAPITOLO 3
ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO
BRUCIANDOLO
Secondo me, la spinta principale allo sviluppo del biogas è nata dal problema di smaltire la merda.
Da questo punto di vista, la cervellotica e severissima direttiva nitrati, che limita l’azoto nel suolo
agricolo, avulsa dalla realtà del mondo agricolo, ha aggravato la situazione, incentivando i furbi.
Abito vicino al fiume Muson, ad una decina di chilometri dalla sorgente, in un ambiente agricolo
apparentemente idilliaco, ma i suoi sassi sono neri da eutrofizzazione (= eccesso di azoto),
ritornano bianchi dopo qualche pioggia.
Ipocrita porsi delle domande retoriche.
Prima della globalizzazione ci contendevamo gli escrementi, anche quelli umani, per nutrire il suolo.
Facevo il bagno tutti i giorni nel fiume, allora i sassi erano bianchissimi.
In qualsiasi tipo di materiale putrescibile, biomassa compresa, esistono innumerevoli sostanze potenzialmente
nocive, in quanto tali, oppure che possono divenirlo durante un processo mal gestito.
Il mondo ambientalista non l’ha ancora capito e non pretende a gran voce un controllo sistematico, pubblico.
DOVE CONVIENE POSIZIONARE GLI INQUINANTI?
Da quando esiste l’uomo, il materiale putrescente è stato sempre interrato, principale e preziosissimo concime.
Adesso, proprio il mondo dei “verdi”, si è fatto sedurre stupidamente dalla parola bio: biogas, biomassa, il prefisso
“bio”, taumaturgicamente, santifica tutto per loro.
Immaginiamo ora che un folle ladruncolo, abbia rubato una tanica di acido “muriatico” (HCl) in un centro
commerciale e che, in preda al panico, intenda sbarazzarsene al più presto.
1) Lo rovescia su un’aiuola fiorita (= terreno)
La sostanza verrà assorbita dal terreno, l’inquinamento rimarrà molto localizzato, solo una parte infinitesima
riuscirà ad evaporare; certo muoiono le piante.
2) Lo riversa nel circuito dell’acqua potabile (= fase liquida= falda, fiumi)
L‘inquinante si diffonderà molto rapidamente a tutta la rete idrica.
Il danno tuttavia sarà limitato ai soli malcapitati che utilizzeranno l’acqua inquinata nell’intervallo di tempo, prima
che venga dato l’allarme.
L’ingestione di una sostanza tossica può danneggiare questo o quell’organo dell’apparato digerente, ma la sua
diffusione a tutto il corpo, avviene essenzialmente solo dopo essere entrata nella circolazione sanguigna.
Questa relativa lentezza spiega molti salvataggi miracolosi, dopo un avvelenamento.
3)Riesce diabolicamente ad introdurlo nella presa di aspirazione dell’aria condizionata (= fase vapore= aria)
La diffusione sarà istantanea in tutti gli ambienti, nessuno essere vivente verrà risparmiato.
La stessa aliquota di sostanza tossica, assunta per via aerea anziché nell’apparato digerente, arriva direttamente
e rapidissimamente, attraverso la circolazione sanguigna, a tutti gli organi del corpo, con effetti istantanei e
catastrofici.
DOVE E’ MEGLIO NASCONDERE I VELENI?
3/1 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
MOLTI GAS NON SI VEDONO, NON PUZZANO, VANNO DOVE VOGLIONO
NON SI VEDONO
Vedo molte persone con preparazione scolastica scientifica, razionali e molto competenti quando le
questioni toccano il loro portafoglio, andare a “naso” e rifiutare la fatica di un approfondimento rigoroso su
argomenti come questo, che non ritengono prioritario.
Escono fumi da un impianto a biogas? Non lo so, ma è quasi irrilevante per la salute.
Certo non si “vede” la diossina o gli Nox, anche a concentrazioni molto superiori a quelle mortali.
La gente comunemente usa la parola “fumi” anche per indicare i vapori che escono da un camino; spesso
si può trattare di nebbie generate dalla condensazione del vapore.
Per tranquillizzare il sempliciotto si aumenta di qualche grado la temperatura dei gas in uscita: i vapori si
diffondono prima di condensare. Oplà! Tutti contenti! Occhio non vede, cuore non duole!
E’ un bel guaio che i gas non siano visibili, visto che è dolosamente escluso dalla legge ogni monitoraggio
analitico in continuo: almeno forse potremmo avere a disposizione un controllo rudimentale, ma efficace.
NON PUZZANO ABBASTANZA
Si sentono lamentele in proposito, ma è una grande disgrazia che il biogas non provochi un fastidio
proporzionato alla sua pericolosità oggettiva.
Per esempio l’acido solfidrico è molto puzzolente, ma, purtroppo, gli NOX e le diossine, sono inodori ben
oltre la soglia di pericolo!
VANNO DOVE VOGLIONO
La dinamica del rimescolamento degli aeriformi è una materia molto complessa e molti ciarlatani si
improvvisano esperti: una credenza diffusa da per scontato che “tanto l’aria tira verso in zò”, come se
fosse acqua.
Certamente, quando non sono in atto delle perturbazioni, la corrente d’aria ha un andamento ciclico nella
pedemontana: tutti, nelle sere d’estate, apprezziamo la brezza che spira dal monte Grappa.
Però, nelle altre ore del giorno, la direzione è quanto mai mutevole e complessa da descrivere: diffidare
degli autodidatti che pontificano sul’argomento, con l’evidente scopo di rassicurare la gente.
3/2 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
Il fuoco purifica ciò che è cattivo e repellente
per i sensi, oppure ideologicamente.
Se non si vede, non esiste più
LA CATARSI CON IL FUOCO
(NEL SUBCONSCIO DEL PERFETTO IGNORANTE)
3/3 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
IUP HEIDELBERG
CO2 (= effetto serra) contro PM2.5 (= 59500 morti nel 2012, in Italia)
La CO2 è la sostanza meno velenosa, dopo l’acqua, tra quelle generate nella combustione.
Il rischio climatico minaccia il nostro futuro, i Nox, Sox , IPA, provocano ora e da molti anni, una tragica epidemia.
Le autorità e gli ambientalisti, che promuovono il biogas come energia “verde”, inseguono un incerto, futuro,
vantaggio climatico, a scapito di un certo, drammatico, aumento della mortalità, oggi.
La componente traffico è migliorata enormemente, grazie al maggior rigore sui carburanti e sui motori
Anni fa c’erano “le piogge acide”, causate dallo zolfo (=Sox) presente nel carburante.
Le autorità mondiali hanno imposto la depurazione ed il problema è rapidamente scomparso.
Come abbiamo già visto, i Nox, provocati dal traffico, derivano dall’ossidazione dell’azoto atmosferico, una
reazione possibile solo alle elevatissime temperature/pressioni dei motori diesel, troppo spinti.
Gli IPA, Idrocarburi Poli Aromatici del riscaldamento a legna
Che idea geniale promuoverlo! Forse una tecnologia molto più sofisticata potrà migliorare l’efficienza delle stufe.
CAPITOLO 4
POLVERI SOTTILI
CONTRO EFFETTO SERRA
IUP HEIDELBERG
L’EFFETTO SERRA NON È LA PRIORITA’ DEI VENETI
Le nostre donne hanno mediamente 1,4 figli a testa: il nostro contributo all’abbattimento
dell’effetto serra, in un paio di generazioni, risulterà stupefacente per tutto il mondo.
La CO2 è un gas perfettamente innocuo, mentre sono velenosi molti altri, sempre sicuramente
presenti nella combustione di qualsiasi biomassa “rinnovabile”, se non vengono depurati.
L’ALTERNATIVA “VERDE” DEVE EMETTERE MENO VELENI, PER UNITÀ DI ENERGIA PRODOTTA
Bruciare è sempre la scelta peggiore, se esistono alternative e serve, in realtà, per “smaltire” un
materiale.
Il “brutto” non si vede più, ma è aumentato di volume e ci uccide lentamente, senza che ce ne
accorgiamo.
I pochi dati sulle emissioni sono sempre oscuri, perché non sono correlati all’energia prodotta.
E’ la quantità che fa il veleno: la legge ed il buon senso impone che una fonte rinnovabile non sia
più velenosa di quella di origine fossile che va a sostituire.
Il metano delle ”trivelle” è il combustibile meno inquinante, semplicemente perché viene
depurato, il biogas no, di altri nessuno dice come e quanto.
LE EMISSIONI NOCIVE SONO IL PROBLEMA
4/1 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
IUP HEIDELBERG
IL CONFORMISMO DELLA COMUNITÀ
Le nostre donne hanno mediamente 1,4 figli a testa: il nostro contributo all’abbattimento
dell’effetto serra, in un paio di generazioni, risulterà stupefacente per tutto il mondo.
La CO2 è un gas perfettamente innocuo, mentre sono velenosi molti altri, sempre sicuramente
presenti nella combustione di qualsiasi biomassa “rinnovabile”, se non vengono depurati.
L’ALTERNATIVA “VERDE” DEVE EMETTERE MENO VELENI, PER UNITÀ DI ENERGIA PRODOTTA
Bruciare è sempre la scelta peggiore, se esistono alternative e serve, in realtà, per “smaltire” un
materiale.
Il “brutto” non si vede più, ma è aumentato di volume e ci uccide lentamente, senza che ce ne
accorgiamo.
I pochi dati sulle emissioni sono sempre oscuri, perché non sono correlati all’energia prodotta.
E’ la quantità che fa il veleno: la legge ed il buon senso impone che una fonte rinnovabile non sia
più velenosa di quella di origine fossile che va a sostituire.
Il metano delle ”trivelle” è il combustibile meno inquinante, semplicemente perché viene
depurato, il biogas no, di altri nessuno dice come e quanto.
EFFETTO SERRA CONTRO EMISSIONI NOCIVE
CO2 CONTRO NOX
4/1 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
IUP HEIDELBERG
PM2.5 IN EUROPA
Mappa riprodotta dal Report
N° 5/2015 dell’EEA
PM2.5 2013
Media annua
mg/m3
Limite OMS: 10 mg/m3
Limite UE : 20 mg/m3
La pianura padana, è inesorabilmente condannata,
segnata a dito, da questa mappa.
Solo l’est può insidiare il nostro triste primato.
Complimenti alla nostra classe dirigente, ma
soprattutto all’efficienza degli “anticorpi”
ambientalisti.
IL TRAFFICO ED I NOX DELLA VOLKSWAGEN
Sono essenzialmente i diesel a generare la quota
minoritaria di Nox (= Pm2.5 ) imputati al traffico.
Abbiamo imparato che non proviene dal carburante,
ma da una reazione, finora ritenuta molto anomala,
con l’azoto atmosferico.
Infatti è possibile solo alle altissime
temperature/pressioni che vengono perseguite per
soddisfare le sempre più elevate ed insensate
prestazioni, che un mercato folle richiede.
Non si tratta solo di ridurre la velocità massima o
media, ma anche le accelerazioni.
Insomma bisogna che la politica tenga ben stretta,
per le orecchie, la lobby dei costruttori.
4/3 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
IUP HEIDELBERG
TREND PM 2.5 DA BIOMASSE E DAL BIOGAS
Ton >20000 >10000 >5000 >1000 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni
I dati di questa tabella sono tratti da un’altra, di ISPRA, la quale elenca minuziosamente molte altre fonti emissive,
con apporti progressivamente inferiori a quelli riportati qui.
Non compare la voce biogas, sono convinto che sia stata “camuffata” con il “residenziale”.
C’è una componente generale di riduzione da attribuire alla crisi economica e quindi reversibile.
Però è certamente merito delle scelte politiche, se alcune fonti hanno conseguito una diminuzione fenomenale.
Residenziale:370% vs 1990
La voce pudicamente allude al
riscaldamento domestico, ovvero
all’incentivazione del riscaldamento a
legna, responsabilità ambientalista.
Impopolare fare marcia indietro ora!
Produzione energia elettrica
Ha beneficiato della sostituzione dei
combustibili più inquinanti con il
metano, dell’ energia eolica e solare.
Esattamente il contrario della scelta
per il residenziale.
Traffico
La diminuzione è sorprendente, pur
considerando la crisi economica.
La nostra classe dirigente conosce
queste tabelle, visto che continua ad
accanirsi esclusivamente sul traffico?
FONTI PM2.5 (Ton) IN ITALIA 1990 2000 2005 2010 2011 2012 2013 13/90
Incendi foreste e altra vegetazione 3560019655 7418 4388 8159 22642 4676 0,1
Residenziale 304993952141030532435387461279112552 3,7
Incendi Grassland (praterie) 2600715221 6575 8992 1284621840 2337 0,1
Centrali elettriche cogeneraz. pubbliche 25077 9852 2044 997 605 564 568 0,02
Automobili 1866311295 9604 8863 7686 6033 5871 0,3
Off-road Agricoltura 159651508210668 5203 4669 4068 3701 0,2
Veicoli pesanti P > 3.5 t e autobus 1381510530 8196 5339 5236 4763 4170 0,3
Processi di combustione con contatto 1289910105 7998 5267 5361 4620 4807 0,4
Veicoli leggeri P < 3.5 t 100281347110357 6703 6543 4941 3742 0,4
Attività marittime 7983 8147 7978 7284 6859 6153 5745 0,7
Comb. , caldaie turbine gas, motori fissi 6478 2003 1649 769 671 387 453 0,1
Proc. ind. legno/carta/alim./bevande ecc. 6189 6080 6968 5064 4884 3963 3528 0,6
Proc. ind. del ferro/acciaio, miniere carb. 5735 4860 5418 4688 5247 5008 4283 0,7
Off-road Industria 5560 5035 2880 1508 1401 1401 1401 0,3
Pneumatici, freni e manto stradale 4240 5109 5370 5234 5253 4749 4634 1,1
Raffinerie 3904 2998 1042 613 247 542 300 0,1
Allevamento di bestiame (deiezioni) 3859 3619 3503 3585 3624 3680 3696 1
Motocicli cc < 50 cm3 2879 3592 2483 1293 1221 1115 1012 0,4
Combustione di residui agricoli 2131 2104 2268 2195 2167 2289 2154 1
Incenerimento rifiuti agricoli (escl. 103) 1913 2069 2263 2165 2153 2151 2056 1,1
Terziario 1585 1432 1411 1203 1075 1098 1342 0,8
Militari 1272 895 1598 811 627 491 777 0,6
Totale ( tonx1000) 248 198 154 139 144 166 176 0,6
4/4 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
VALORE MEDIO ANNUO DELLE PM2.5 (espresso in µg/m3
)
Comune Località ZONA 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Belluno Città BU - - 22 19 17 16 16 14
Feltre Area Feltrina BS - - 27 24 25 23 22 18
Padova Mandria BU 38 30 32 31 34 32 28 24
Padova aps1 IU - - 32 33 37 29 27 23
Padova aps2 IU - - 29 26 29 28 26 22
Monselice Monselice IU - - 24 21 26 - - -
Porto Tolle Porto Tolle BS - - - 21 22 19 - -
Rovigo Città TU - - - - 31 29 25 21
Porto Viro Porto Levante IS - - - - - - 15 13
Treviso Via Lancieri BU - - 30 28 31 27 23 18
Conegliano Conegliano BU - - - - 27 23 23 19
Mansuè Mansuè BR - - - - 29 28 25 21
Venezia Circonvallazione TU 36 31 - - - - - -
Venezia Parco Bissuola BU - - - - 30 28 24 21
Venezia Via Malcontenta IS 44 - 32 30 35 32 27 23
Venezia Via Tagliamento TU - - - 30 37 - - -
San Donà Città BU - - - 22 32 30 26 22
Verona Cason BS - 28 27 24 28 24 21 21
Vicenza Quartiere Italia BU 35 31 28 29 31 28 27 22
Bassano Città BU - - - 22 23 21 19 17
B= ambiente; U=urbano, I=industriale; T=traffico;R=rurale Lim. UE: 20Lim. OMS: 10
IN VENETO LE PM2.5 STANNO DIMINUENDO?
Il Veneto è molto più inquinato del resto
d’Europa, la tabella conferma,
pressappoco, la mappa EEA, i colori sono
gli stessi.
Siamo ben oltre il limite proposto da OMS
ed anche quello europeo.
Appare un trend in miglioramento, grazie
alla crisi economica ed agli efficaci
interventi sul traffico e sull’energia,
confermati dai dati ISPRA.
Le centraline sono, tranne una, tutte
focalizzate sugli agglomerati urbani,
industriali e sul traffico, mentre sappiamo
che le biomasse si bruciano soprattutto in
campagna.
Il report EEA spiega bene che la fonte
maggiore è la combustione non filtrata di
biomasse non depurate, legno e biogas.
La deregulation in materia è prevalente
nelle zone rurali.
http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/atmosfera/pm-2-5
> 30
4/5 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
VALORE MEDIO ANNUO DELLE PM10 (espresso in µg/m3
)
Comune Località TIPO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Noale Noale TU - - - - 73 70 - - - - - - - -
Portogruaro Portogruaro TU - - - - - - - - 34 - - - - -
Spinea Spinea BU - - - - - - - - - 38 42 - - 29
Venezia Via F.lli Bandiera TU - - - - - - - - - 45 - - - -
Venezia Via Circonvallazione TU - - 51 56 57 57 112 47 - - - - - -
Chioggia Chioggia BU - - - - - 39 58 31 34 29 38 - - -
Venezia Sacca Fisola BU - - 42 40 38 43 59 36 35 32 38 34 30 28
Venezia Parco Bissuola BU - - 42 48 47 47 83 38 37 34 39 36 31 28
Venezia Via Beccaria TU - - - - - - - - - - - - 37 32
San Donà di Piave San Donà di Piave BU - - - - - 37 60 33 33 - - - - -
Concordia Sagittaria Concordia Sagittaria BR - - - - - 34 42 30 35 32 35 - - -
Venezia Via Tagliamento TU - - - - - - 119 47 44 39 46 40 33 28
Mira Mira BU - - - - - - - - 43 - 44 - - -
Venezia Malcontenta IS - - - - - - - - - - 42 40 36 37
Verona Borgo Milano TU - 65 66 71 61 52 89 42 40 36 48 41 36 27
San Bonifacio San Bonifacio BU - - - - - - - - - 37 50 41 36 32
Bovolone Bovolone BU - - - - - - - - - 40 47 - - -
Verona Cason BR/BS - - - 47 48 47 83 40 38 31 35 31 32 29
Boscochiesanuova Boscochiesanuova BR - - - - - 20 19 20 20 20 20 22 19 19
Fumane Fumane IS - - - - - - - - 34 32 34 31 35 22
Schio Schio BU - - 40 37 36 32 47 32 28 27 29 28 25 23
Bassano Bassano BU - - - - - - 40 29 27 - - - - -
Vicenza Quartiere Italia BU 47 54 53 51 50 46 94 41 38 38 46 44 37 36
Vicenza San Felice TU - - - - - 53 102 45 39 39 43 39 36 31
Vicenza Ferrovieri BU - - - - - - - - - 38 42 40 35 29
CERCARE LE PM2.5, NON LE PM10, NELLE ZONE RURALI
B= ambiente; U=urbano, I=industriale; T=traffico;R=rurale
http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/atmosfera/pm10
Ormai abbiamo imparato che è la “Residenziale” la fonte da mettere sotto controllo, ovvero meno centraline in
centro città e qualcuna in più in campagna, vicino agli impianti a biogas.
Lim. UE: 50Lim. OMS: 20 > 75
4/6 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
EEA VEDE UN AUMENTO SIA DELLE PM2.5 CHE DELLE PM10
Cercando un trend, nelle mappe EEA, si evidenzia un aumento per le PM2.5 in Padania.
Questa rappresentazione visiva non mi pare abbastanza rigorosa per trarre delle conclusioni generali perentorie.
Bisogna considerare statisticamente la scelta dei punti di monitoraggio, la condizione meteo, ecc.
Abbiamo visto che anche i dati ARPAV non sono omogenei ed idonei per trarre un giudizio globale,
In questo senso, forse ha maggior rigore uno studio statisticamente mirato di EEA, relativo al decennio 2002-
2011: c’è un deciso aumento delle PM10 nel litorale del nord-est, mi pare più localizzato verso il Friuli.
In questo lungo periodo di recessione, quali nuove fonti inquinanti sono state attivate in loco?
PM2.5
2013
PM2.5
2009
TREND PM10
2002- 2011
EEA
pm10-interpolated-maps
Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA
4/7 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
IPA
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
Bruciare il legno ed ottenere solo CO2 ed acqua è una sfida tecnologica incerta e problematica.
Speriamo che il legislatore sproni i costruttori di stufe a sviluppare una tecnologia più evoluta, in
grado di contenere i composti nocivi generati dalla cattiva gestione del processo.
Naturalmente i Nox, Sox saranno sempre presenti nei fumi e depurarli in modo economicamente
accettabile, è una seconda sfida, estremamente ardua, dal punto di vista dei costi.
Tra i tanti composti nocivi generati da una combustione non perfetta, gli IPA sono maggiormente nel
mirino delle ARPA, per l’elevata tossicità.
Purtroppo sono anche sostanze che, come le diossine, persistono a lungo nell’ambiente e si
accumulano facilmente nelle gocce di particolato.
Infatti, il sale che costituisce il nucleo originale di PM2.5, può rivestirsi superficialmente di acqua di
condensa, fino a solubilizzarsi.
Quindi la pericolosità delle PM2.5 è ingigantita, anche perché accumula queste sostanze.
CAPITOLO 5
IUP HEIDELBERG
BENZOPIRENE IN EUROPA
E’ il più citato degli IPA, Idrocarburi Poli Aromatici, sostanze altamente cancerogene, che persistono come tali
a lungo nell’ambiente e quindi si accumulano nel tempo, particolarmente nelle polveri PM2.5.
La fonte principale è la combustione imperfetta di biomasse, il riscaldamento a legna, per esempio.
Pochi punti in Padania, perché ci sono poche analisi
LIMITE
consigliato
EU
Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA
5/1 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
limite di legge
limite consigliato
A LORIA
Questi grafici vanno letti con attenzione, ai fini di comprendere il superamento dei limiti di legge.
Ci si riferisce al valore medio annuo e quindi, se ho capito bene, ARPA ha fatto una media dei valori
rilevati in inverno, ad esempio, per il benzopirene: 4,2 ng/m3.
Poi assume un valore  0 per l’estate e divide per 2.
Comune di Loria -25 maggio 27 giugno 2011- - -9 febbraio 20 marzo 2012Fonte ARPAV, basta digitare: ARPAV LORIA MONITORAGGIO
5/1 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
A GODEGO
Castello di Godego _22 maggio - 7 luglio 2013__31 ottobre - 11 dicembre 2013_Fonte ARPAV, basta digitare: ARPAV GODEGO MONITORAGGIO
Si conferma un’enorme differenza rispetto a Treviso città: il primo indiziato è senz’altro il
riscaldamento con la bio massa legno, molto più diffuso in campagna.
Una catastrofe rispetto a Treviso
limite di legge
limite consigliato
5/2 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
CAPITOLO 6
Troppi nitrati nel suolo e nelle acque
Sono i fertilizzanti che l’agricoltore deve aggiungere al terreno, indispensabile nutrimento delle piante.
In eccesso nel suolo, aumentano anche nell’acqua, provocando l’eutrofizzazione.
La direttiva nitrati, per combattere il fenomeno, ha limitato drasticamente la quantità di azoto (letame) che
si può distribuire sul suolo agricolo, incentivando i “furbi” e peggiorando la situazione.
Troppi Nox e troppa NH3 in aria
Sono generati dalla combustione o metabolizzazione di qualsiasi materiale organico, ovviamente sono in
eccesso nelle zone agricole e dove si usano biocombustibili non depurati, cioè biomassa legno o biogas.
Le PM2.5 sono in buona parte i fertilizzanti reintegrati nel suolo e poi trasformati in aeriformi con il biogas
I biocombustibili generano i Nox, Sox, che trovano una enorme sovrabbondanza di NH3 nelle zone agricole.
Dunque si riformano velocemente il nitrato ed il solfato ammonico che , nella nostra zona, sono prevalenti
nella formazione del particolato.
N20 e la chimica dell’azoto in aria
Si chiama protossido di azoto, ha un ruolo estremamente complesso nelle reazioni che regolano la
formazione dell’ozono, ha un effetto serra 300 volte superiore alla CO2.
Ha una densità elevata, quindi, in prossimità di un biogas, tende a ristagnare ed a concentrarsi al suolo.
LA DIRETTIVA NITRATI
LA DIRETTIVA NITRATI
Gli allevatori non aspirano certo a trasformarsi in industriali della chimica e dell’energia.
Il loro unico, vero, incubo è la legge che limita la quantità di escrementi (azoto) che è concesso spargere
nel terreno: il bio gas è una scappatoia, resa molto allettante dagli stolti incentivi.
Nox emesso nella troposfera
La legge europea limita fortemente la quantità di escrementi che si possono spandere nel terreno,
paralizzando il sistema agricolo, viziato da gravi squilibri nei flussi, come vedremo.
Forse qualche ambientalista deve aver avuto il colpo di genio di “nascondere” l’eccesso d’azoto in aria e di
premiare l’allevatore per questa nobile opera di pulizia.
Una scelta demenziale, pagata da Pantalone, poco appetibile per i veri agricoltori, che hanno ben altre
priorità che quella di improvvisarsi imprenditori della chimica e dell’energia.
Invece è una pappatoria succulenta per le grandi aziende, meglio attrezzate per districarsi nei meandri della
burocrazia e della connessa corruzione.
IUP Heidelberg - NO2 – 1996 - 2001
6/1 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
IUP HEIDELBERG
OSSIDI D’AZOTO IN EUROPA (1)
(1) Questa cartina è più precisa ed aggiornata delle precedenti, relative al periodo 1996 – 2001
Oltre ad entrare nel meccanismo di formazione del particolato, in particolare delle PM2.5, hanno
anche un effetto tossicologico, analogo alla SO2, generano le piogge acide, per esempio.
Limite UE
Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA
6/2 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
IUP HEIDELBERG
OSSIDI D’AZOTO NEL MONDO
Abbiamo già visto che l’azoto è presente, in quantità anche molto rilevanti in termini di tossicità, in
qualsiasi materiale organico, quindi anche nella biomassa combustibile.
In un mondo non accecato dal fanatismo antiscientifico, sarebbe proibito bruciarla senza la
depurazione preventiva e/o la filtrazione dei fumi.
Gli inceneritori, demonizzati perché sospettati di accettare ogni schifezza, hanno un controllo del
processo sofisticato, misurano le emissioni e le filtrano, a norma di legge.
Con il biogas siamo alla deregulation selvaggia, controllo del processo intrinsecamente carente,
nessun monitoraggio delle emissioni, la filtrazione non prevista.
IUP Heidelberg - NO2 – 1996 - 2001
Come noi, in Padania, New York e Pechino
I Nox prodotti dai motori diesel potrebbero essere drasticamente ridotti domattina, se la politica
avesse la forza d’imporre un limite alla potenza che le auto in circolazione possono sviluppare.
La Volkswagen l’ha dimostrato truccando i test.
6/3 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI
DEDICATE PER IL BIOGAS
Nella mia esperienza con il biogas, mi sono convinto che si va più in fretta al nocciolo del problema,
se si analizza l’aspetto economico e politico.
Trovato il bandolo della matassa, non ci si deve stupire delle decisioni scientificamente più folli, da
parte della nostra classe dirigente.
Vivo in campagna, ho anch’io un po’ di terreno agricolo, fertile, che ho smesso di coltivare da
diversi anni, perché è assolutamente antieconomico.
Il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli interessa un settore economico che ha ancora una vasta
occupazione, dunque una grande tragedia sociale.
Bisogna assolutamente aiutare questa gente, compito smisuratamente difficile, ma è indispensabile
un minimo di competenza tecnica, da parte del legislatore.
Non riesco ad immaginare una soluzione, scientificamente meno cretina, del biogas da mais.
CAPITOLO 7
IUP HEIDELBERG
BIOGAS DA MAIS
CONCIME IMPIEGATO = PM2,5 EMESSE
Come abbiamo già visto, l’azoto e lo zolfo contenuti nel mais, vengono sottratti al
terreno e devono essere ripristinati con la concimazione: le tonnellate di solfato e nitrato
ammonico acquistate dall’agricoltore si trasformano prevalentemente in PM2,5.
Qualche pignolo obietterà che non è esatto al 100%, che la trasformazione avrà un certo
“rendimento”; metteteci la percentuale che volete voi.
I BATTERI ANAEROBICI SPRECANO MOLTA ENERGIA E PRODUCONO CO2
La nostra priorità è non morire oggi per la nocività dell’aria, in nome di un dubbio
vantaggio nella riduzione della CO2, avendo a disposizione molte alternative migliori.
Affermare che il bilancio della CO2 rimane invariato è confutato da molti, che
considerano l’energia spesa per i mezzi di produzione e trasporto.
Ma non bisogna dimenticare quella consumata dai batteri anaerobici, l’allevatore la può
stimare, misurando il riscaldamento prodotto dalla biodigestione.
Lo stesso dato può essere dedotto dalla percentuale di CO2 presente nel biogas che può
arrivare fino al 50%.
PANNELLI SOLARI
Hanno un rendimento enormemente superiore a qualsiasi tipo di coltivazione, non
inquinano, possono essere disposti razionalmente in aree non sottratte all’agricoltura.
7/1 - IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER BIOGAS
CI SONO ALTERNATIVE MIGLIORI DELLA COLTIVAZIONE DEL MAIS? IL FOTOVOLTAICO
-Non ha emissioni
-Non occupa superficie coltivabile
Nessuno può essere così stupido da ipotizzare la massiccia occupazione delle nostre campagne
con i pannelli solari; esistono infinite altre opzioni interessanti da valutare prioritariamente: i tetti, i
parcheggi, le pareti fonoassorbenti lungo le autostrade ecc.
-In termini di LCA (Life Cycle Assessment) è paragonabile o migliore, rispetto alle centrali
idroelettriche e all’eolico
La coltivazione del mais invece comporta uno spreco notevole di risorse: acqua, combustibili fossili
per le lavorazioni, concimi, diserbanti ecc.
EFFICIENZA ENERGETICA: FOTOVOLTAICO CONTRO BIO MASSE
E’ abbastanza difficile trovare dati comparabili, nella pagina seguente riporto una tabella ricavata
da una pubblicazione del prof. Giulio De Simon, disponibile in rete.
Sintetizzando brutalmente i termini del confronto:
-Il fotovoltaico assorbe molta più energia solare della fotosintesi, passiamo dal 10% allo 0,5 – 1%.
Ma il primo ha un trend di sviluppo molto forte e si parla già di efficienze vicine al 20%.
-Il fotovoltaico genera direttamente energia elettrica, mentre la bio massa l’accumula e la libera poi
sotto forma di calore, con un rendimento elettrico molto basso, del 30% circa.
-La coltivazione del mais necessita anche di una quantità rilevante di energia per le lavorazioni ed
il trasporto.
IL FOTOVOLTAICO NON INQUINA E RENDE DI PIU’
7/2 - IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER BIOGAS
Energia solare irradiata media in Italia ( Roma) 1516 kWh/(m2, anno)
BIOMASSA
Potere calorico superiore lordo dalla combustione 6,8 kWh/(m2, anno)
Potere calorico superiore netto (- 10% lavorazioni varie*) 6,1 kWh/(m2, anno)
Produttività elettrica 1,8 kWh/(m2, anno)
Rendimento termico 0,40 %
Rendimento elettrico (1,8/1516) 0,12 %
FOTOVOLTAICO
Produttività elettrica media (30 anni) 141 kWh/(m2, anno)
Produzione totale (141 x 30) 4224 kWh/(m2, anno)
Detrazione per produzione impianto (**) 630 kWh/m2
Produzione totale netta (4224-630) 3594 kWh/(m2, anno)
Produttività annua netta (3594/30) 120 kWh/(m2, anno)
Rendimento elettrico ( 120/1516) 7,9 %
Dati ricavati dal documento disponibile in rete: http://www.menfivive.it/files/desimonfvbiomasse.pdf
La nostra agricoltura vive una crisi drammatica, il prezzo di mercato del mais e di altre colture è
molto depresso, la coltivazione antieconomica.
Il trucco loffio delle “biomasse”, come sempre pagato in bolletta da Pantalone, è stato inventato da
politici privi di idee più intelligenti, per sostenere il mondo agricolo.
A scapito della nostra salute!
PER UN CONFRONTO PIU’ DETTAGLIATO
PERCHÉ PROSPERA IL BUSINESS DELLE BIO MASSE?
* Energia consumata nella coltivazione e nel trasporto, può variare molto da un contesto all’altro
** Energia consumata nella fabbricazione del pannello, installazione ecc.
7/3 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
IUP HEIDELBERG
METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
CAPITOLO 8
La fermentazione è un processo molto sofisticato ed inaffidabile
Solo gli sciocchi credono ciecamente che tutto ciò che si autodefinisce bio è sempre puro. innocuo.
La fermentazione è un processo quanto mai problematico ed insicuro, chiedetelo ai vinificatori.
I proprietari di impianti a biogas, che pontificano alla RAI senza contradditorio, appaiono spesso analfabeti
scientificamente, non certo consapevoli dell’enorme responsabilità delle loro azioni, specie di quelle illecite.
L’inceneritore è una tecnologia infinitamente più valida e sicura del biogas
Demonizzato nella fase pionieristica, ci si è illusi di “purificare”, bruciandola, qualsiasi tipo di porcheria.
Le diossine ed i suoi fantasmi
Tra i molti fattori che ne favoriscono la formazione, i più importanti sono la presenza di cloro e un controllo
carente della combustione, innanzitutto per quanto riguarda la temperatura.
La plastica, in questo ambito, è scioccamente demonizzata anche da saccenti “esperti”.
E’ un combustibile molto più puro del biolegno e del biogas, se non viene inquinato da additivi, vernici ecc.
Produce diossine solo un polimero, il pvc, che contiene quantità enormi di cloro.
Ad ogni incendio di materie plastiche è doveroso allarmarsi, ogni volta che c’è il minimo dubbio che siano
contaminate da cloro; p.e. lo sono le stoviglie sporche di alimenti (=sale da cucina).
PERCHE’ NON TORNARE ALLA CONCIMAIA?
IL COMPOSTAGGIO DEL NOSTRO UMIDO A SIGNORESSA (TV)
Ho visitato l’impianto che trasforma in compost tutto il nostro umido (per 300000 abitanti !) e ne ho tratto
un’impressione ottima.
In 55 gg circa si completa la fermentazione aerobica, accelerata insufflando aria e rimescolando continuamente la
massa, segue un mese circa di sosta all’aperto durante la quale il processo,rallentato, si arresta gradualmente.
Il prodotto finito è conteso dai privati e dalle aziende, anche per il suo prezzo “scandalosamente” basso.
La fermentazione accelerata avviene in depressione e l’aria di processo passa attraverso un grande bio-filtro, una
“piscina” piena di pezzi di legno: ho annusato a lungo l’aria satura di vapore in uscita, la puzza era
sorprendentemente ridotta, quasi impercettibile!
Un odore più rilevante, a mio giudizio l’ho percepito nelle aree attualmente non depressurizzate, carico, scarico,
prodotto finito ed anche avvicinandomi all’impianto, a qualche centinaio di metri.
Sono convinto che si potrebbe migliorare ancora molto e che sia, caso mai, una questione di costi impiantistici.
All’esterno della struttura, in una bacheca visibile a chiunque, sono pubblicati i dati analitici dettagliatissimi
dell’ultimo lotto di compost, ben evidenti e chiari anche i valori della carica batterica: 10 e lode!
LA LOGISTICA DELLA POLLINA
Dal punto di vista energetico, almeno per quanto riguarda il biogas della pollina, è scontato che si tratta di
un’evidente e colossale bufala.
Quindi è solo la problematica dello smaltimento a spingere per il biogas.
E più sensato sfruttare il progresso scientifico per ottimizzare la trasformazione delle deiezioni animali in
fertilizzante oppure in aeriforme combustibile?
Certo, per garantire un equilibrio del ciclo naturale, che ha funzionato perfettamente da quando esiste l’uomo, è
necessario controllare anche l’import - export degli alimenti e delle deiezioni, dell’azoto in particolare.
Semplificando molto: si dovrebbe autorizzare lo smaltimento in loco solo per i sottoprodotti degli alimenti coltivati
nella nostra stessa zona, nel nostro caso: pollina “Km = 0”.
8/1 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
LA FABBRICA BIO E’ PIU ECOLOGICA E SICURA DELLE ALTRE?
L’idealista verde va in deliquio solo a sentire la parola “bio”: i danni che può fare l’idealismo associato
all’ignoranza, a mio giudizio, sono molto peggiori di quelli razionali e gestibili, causati dalle lobbies.
Non mancano situazioni torbide sulle quali sono focalizzati i media, vedi gli interessi di “Legambiente” nel settore.
BIOGAS : IDROCARBURI PRODOTTI DAL BATTERIO ANAEROBICO
Si nutre dei carboidrati presenti nell’escremento (C, H, O) ed utilizza l’ossigeno della pollina, anziché, come noi,
quello atmosferico, per le sue funzioni vitali.
Con un meraviglioso risultato: i carboidrati, privati dell’ossigeno, diventano idrocarburi (C, H), un eccellente
combustibile.
E’ il processo che valorizza al massimo il potere calorico presente nell’escremento.
Tutto OK? Niente affatto: in realtà questi batteri sono dei pessimi lavoratori.
Sono operai ultra specializzati, esigenti e lazzaroni: ci vogliono settimane perché si avvii la fermentazione, molto
poco perché si arresti o proceda verso trasformazioni incontrollate.
Si ammalano o muoiono per un nonnulla, una piccolissima variazione di temperatura, una contaminazione
batterica, una piccola variazione del Ph.
Non si “mettono in malattia”; quanto ci mette un allevatore non scienziato ad accorgersi, a naso, che qualcosa non
va?
Immaginatevi un esperto di polli che dovesse gestire, oltre al suo lavoro usuale, la perfetta fermentazione di 76
tonnellate d’uva, in ingresso tutti i giorni.
Attenzione: la trasformazione di zucchero in alcool è robetta da principianti rispetto all’impresa, finora mai riuscita
a nessun batterio, di processare pollina al 100%.
SYNGAS : IDROCARBURI OTTENUTI CON IL CALORE
Invece di far fermentare la massa, si ottengono gli idrocarburi con un processo termico che “brucia” parte del
materiale stesso da riciclare.
So pochissimo su questa tecnologia: se correttamente monitorata, attività non prevista nel biogas, può anche
darsi che sia più affidabile della sofisticata e problematica fermentazione.
E’ abbastanza scontato che renda energeticamente ancora meno del biogas.
8/2 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE
Tutti gli organismi viventi sono composti da tre elementi : C, H, O.
Gli idrocarburi e le materie plastiche derivano dalla materia vivente ed hanno perso l’ossigeno, grazie alla
fermentazione anaerobica : C, H.
Carta, legno, plastica ecc. hanno la stessa probabilità di sviluppare le famigerate diossine, se vanno incontro
ad un processo di combustione , che presenti alcune delle condizioni favorevoli, sopra tutto:
-Cloro, presente anche in minima quantità: per esempio nel sale da cucina di un condimento
-Combustione a bassa temperatura, comunque non controllata ed ottimizzata
IL PVC (PoliVinilCloruro)
IL componente di partenza è il VCM (VinilCloruroMonomero), sanno bene cos’è i parenti dei molti morti di
Marghera.
Come dice il suo nome, il cloro è uno dei componenti principali, la produzione di enormi quantità di diossine
durante la combustione, una certezza consolidata.
Le altre plastiche non contengono cloro! Anche la stampa ignora questa differenza sostanziale.
Da qualche decennio, produzione e trasformazione sono sparite dal mondo civilizzato, ma continuano, come
prima, nel terzo mondo, è la globalizzazione bellezza! Lo usiamo ancora in edilizia e perfino negli ospedali!
E’ un materiale facilmente sostituibile con altri di basso costo, è solo un classico problema di lobbies.
Se la legislazione chiedesse almeno di separarlo nei magazzini, l’operazione sarebbe molto facilitata dal fatto
che il materiale ha caratteristiche inconfondibili, è molto più pesante di tutti gli altri(densità = 1,4 ca.).
DUNQUE NIENTE CLORO = NIENTE DIOSSINA?
Lasciamo rispondere alle analisi, ad ARPAV.
Se non c’era PVC e non c’erano composti di CLORO, io mi sento molto più tranquillo
INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE
8/3 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
COME “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO?
NON MANCA IL RAME
E’ il più noto e comune catalizzatore nei processi di formazione delle
diossine.
Il progetto ne dovrebbe prevedere scrupolosamente la separazione
prima della combustione, ma la documentazione presentata ignora il
problema.
Nella pollina è presente in quantità molto elevata, in base alla tabella a
fianco: 120,5x(100-42)x10^-2= 58 mg/Kg (limite di legge = 35 mg/kg)
Questi valori sono ritenuti del tutto anomali per un escremento sano di
un pollo normale; la forte quantità di rame pare sia necessaria
nell’alimentazione delle ovaiole degli allevamenti intensivi.
Tabella riprodotta dal documento: “Valorizzazione della pollina a fini energetici e ambientali
Problemi e prospettive del CTI (Comitato Termotecnico Italiano)”
E’ PIU’ DEMENZIALE “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO O 76 TON DI POLLINA ?
Certo nessuno lo può sapere, mancando per entrambi i potenziali crimini, dati scientifici adeguati ed oggettivi.
Posso solo concludere con alcune considerazioni presuntive e indiziarie.
A sfavore della pollina
- Azoto, una quantità enorme da smaltire, non esiste nulla di paragonabile nell’immondizia
- Zolfo ( 836 kg/gg), come sopra.
- Cloro e Rame, come sopra, ovvero rischio di formazione delle diossine più elevato
A sfavore dell’immondizia
-Sofferenza fisica ed angoscia indotta attraverso i nostri sensi.
Però, come ho già detto, le diossine e le peggiori sostanze tossiche, sono subdole, non puzzano e non si vedono.
Insomma ci fanno ammalare di tumore molto prima che i nostri sensi le percepiscano.
8/4 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
INCENERITORI CONTRO BIOGAS:QUALCHE PUNTO FERMO
1) Perché le emissioni di un inceneritore sono nocive, mentre le stesse sono innocue nel biogas?
Questo dogma sostiene, a spada tratta, Legambiente e l’ambientalismo più fanatico nostrano.
Volete verificare personalmente il mistero? Consultate il documento “Moniter” (ARPAE) cliccando
a pag. 6, o digitando: http://www.arpae.it/cms3/documenti/moniter/quaderni/03_emissioni.pdf
Presenta, con precisione e chiarezza, le analisi sulle emissioni di un inceneritore funzionante da
tempo, ma ristrutturato secondo le migliori pratiche del momento (2008).
Nella pagina seguente riporto alcuni di questi di dati, con i limiti di legge previsti per il biogas.
2) La combustione, come tecnologia per lo smaltimento, è la peggiore follia immaginabile
Tutti d’accordo: cosa può venire prima della salute, ovvero della salubrità dell’aria?
Mentre gli ambientalisti idealisti si attardano a disquisire sul mondo perfetto che loro sognano, le
lobbies, scatenate, “bruciano” di tutto, hanno carta bianca, soprattutto con il biogas. Perché?
3)Produzione di energia da biomassa, come fonte rinnovabile
A breve termine, sembra che non si possa farne a meno, in quanto materia prima accumulabile,
mentre le altre fonti sono prevalentemente discontinue.
Assumiamo pure che, per la biomassa, il bilancio della CO2 risulti in pareggio, è certamente
inamissibile pagare la riduzione dell’effetto serra, con un gravissimo peggioramento della
salubrità dell’aria.
Le emissioni nocive per KWH prodotto non dovrebbero mai superare quelle del metano fossile.
IUP HEIDELBERGBUONA TRASPARENZA SULL’INCENERITORE
BUIO MAFIOSO SUL BIOGAS
Inquinanti presenti in ogni combustione di biomassa
Il termovalorizzatore del Frullo opera con un sistema
di controllo in continuo delle emissioni in tabella.
I valori reali sono spesso molto inferiori ai limiti
Anche per il biogas si discute di ridurli, p.e. si
comincia a capire in pieno il ruolo dei Nox nella
generazione delle PM, dopo il camino.
Il guaio peggiore è la deregulation dei controlli.
1)Non esiste un sistema pianificato, istituzionale
2)Trasparenza: zero assoluto sui dati reali, storici
3)Monitoraggio in continuo: pura fantascienza
Inquinante Limite ( mg/Nm3 )
Descrizione Sigla
INCENERITORE
dl 133/05 (1)
BIOGAS
(2)
Polveri PTS 5 30
Ossidi di azoto NOx 150 500
Ossidi di zolfo SOx 25 200
Ossido di carbonio CO 35 800
Carb. organico tot COT 10 150
Acido cloridrico HCL 5 10
(1) Decreto legislativo 11 maggio 2005 n°133
(2) Limiti in vigore nel 2013 per impianti ≤ 1 MW
PTS , pag. 53
Diossina equiv. pag. 57
IPA, pag. 65
La documentazione ARPAE è un vero gioiello
divulgativo: precisa, completa, LEGGIBILE.
A quando un lavoro simile sul biogas?
I VANTAGGI DELL’INCENERITORE
Non sono certo a favore degli inceneritori, ma vorrei mettere in moto la libera capacità critica di chi legge.
Gli inceneritori sono meritatamente malfamati, per un lungo periodo di tempo ci si è illusi di bruciare
vantaggiosamente e senza alcun rischio, qualsiasi porcheria.
Anche il biogas ha dimostrato tutta la sua pericolosità, vedi la seconda pagina:”CREMONA, LA PIU
BIOGASSISTA”, ma molti fanatici ambientalisti sono ancora plagiati dal prefisso “bio”.
Combustione a temperatura ottimale e controllata
Fondamentale per ridurre il rischio delle diossine, nel biogas molto inferiore e non controllabile, subordinata alla
qualità dei gas, a sua volta dipendente dalle variazioni della pollina e dell’attività anaerobica.
Monitoraggio
E’ sempre previsto un controllo automatico ed in continuo delle emissioni, escluso per il biogas
Livelli di inquinamento ammessi ingiustificatamente superiori per il biogas
Per esempio il limite per Nox nel biogas è di 450 mg/mc, per gli inceneritori di 200 mg/mc.
Sistemi di abbattimento
Nessuna imposizione esplicita nella legge per il biogas, quando esistono (per esempio per lo zolfo) sono
progettati per proteggere l’impianto, non per ridurre le emissioni.
Sono obbligatori e di routine in tutti gli altri e spesso molto efficaci.
Per esempio fino a pochi anni fa c’era il dramma delle piogge acide (SO2), c’è stato un formidabile miglioramento
epocale, a livello mondiale, sul quale pochi sono informati.
Uno dei meccanismi tossicologici principali, provocato dall’azoto, è legato proprio alle piogge acide.
Camini alti
Il nostro impianto pare avrà un camino molto basso (10 metri) ; cioè, in inverno specialmente, i gas tossici si
accumuleranno molto nella nostra zona, ce li respireremo tutti noi.
SVANTAGGIO MOLTO PROBLEMATICO: LA GRANDE CAPACITA’ DI SMALTIMENTO
Magari le emissioni fossero davvero nulle, tutto è relativo, non esiste scientificamente questa possibilità.
Sicuramente la qualità dell’aria, di una vasta zona circostante, risulterà più inquinata di quelle molto lontane.
8/5 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
BRUCIARE PER SMALTIRE E’ FOLLIA PURA
Se i contadini vogliono continuare a bruciare i tralci, come facevano i loro nonni, meglio
eliminare i vigneti e cominciare a bere, tutti, solo acqua.
E’ la quantità che fa il veleno.
EMISSIONI NOCIVE PER KWH PRODOTTO
Adesso bruciamo molto soprattutto per produrre energia.
Dobbiamo sviluppare velocemente le fonti alternative, ma non aumentando le emissioni per
kwh prodotto: è esattamente quanto accade per il biogas, su impulso di Legambiente, p.e.
Quanti riscaldano a legna, soprattutto nelle campagne, anche spinti dalle varie forme di
incentivo, promosse proprio dagli ambientalisti? E’ follia pura, “fuoco amico”.
Sono convinto che, a parità di biomassa, la migliore stufa a pelletts non potrà mai ottenere
l’abbattimento degli inquinanti che è potenzialmente in grado di garantire un buon processo
industriale, con il suo sistema di depurazione. Vi ricordate la grappa fatta in casa?
E’ TUTTA, SOLO, UNA QUESTIONE DI SOLDI
Non c’è il minimo dubbio che un impianto a pirogas, che utilizzi tutti i progressi tecnologici,
possa emulare le prestazioni del metano delle “trivelle”, insomma quello della rete, il
combustibile meno inquinante che usiamo attualmente.
Ma migliorare la depurazione, oltre un certo livello, può costare molto.
Bisogna vedere se i nostri politici saranno in grado di imporsi alle varie lobbies.
CAPITOLO 9
IL PIROGASSIFICATORE
LA MIGLIORE ALTERNATIVA PER I TRALCI
Ammendante
Si possono macinare e rimescolare al terreno con molti vantaggi.
Sono stato a Valdobbiadene ed ho consultato un autorevole e noto esperto, operante
nell’ambito del prosecco, egli stesso coltivatore.
Non esistono controindicazioni, escluse eccezioni molto limitate ( p.e. la malattia trasmissibile di
una pianta).
La verità è che è molto più comodo ed economico bruciarli dove stanno ed allora sì che il guaio
ambientale è ingigantito; insomma è soprattutto un difficile problema di rispetto della legge.
Un’abitudine inveterata e più tollerabile in passato, quando le quantità in gioco erano minori.
Qualcuno dimostra che conviene invece produrre energia?
Allora abbattiamo le emissioni
Il metano ha sostituito gli altri combustibili fossili nella produzione di energia elettrica, con
risultati brillantissimi, nella riduzione dell’inquinamento, a livello nazionale.
Il biogas può raggiungere le stesse performances, se si depura allo stesso modo e si brucia con
una tecnologia adeguata, è così difficile far capire il passaggio logico alla gente?
Non ho il minimo dubbio, che anche il pirogas di Cortus possa uguagliare, ma anche superare, il
grado di purezza del metano che bruciamo nelle nostre cucine.
Certo bisogna stare alle calcagna di queste “malvagie” multinazionali.
Il livello di abbattimento delle emissioni è essenzialmente un problema di soldi.
9/1 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
LA PIROLISI
LA COMBUSTIONE DEL LEGNO E’ UN PROCESSO PROBLEMATICO
Non basta disporre di un prodotto di ottima qualità e
perfettamente asciutto, per garantire un’erogazione di
energia costante ed affidabile.
Bisogna assicurare una superficie di scambio ottimale tra
aria e combustibile, diminuendo la pezzatura.
L’ideale, da questo punto di vista, sarebbe utilizzare la
segatura, ma quando la granulometria è troppo ridotta, le
particelle, troppo leggere, vengono trascinate dai gas
combusti, fuori dal camino.
Questa struttura deve essere completamente “demolita” nella
combustione e tutto il C ed H deve combinarsi con l’ossigeno dell’aria
fino a formare esclusivamente CO2 ed H2O.
C’è un’analogia con la riduzione della pezzatura; scindere
preliminarmente questa struttura in composti a basso peso molecolare,
preferibilmente gas, migliora molto l’efficienza della combustione.
Sia il biogas che la pirolisi puntano a questo risultato.
LA SCISSIONE MOLECOLARE
I composti del legno sono estremamente numerosi, la famiglia delle cellulose la più nominata; però gli elementi
chimici sono sempre: C, H, O, in quantità molto inferiore N.
In figura è rappresentato il monomero, cioè il gruppo che si ripete “n” volte, come i grani del rosario, per formare il
polimero, cioè la macromolecola completa.
CELLULOSA
9/2 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
BIOGAS = FERMENTAZIONER ANAEROBICA
I batteri anaerobici svolgono il “lavoro” di scissione della struttura molecolare.
Hanno bisogno di bruciare carboidrati e quindi si nutrono dei quelli presenti nel materiale da trattare.
Anaerobici perché non respirano aria, ma utilizzano l’ossigeno presente nella biomassa.
L’energia spesa e l’effettivo rendimento, per quanto riguarda l’effetto serra, è misurato dalla quantità di CO2
che rimane nel biogas, che può oscillare dal 30% al 50% del biogas.
La fermentazione produce metano, diluito in CO2 , acqua ecc., inerti che diminuiscono molto il potere
calorico e rendono queste miscele poco competitive per il trasporto a distanza.
Questa limite ha contribuito all’incentivazione dei microimpianti locali, inevitabilmente rudimentali nel
controllo e la gestione degli inquinanti.
PIROLISI, PIROGASSIFICAZIONE, SYNGAS
Pirolisi ( scissione mediante il fuoco)
Alcune biomasse, come il legno, non si prestano alla fermentazione anaerobica e da molti anni è collaudata
la scissione mediante degradazione termica.
Se la biomassa viene riscaldata dall’esterno, le macromolecole si trasformano in composti elementari, ma la
composizione percentuale degli elementi C, H, O rimane invariata.
Altre volte il calore viene generato bruciando direttamente una parte della biomassa stessa, in questo caso il
gas ottenuto avrà perduto, in proporzione, una parte del suo potere calorico.
Inoltre l’aria introdotta diluisce fortemente la miscela, soprattutto per quanto riguarda l’azoto.
La relativa concentrazione è un buon indice sia dell’effetto serra che dello spreco di energia connessi.
Pirogassificazione: pirolisi per la produzione di gas (in realtà non è trascurabile la parte solida e liquida)
Syngas: letteralmente gas di sintesi. Termine generico, usato impropriamente nella pirogassificazione.
BIOGAS E PIROLISI
9/3 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
LA DEPURAZIONE STANDARD
Stiamo parlando di una tecnologia matura, tutti i progetti si fanno carico di separare le impurezze “che si
vedono” , solide (CHAR) e liquide (TAR), i più avanzati vantano molto l’abbattimento delle polveri sottili.
I NOX, SOX E LE PM ≤2.5 (1)
I report di EEA (organismo ufficiale UE) non lasciano dubbi: la fonte più importante e pericolosa delle PM≤2.5
è l’emissione di questi gas, sempre presenti nei gas combusti di una biomassa, a meno che non vengano
separati.
“E’ la quantità che fa il veleno”: questo problema è sempre esistito, ma era irrilevante per i nostri nonni.
La società ha il diritto di conoscere quanto peggiora l’aria che respiriamo una qualsiasi nuova installazione.
(1) Gli IPA, le diossine ecc. sono un problema generale della biomassa legno, che tratto in un capitolo a parte.
L’AGGRAVANTE DELL’OSSIDAZIONE DELL’AZOTO (N2) ATMOSFERICO
Oltre all’azoto già presente nel legno, la pirogassificazione può ossidare anche quello atmosferico:
probabilmente il problema più grave ed indagato nella letteratura del settore.
E’ un fenomeno piuttosto raro, che si verifica in condizioni particolari di temperatura e pressione.
E’ al centro dello scandalo Volkswagen, si presenta soprattutto nei motori diesel estremamente spinti.
SYNGAS
COMPOSTO %
CO2 9,5
N2 49
O2 3
CO 21
H2 14
CH4 3,5
LA COMPOSIZIONE
La parte combustibile è evidenziata in celeste, il giallo è inerte, soprattutto azoto.
Se si utilizza l’aria per la pirolisi, ne ritroviamo una quantità enorme nel syngas, dato
che è presente in rapporto 4:1 con l’ossigeno.
Quindi anche il syngas, come il biogas, è un combustibile molto diluito e con un
basso potere calorico, quindi il trasporto a distanza diventa proibitivo.
Per eliminare l’azoto, si può usare l’ossigeno puro, oppure l’acqua, con un aggravio
di costi che è spesso compensato dai benefici.
LA DEPURAZIONE DEL SYNGAS9/4 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
COSA PROMETTE IL PROGETTO DI PAESE?
9/5 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
Per farsi una prima idea consiglio di visitare il sito di Cortus ed in particolare di vedere il filmato didattico al
link: http://www.cortus.se/flash/WoodRoll_process.swf
Per gli esperti, questo riassunto è solo uno stimolo a leggersi direttamente i brevetti.
LA PIROLISI MEDIANTE RISCALDAMENTO ESTERNO
Ho già accennato alla possibilità di gestire la pirolisi in un ambiente separato, fornendo il calore necessario
mediante una fonte esterna: si ottengono due vantaggi molto importanti:
a)La miscela non è diluita dalla grande quantità di azoto atmosferico dell’aria per la combustione
b)Il potere calorico specifico è ottimizzato, non avendo sottratto la quantità di energia necessaria alla pirolisi
Nulla si crea e nulla si distrugge, si consuma comunque una parte del pirogas che viene poi emesso
separatamente all’ambiente, ma la qualità dell’altro rimane migliore, probabilmente il gioco vale la candela.
I NOX ED I SOX SONO PRESI IN SERIA CONSIDERAZIONE
a) Con il riscaldamento indiretto la pirolisi si svolge in assenza di azoto atmosferico, una delle due fonti che
generano i Nox è eliminata alla radice.
b)Il pirogas combusto, utilizzato per il riscaldamento dei due stadi del processo, passa attraverso un sistema
di depurazione dei Nox, Sox (reazione con ammoniaca).
Le centrali elettriche che usano il metano della rete garantiscono risultati brillanti in termine di emissioni,
sono convinto che questa tecnologia è in grado di emularli, è solo un problema di costi.
DAL COKE L’IDROGENO
Nello stadio finale, la parte solida, prevalentemente carbonio, viene fatta reagire, ad altissime temperature,
con acqua, ottenendo alla fine solo H2 e CO2 , quest’ultima poi viene separata.
In altri termini si ottiene un combustibile eccellente e molto puro.
IUP HEIDELBERG
LA VERITA’ NEGATA SULL’ENERGIA DA BIOMASSE
Ton >20000 >10000 >5000 >1000 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni
Questi dati sono una sintesi di una tabella di ISPRA, ente governativo, la voce “residenziale” è responsabile del 64%
delle emissioni di PM2.5.
Mentre tutte le altre voci sono drasticamente diminuite (rapporto 2013/1990), questa è aumentata fino al 370%.
Il termine, ambiguo scientificamente, sicuramente comprende il riscaldamento a legna e, presumibilmente, anche il
biogas.
Gli ambientalisti continuano, a fare baccano contro tutto ciò che puzza di “multinazionale” e “progresso scientifico”.
L’energia “fatta in casa”, a km=0, fai da te, con la biomassa, con il biogas, sono esentate dalla depurazione e dal
controllo, incoraggiate con gli incentivi,.
Questo disastro è colpa del loro cieco fanatismo, della mancata vigilanza.
Vedi anche http://bit.ly/biogaspollina
FONTI PM2.5 (Ton) IN ITALIA 1990 2000 2005 2010 2011 2012 2013 13/90
Incendi foreste e altra vegetazione 3560019655 7418 4388 8159 22642 4676 0,1
Residenziale 304993952141030532435387461279 11252 3,7
Incendi Grassland (praterie) 2600715221 6575 8992 1284621840 2337 0,1
Centrali elettriche cogeneraz. pubbliche 25077 9852 2044 997 605 564 568 0,02
Automobili 1866311295 9604 8863 7686 6033 5871 0,3
Off-road Agricoltura 159651508210668 5203 4669 4068 3701 0,2
Veicoli pesanti P > 3.5 t e autobus 1381510530 8196 5339 5236 4763 4170 0,3
Processi di combustione con contatto 1289910105 7998 5267 5361 4620 4807 0,4
Veicoli leggeri P < 3.5 t 100281347110357 6703 6543 4941 3742 0,4
Attività marittime 7983 8147 7978 7284 6859 6153 5745 0,7
Comb. , caldaie turbine gas, motori fissi 6478 2003 1649 769 671 387 453 0,1
Pneumatici, freni e manto stradale 4240 5109 5370 5234 5253 4749 4634 1,1
Raffinerie 3904 2998 1042 613 247 542 300 0,1
Allevamento di bestiame (deiezioni) 3859 3619 3503 3585 3624 3680 3696 1
Motocicli cc < 50 cm3 2879 3592 2483 1293 1221 1115 1012 0,4
Combustione di residui agricoli 2131 2104 2268 2195 2167 2289 2154 1
Incenerimento rifiuti agricoli (escl. 103) 1913 2069 2263 2165 2153 2151 2056 1,1
Totale ( tonx1000) 248 198 154 139 144 166 176 0,6
9/6 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
IUP HEIDELBERG
DAL BIOGAS AL BIO METANO
C’è un progetto di legge per immettere il biogas nella stessa rete del metano per uso
civile e per i trasporti.
Se non c’è alcun trucco od inganno, dovrebbe valere la stessa normativa di
omologazione operante, con eccellenti risultati, per il metano fossile.
Finalmente l’agricoltore tornerebbe a fare, più tranquillo, il suo mestiere ed un ente,
più qualificato e specializzato, raffinerebbe il suo biogas: tutti saremmo felici e
contenti.
Quanto costa depurare il biogas?
La tecnologia è in grado di raffinare anche il più “sporco”, è un problema di costi.
In una società consapevole ed evoluta questa dovrebbe essere la nuova frontiera:
- selezionare i rifiuti per i quali rimane comunque vantaggiosa la tecnologia del biogas
- incentivare la ricerca scientifica per ottimizzarne la depurazione
- dirottare gli incentivi attuali verso il processo di raffinazione
CAPITOLO 10
METANO FOSSILE, BIOGAS, BIO METANO
METANO FOSSILE
E’ sempre biogas; la condizione di assenza di ossigeno per la fermentazione anaerobica si è verificata perché la
biomassa è rimasta seppellita, a causa di eventi naturali, per milioni di anni.
La sua composizione varia molto, oltre al metano presenta altri idrocarburi e molte impurezze.
Nazione
COMPOSIZIONE DI ALCUNE FORNITURE (%)
CH4 C2H6
ALTRI
IDROCARB.
N2
Italia 99,53 0,06 0,03 0,35
Russia 97,5 1,06 0,45 0,83
Libia 85,28 6,8 2,95 3,42
DAL BIOGAS AL BIO METANO
Diffidare sempre del prefisso “bio” usato a sproposito, il suo appeal serve spesso per architettare
qualche imbroglio.
Se il biogas diventa magicamente biometano, senza una corretta depurazione, è una truffa
esemplare, allora è meglio continuare a bruciare il metano senza bio della rete attuale.
La raffinazione garantisce risultati eccellenti: la conversione delle centrali elettriche da altri combustibili al metano
ha abbattuto fino a valori insignificanti le emissioni generate nella produzione di energia.
Il metano potrebbe essere una scelta immediata validissima anche per il trasporto, in attesa che maturi, in termini
di competitività economica, la chimera dell’auto elettrica.
10/1 - DAL BIOGAS AL BIO METANO
LE IMPUREZZE DEL BIO GAS DIPENDONO DALLA BIOMASSA
10/2 - DAL BIOGAS AL BIO METANO
IMPUREZZE DI ALCUNI BIOGAS
ALCUNI COMPOSTI
TIPO DI BIOMASSA (mg/ m3)
Scarti agricoli Scarti di cucina Rifiuti organici Discarica
Idrogeno solforato 1.500 5.200 390 610
Tetra-cloro-etilene 15 0,52 7,4 260
Benzene 2,1 <0,17 39
Cloro totale 25 5 40 850
LE BIOMASSE NON SONO TUTTE UGUALI
P.e. bruciare il biogas da discarica, senza causare una catastrofe ambientale, è una sfida che
dovrebbe atterrire l’azienda incaricata del progetto.
Nella tabella sono riportati alcuni valori tipici, ma vanno presi molto con le pinze, l’analisi qualitativa
e quantitativa può portare alla luce qualsiasi sorpresa.
L’attività umana è l’incognita più pericolosa, cosa può aggiungere chi manipola la biomassa.
http://www.leggerifiutizero.it/download/file/53-federico-valerio-il-biometano-e-i-fattori-di-emissione-dei-combustibili-da-biomasse
BIOGAS H2O H2S NOX NH3 SILICONI PARTICOLATO CO2 BIOMETANO
IL COSTO DELLA DEPURAZIONE
L’OMOLOGAZIONE CON IL TRUCCO
Il legislatore si trova davanti ad una sfida difficile, ma positiva e stimolante.
Si smette di incentivare il contadino e si possono dirottare quelle risorse nella raffinazione,
esigendo , senza compromessi, gli stessi standard di purezza del metano attualmente in rete.
Il rischio è che le lobbies cerchino la scorciatoia delle eccezioni legali, per salvaguardare i profitti
CO2 E ACQUA
Non sono sostanze nocive, ma limitano l’efficienza della combustione, è facile separarle ma costa
molto: su questo tema è concentrata maggiormente l’attenzione degli interessati nel web.
L’INCERTO E COMPLESSO QUADRO DELLE SOSTANZE NOCIVE
Di alcune si sottovaluta la pericolosità: p.e. i Nox continuano ad essere considerati solo per
l’acidificazione dell’ambiente, “le piogge acide”, non come fonte primaria delle polveri sottili.
Altre sono pericolose in relazione al processo; la presenza di cloro, insieme con una combustione
non ottimizzata, sono i due fattori principali per la produzione di diossine.
Infine c’è l’incognita peggiore di tutte: le porcherie aggiunte, per ignoranza o malizia, da chi genera
o manipola la biomassa.
10/3 - DAL BIOGAS AL BIO METANO
IUP HEIDELBERG
IL BIOGAS DA POLLINA
Nella pollina l’azoto può essere presente in quantità molto rilevante, fino al 4% circa.
Per poter smaltirla in conformità alle norme comunitarie, un allevatore dovrebbe
disporre di una superficie coltivabile spaventosamente grande.
Cosa fareste al suo posto, se uno stolto samaritano ambientalista vi spalancasse la
possibilità di immetterlo tutto in aria e vi offrisse anche un incentivo per questo?
Qualche anno fa i progetti ignoravano il problema dell’eccesso di azoto, era
tacitamente scontato e sottinteso che finisse tutto nell’aria.
Adesso ci si preoccupa di separare e recuperare almeno l’ammoniaca.
In effetti si valutava solo l’effetto acidificante e soprattutto sulla vegetazione, ricordate
il fenomeno delle piogge acide, causato dai Sox?
Il quale adesso è risolto, dimenticato, è stato sufficiente imporne la depurazione.
Nel 1990, quando è iniziata la follia del biogas, il nesso tra Nox e PM2.5 era sconosciuto
alla divulgazione di massa.
CAPITOLO 11
TROPPI COMPOSTI AZOTATI NEL TERRENO E NELLE ACQUE
L’AZOTO COME ESEMPIO FACILE, DIDATTICO
E’ l’unico elemento per il quale disponiamo di una discreta abbondanza di dati: sulla sua pericolosità nel suolo e
nelle acque ( da allevamenti) ed in aria (da traffico stradale), la regione Veneto ha operato con zelo e trasparenza
assolutamente lodevoli. Per il biogas da pollina si sa quasi tutto sul materiale in entrata, nulla sulle emissioni.
Diceva Lavoisier : “nulla si crea e nulla si distrugge”, servono analisi comparate, in ingresso ed in uscita.
NON LO VOGLIONO I BATTERI ANAEROBICI
Per poter fermentare la pollina bisogna diluirla molto, spesso si usa una miscela al 60% mais + 40% pollina.
Follia pura, finanziata con le nostre bollette della luce, credo non serva spiegare perché.
Meglio questa soluzione però che non la diluizione con altri sottoprodotti, scelti a piacimento dall’allevatore.
NON LO VUOLE IL TERRENO E TANTO MENO IL MARE
La pollina è un eccellente fertilizzante con tutto il suo azoto, ma troppo è nocivo anche per il terreno .
Oltre un certo limite, ne deprime il rendimento, si trasferisce inevitabilmente anche alla falda, ai corsi d’acqua ed
al mare: alla fine ci ritroviamo anche il problema delle alghe sulle nostre coste.
Il legislatore europeo ha messo limiti molto drastici alla quantità immessa ogni anno come fertilizzante,
penalizzando fortemente le zone “vulnerabili”, cioè quelle che ne hanno già troppo.
Forse ho capito male; per l’impianto in progetto servirebbero (2800/170)x365=6011 ettari?
Allontanandosi di pochi chilometri dal Muson, ne sarebbero bastati la metà.
LIMITE DI LEGGE AZOTO IMMESSO NEL TERRENO Kg
Zone vulnerabili (Kg/anno/ha) 170
Zone non vulnerabili (Kg/anno/ha) 340
11/1 - IL BIOGAS DA POLLINA
TROPPO AZOTO SULLE RIVE DEL MUSON
I MEGA ALLEVAMENTI, NEMICI MORTALI DELLA NOSTRA AGRICOLTURA
La natura benigna provvede, da miliardi di anni ed in maniera perfetta, al riciclo del materiale organico, senza che
sia mai stato necessario dirottare in aria le peggiori porcherie, come vogliono fare adesso gli allevatori.
Come mai si è rotto questo magico equilibrio?
L’IMPORT EXPORT SBILANCIATO DELL’AZOTO
Ogni giorno l’allevamento preso come
esempio,importa 2800 kg di azoto circa, che deve
per forza smaltire qui, dove già non siamo in grado
di collocare, a norma di legge, quello prodotto in
loco.
Per mantenere l’equilibrio planetario bisognerebbe
rispedire al luogo d’origine del mangime tutta la
pollina.
LE AREE VULNERABILI
Nel secolo scorso, raccogliere gli escrementi degli
animali abbandonati sulle strade, era un lavoro
che dava da vivere a diverse persone; i terreni
erano cronicamente impoveriti dalla mancanza di
letame.
Adesso invece, come si vede nella cartina, la
quantità di N per ettaro è troppo elevata quasi
dappertutto a casa nostra, escluse le zone poco
coltivate, come la provincia di Belluno o la laguna.
La legislazione europea impone dei limiti
severissimi, di cui tratto più avanti.
documento ARPAV
11/2 - IL BIOGAS DA POLLINA
LA CATTIVA COSCIENZA DEI POLITICI
PERCHE’ LA POLITICA SFIDA L’IMPOPOLARITA’ INSISTENDO CON IL BIOGAS?
Sfido chiunque a trovare un filo logico in questa vicenda, non esistono dati sicuri e trasparenti, sull’assenza di
rischi ed in compenso si enfatizza un recupero energetico, in realtà ridicolo, “bruciando” un fertilizzante prezioso e
magari indispensabile in altre zone.
Tutto diventa semplice e chiaro se si considera l’aspetto politico; la normativa europea limita fortemente la
quantità di azoto che si può immettere nel terreno, specie da noi dove ce n’è veramente troppo; bisogna scaricare
sulla pelle di qualcun altro questo problema degli allevatori.
TROPPO AZOTO ANCHE PER FAR FUNZIONARE IL BIOGAS
Oltre una certa concentrazione, deprime la fermentazione anaerobica, quella che dovrebbe trasformare la merda
in metano.
La soluzione finora tentata, consiste nel diluire fortemente la pollina con il mais (o peggio con altre porcherie), una
follia, dal punto di vista energetico ed ecologico , che non si può commentare.
TROPPE UOVA , TROPPA POLLINA , TROPPO AZOTO, TROPPI INCENTIVI
L’eccesso di offerta deprime irrimediabilmente il business delle uova, in un sistema economicamente sano non ci
sono alternative, bisogna lasciare che il sistema ritrovi un equilibrio riducendo sia l’offerta del prodotto uova che
del sottoprodotto pollina.
I folli incentivi al biogas ricreano un margine di profitto che sconvolge le regole di mercato, inoltre favorisce
ingiustamente le aziende più grandi, in grado di realizzare questi progetti.
Vengono finanziati con un prelievo diretto, automatico, dalla nostra bolletta elettrica.
GRILLO IL PROFETA DELL’INCOMPETENZA URLATA
“Ma cosa ridete? Il futuro è nella merda! C’è una centrale a Londra che va a cacca di gallina, fa dodici milioni di
watt, gli azionisti sono le galline e l’amministratore è il gallo. Cazzo, più ecologista di così!”
Ahimè, questa citazione è presa sul serio ed utilizzata come una bandiera dalla lobby degli allevatori.
Che forte l’ex comico! Però, quando parla di scienza, lo vedo bene all’osteria .
I suoi grillini sono nel marasma più assoluto, li trovi da una parte e dall’altra della barricata, speriamo diventino
“grilli” più in fretta.
11/3 - IL BIOGAS DA POLLINA
UNA QUANTITA ENORME DI AZOTO IN ENTRATA:
MA DOVE FINISCE EFFETTIVAMENTE?
LA LETTURA DELLE TABELLE
Questo è un esempio di come si leggono i dati analitici nel settore.
Le sigle riportate nella tabella sono molto semplici; però bisogna sempre verificare e correggere il dato in base
alla fase di riferimento.
Questa tabella mostra l’evoluzione della composizione in un processo di essiccamento
Sigle Significato
st sostanza totale
sl sostanza liquida
sv (*) sostanza solida volatile
ss sostanza secca
tq tal quale
(*) Corrisponde in pratica alla frazione solida organica che può
diventare volatile, per esempio, nel processo di fermentazione.
Nella tabella si accelera l’effetto sulla composizione del tempo di
permanenza sulla lettiera.
Tabella riprodotta dal documento liberamente consultabile su internet:
Valorizzazione della pollina a fini energetici e ambientali – Problemi e prospettive del CTI (Comitato Termotecnico Italiano)
AZOTO IN INGRESSO : 2800 KG
Il progetto dichiara 76 ton/gg di pollina in entrata : 76000x0,037= 2812 Kg/gg
Naturalmente questa è solo una stima esemplificativa, la fonte è il documento del CTI citato in calce.
La percentuale ovviamente può cambiare un po’, ma i dati in letteratura hanno delle oscillazioni limitate.
11/4 - IL BIOGAS DA POLLINA
LIMITI AMMESSI AL CAMINO E PER L’ARIA CHE RESPIRIAMO
Il 78% dell’aria che respiriamo è azoto molecolare (N2), i due atomi di N formano tra di loro un’unione molto
stabile; per esempio è usato, per la sua inerzia chimica, nella conservazione a lunga scadenza del cibo.
Invece quello presente nella pollina è troppo tossico, sia per i batteri anaerobici che per il terreno. E per noi?
COSA DICE LA LEGGE
LIMITI DI LEGGE NOX IN ARIA misura Nox
PER L’UOMO : 24/24 h, 7/7 gg mg/m3 54
PER I VEGETALI : 24/24 h, 7/7 gg mg/m3 30
BIOGAS, EMISSIONI (1) mg/m3 450
(1) Limite privilegiato per impianti per il biogas sotto 1 MWh, la regola generale è : 200 mg/m3 !
Notare come 1 mc di emissioni può inquinare, legalmente, 8333 mc di aria perfettamente pulita.
Anzitutto l’azoto si comporta come lo zolfo, genera le piogge acide; inoltre ha un’interazione molto complessa ed
importante nei meccanismi di formazione dell’ozono e nella generazione di polveri sottili, dopo l’uscita dal camino
del depuratore.
In linea di principio tutti i suoi composti, presenti nella pollina, possono ossidarsi a Nox, una volta esposti
all’ambiente atmosferico, per l’effetto sinergico dell’ossigeno, della temperatura e dei raggi UV.
NOX PRODOTTI DAL TRAFFICO
La combustione ad alta temperatura, nei motori degli autoveicoli, ossida anche un po’ di N2 atmosferico; la
legislazione continua ad abbassare i limiti concessi ed i costruttori investono somme colossali per ottemperarvi.
La zona della Castellana è particolarmente critica; uno studio di ARPAV (2003) misura fino a 30 kg/Km di NOX ,
emessi in un giorno feriale, presso la circonvallazione di Castelfranco Veneto.
(450x1000/54)= 8333
11/5 - IL BIOGAS DA POLLINA
IL BIOGAS RAFFINATO DIVENTA BIOMETANO: CHI BLOCCA LA LEGGE?
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IL BIOGAS RAFFINATO DIVENTA BIOMETANO: CHI BLOCCA LA LEGGE?

  • 1. IUP HEIDELBERG DAL BIOGAS AL BIO METANO: IL PUNTO SULLA SITUAZIONE DOPO IL CONVEGNO LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA (6/2/2007) Sono lieto di aver potuto presenziare, nella prestigiosa sede del CNR di Bologna. Mi occupo di divulgazione tecnico scientifica nelle aziende, se mi spiego male o dico delle cose errate, sono sanzionato, senza pietà, dalla verifica pratica. In questo documento ho raccolto quanto ho gradualmente appreso sul biogas, dopo essermi occupato, come consulente, di due progetti, entrambi bocciati, senza appello. LA SOLUZIONE TEORICAMENTE PERFETTA Il biogas è famigerato perché la grave nocività delle emissioni è ignorata e la gente l’ha capito. Il metano delle nostre cucine è la stessa, identica, cosa, ma preistorico, però viene depurato!! Perché non si è partiti con il piede giusto, replicando la stessa identica normativa? Per l’incidenza del trasporto. Le unità produttive hanno una micro capacità e sono molto decentrate, il biogas grezzo ha una pessima resa=infimo valore economico. Una politica demente ha gonfiato il settore con gli incentivi, fingendo che la nocività non esista. Ovvio che gli interventi si siano concentrati solo su questo tema, silenzio sulla depurazione. Le sovvenzioni oggi sono il propellente principale del business, domani dovrebbero privilegiare selettivamente le biomasse più virtuose, p.e. quella della raccolta differenziata. La filiera del mais è pura follia ecologica, l’assistenza sociale trovi una soluzione meno idiota. Per altri documenti i links sono a pag. 7
  • 2. In questo documento argomento contro quelli che, per me, sono i più evidenti ed errati luoghi comuni, che Legambiente diffonde con tanta autorevolezza e responsabilità sociale. 1 - ISPRA segnala che la fonte maggiore di PM2,5 è la combustione di biomasse (Residenziale), non il traffico. 2 - Si continua a parlare di PM10, bisogna concentrarsi su quelle più sottili, le più pericolose. 3 – Queste si producono soprattutto per reazione tra due gas, p.e. ammoniaca + Nox. 4 - L’ammoniaca viene “sprecata”, evapora, a causa delle attività agricole mal gestite. I Nox provengono dalla combustione di qualsiasi biomassa, anche con la tecnologia del biogas. 5 - L’azoto è presente anche nel biogas fossile, ma viene depurato, per questo il metano della rete è il combustibile ambientalmente perfetto. 6 - L’azoto non è presente nemmeno nel diesel, che deve essere raffinato a questo scopo. In questi motori, i Nox vengono generati da una reazione con l’azoto atmosferico, possibile solo a temperature/pressioni estremamente elevate. Come eliminare drasticamente questa fonte l’ha dimostrato Volkswagen: bisogna limitare le prestazioni di questi veicoli, che, nel nostro traffico, si possono esprimere solo in accelerazione. 7 - Il problema dell’effetto serra non va mai confuso con quello della tossicità dell’aria. Inseguire un contenimento della CO2, pagandolo con l’aumento delle polveri sottili. Migliaia di morti in più, oggi, in cambio di un minor rischio meteorologico futuro! Una pluridecennale idiozia, dato che l’alternativa esiste da sempre. Si può depurare, con le migliori tecnologie disponibili e concentrare su questa scelta gli incentivi. Quanto si propone il legislatore imponendo la raffinazione; lobby del biogas permettendo! IUP HEIDELBERGLe polveri sottili e l’azoto delle biomasse
  • 3. Abbiamo imparato tutti che, dietro il prefisso “bio”, si nascondono molte truffe Non si tratta di essere pro o contro qualcosa pregiudizialmente, ma di saper discriminare Per esempio, il biogas non è un’opzione buona o cattiva in sé stessa, dipende se viene depurato e come CREMONA, PRIMA PER IL BIOGAS(1), PRIMA PER PM2,5 (2) Una provincia a vocazione “bio”, un eden agroalimentare perfino l’industria. L’Adda, l’Oglio, il Po, con i loro enormi parchi, la isolano dall’inquinamento altrui. Traffico minimo , l’autostrada A21 - E70 l’attraversa per 20 km INQUINAMENTO DA COMBUSTIONE DI BIOMASSE Fonti : (1) Convert Italia (2)Legambiente: Malaria 2016 Links a pag. 7 impianti a biogas nella provincia
  • 4. VW, RCA: I NOX DEI MOTORI DIESEL I NOX PRODOTTI DALL’AZOTO PRESENTE NELLE BIOMASSE L’azoto, nella combustione delle sostanze organiche, si trasforma in ossido, Nox. E’ un gas, ma in aria reagisce, p.e. con ammoniaca, forma una polvere ultra “sottile”, la più pericolosa. La legislazione ha disciplinato le emissioni dei motori a combustione, costringendo il settore a depurare meglio il combustibile, rimane scandalosamente permissiva nei processi travisati da “bio”. I NOX PRODOTTI NEI DIESEL: SOPRA I 1200° C, ANCHE L’AZOTO ATMOSFERICO SI OSSIDA A NOX L’azoto dell’aria è inerte, la sua reazione con l’ossigeno un’eventualità ritenuta finora molto remota. Il fenomeno è diventato un problema concreto quando, la ricerca di prestazioni sempre più spinte, ha comportato il superamento di valori critici di temperatura+pressione, nella tecnologia diesel. A quel punto, la reazione aumenta di velocità in misura vertiginosa. LA TRUFFA DI VOLKSWAGEN Il dolo è evidente nel sensore, che rileva la sonda per il test sulle emissioni; il software limita le prestazioni del motore, quanto basta per non superare la condizione critica. TAGLIARE LE ORECCHIE AL MARKETING Anche con i bolidi più performanti, è difficile superare le condizioni critiche solo con un’elevata velocità di crociera, anche se non si rispetta il codice è l’intasamento delle strade a limitarla. La potenza massima si sviluppa tutta solo in accelerazione. Pare semplice; bisogna limitare le performances ammesse per l’omologazione, anzi, togliere le voci “Potenza massima erogabile”, “Km da fermo” ecc. nella tabella delle caratteristiche tecniche. Chi lo va a dire a Marchionne? Non venderebbe più uno solo dei suoi migliori gioielli!
  • 5. IUP HEIDELBERG -Bruciare per smaltire l’immondizia è una follia, eliminiamo solo l’apparenza del problema. Lo stesso elemento è, sempre, molto più nocivo allo stato aeriforme, che liquido o solido. -Bruciare la biomassa, per produrre energia, può essere il male minore in alcuni casi. Allora bisogna pretendere la migliore tecnologia di depurazione disponibile. Le stufe a legna rappresentano la più rudimentale in assoluto, sono la maggiore fonte delle PM2,5 insieme con il biogas, molto più nocive del traffico o delle centrali elettriche. -Il biogas, previa depurazione, potrebbe essere immesso in rete, chiamandolo “bio-metano”. Non si procede perché molti tipi sono talmente inquinati, che costerebbe una follia depurarli. -L’inceneritore è demonizzato perché si è provato a smaltire anche le peggiori porcherie, rimane comunque la tecnologia migliore, se si accettata la malaugurata opzione di bruciare qualcosa. -Il martellamento sull’effetto serra, crea un’oggettiva distorsione sulle priorità ambientali. La CO2 costituisce un problema meteorologico /ambientale futuro, ma non è affatto tossica. Le emissioni da combustione, non depurate, di biomassa, provocano una strage quotidiana! Bio o non Bio, poche balle! Per la depurazione di qualsiasi combustione: L’ENERGIA RINNOVABILE PER SOSTITUIRE LA FOSSILE, DEVE GARANTIRE UNA DIMINUZIONE DEL RAPPORTO: EMISSIONI NOCIVE/KWH BISOGNA IMPORRE LA MIGLIORE TECNOLOGIA DISPONIBILE
  • 6. SOGLIANO ED I FURBACCHIONI BIOGASSISTI DELLA RAI Un sito semidesertico, ideale anche come orografia, il paese è molto lontano. In altre parole, in questo caso, gli abitanti di Sogliano incassano i sontuosi benefici degli incentivi, mentre il danno ambientale viene distribuito altrove, su un’area molto vasta. Ci mancherebbe altro che non ne fossero entusiasti, beati loro! La trasmissione “Ambiente Italia” del 9/4 ha replicato, tal quale, un documentario - marchetta, pro-biogas, sulla discarica di Sogliano, già visto in Rai: confermando la cieca fedeltà dell’ente alla lobby biogassista. (REALACCI=LEGAMBIENTE=COMMISSIONE AMBIENTE)=RAI=PD=RENZI
  • 7. CAPITOLO 1 QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE Ho raccolto in questo documento le conoscenze, che ho man mano acquisito, nella discussione di due distinti progetti di biogas, entrambi bocciati, a Loria (TV), nel secondo caso come consulente del comune. L’ho riorganizzato solo recentemente, conferendo una successione propedeutica agli argomenti. Anche se mi sono sforzato di presentarli nella forma più didattica possibile, la lettura integrale potrebbe scoraggiare molti. Per questo ho aggiunto un sommario delle questioni più importanti o meno conosciute dai non addetti ai lavori, che il lettore può cercare poi mediante l’indice che segue. I dati riportati sono di dominio pubblico e di fonti istituzionali: ARPA, CTI, ISPRA, EEA ecc. Ho rielaborato graficamente le tabelle, per facilitare la consultazione. Chi voglia accedere all’originale, trova sempre il riferimento. Libro sulla combustione delle biomasse E BOOK Per visitare il sito di BIOMAN, Maniago BIOMAN MONITERARPAE su inceneritore LEGAMBIENTEmalaria-2016 PM 2,5 La più inquinata per PM 2.5 n°1 per il biogas CREMONA STORIA ED AMBIENTESTORIA LOCALE
  • 8. IL SONNO DELLA RAGIONE BRUCIARE LE BIOMASSE SENZA DEPURARLE Le PM2.5 solo in parte sono emesse con i fumi, vengono generate in aria , per reazione tra gli ossidi azoto e l’ammoniaca p.e. presente in elevata concentrazione, specie in pianura padana. La concentrazione di questi Nox ci colloca tra le tre zone più inquinate del pianeta, con New York e Pechino. Secondo ISPRA, fonte governativa, l’inquinamento da combustione di biomasse è aumentato del 370% tra il 2013 ed il 1990, poi ha smesso di pubblicare (2016), vedi 4/4, TREND PM 2.5 DA BIOMASSE E DAL BIOGAS. E’ il periodo del tumultuoso sviluppo del biogas, voce peraltro non esplicitata a parte. Sono diminuite drasticamente le emissioni causate dal traffico e dalla produzione di energia. I fanatici oscurantisti di LEGAMBIENTE e RAI le sanno queste cose? Ci fanno o ci sono? La correlazione delle PM2.5 con la mortalità è scontata per gli addetti ai lavori e certificata per l’Italia da EEA: è stata diagnosticata come causa di morte in 60000 decessi nel 2012, il 10% circa dell’intera popolazione italiana, vedi pag. 2/5, INCIDENZA SULLA MORTALITA. Le mappe EEA indicano valori elevatissimi, decisamente sopra la norma, ovunque in pianura padana. I dati ISPRA, salvo aggiornamenti, si fermano al 2013, ho cercato sul web una spiegazione; i malevoli dicono che l’Italia rischia una multa per infrazione dei limiti, che si cincischia per ritardare il verdetto. 1/1 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE
  • 9. IL BIOMETANO UN RIMEDIO TROPPO OVVIO 1/2 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE LA SOLUZIONE PERFETTA PER IL BIOGAS: DEPURARLO COME IL METANO D’ORIGINE FOSSILE Sono entrambi “bio”, ma non a pari merito: per il biogas, alle impurezze “naturali” del fossile, dobbiamo aggiungere tutti gli inquinanti che l’uomo stesso può aggiungere alla biomassa, con ed anche senza malizia. Comunque anche quello di origine fossile è spesso molto “sporco”, guai se lo bruciassimo tal quale nelle nostre cucine! Ovviamente viene depurato per poter essere omologato ed immesso in rete. Il risultato è estremamente brillante: il metano della rete è senza dubbio il più pulito di tutti i combustibili sul mercato. Come mai non si è fatto lo stesso, fin dall’inizio, anche per il biogas? Che sollievo, per gli stessi agricoltori, liberarsi del combustibile grezzo, vendendolo. I biogas non sono tutti ugualmente tossici, per quelli particolarmente inquinati e nocivi, il costo della depurazione salirebbe alle stelle.
  • 10. INQUINAMENTO E RENDIMENTO DEL BIOGAS 1/3 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE TECNOLOGIA ED INQUINAMENTO Nessun controllo obbligatorio e di routine sulla materia prima, sul processo, le emissioni al camino e nell’abitato Limiti ammessi molto superiori rispetto alle tecnologie energetiche competitive Per un processo tanto problematico, livello di competenza insignificante, richiesto al proprietario dell’impianto Un parametro fondamentale del processo, come la temperatura, dipende molto dalle variazioni di materia prima e non è liberamente regolabile in un ampio intervallo, come sarebbe necessario ed è possibile, con gli inceneritori. I quali, a parità di materia prima, sono infinitamente più performanti, come limitazione delle diossine p.e. Il camino molto basso va bene solo per non dare nell’occhio, è una soluzione criminale per chi abita nelle vicinanze. Quando la ventilazione è quasi nulla, gli inquinanti si accumulano tutti nell’abitato vicino. RENDIMENTO ENERGETICO La scarsa resa calorica del carbone del Sulcis, che ha imposto la cessazione dello sfruttamento, è ben 7 volte superiore a quella della pollina, secondo i dati di in un progetto che ho esaminato personalmente. I pannelli fotovoltaici, assorbono l’energia del sole con un’efficienza enormemente superiore alla fotosintesi e la trasformano direttamente in energia elettrica. Tutti i sistemi che la generano mediante un combustibile, sono penalizzati fortemente dalle perdite in calore. Quando si parla di coltivazioni dedicate al biogas, tutti hanno preso consapevolezza che bisogna considerare nel confronto l’energia e l’inquinamento per la lavorazione ed il trasporto, il consumo di altre risorse ecc. Molti dimenticano i batteri anaerobici, che consumano molta energia e generano CO2 , dal 30% al 50% nel biogas. Una quantità enorme, un valido indice dell’inefficienza energetica ed ambientale, causata dalla sola fermentazione.
  • 11. L’ASPETTO POLITICO 1/4 - QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE LEGAMBIENTE, RAI ECC. Stanno acriticamente con la lobby del BIO gas, mai visto un approccio divulgativo, scientifico. Nell’ultimo anno (2016) hanno smesso di fare propaganda, sfacciata, per quanto mi consta. ARPA E REGIONI Le leggi vengono elaborate a livello nazionale, ma è la regione che determina la localizzazione del progetto. Le ARPA certificano l’idoneità ambientale, ma dipendono dalla benevolenza del presidente di regione. Un caso perfetto, da manuale, di conflitto di interessi controllato/controllore. SINDACO Per sottrarlo alla pressione popolare, nella procedura di approvazione, si cerca di minimizzarne il ruolo formale, ma nessun artificio giuridico può attenuare la sua responsabilità per la sicurezza ambientale della sua comunità. Deve barcamenarsi tra la pressione dell’opinione pubblica e quella delle lobby, fino all’avviamento dell’impianto, ma poi è solo, in prima linea: a fronte di un allarme credibile, la responsabilità decisionale è prioritariamente sua. Se le analisi certificano un danno alla salute degli abitanti, ha il dovere/potere di far fermare una centrale nucleare. LA DIRETTIVA NITRATI L’eccesso di azoto nelle acque provoca il fenomeno dell’eutrofizzazione, specie in mare (formazione di alghe p.e.). Perciò l’Europa ha drasticamente limitato, la quantità di letame (azoto), che si può distribuire sul suolo agricolo. Il risultato è catastrofico: gli agricoltori si arrangiano ricorrendo a vari tipi di abusi, peggiorando molto la situazione. Seguivo i loro blog negli anni 90, quando è iniziata la follia biogassista: la maggioranza dichiarava apertamente di essere interessata a questa trovata geniale, soprattutto perché consentiva di liberare in aria l’azoto in eccesso. UN REGALO AVVELENATO: IL BIOGAS DA MAIS O ALTRE CULTURE DEDICATE I nostri agricoltori vivono una crisi mortale per la caduta mondiale dei prezzi, le direttive europee che incentivano le energie alternative sono apparse come un’imperdibile scialuppa di salvataggio. Ho un profondo rispetto per il loro dramma, ma è impossibile immaginare un regalo più stolto da parte dei politici. A fronte di un futuro, discutibilissimo, vantaggio per l’effetto serra, un certissimo, immediato, incremento della mortalità.
  • 12. IUP HEIDELBERGINDICE 1 QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE 1/1 IL TRAGICO ERRORE NAZIONALE ED UN RIMEDIO TROPPO OVVIO 1/2 INQUINAMENTO E RENDIMENTO DEL BIOGAS 1/3 L’ASPETTO POLITICO 1/4 INDICE 1/5 INDICE 1/6 INDICE 2 IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA 2/1 UN PO’ DI CHIMICA 2/2 TERMINOLOGIA 2/3 IL DRAMMA DELL’INCOMPETENZA 2/4 LA PERICOLOSITA’ DEL VOSTRO IMPIANTO SI MISURA CON LE ANALISI CHIMICHE 2/5 L’INCIDENZA SULLA MORTALITA’ 2/6 PERCHE’ LEGAMBIENTE E’ PRO BIOGAS? 3 ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO 3/1 DOVE E’ MEGLIO NASCONDERE I VELENI? 3/2 MOLTI GAS NON SI VEDONO, NON PUZZANO, VANNO DOVE VOGLIONO 3/3 LA CATARSI CON IL FUOCO (NEL SUBCONSCIO DEL PERFETTO IGNORANTE) 4 POLVERI SOTTILI CONTRO EFFETTO SERRA 4/1 LE EMISSIONI NOCIVE SONO IL PROBLEMA 4/2 EVOLUZIONE DELLE POLVERI SOTTILI 4/3 PM2.5 IN EUROPA 4/4 TREND PM 2.5 DA BIOMASSE E DAL BIOGAS 4/5 IN VENETO LE PM2.5 STANNO DIMINUENDO? 4/6 CERCARE LE PM2.5, NON LE PM10, NELLE ZONE RURALI 4/7 EEA VEDE UN AUMENTO SIA DELLE PM2.5 CHE DELLE PM10
  • 13. IUP HEIDELBERG INDICE 5 IPA, IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI 5/1 BENZOPIRENE IN EUROPA 5/2 A LORIA 5/3 A GODEGO 6 I Nox , L’ORIGINE DEL PROBLEMA 6/1 LA DIRETTIVA NITRATI 6/2 OSSIDI D’AZOTO IN EUROPA 6/3 OSSIDI D’AZOTO NEL MONDO 7 IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER IL BIOGAS 7/1 BIOGAS DA MAIS 7/2 CONCIME IMPIEGATO = PM2,5 EMESSE 7/3 IL FOTOVOLTAICO NON INQUINA E RENDE DI PIU’ 8 METODI DI SAMLTIMENTO A CONFRONTO 8/1 PERCHE’ NON TORNARE ALLA CONCIMAIA? 8/2 LA FABBRICA BIO E’ PIU ECOLOGICA E SICURA DELLE ALTRE? 8/3 INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE 8/4 COME “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO? 8/5 INCENERITORI CONTRO BIOGAS? 8/6 TRASPARENZA SULL’INCENERITORE, BUIO SUL BIOGAS 8/7 VANTAGGI DELL’INCENERITORE 9 IL PIROGASSIFCIATORE DI PAESE (TV) 9/1 LA MIGLIOR ALTERNATIVA PER I TRALCI 9/2 LA PIROLISI 9/3 BIOGAS E PIROLISI 9/4 LA DEPURAZIONE DEL SYNGAS 9/5 COSA PROMETTE IL PROGETTO DI PAESE? 9/6 LA VERITA’ NEGATA SULL’ENERGIA DA BIOMASSE 10 DAL BIOGAS AL BIOMETANO
  • 14. IUP HEIDELBERGINDICE 10/1 METANO FOSSILE, BIOGAS, BIO METANO 10/2 LE IMPUREZZE DEL BIOGAS DIPENDONO DALLA BIOMASSA 10/3 IL COSTO DELLA DEPURAZIONE 11 IL BIOGAS DA POLLINA 11/1 TROPPI COMPOSTI AZOTATI NEL TERRENO E NELLE ACQUE 11/2 TROPPO AZOTO SULLE RIVE DEL MUSON 11/3 LA CATTIVA COSCIENZA DEI POLITICI RIFARE 11/4 UNA QUANTITA ENORME DI AZOTO IN ENTRATA 11/5 LIMITI AMMESSI AL CAMINO E PER L’ARIA CHE RESPIRIAMO 11/6 NOX PRODOTTI DAL TRAFFICO E DALLA POLLINA 11/7 IL CLORO 11/8 LE DIOSSINE, IL MONOSSIDO DI CARBONIO, LO ZOLFO ECC. 11/9 IL SUOLO AFFAMATO DI CARBOIDRATI 11/10 IMPORTIAMO CO2 CON I MANGIMI 11/11 LA BUFALA DEL RECUPERO ENERGETICO: CARBONE SULCIS BATTE POLLINA 7 - 1 12 PM10 12/1 PM 10 IN EUROPA 12/2 PM10 IN ITALIA 12/3 IN VENETO, CON LE PM10: TUTTO BENE? 12/4 PM10 A GODEGO 12/5 PM10 A LORIA 13 BIOGAS E POLITICA 13/1 A TREVISO SI COMINCIA A CAPIRE LE POLVERI SOTTILI 13/2 LEGA 13/3 PD E M5S 12/4 IL VERDETTO DI BOCCIATURA 13/5 ALLEATI 13/6 BIOGAS, CASALEGGIO E LA GENERAZIONE 2D
  • 15. IUP HEIDELBERG CAPITOLO 2 IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA NON COMPETE ALLA POPOLAZIONE DIMOSTRARE QUANTO IL BIOGAS COMBUSTO SIA NOCIVO RIFUGGITE DA OGNI FUMOSA ELOCUBRAZIONE, PRETENDETE SOLO DATI REALI CERTIFICATI SULLE EMISSIONI ABITATE VICINO AD UN IMPIANTO E NEANCHE IL SINDACO VI DA RETTA AUTOTASSATVI E FATE FARE UN’ANALISI DELLE PM2.5
  • 16. UN PO’ DI CHIMICA N, S, P, As, C, Cl ecc. Sono elementi presenti in tutte le sostanze organiche, vengono ricavati dal suolo ed a questo devono ritornare se si vuole salvaguardarne la fertilità. Con la combustione vengono trasformati in ossidi, soprattutto come gas . Nox, Sox e PM2.5 Usciti dal camino come gas, reagiscono con l’ammoniaca, abbondante nelle zone agricole, formando dei sali; solfato ammonico, nitrato ammonico ecc. composti che i contadini conoscono bene, perché sono i fertilizzanti che usano di solito. Costituiscono il nucleo iniziale delle famigerate PM2.5. Si può dire, con ragionevole approssimazione, che tutto il fertilizzante che l’agricoltore impiega, ogni anno, per produrre il mais da biogas, esclusa la parte minima che rimane nel particolato, finisce in aria come PM2.5. Carbonio I pochissimi carboidrati residui nel letame una volta ritornavano al suolo, con il biogas finiscono in aria, come CO2. Nella giusta quantità, sono indispensabili per mantenere in vita l’ecosistema che mantiene fertile il terreno. Cloro Sempre presente, in quantità non insignificanti, in qualsiasi materiale organico, è il principale fattore di rischio per la produzione di diossine, considerando anche la pessima gestione della temperatura con il biogas. Può essere presente in quantità elevatissime, abnormi, se p.e. l’allevatore impiega disinfettanti o altri prodotti chimici. IPA: idrocarburi poliaromatici Fortemente cancerogeni, sono generati in un processo di combustione incompleto/non ottimizzato della biomassa legno. E’ l’inquinante tipico delle campagne, nelle città si utilizza prevalentemente il metano. Speriamo che, molto presto, stufe tecnologicamente avanzate, possano minimizzare il problema. 2/1 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 17. IUP HEIDELBERG TERMINOLOGIA BIO Biomassa Materiale organico putrescibile, idoneo, tra l’altro, a produrre biogas, mediante fermentazione anaerobica. Negli ultimi tempi, se non specificato, ci si riferisce spesso a mais coltivato allo scopo, a volte diluito con altro materiale più difficile da trattare: escrementi animali ed altri rifiuti organici di varia natura Fermentazione anaerobica Il processo di putrefazione della biomassa, che trasforma i carboidrati in metano ( biogas) I batteri che operano questa trasformazione sono detti anaerobici perché utilizzano l’ossigeno del materiale putrescibile per il loro metabolismo, anziché quello atmosferico, quindi operano in un ambiente chiuso. Biogas e metano fossile Entrambi derivano dalla fermentazione anaerobica della biomassa, sono composti prevalentemente da metano, ma altri idrocarburi possono essere presenti in quantità significative. Contengono rilevanti quantità di CO2 (dal 30 al 50%), acqua ed altri composti che invece sono molto nocivi. La composizione varia fortemente, in funzione della materia prima, nel caso del biogas l’incognita è rappresentata dalle sostanze introdotte con l’attività umana. IMPUREZZE DI ALCUNI BIOGAS ALCUNI COMPOSTI TIPO DI BIOMASSA (mg/ m3) Scarti agricoli Scarti di cucina Rifiuti organici Discarica Idrogeno solforato 1.500 5.200 390 610 Tetra-cloro-etilene 15 0,52 7,4 260 Benzene 2,1 <0,17 39 Cloro totale 25 5 40 850 http://www.leggerifiutizero.it/download/file/53-federico-valerio-il-biometano-e-i-fattori-di-emissione-dei-combustibili-da-biomasse Basta osservare p.e. il cloro, è ben noto a tutti che è un fattore fondamentale nella formazione di diossine 2/2 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 18. IUP HEIDELBERG IL DRAMMA DELL’INCOMPETENZA PROGETTISTI DI IMPIANTI Nei due rispettivi dibattiti, con i rappresentanti delle ditte che presentavano il progetto, il pubblico ha letteralmente massacrato gli “esperti”, con argomenti tecnici, semplici, rigorosi. Sotto la prosopopea dei proponenti, un’impreparazione ed una superficialità che lascia senza fiato. ARPA Come consulente del comune di Loria, ho avuto un lungo incontro nel quale ho presentato le principali obiezioni tecnico scientifiche, tra le molte avanzate formalmente per scritto. Tutte sono state ritenute fondate e rilevanti ad una prima valutazione. L’ente ha proposto un successivo incontro di approfondimento, perché in quella sede non c’erano le competenze sufficienti per una parere ufficiale e definitivo. Qualche giorno dopo, sono stato pesantemente attaccato sulla stampa, da due dei tre sindaci coinvolti. Hanno conseguito l’obiettivo loro assegnato: togliermi subito dai piedi. Per dettagli si può cercare la pagina “LEGA“ nell’indice. AMBIENTALISMO Di fronte alle chiese “verdi” mi sento come un cristiano di fronte alle lobby dei preti pedofili. Entrambi tradiscono la fede a cui si sono votati; sul biogas, spero, per rozza miopia. Sono ipnotizzati dall’apparenza del problema e finiscono per non vedere la sostanza Sono un consulente di materie plastiche, partito da una posizione iniziale molto favorevole alle energie rinnovabili, ho imparato tutto sul campo di battaglia. Nel mio paese, due successivi progetti di biogas da pollina, sono stati entrambi bocciati. 2/3 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 19. IUP HEIDELBERG LA PERICOLOSITA’ DEL VOSTRO IMPIANTO SI MISURA CON LE ANALISI CHIMICHE Avete una discussione pubblica per un impianto a biogas in progetto o già attivo? Non perdete tempo con questo o quell’esperto, chiamate in causa il vostro sindaco. IL COMPITO DELLE ARPA Anche se la legge non prescrive controlli sistematici al conduttore di impianti sotto 1 MW, è scontato che l’ente pubblico avrà svolto, in qualche modo, la sua attività di controllo. Servono analisi molto comuni, eseguite a varie distanze dall’impianto inquinante, in varie condizioni meteo. Non perdete tempo a cercare dati reali, sono tenuti, sempre ed ovunque, nascosti. Perché questi enti siano così segreti è evidente ai maliziosi. Agli ingenui ricordo che le ARPA soffrono un intollerabile conflitto di interessi controllore/controllato, mangiano il loro quotidiano becchime dalle mani del presidente della propria regione. IL COMPITO DEL SINDACO La popolazione non si perda a cavillare se le emissioni rispettano i limiti di una legge che tollera valori doppi rispetto a qualsiasi altro processo industriale e non prevede controlli sistematici. Il sindaco ha la personale, ineludibile, responsabilità di far verificare come ogni emissione aggiuntiva di inquinanti si integri ed interagisca con quelle già note e monitorate. Per esempio, a Loria e Godego, in inverno, siamo molto spesso oltre i limiti di legge con le PM10, vedi l’INDICE. IL COMPITO DELLA ULSS Nel documento EEA Report N° 5/2015, di cui ho già commentato alcune mappe più significative, sono illustrate anche le stime sulla correlazione tra concentrazione di gas tossici ed aspettativa di vita. E’ un argomento complesso, ma non oscuro: serve un buon epidemiologo per farvele spiegare senza errori. Non ho il minimo dubbio: il responso obiettivo dell’esperto farà inorridire solo gli sprovveduti. Bisogna valutare con grande cautela il danno stimato, quando non esistono soluzioni alternative. Ma noi non siamo affatto obbligati a convertire la merda in aeriformi! 2/4 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 20. L’INCIDENZA SULLA MORTALITA’ Nazione Morti/anno (2012) Dati tratti dal Report N° 5/2015 dell’EEA Totale PM2.5 Nox N° % N° % Polonia 384.788 44600 11,6 1600 0,4 Romania 255.539 25500 10 1500 0,6 Italia 612.883 59500 9,7 21600 3,5 Francia 569.986 43400 7,6 7700 1,4 Germania 869.582 59500 6,8 10400 1,2 Inghilterra 569.024 37800 6,6 14100 2,5 Spagna 401.122 25500 6,4 5900 1,5 Per il 9,7% dei decessi, sono state diagnosticate le PM2.5 come causa di morte. Le mappe di EEA mostrano una fortissima concentrazione di valori limite nella pianura padana. Insomma, molto approssimativamente, l’incidenza al nord è doppia. 2/5 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 21. IUP HEIDELBERG PERCHE’ LEGAMBIENTE + RAI SONO PER IL BIOGAS? Si può capire quanto forti siano le pressioni dei biogassisti sui politici. Sul fronte opposto, il belato di un’opinione pubblica, spesso disorientata e confusa, legittimamente ignorante sull’argomento, ma anche poco disposta ad un approfondimento. La corretta divulgazione dovrebbe venire dalle organizzazioni ambientaliste. L’NTRECCIO MOSTRUOSO LEGAMBIENTE + PD + BIOGASSISTI Neanche la Gabanelli riuscirebbe a rappresentare, in modo leggibile per gli umani, quel coacervo di partecipazioni societarie e di scambio di poltrone. L’uomo simbolo, l’artefice più famoso di questo mondo, è Ermete Realacci, tuttora potentissimo nel PD, presidente della commissione ambiente. E’ diplomato al liceo classico: a volte la scelta dell’indirizzo scolastico può essere un valido indizio del retroterra culturale e dell’approccio psicologico alla realtà di una persona. Nella diatriba con Galileo lo colloco tra i frati dell’inquisizione, bibbia alla mano. Uno sciocco pregiudizio? Provate a verificare l’impostazione divulgativa di Legambiente, su un qualsiasi tema. La sua comunicazione mi appare sistematicamente faziosa, ipnotizzata dall’apparenza, ignora ciò che non è percepibile con i sensi. Siete iscritti o simpatizzanti? Fate una prova. Prendete una questione qualsiasi, tra quelle sollevate in questo documento e chiedete una replica, la più netta e dura possibile e che venga divulgata ampiamente. Sarei molto felice di veder confutati i miei foschi scenari, con dati scientifici. Se continuano a menare il can per l’aia, avrete la prova che sono in mala fede. 2/6 - IL MURO DI GOMMA DELL’IGNORANZA, FINTA O AUTENTICA
  • 22. IUP HEIDELBERG CAPITOLO 3 ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO Secondo me, la spinta principale allo sviluppo del biogas è nata dal problema di smaltire la merda. Da questo punto di vista, la cervellotica e severissima direttiva nitrati, che limita l’azoto nel suolo agricolo, avulsa dalla realtà del mondo agricolo, ha aggravato la situazione, incentivando i furbi. Abito vicino al fiume Muson, ad una decina di chilometri dalla sorgente, in un ambiente agricolo apparentemente idilliaco, ma i suoi sassi sono neri da eutrofizzazione (= eccesso di azoto), ritornano bianchi dopo qualche pioggia. Ipocrita porsi delle domande retoriche. Prima della globalizzazione ci contendevamo gli escrementi, anche quelli umani, per nutrire il suolo. Facevo il bagno tutti i giorni nel fiume, allora i sassi erano bianchissimi.
  • 23. In qualsiasi tipo di materiale putrescibile, biomassa compresa, esistono innumerevoli sostanze potenzialmente nocive, in quanto tali, oppure che possono divenirlo durante un processo mal gestito. Il mondo ambientalista non l’ha ancora capito e non pretende a gran voce un controllo sistematico, pubblico. DOVE CONVIENE POSIZIONARE GLI INQUINANTI? Da quando esiste l’uomo, il materiale putrescente è stato sempre interrato, principale e preziosissimo concime. Adesso, proprio il mondo dei “verdi”, si è fatto sedurre stupidamente dalla parola bio: biogas, biomassa, il prefisso “bio”, taumaturgicamente, santifica tutto per loro. Immaginiamo ora che un folle ladruncolo, abbia rubato una tanica di acido “muriatico” (HCl) in un centro commerciale e che, in preda al panico, intenda sbarazzarsene al più presto. 1) Lo rovescia su un’aiuola fiorita (= terreno) La sostanza verrà assorbita dal terreno, l’inquinamento rimarrà molto localizzato, solo una parte infinitesima riuscirà ad evaporare; certo muoiono le piante. 2) Lo riversa nel circuito dell’acqua potabile (= fase liquida= falda, fiumi) L‘inquinante si diffonderà molto rapidamente a tutta la rete idrica. Il danno tuttavia sarà limitato ai soli malcapitati che utilizzeranno l’acqua inquinata nell’intervallo di tempo, prima che venga dato l’allarme. L’ingestione di una sostanza tossica può danneggiare questo o quell’organo dell’apparato digerente, ma la sua diffusione a tutto il corpo, avviene essenzialmente solo dopo essere entrata nella circolazione sanguigna. Questa relativa lentezza spiega molti salvataggi miracolosi, dopo un avvelenamento. 3)Riesce diabolicamente ad introdurlo nella presa di aspirazione dell’aria condizionata (= fase vapore= aria) La diffusione sarà istantanea in tutti gli ambienti, nessuno essere vivente verrà risparmiato. La stessa aliquota di sostanza tossica, assunta per via aerea anziché nell’apparato digerente, arriva direttamente e rapidissimamente, attraverso la circolazione sanguigna, a tutti gli organi del corpo, con effetti istantanei e catastrofici. DOVE E’ MEGLIO NASCONDERE I VELENI? 3/1 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
  • 24. MOLTI GAS NON SI VEDONO, NON PUZZANO, VANNO DOVE VOGLIONO NON SI VEDONO Vedo molte persone con preparazione scolastica scientifica, razionali e molto competenti quando le questioni toccano il loro portafoglio, andare a “naso” e rifiutare la fatica di un approfondimento rigoroso su argomenti come questo, che non ritengono prioritario. Escono fumi da un impianto a biogas? Non lo so, ma è quasi irrilevante per la salute. Certo non si “vede” la diossina o gli Nox, anche a concentrazioni molto superiori a quelle mortali. La gente comunemente usa la parola “fumi” anche per indicare i vapori che escono da un camino; spesso si può trattare di nebbie generate dalla condensazione del vapore. Per tranquillizzare il sempliciotto si aumenta di qualche grado la temperatura dei gas in uscita: i vapori si diffondono prima di condensare. Oplà! Tutti contenti! Occhio non vede, cuore non duole! E’ un bel guaio che i gas non siano visibili, visto che è dolosamente escluso dalla legge ogni monitoraggio analitico in continuo: almeno forse potremmo avere a disposizione un controllo rudimentale, ma efficace. NON PUZZANO ABBASTANZA Si sentono lamentele in proposito, ma è una grande disgrazia che il biogas non provochi un fastidio proporzionato alla sua pericolosità oggettiva. Per esempio l’acido solfidrico è molto puzzolente, ma, purtroppo, gli NOX e le diossine, sono inodori ben oltre la soglia di pericolo! VANNO DOVE VOGLIONO La dinamica del rimescolamento degli aeriformi è una materia molto complessa e molti ciarlatani si improvvisano esperti: una credenza diffusa da per scontato che “tanto l’aria tira verso in zò”, come se fosse acqua. Certamente, quando non sono in atto delle perturbazioni, la corrente d’aria ha un andamento ciclico nella pedemontana: tutti, nelle sere d’estate, apprezziamo la brezza che spira dal monte Grappa. Però, nelle altre ore del giorno, la direzione è quanto mai mutevole e complessa da descrivere: diffidare degli autodidatti che pontificano sul’argomento, con l’evidente scopo di rassicurare la gente. 3/2 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
  • 25. Il fuoco purifica ciò che è cattivo e repellente per i sensi, oppure ideologicamente. Se non si vede, non esiste più LA CATARSI CON IL FUOCO (NEL SUBCONSCIO DEL PERFETTO IGNORANTE) 3/3 - ELIMINARE LA VISIONE DEL BRUTTO BRUCIANDOLO
  • 26. IUP HEIDELBERG CO2 (= effetto serra) contro PM2.5 (= 59500 morti nel 2012, in Italia) La CO2 è la sostanza meno velenosa, dopo l’acqua, tra quelle generate nella combustione. Il rischio climatico minaccia il nostro futuro, i Nox, Sox , IPA, provocano ora e da molti anni, una tragica epidemia. Le autorità e gli ambientalisti, che promuovono il biogas come energia “verde”, inseguono un incerto, futuro, vantaggio climatico, a scapito di un certo, drammatico, aumento della mortalità, oggi. La componente traffico è migliorata enormemente, grazie al maggior rigore sui carburanti e sui motori Anni fa c’erano “le piogge acide”, causate dallo zolfo (=Sox) presente nel carburante. Le autorità mondiali hanno imposto la depurazione ed il problema è rapidamente scomparso. Come abbiamo già visto, i Nox, provocati dal traffico, derivano dall’ossidazione dell’azoto atmosferico, una reazione possibile solo alle elevatissime temperature/pressioni dei motori diesel, troppo spinti. Gli IPA, Idrocarburi Poli Aromatici del riscaldamento a legna Che idea geniale promuoverlo! Forse una tecnologia molto più sofisticata potrà migliorare l’efficienza delle stufe. CAPITOLO 4 POLVERI SOTTILI CONTRO EFFETTO SERRA
  • 27. IUP HEIDELBERG L’EFFETTO SERRA NON È LA PRIORITA’ DEI VENETI Le nostre donne hanno mediamente 1,4 figli a testa: il nostro contributo all’abbattimento dell’effetto serra, in un paio di generazioni, risulterà stupefacente per tutto il mondo. La CO2 è un gas perfettamente innocuo, mentre sono velenosi molti altri, sempre sicuramente presenti nella combustione di qualsiasi biomassa “rinnovabile”, se non vengono depurati. L’ALTERNATIVA “VERDE” DEVE EMETTERE MENO VELENI, PER UNITÀ DI ENERGIA PRODOTTA Bruciare è sempre la scelta peggiore, se esistono alternative e serve, in realtà, per “smaltire” un materiale. Il “brutto” non si vede più, ma è aumentato di volume e ci uccide lentamente, senza che ce ne accorgiamo. I pochi dati sulle emissioni sono sempre oscuri, perché non sono correlati all’energia prodotta. E’ la quantità che fa il veleno: la legge ed il buon senso impone che una fonte rinnovabile non sia più velenosa di quella di origine fossile che va a sostituire. Il metano delle ”trivelle” è il combustibile meno inquinante, semplicemente perché viene depurato, il biogas no, di altri nessuno dice come e quanto. LE EMISSIONI NOCIVE SONO IL PROBLEMA 4/1 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 28. IUP HEIDELBERG IL CONFORMISMO DELLA COMUNITÀ Le nostre donne hanno mediamente 1,4 figli a testa: il nostro contributo all’abbattimento dell’effetto serra, in un paio di generazioni, risulterà stupefacente per tutto il mondo. La CO2 è un gas perfettamente innocuo, mentre sono velenosi molti altri, sempre sicuramente presenti nella combustione di qualsiasi biomassa “rinnovabile”, se non vengono depurati. L’ALTERNATIVA “VERDE” DEVE EMETTERE MENO VELENI, PER UNITÀ DI ENERGIA PRODOTTA Bruciare è sempre la scelta peggiore, se esistono alternative e serve, in realtà, per “smaltire” un materiale. Il “brutto” non si vede più, ma è aumentato di volume e ci uccide lentamente, senza che ce ne accorgiamo. I pochi dati sulle emissioni sono sempre oscuri, perché non sono correlati all’energia prodotta. E’ la quantità che fa il veleno: la legge ed il buon senso impone che una fonte rinnovabile non sia più velenosa di quella di origine fossile che va a sostituire. Il metano delle ”trivelle” è il combustibile meno inquinante, semplicemente perché viene depurato, il biogas no, di altri nessuno dice come e quanto. EFFETTO SERRA CONTRO EMISSIONI NOCIVE CO2 CONTRO NOX 4/1 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 29. IUP HEIDELBERG PM2.5 IN EUROPA Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA PM2.5 2013 Media annua mg/m3 Limite OMS: 10 mg/m3 Limite UE : 20 mg/m3 La pianura padana, è inesorabilmente condannata, segnata a dito, da questa mappa. Solo l’est può insidiare il nostro triste primato. Complimenti alla nostra classe dirigente, ma soprattutto all’efficienza degli “anticorpi” ambientalisti. IL TRAFFICO ED I NOX DELLA VOLKSWAGEN Sono essenzialmente i diesel a generare la quota minoritaria di Nox (= Pm2.5 ) imputati al traffico. Abbiamo imparato che non proviene dal carburante, ma da una reazione, finora ritenuta molto anomala, con l’azoto atmosferico. Infatti è possibile solo alle altissime temperature/pressioni che vengono perseguite per soddisfare le sempre più elevate ed insensate prestazioni, che un mercato folle richiede. Non si tratta solo di ridurre la velocità massima o media, ma anche le accelerazioni. Insomma bisogna che la politica tenga ben stretta, per le orecchie, la lobby dei costruttori. 4/3 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 30. IUP HEIDELBERG TREND PM 2.5 DA BIOMASSE E DAL BIOGAS Ton >20000 >10000 >5000 >1000 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni I dati di questa tabella sono tratti da un’altra, di ISPRA, la quale elenca minuziosamente molte altre fonti emissive, con apporti progressivamente inferiori a quelli riportati qui. Non compare la voce biogas, sono convinto che sia stata “camuffata” con il “residenziale”. C’è una componente generale di riduzione da attribuire alla crisi economica e quindi reversibile. Però è certamente merito delle scelte politiche, se alcune fonti hanno conseguito una diminuzione fenomenale. Residenziale:370% vs 1990 La voce pudicamente allude al riscaldamento domestico, ovvero all’incentivazione del riscaldamento a legna, responsabilità ambientalista. Impopolare fare marcia indietro ora! Produzione energia elettrica Ha beneficiato della sostituzione dei combustibili più inquinanti con il metano, dell’ energia eolica e solare. Esattamente il contrario della scelta per il residenziale. Traffico La diminuzione è sorprendente, pur considerando la crisi economica. La nostra classe dirigente conosce queste tabelle, visto che continua ad accanirsi esclusivamente sul traffico? FONTI PM2.5 (Ton) IN ITALIA 1990 2000 2005 2010 2011 2012 2013 13/90 Incendi foreste e altra vegetazione 3560019655 7418 4388 8159 22642 4676 0,1 Residenziale 304993952141030532435387461279112552 3,7 Incendi Grassland (praterie) 2600715221 6575 8992 1284621840 2337 0,1 Centrali elettriche cogeneraz. pubbliche 25077 9852 2044 997 605 564 568 0,02 Automobili 1866311295 9604 8863 7686 6033 5871 0,3 Off-road Agricoltura 159651508210668 5203 4669 4068 3701 0,2 Veicoli pesanti P > 3.5 t e autobus 1381510530 8196 5339 5236 4763 4170 0,3 Processi di combustione con contatto 1289910105 7998 5267 5361 4620 4807 0,4 Veicoli leggeri P < 3.5 t 100281347110357 6703 6543 4941 3742 0,4 Attività marittime 7983 8147 7978 7284 6859 6153 5745 0,7 Comb. , caldaie turbine gas, motori fissi 6478 2003 1649 769 671 387 453 0,1 Proc. ind. legno/carta/alim./bevande ecc. 6189 6080 6968 5064 4884 3963 3528 0,6 Proc. ind. del ferro/acciaio, miniere carb. 5735 4860 5418 4688 5247 5008 4283 0,7 Off-road Industria 5560 5035 2880 1508 1401 1401 1401 0,3 Pneumatici, freni e manto stradale 4240 5109 5370 5234 5253 4749 4634 1,1 Raffinerie 3904 2998 1042 613 247 542 300 0,1 Allevamento di bestiame (deiezioni) 3859 3619 3503 3585 3624 3680 3696 1 Motocicli cc < 50 cm3 2879 3592 2483 1293 1221 1115 1012 0,4 Combustione di residui agricoli 2131 2104 2268 2195 2167 2289 2154 1 Incenerimento rifiuti agricoli (escl. 103) 1913 2069 2263 2165 2153 2151 2056 1,1 Terziario 1585 1432 1411 1203 1075 1098 1342 0,8 Militari 1272 895 1598 811 627 491 777 0,6 Totale ( tonx1000) 248 198 154 139 144 166 176 0,6 4/4 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 31. VALORE MEDIO ANNUO DELLE PM2.5 (espresso in µg/m3 ) Comune Località ZONA 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Belluno Città BU - - 22 19 17 16 16 14 Feltre Area Feltrina BS - - 27 24 25 23 22 18 Padova Mandria BU 38 30 32 31 34 32 28 24 Padova aps1 IU - - 32 33 37 29 27 23 Padova aps2 IU - - 29 26 29 28 26 22 Monselice Monselice IU - - 24 21 26 - - - Porto Tolle Porto Tolle BS - - - 21 22 19 - - Rovigo Città TU - - - - 31 29 25 21 Porto Viro Porto Levante IS - - - - - - 15 13 Treviso Via Lancieri BU - - 30 28 31 27 23 18 Conegliano Conegliano BU - - - - 27 23 23 19 Mansuè Mansuè BR - - - - 29 28 25 21 Venezia Circonvallazione TU 36 31 - - - - - - Venezia Parco Bissuola BU - - - - 30 28 24 21 Venezia Via Malcontenta IS 44 - 32 30 35 32 27 23 Venezia Via Tagliamento TU - - - 30 37 - - - San Donà Città BU - - - 22 32 30 26 22 Verona Cason BS - 28 27 24 28 24 21 21 Vicenza Quartiere Italia BU 35 31 28 29 31 28 27 22 Bassano Città BU - - - 22 23 21 19 17 B= ambiente; U=urbano, I=industriale; T=traffico;R=rurale Lim. UE: 20Lim. OMS: 10 IN VENETO LE PM2.5 STANNO DIMINUENDO? Il Veneto è molto più inquinato del resto d’Europa, la tabella conferma, pressappoco, la mappa EEA, i colori sono gli stessi. Siamo ben oltre il limite proposto da OMS ed anche quello europeo. Appare un trend in miglioramento, grazie alla crisi economica ed agli efficaci interventi sul traffico e sull’energia, confermati dai dati ISPRA. Le centraline sono, tranne una, tutte focalizzate sugli agglomerati urbani, industriali e sul traffico, mentre sappiamo che le biomasse si bruciano soprattutto in campagna. Il report EEA spiega bene che la fonte maggiore è la combustione non filtrata di biomasse non depurate, legno e biogas. La deregulation in materia è prevalente nelle zone rurali. http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/atmosfera/pm-2-5 > 30 4/5 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 32. VALORE MEDIO ANNUO DELLE PM10 (espresso in µg/m3 ) Comune Località TIPO 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Noale Noale TU - - - - 73 70 - - - - - - - - Portogruaro Portogruaro TU - - - - - - - - 34 - - - - - Spinea Spinea BU - - - - - - - - - 38 42 - - 29 Venezia Via F.lli Bandiera TU - - - - - - - - - 45 - - - - Venezia Via Circonvallazione TU - - 51 56 57 57 112 47 - - - - - - Chioggia Chioggia BU - - - - - 39 58 31 34 29 38 - - - Venezia Sacca Fisola BU - - 42 40 38 43 59 36 35 32 38 34 30 28 Venezia Parco Bissuola BU - - 42 48 47 47 83 38 37 34 39 36 31 28 Venezia Via Beccaria TU - - - - - - - - - - - - 37 32 San Donà di Piave San Donà di Piave BU - - - - - 37 60 33 33 - - - - - Concordia Sagittaria Concordia Sagittaria BR - - - - - 34 42 30 35 32 35 - - - Venezia Via Tagliamento TU - - - - - - 119 47 44 39 46 40 33 28 Mira Mira BU - - - - - - - - 43 - 44 - - - Venezia Malcontenta IS - - - - - - - - - - 42 40 36 37 Verona Borgo Milano TU - 65 66 71 61 52 89 42 40 36 48 41 36 27 San Bonifacio San Bonifacio BU - - - - - - - - - 37 50 41 36 32 Bovolone Bovolone BU - - - - - - - - - 40 47 - - - Verona Cason BR/BS - - - 47 48 47 83 40 38 31 35 31 32 29 Boscochiesanuova Boscochiesanuova BR - - - - - 20 19 20 20 20 20 22 19 19 Fumane Fumane IS - - - - - - - - 34 32 34 31 35 22 Schio Schio BU - - 40 37 36 32 47 32 28 27 29 28 25 23 Bassano Bassano BU - - - - - - 40 29 27 - - - - - Vicenza Quartiere Italia BU 47 54 53 51 50 46 94 41 38 38 46 44 37 36 Vicenza San Felice TU - - - - - 53 102 45 39 39 43 39 36 31 Vicenza Ferrovieri BU - - - - - - - - - 38 42 40 35 29 CERCARE LE PM2.5, NON LE PM10, NELLE ZONE RURALI B= ambiente; U=urbano, I=industriale; T=traffico;R=rurale http://www.arpa.veneto.it/dati-ambientali/open-data/atmosfera/pm10 Ormai abbiamo imparato che è la “Residenziale” la fonte da mettere sotto controllo, ovvero meno centraline in centro città e qualcuna in più in campagna, vicino agli impianti a biogas. Lim. UE: 50Lim. OMS: 20 > 75 4/6 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 33. EEA VEDE UN AUMENTO SIA DELLE PM2.5 CHE DELLE PM10 Cercando un trend, nelle mappe EEA, si evidenzia un aumento per le PM2.5 in Padania. Questa rappresentazione visiva non mi pare abbastanza rigorosa per trarre delle conclusioni generali perentorie. Bisogna considerare statisticamente la scelta dei punti di monitoraggio, la condizione meteo, ecc. Abbiamo visto che anche i dati ARPAV non sono omogenei ed idonei per trarre un giudizio globale, In questo senso, forse ha maggior rigore uno studio statisticamente mirato di EEA, relativo al decennio 2002- 2011: c’è un deciso aumento delle PM10 nel litorale del nord-est, mi pare più localizzato verso il Friuli. In questo lungo periodo di recessione, quali nuove fonti inquinanti sono state attivate in loco? PM2.5 2013 PM2.5 2009 TREND PM10 2002- 2011 EEA pm10-interpolated-maps Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA 4/7 - TOSSICITA’ DELL’ARIA CONTRO EFFETTO SERRA
  • 34. IPA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Bruciare il legno ed ottenere solo CO2 ed acqua è una sfida tecnologica incerta e problematica. Speriamo che il legislatore sproni i costruttori di stufe a sviluppare una tecnologia più evoluta, in grado di contenere i composti nocivi generati dalla cattiva gestione del processo. Naturalmente i Nox, Sox saranno sempre presenti nei fumi e depurarli in modo economicamente accettabile, è una seconda sfida, estremamente ardua, dal punto di vista dei costi. Tra i tanti composti nocivi generati da una combustione non perfetta, gli IPA sono maggiormente nel mirino delle ARPA, per l’elevata tossicità. Purtroppo sono anche sostanze che, come le diossine, persistono a lungo nell’ambiente e si accumulano facilmente nelle gocce di particolato. Infatti, il sale che costituisce il nucleo originale di PM2.5, può rivestirsi superficialmente di acqua di condensa, fino a solubilizzarsi. Quindi la pericolosità delle PM2.5 è ingigantita, anche perché accumula queste sostanze. CAPITOLO 5
  • 35. IUP HEIDELBERG BENZOPIRENE IN EUROPA E’ il più citato degli IPA, Idrocarburi Poli Aromatici, sostanze altamente cancerogene, che persistono come tali a lungo nell’ambiente e quindi si accumulano nel tempo, particolarmente nelle polveri PM2.5. La fonte principale è la combustione imperfetta di biomasse, il riscaldamento a legna, per esempio. Pochi punti in Padania, perché ci sono poche analisi LIMITE consigliato EU Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA 5/1 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
  • 36. limite di legge limite consigliato A LORIA Questi grafici vanno letti con attenzione, ai fini di comprendere il superamento dei limiti di legge. Ci si riferisce al valore medio annuo e quindi, se ho capito bene, ARPA ha fatto una media dei valori rilevati in inverno, ad esempio, per il benzopirene: 4,2 ng/m3. Poi assume un valore  0 per l’estate e divide per 2. Comune di Loria -25 maggio 27 giugno 2011- - -9 febbraio 20 marzo 2012Fonte ARPAV, basta digitare: ARPAV LORIA MONITORAGGIO 5/1 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
  • 37. A GODEGO Castello di Godego _22 maggio - 7 luglio 2013__31 ottobre - 11 dicembre 2013_Fonte ARPAV, basta digitare: ARPAV GODEGO MONITORAGGIO Si conferma un’enorme differenza rispetto a Treviso città: il primo indiziato è senz’altro il riscaldamento con la bio massa legno, molto più diffuso in campagna. Una catastrofe rispetto a Treviso limite di legge limite consigliato 5/2 - GLI IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
  • 38. I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA CAPITOLO 6 Troppi nitrati nel suolo e nelle acque Sono i fertilizzanti che l’agricoltore deve aggiungere al terreno, indispensabile nutrimento delle piante. In eccesso nel suolo, aumentano anche nell’acqua, provocando l’eutrofizzazione. La direttiva nitrati, per combattere il fenomeno, ha limitato drasticamente la quantità di azoto (letame) che si può distribuire sul suolo agricolo, incentivando i “furbi” e peggiorando la situazione. Troppi Nox e troppa NH3 in aria Sono generati dalla combustione o metabolizzazione di qualsiasi materiale organico, ovviamente sono in eccesso nelle zone agricole e dove si usano biocombustibili non depurati, cioè biomassa legno o biogas. Le PM2.5 sono in buona parte i fertilizzanti reintegrati nel suolo e poi trasformati in aeriformi con il biogas I biocombustibili generano i Nox, Sox, che trovano una enorme sovrabbondanza di NH3 nelle zone agricole. Dunque si riformano velocemente il nitrato ed il solfato ammonico che , nella nostra zona, sono prevalenti nella formazione del particolato. N20 e la chimica dell’azoto in aria Si chiama protossido di azoto, ha un ruolo estremamente complesso nelle reazioni che regolano la formazione dell’ozono, ha un effetto serra 300 volte superiore alla CO2. Ha una densità elevata, quindi, in prossimità di un biogas, tende a ristagnare ed a concentrarsi al suolo.
  • 39. LA DIRETTIVA NITRATI LA DIRETTIVA NITRATI Gli allevatori non aspirano certo a trasformarsi in industriali della chimica e dell’energia. Il loro unico, vero, incubo è la legge che limita la quantità di escrementi (azoto) che è concesso spargere nel terreno: il bio gas è una scappatoia, resa molto allettante dagli stolti incentivi. Nox emesso nella troposfera La legge europea limita fortemente la quantità di escrementi che si possono spandere nel terreno, paralizzando il sistema agricolo, viziato da gravi squilibri nei flussi, come vedremo. Forse qualche ambientalista deve aver avuto il colpo di genio di “nascondere” l’eccesso d’azoto in aria e di premiare l’allevatore per questa nobile opera di pulizia. Una scelta demenziale, pagata da Pantalone, poco appetibile per i veri agricoltori, che hanno ben altre priorità che quella di improvvisarsi imprenditori della chimica e dell’energia. Invece è una pappatoria succulenta per le grandi aziende, meglio attrezzate per districarsi nei meandri della burocrazia e della connessa corruzione. IUP Heidelberg - NO2 – 1996 - 2001 6/1 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
  • 40. IUP HEIDELBERG OSSIDI D’AZOTO IN EUROPA (1) (1) Questa cartina è più precisa ed aggiornata delle precedenti, relative al periodo 1996 – 2001 Oltre ad entrare nel meccanismo di formazione del particolato, in particolare delle PM2.5, hanno anche un effetto tossicologico, analogo alla SO2, generano le piogge acide, per esempio. Limite UE Mappa riprodotta dal Report N° 5/2015 dell’EEA 6/2 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
  • 41. IUP HEIDELBERG OSSIDI D’AZOTO NEL MONDO Abbiamo già visto che l’azoto è presente, in quantità anche molto rilevanti in termini di tossicità, in qualsiasi materiale organico, quindi anche nella biomassa combustibile. In un mondo non accecato dal fanatismo antiscientifico, sarebbe proibito bruciarla senza la depurazione preventiva e/o la filtrazione dei fumi. Gli inceneritori, demonizzati perché sospettati di accettare ogni schifezza, hanno un controllo del processo sofisticato, misurano le emissioni e le filtrano, a norma di legge. Con il biogas siamo alla deregulation selvaggia, controllo del processo intrinsecamente carente, nessun monitoraggio delle emissioni, la filtrazione non prevista. IUP Heidelberg - NO2 – 1996 - 2001 Come noi, in Padania, New York e Pechino I Nox prodotti dai motori diesel potrebbero essere drasticamente ridotti domattina, se la politica avesse la forza d’imporre un limite alla potenza che le auto in circolazione possono sviluppare. La Volkswagen l’ha dimostrato truccando i test. 6/3 - I Nox L’ORIGINE DEL PROBLEMA
  • 42. IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER IL BIOGAS Nella mia esperienza con il biogas, mi sono convinto che si va più in fretta al nocciolo del problema, se si analizza l’aspetto economico e politico. Trovato il bandolo della matassa, non ci si deve stupire delle decisioni scientificamente più folli, da parte della nostra classe dirigente. Vivo in campagna, ho anch’io un po’ di terreno agricolo, fertile, che ho smesso di coltivare da diversi anni, perché è assolutamente antieconomico. Il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli interessa un settore economico che ha ancora una vasta occupazione, dunque una grande tragedia sociale. Bisogna assolutamente aiutare questa gente, compito smisuratamente difficile, ma è indispensabile un minimo di competenza tecnica, da parte del legislatore. Non riesco ad immaginare una soluzione, scientificamente meno cretina, del biogas da mais. CAPITOLO 7
  • 43. IUP HEIDELBERG BIOGAS DA MAIS CONCIME IMPIEGATO = PM2,5 EMESSE Come abbiamo già visto, l’azoto e lo zolfo contenuti nel mais, vengono sottratti al terreno e devono essere ripristinati con la concimazione: le tonnellate di solfato e nitrato ammonico acquistate dall’agricoltore si trasformano prevalentemente in PM2,5. Qualche pignolo obietterà che non è esatto al 100%, che la trasformazione avrà un certo “rendimento”; metteteci la percentuale che volete voi. I BATTERI ANAEROBICI SPRECANO MOLTA ENERGIA E PRODUCONO CO2 La nostra priorità è non morire oggi per la nocività dell’aria, in nome di un dubbio vantaggio nella riduzione della CO2, avendo a disposizione molte alternative migliori. Affermare che il bilancio della CO2 rimane invariato è confutato da molti, che considerano l’energia spesa per i mezzi di produzione e trasporto. Ma non bisogna dimenticare quella consumata dai batteri anaerobici, l’allevatore la può stimare, misurando il riscaldamento prodotto dalla biodigestione. Lo stesso dato può essere dedotto dalla percentuale di CO2 presente nel biogas che può arrivare fino al 50%. PANNELLI SOLARI Hanno un rendimento enormemente superiore a qualsiasi tipo di coltivazione, non inquinano, possono essere disposti razionalmente in aree non sottratte all’agricoltura. 7/1 - IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER BIOGAS
  • 44. CI SONO ALTERNATIVE MIGLIORI DELLA COLTIVAZIONE DEL MAIS? IL FOTOVOLTAICO -Non ha emissioni -Non occupa superficie coltivabile Nessuno può essere così stupido da ipotizzare la massiccia occupazione delle nostre campagne con i pannelli solari; esistono infinite altre opzioni interessanti da valutare prioritariamente: i tetti, i parcheggi, le pareti fonoassorbenti lungo le autostrade ecc. -In termini di LCA (Life Cycle Assessment) è paragonabile o migliore, rispetto alle centrali idroelettriche e all’eolico La coltivazione del mais invece comporta uno spreco notevole di risorse: acqua, combustibili fossili per le lavorazioni, concimi, diserbanti ecc. EFFICIENZA ENERGETICA: FOTOVOLTAICO CONTRO BIO MASSE E’ abbastanza difficile trovare dati comparabili, nella pagina seguente riporto una tabella ricavata da una pubblicazione del prof. Giulio De Simon, disponibile in rete. Sintetizzando brutalmente i termini del confronto: -Il fotovoltaico assorbe molta più energia solare della fotosintesi, passiamo dal 10% allo 0,5 – 1%. Ma il primo ha un trend di sviluppo molto forte e si parla già di efficienze vicine al 20%. -Il fotovoltaico genera direttamente energia elettrica, mentre la bio massa l’accumula e la libera poi sotto forma di calore, con un rendimento elettrico molto basso, del 30% circa. -La coltivazione del mais necessita anche di una quantità rilevante di energia per le lavorazioni ed il trasporto. IL FOTOVOLTAICO NON INQUINA E RENDE DI PIU’ 7/2 - IL MAIS E LE ALTRE COLTIVAZIONI DEDICATE PER BIOGAS
  • 45. Energia solare irradiata media in Italia ( Roma) 1516 kWh/(m2, anno) BIOMASSA Potere calorico superiore lordo dalla combustione 6,8 kWh/(m2, anno) Potere calorico superiore netto (- 10% lavorazioni varie*) 6,1 kWh/(m2, anno) Produttività elettrica 1,8 kWh/(m2, anno) Rendimento termico 0,40 % Rendimento elettrico (1,8/1516) 0,12 % FOTOVOLTAICO Produttività elettrica media (30 anni) 141 kWh/(m2, anno) Produzione totale (141 x 30) 4224 kWh/(m2, anno) Detrazione per produzione impianto (**) 630 kWh/m2 Produzione totale netta (4224-630) 3594 kWh/(m2, anno) Produttività annua netta (3594/30) 120 kWh/(m2, anno) Rendimento elettrico ( 120/1516) 7,9 % Dati ricavati dal documento disponibile in rete: http://www.menfivive.it/files/desimonfvbiomasse.pdf La nostra agricoltura vive una crisi drammatica, il prezzo di mercato del mais e di altre colture è molto depresso, la coltivazione antieconomica. Il trucco loffio delle “biomasse”, come sempre pagato in bolletta da Pantalone, è stato inventato da politici privi di idee più intelligenti, per sostenere il mondo agricolo. A scapito della nostra salute! PER UN CONFRONTO PIU’ DETTAGLIATO PERCHÉ PROSPERA IL BUSINESS DELLE BIO MASSE? * Energia consumata nella coltivazione e nel trasporto, può variare molto da un contesto all’altro ** Energia consumata nella fabbricazione del pannello, installazione ecc. 7/3 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 46. IUP HEIDELBERG METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO CAPITOLO 8 La fermentazione è un processo molto sofisticato ed inaffidabile Solo gli sciocchi credono ciecamente che tutto ciò che si autodefinisce bio è sempre puro. innocuo. La fermentazione è un processo quanto mai problematico ed insicuro, chiedetelo ai vinificatori. I proprietari di impianti a biogas, che pontificano alla RAI senza contradditorio, appaiono spesso analfabeti scientificamente, non certo consapevoli dell’enorme responsabilità delle loro azioni, specie di quelle illecite. L’inceneritore è una tecnologia infinitamente più valida e sicura del biogas Demonizzato nella fase pionieristica, ci si è illusi di “purificare”, bruciandola, qualsiasi tipo di porcheria. Le diossine ed i suoi fantasmi Tra i molti fattori che ne favoriscono la formazione, i più importanti sono la presenza di cloro e un controllo carente della combustione, innanzitutto per quanto riguarda la temperatura. La plastica, in questo ambito, è scioccamente demonizzata anche da saccenti “esperti”. E’ un combustibile molto più puro del biolegno e del biogas, se non viene inquinato da additivi, vernici ecc. Produce diossine solo un polimero, il pvc, che contiene quantità enormi di cloro. Ad ogni incendio di materie plastiche è doveroso allarmarsi, ogni volta che c’è il minimo dubbio che siano contaminate da cloro; p.e. lo sono le stoviglie sporche di alimenti (=sale da cucina).
  • 47. PERCHE’ NON TORNARE ALLA CONCIMAIA? IL COMPOSTAGGIO DEL NOSTRO UMIDO A SIGNORESSA (TV) Ho visitato l’impianto che trasforma in compost tutto il nostro umido (per 300000 abitanti !) e ne ho tratto un’impressione ottima. In 55 gg circa si completa la fermentazione aerobica, accelerata insufflando aria e rimescolando continuamente la massa, segue un mese circa di sosta all’aperto durante la quale il processo,rallentato, si arresta gradualmente. Il prodotto finito è conteso dai privati e dalle aziende, anche per il suo prezzo “scandalosamente” basso. La fermentazione accelerata avviene in depressione e l’aria di processo passa attraverso un grande bio-filtro, una “piscina” piena di pezzi di legno: ho annusato a lungo l’aria satura di vapore in uscita, la puzza era sorprendentemente ridotta, quasi impercettibile! Un odore più rilevante, a mio giudizio l’ho percepito nelle aree attualmente non depressurizzate, carico, scarico, prodotto finito ed anche avvicinandomi all’impianto, a qualche centinaio di metri. Sono convinto che si potrebbe migliorare ancora molto e che sia, caso mai, una questione di costi impiantistici. All’esterno della struttura, in una bacheca visibile a chiunque, sono pubblicati i dati analitici dettagliatissimi dell’ultimo lotto di compost, ben evidenti e chiari anche i valori della carica batterica: 10 e lode! LA LOGISTICA DELLA POLLINA Dal punto di vista energetico, almeno per quanto riguarda il biogas della pollina, è scontato che si tratta di un’evidente e colossale bufala. Quindi è solo la problematica dello smaltimento a spingere per il biogas. E più sensato sfruttare il progresso scientifico per ottimizzare la trasformazione delle deiezioni animali in fertilizzante oppure in aeriforme combustibile? Certo, per garantire un equilibrio del ciclo naturale, che ha funzionato perfettamente da quando esiste l’uomo, è necessario controllare anche l’import - export degli alimenti e delle deiezioni, dell’azoto in particolare. Semplificando molto: si dovrebbe autorizzare lo smaltimento in loco solo per i sottoprodotti degli alimenti coltivati nella nostra stessa zona, nel nostro caso: pollina “Km = 0”. 8/1 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 48. LA FABBRICA BIO E’ PIU ECOLOGICA E SICURA DELLE ALTRE? L’idealista verde va in deliquio solo a sentire la parola “bio”: i danni che può fare l’idealismo associato all’ignoranza, a mio giudizio, sono molto peggiori di quelli razionali e gestibili, causati dalle lobbies. Non mancano situazioni torbide sulle quali sono focalizzati i media, vedi gli interessi di “Legambiente” nel settore. BIOGAS : IDROCARBURI PRODOTTI DAL BATTERIO ANAEROBICO Si nutre dei carboidrati presenti nell’escremento (C, H, O) ed utilizza l’ossigeno della pollina, anziché, come noi, quello atmosferico, per le sue funzioni vitali. Con un meraviglioso risultato: i carboidrati, privati dell’ossigeno, diventano idrocarburi (C, H), un eccellente combustibile. E’ il processo che valorizza al massimo il potere calorico presente nell’escremento. Tutto OK? Niente affatto: in realtà questi batteri sono dei pessimi lavoratori. Sono operai ultra specializzati, esigenti e lazzaroni: ci vogliono settimane perché si avvii la fermentazione, molto poco perché si arresti o proceda verso trasformazioni incontrollate. Si ammalano o muoiono per un nonnulla, una piccolissima variazione di temperatura, una contaminazione batterica, una piccola variazione del Ph. Non si “mettono in malattia”; quanto ci mette un allevatore non scienziato ad accorgersi, a naso, che qualcosa non va? Immaginatevi un esperto di polli che dovesse gestire, oltre al suo lavoro usuale, la perfetta fermentazione di 76 tonnellate d’uva, in ingresso tutti i giorni. Attenzione: la trasformazione di zucchero in alcool è robetta da principianti rispetto all’impresa, finora mai riuscita a nessun batterio, di processare pollina al 100%. SYNGAS : IDROCARBURI OTTENUTI CON IL CALORE Invece di far fermentare la massa, si ottengono gli idrocarburi con un processo termico che “brucia” parte del materiale stesso da riciclare. So pochissimo su questa tecnologia: se correttamente monitorata, attività non prevista nel biogas, può anche darsi che sia più affidabile della sofisticata e problematica fermentazione. E’ abbastanza scontato che renda energeticamente ancora meno del biogas. 8/2 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 49. INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE Tutti gli organismi viventi sono composti da tre elementi : C, H, O. Gli idrocarburi e le materie plastiche derivano dalla materia vivente ed hanno perso l’ossigeno, grazie alla fermentazione anaerobica : C, H. Carta, legno, plastica ecc. hanno la stessa probabilità di sviluppare le famigerate diossine, se vanno incontro ad un processo di combustione , che presenti alcune delle condizioni favorevoli, sopra tutto: -Cloro, presente anche in minima quantità: per esempio nel sale da cucina di un condimento -Combustione a bassa temperatura, comunque non controllata ed ottimizzata IL PVC (PoliVinilCloruro) IL componente di partenza è il VCM (VinilCloruroMonomero), sanno bene cos’è i parenti dei molti morti di Marghera. Come dice il suo nome, il cloro è uno dei componenti principali, la produzione di enormi quantità di diossine durante la combustione, una certezza consolidata. Le altre plastiche non contengono cloro! Anche la stampa ignora questa differenza sostanziale. Da qualche decennio, produzione e trasformazione sono sparite dal mondo civilizzato, ma continuano, come prima, nel terzo mondo, è la globalizzazione bellezza! Lo usiamo ancora in edilizia e perfino negli ospedali! E’ un materiale facilmente sostituibile con altri di basso costo, è solo un classico problema di lobbies. Se la legislazione chiedesse almeno di separarlo nei magazzini, l’operazione sarebbe molto facilitata dal fatto che il materiale ha caratteristiche inconfondibili, è molto più pesante di tutti gli altri(densità = 1,4 ca.). DUNQUE NIENTE CLORO = NIENTE DIOSSINA? Lasciamo rispondere alle analisi, ad ARPAV. Se non c’era PVC e non c’erano composti di CLORO, io mi sento molto più tranquillo INCENDIO + PLASTICA = DIOSSINE 8/3 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 50. COME “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO? NON MANCA IL RAME E’ il più noto e comune catalizzatore nei processi di formazione delle diossine. Il progetto ne dovrebbe prevedere scrupolosamente la separazione prima della combustione, ma la documentazione presentata ignora il problema. Nella pollina è presente in quantità molto elevata, in base alla tabella a fianco: 120,5x(100-42)x10^-2= 58 mg/Kg (limite di legge = 35 mg/kg) Questi valori sono ritenuti del tutto anomali per un escremento sano di un pollo normale; la forte quantità di rame pare sia necessaria nell’alimentazione delle ovaiole degli allevamenti intensivi. Tabella riprodotta dal documento: “Valorizzazione della pollina a fini energetici e ambientali Problemi e prospettive del CTI (Comitato Termotecnico Italiano)” E’ PIU’ DEMENZIALE “BRUCIARE” 76 CASSONETTI DI IMMONDIZIA AL GIORNO O 76 TON DI POLLINA ? Certo nessuno lo può sapere, mancando per entrambi i potenziali crimini, dati scientifici adeguati ed oggettivi. Posso solo concludere con alcune considerazioni presuntive e indiziarie. A sfavore della pollina - Azoto, una quantità enorme da smaltire, non esiste nulla di paragonabile nell’immondizia - Zolfo ( 836 kg/gg), come sopra. - Cloro e Rame, come sopra, ovvero rischio di formazione delle diossine più elevato A sfavore dell’immondizia -Sofferenza fisica ed angoscia indotta attraverso i nostri sensi. Però, come ho già detto, le diossine e le peggiori sostanze tossiche, sono subdole, non puzzano e non si vedono. Insomma ci fanno ammalare di tumore molto prima che i nostri sensi le percepiscano. 8/4 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 51. INCENERITORI CONTRO BIOGAS:QUALCHE PUNTO FERMO 1) Perché le emissioni di un inceneritore sono nocive, mentre le stesse sono innocue nel biogas? Questo dogma sostiene, a spada tratta, Legambiente e l’ambientalismo più fanatico nostrano. Volete verificare personalmente il mistero? Consultate il documento “Moniter” (ARPAE) cliccando a pag. 6, o digitando: http://www.arpae.it/cms3/documenti/moniter/quaderni/03_emissioni.pdf Presenta, con precisione e chiarezza, le analisi sulle emissioni di un inceneritore funzionante da tempo, ma ristrutturato secondo le migliori pratiche del momento (2008). Nella pagina seguente riporto alcuni di questi di dati, con i limiti di legge previsti per il biogas. 2) La combustione, come tecnologia per lo smaltimento, è la peggiore follia immaginabile Tutti d’accordo: cosa può venire prima della salute, ovvero della salubrità dell’aria? Mentre gli ambientalisti idealisti si attardano a disquisire sul mondo perfetto che loro sognano, le lobbies, scatenate, “bruciano” di tutto, hanno carta bianca, soprattutto con il biogas. Perché? 3)Produzione di energia da biomassa, come fonte rinnovabile A breve termine, sembra che non si possa farne a meno, in quanto materia prima accumulabile, mentre le altre fonti sono prevalentemente discontinue. Assumiamo pure che, per la biomassa, il bilancio della CO2 risulti in pareggio, è certamente inamissibile pagare la riduzione dell’effetto serra, con un gravissimo peggioramento della salubrità dell’aria. Le emissioni nocive per KWH prodotto non dovrebbero mai superare quelle del metano fossile.
  • 52. IUP HEIDELBERGBUONA TRASPARENZA SULL’INCENERITORE BUIO MAFIOSO SUL BIOGAS Inquinanti presenti in ogni combustione di biomassa Il termovalorizzatore del Frullo opera con un sistema di controllo in continuo delle emissioni in tabella. I valori reali sono spesso molto inferiori ai limiti Anche per il biogas si discute di ridurli, p.e. si comincia a capire in pieno il ruolo dei Nox nella generazione delle PM, dopo il camino. Il guaio peggiore è la deregulation dei controlli. 1)Non esiste un sistema pianificato, istituzionale 2)Trasparenza: zero assoluto sui dati reali, storici 3)Monitoraggio in continuo: pura fantascienza Inquinante Limite ( mg/Nm3 ) Descrizione Sigla INCENERITORE dl 133/05 (1) BIOGAS (2) Polveri PTS 5 30 Ossidi di azoto NOx 150 500 Ossidi di zolfo SOx 25 200 Ossido di carbonio CO 35 800 Carb. organico tot COT 10 150 Acido cloridrico HCL 5 10 (1) Decreto legislativo 11 maggio 2005 n°133 (2) Limiti in vigore nel 2013 per impianti ≤ 1 MW PTS , pag. 53 Diossina equiv. pag. 57 IPA, pag. 65 La documentazione ARPAE è un vero gioiello divulgativo: precisa, completa, LEGGIBILE. A quando un lavoro simile sul biogas?
  • 53. I VANTAGGI DELL’INCENERITORE Non sono certo a favore degli inceneritori, ma vorrei mettere in moto la libera capacità critica di chi legge. Gli inceneritori sono meritatamente malfamati, per un lungo periodo di tempo ci si è illusi di bruciare vantaggiosamente e senza alcun rischio, qualsiasi porcheria. Anche il biogas ha dimostrato tutta la sua pericolosità, vedi la seconda pagina:”CREMONA, LA PIU BIOGASSISTA”, ma molti fanatici ambientalisti sono ancora plagiati dal prefisso “bio”. Combustione a temperatura ottimale e controllata Fondamentale per ridurre il rischio delle diossine, nel biogas molto inferiore e non controllabile, subordinata alla qualità dei gas, a sua volta dipendente dalle variazioni della pollina e dell’attività anaerobica. Monitoraggio E’ sempre previsto un controllo automatico ed in continuo delle emissioni, escluso per il biogas Livelli di inquinamento ammessi ingiustificatamente superiori per il biogas Per esempio il limite per Nox nel biogas è di 450 mg/mc, per gli inceneritori di 200 mg/mc. Sistemi di abbattimento Nessuna imposizione esplicita nella legge per il biogas, quando esistono (per esempio per lo zolfo) sono progettati per proteggere l’impianto, non per ridurre le emissioni. Sono obbligatori e di routine in tutti gli altri e spesso molto efficaci. Per esempio fino a pochi anni fa c’era il dramma delle piogge acide (SO2), c’è stato un formidabile miglioramento epocale, a livello mondiale, sul quale pochi sono informati. Uno dei meccanismi tossicologici principali, provocato dall’azoto, è legato proprio alle piogge acide. Camini alti Il nostro impianto pare avrà un camino molto basso (10 metri) ; cioè, in inverno specialmente, i gas tossici si accumuleranno molto nella nostra zona, ce li respireremo tutti noi. SVANTAGGIO MOLTO PROBLEMATICO: LA GRANDE CAPACITA’ DI SMALTIMENTO Magari le emissioni fossero davvero nulle, tutto è relativo, non esiste scientificamente questa possibilità. Sicuramente la qualità dell’aria, di una vasta zona circostante, risulterà più inquinata di quelle molto lontane. 8/5 - METODI DI SMALTIMENTO AL CONFRONTO
  • 54. BRUCIARE PER SMALTIRE E’ FOLLIA PURA Se i contadini vogliono continuare a bruciare i tralci, come facevano i loro nonni, meglio eliminare i vigneti e cominciare a bere, tutti, solo acqua. E’ la quantità che fa il veleno. EMISSIONI NOCIVE PER KWH PRODOTTO Adesso bruciamo molto soprattutto per produrre energia. Dobbiamo sviluppare velocemente le fonti alternative, ma non aumentando le emissioni per kwh prodotto: è esattamente quanto accade per il biogas, su impulso di Legambiente, p.e. Quanti riscaldano a legna, soprattutto nelle campagne, anche spinti dalle varie forme di incentivo, promosse proprio dagli ambientalisti? E’ follia pura, “fuoco amico”. Sono convinto che, a parità di biomassa, la migliore stufa a pelletts non potrà mai ottenere l’abbattimento degli inquinanti che è potenzialmente in grado di garantire un buon processo industriale, con il suo sistema di depurazione. Vi ricordate la grappa fatta in casa? E’ TUTTA, SOLO, UNA QUESTIONE DI SOLDI Non c’è il minimo dubbio che un impianto a pirogas, che utilizzi tutti i progressi tecnologici, possa emulare le prestazioni del metano delle “trivelle”, insomma quello della rete, il combustibile meno inquinante che usiamo attualmente. Ma migliorare la depurazione, oltre un certo livello, può costare molto. Bisogna vedere se i nostri politici saranno in grado di imporsi alle varie lobbies. CAPITOLO 9 IL PIROGASSIFICATORE
  • 55. LA MIGLIORE ALTERNATIVA PER I TRALCI Ammendante Si possono macinare e rimescolare al terreno con molti vantaggi. Sono stato a Valdobbiadene ed ho consultato un autorevole e noto esperto, operante nell’ambito del prosecco, egli stesso coltivatore. Non esistono controindicazioni, escluse eccezioni molto limitate ( p.e. la malattia trasmissibile di una pianta). La verità è che è molto più comodo ed economico bruciarli dove stanno ed allora sì che il guaio ambientale è ingigantito; insomma è soprattutto un difficile problema di rispetto della legge. Un’abitudine inveterata e più tollerabile in passato, quando le quantità in gioco erano minori. Qualcuno dimostra che conviene invece produrre energia? Allora abbattiamo le emissioni Il metano ha sostituito gli altri combustibili fossili nella produzione di energia elettrica, con risultati brillantissimi, nella riduzione dell’inquinamento, a livello nazionale. Il biogas può raggiungere le stesse performances, se si depura allo stesso modo e si brucia con una tecnologia adeguata, è così difficile far capire il passaggio logico alla gente? Non ho il minimo dubbio, che anche il pirogas di Cortus possa uguagliare, ma anche superare, il grado di purezza del metano che bruciamo nelle nostre cucine. Certo bisogna stare alle calcagna di queste “malvagie” multinazionali. Il livello di abbattimento delle emissioni è essenzialmente un problema di soldi. 9/1 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
  • 56. LA PIROLISI LA COMBUSTIONE DEL LEGNO E’ UN PROCESSO PROBLEMATICO Non basta disporre di un prodotto di ottima qualità e perfettamente asciutto, per garantire un’erogazione di energia costante ed affidabile. Bisogna assicurare una superficie di scambio ottimale tra aria e combustibile, diminuendo la pezzatura. L’ideale, da questo punto di vista, sarebbe utilizzare la segatura, ma quando la granulometria è troppo ridotta, le particelle, troppo leggere, vengono trascinate dai gas combusti, fuori dal camino. Questa struttura deve essere completamente “demolita” nella combustione e tutto il C ed H deve combinarsi con l’ossigeno dell’aria fino a formare esclusivamente CO2 ed H2O. C’è un’analogia con la riduzione della pezzatura; scindere preliminarmente questa struttura in composti a basso peso molecolare, preferibilmente gas, migliora molto l’efficienza della combustione. Sia il biogas che la pirolisi puntano a questo risultato. LA SCISSIONE MOLECOLARE I composti del legno sono estremamente numerosi, la famiglia delle cellulose la più nominata; però gli elementi chimici sono sempre: C, H, O, in quantità molto inferiore N. In figura è rappresentato il monomero, cioè il gruppo che si ripete “n” volte, come i grani del rosario, per formare il polimero, cioè la macromolecola completa. CELLULOSA 9/2 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
  • 57. BIOGAS = FERMENTAZIONER ANAEROBICA I batteri anaerobici svolgono il “lavoro” di scissione della struttura molecolare. Hanno bisogno di bruciare carboidrati e quindi si nutrono dei quelli presenti nel materiale da trattare. Anaerobici perché non respirano aria, ma utilizzano l’ossigeno presente nella biomassa. L’energia spesa e l’effettivo rendimento, per quanto riguarda l’effetto serra, è misurato dalla quantità di CO2 che rimane nel biogas, che può oscillare dal 30% al 50% del biogas. La fermentazione produce metano, diluito in CO2 , acqua ecc., inerti che diminuiscono molto il potere calorico e rendono queste miscele poco competitive per il trasporto a distanza. Questa limite ha contribuito all’incentivazione dei microimpianti locali, inevitabilmente rudimentali nel controllo e la gestione degli inquinanti. PIROLISI, PIROGASSIFICAZIONE, SYNGAS Pirolisi ( scissione mediante il fuoco) Alcune biomasse, come il legno, non si prestano alla fermentazione anaerobica e da molti anni è collaudata la scissione mediante degradazione termica. Se la biomassa viene riscaldata dall’esterno, le macromolecole si trasformano in composti elementari, ma la composizione percentuale degli elementi C, H, O rimane invariata. Altre volte il calore viene generato bruciando direttamente una parte della biomassa stessa, in questo caso il gas ottenuto avrà perduto, in proporzione, una parte del suo potere calorico. Inoltre l’aria introdotta diluisce fortemente la miscela, soprattutto per quanto riguarda l’azoto. La relativa concentrazione è un buon indice sia dell’effetto serra che dello spreco di energia connessi. Pirogassificazione: pirolisi per la produzione di gas (in realtà non è trascurabile la parte solida e liquida) Syngas: letteralmente gas di sintesi. Termine generico, usato impropriamente nella pirogassificazione. BIOGAS E PIROLISI 9/3 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
  • 58. LA DEPURAZIONE STANDARD Stiamo parlando di una tecnologia matura, tutti i progetti si fanno carico di separare le impurezze “che si vedono” , solide (CHAR) e liquide (TAR), i più avanzati vantano molto l’abbattimento delle polveri sottili. I NOX, SOX E LE PM ≤2.5 (1) I report di EEA (organismo ufficiale UE) non lasciano dubbi: la fonte più importante e pericolosa delle PM≤2.5 è l’emissione di questi gas, sempre presenti nei gas combusti di una biomassa, a meno che non vengano separati. “E’ la quantità che fa il veleno”: questo problema è sempre esistito, ma era irrilevante per i nostri nonni. La società ha il diritto di conoscere quanto peggiora l’aria che respiriamo una qualsiasi nuova installazione. (1) Gli IPA, le diossine ecc. sono un problema generale della biomassa legno, che tratto in un capitolo a parte. L’AGGRAVANTE DELL’OSSIDAZIONE DELL’AZOTO (N2) ATMOSFERICO Oltre all’azoto già presente nel legno, la pirogassificazione può ossidare anche quello atmosferico: probabilmente il problema più grave ed indagato nella letteratura del settore. E’ un fenomeno piuttosto raro, che si verifica in condizioni particolari di temperatura e pressione. E’ al centro dello scandalo Volkswagen, si presenta soprattutto nei motori diesel estremamente spinti. SYNGAS COMPOSTO % CO2 9,5 N2 49 O2 3 CO 21 H2 14 CH4 3,5 LA COMPOSIZIONE La parte combustibile è evidenziata in celeste, il giallo è inerte, soprattutto azoto. Se si utilizza l’aria per la pirolisi, ne ritroviamo una quantità enorme nel syngas, dato che è presente in rapporto 4:1 con l’ossigeno. Quindi anche il syngas, come il biogas, è un combustibile molto diluito e con un basso potere calorico, quindi il trasporto a distanza diventa proibitivo. Per eliminare l’azoto, si può usare l’ossigeno puro, oppure l’acqua, con un aggravio di costi che è spesso compensato dai benefici. LA DEPURAZIONE DEL SYNGAS9/4 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
  • 59. COSA PROMETTE IL PROGETTO DI PAESE? 9/5 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV) Per farsi una prima idea consiglio di visitare il sito di Cortus ed in particolare di vedere il filmato didattico al link: http://www.cortus.se/flash/WoodRoll_process.swf Per gli esperti, questo riassunto è solo uno stimolo a leggersi direttamente i brevetti. LA PIROLISI MEDIANTE RISCALDAMENTO ESTERNO Ho già accennato alla possibilità di gestire la pirolisi in un ambiente separato, fornendo il calore necessario mediante una fonte esterna: si ottengono due vantaggi molto importanti: a)La miscela non è diluita dalla grande quantità di azoto atmosferico dell’aria per la combustione b)Il potere calorico specifico è ottimizzato, non avendo sottratto la quantità di energia necessaria alla pirolisi Nulla si crea e nulla si distrugge, si consuma comunque una parte del pirogas che viene poi emesso separatamente all’ambiente, ma la qualità dell’altro rimane migliore, probabilmente il gioco vale la candela. I NOX ED I SOX SONO PRESI IN SERIA CONSIDERAZIONE a) Con il riscaldamento indiretto la pirolisi si svolge in assenza di azoto atmosferico, una delle due fonti che generano i Nox è eliminata alla radice. b)Il pirogas combusto, utilizzato per il riscaldamento dei due stadi del processo, passa attraverso un sistema di depurazione dei Nox, Sox (reazione con ammoniaca). Le centrali elettriche che usano il metano della rete garantiscono risultati brillanti in termine di emissioni, sono convinto che questa tecnologia è in grado di emularli, è solo un problema di costi. DAL COKE L’IDROGENO Nello stadio finale, la parte solida, prevalentemente carbonio, viene fatta reagire, ad altissime temperature, con acqua, ottenendo alla fine solo H2 e CO2 , quest’ultima poi viene separata. In altri termini si ottiene un combustibile eccellente e molto puro.
  • 60. IUP HEIDELBERG LA VERITA’ NEGATA SULL’ENERGIA DA BIOMASSE Ton >20000 >10000 >5000 >1000 http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni Questi dati sono una sintesi di una tabella di ISPRA, ente governativo, la voce “residenziale” è responsabile del 64% delle emissioni di PM2.5. Mentre tutte le altre voci sono drasticamente diminuite (rapporto 2013/1990), questa è aumentata fino al 370%. Il termine, ambiguo scientificamente, sicuramente comprende il riscaldamento a legna e, presumibilmente, anche il biogas. Gli ambientalisti continuano, a fare baccano contro tutto ciò che puzza di “multinazionale” e “progresso scientifico”. L’energia “fatta in casa”, a km=0, fai da te, con la biomassa, con il biogas, sono esentate dalla depurazione e dal controllo, incoraggiate con gli incentivi,. Questo disastro è colpa del loro cieco fanatismo, della mancata vigilanza. Vedi anche http://bit.ly/biogaspollina FONTI PM2.5 (Ton) IN ITALIA 1990 2000 2005 2010 2011 2012 2013 13/90 Incendi foreste e altra vegetazione 3560019655 7418 4388 8159 22642 4676 0,1 Residenziale 304993952141030532435387461279 11252 3,7 Incendi Grassland (praterie) 2600715221 6575 8992 1284621840 2337 0,1 Centrali elettriche cogeneraz. pubbliche 25077 9852 2044 997 605 564 568 0,02 Automobili 1866311295 9604 8863 7686 6033 5871 0,3 Off-road Agricoltura 159651508210668 5203 4669 4068 3701 0,2 Veicoli pesanti P > 3.5 t e autobus 1381510530 8196 5339 5236 4763 4170 0,3 Processi di combustione con contatto 1289910105 7998 5267 5361 4620 4807 0,4 Veicoli leggeri P < 3.5 t 100281347110357 6703 6543 4941 3742 0,4 Attività marittime 7983 8147 7978 7284 6859 6153 5745 0,7 Comb. , caldaie turbine gas, motori fissi 6478 2003 1649 769 671 387 453 0,1 Pneumatici, freni e manto stradale 4240 5109 5370 5234 5253 4749 4634 1,1 Raffinerie 3904 2998 1042 613 247 542 300 0,1 Allevamento di bestiame (deiezioni) 3859 3619 3503 3585 3624 3680 3696 1 Motocicli cc < 50 cm3 2879 3592 2483 1293 1221 1115 1012 0,4 Combustione di residui agricoli 2131 2104 2268 2195 2167 2289 2154 1 Incenerimento rifiuti agricoli (escl. 103) 1913 2069 2263 2165 2153 2151 2056 1,1 Totale ( tonx1000) 248 198 154 139 144 166 176 0,6 9/6 – IL PIROGASSIFICATORE DI PAESE (TV)
  • 61. IUP HEIDELBERG DAL BIOGAS AL BIO METANO C’è un progetto di legge per immettere il biogas nella stessa rete del metano per uso civile e per i trasporti. Se non c’è alcun trucco od inganno, dovrebbe valere la stessa normativa di omologazione operante, con eccellenti risultati, per il metano fossile. Finalmente l’agricoltore tornerebbe a fare, più tranquillo, il suo mestiere ed un ente, più qualificato e specializzato, raffinerebbe il suo biogas: tutti saremmo felici e contenti. Quanto costa depurare il biogas? La tecnologia è in grado di raffinare anche il più “sporco”, è un problema di costi. In una società consapevole ed evoluta questa dovrebbe essere la nuova frontiera: - selezionare i rifiuti per i quali rimane comunque vantaggiosa la tecnologia del biogas - incentivare la ricerca scientifica per ottimizzarne la depurazione - dirottare gli incentivi attuali verso il processo di raffinazione CAPITOLO 10
  • 62. METANO FOSSILE, BIOGAS, BIO METANO METANO FOSSILE E’ sempre biogas; la condizione di assenza di ossigeno per la fermentazione anaerobica si è verificata perché la biomassa è rimasta seppellita, a causa di eventi naturali, per milioni di anni. La sua composizione varia molto, oltre al metano presenta altri idrocarburi e molte impurezze. Nazione COMPOSIZIONE DI ALCUNE FORNITURE (%) CH4 C2H6 ALTRI IDROCARB. N2 Italia 99,53 0,06 0,03 0,35 Russia 97,5 1,06 0,45 0,83 Libia 85,28 6,8 2,95 3,42 DAL BIOGAS AL BIO METANO Diffidare sempre del prefisso “bio” usato a sproposito, il suo appeal serve spesso per architettare qualche imbroglio. Se il biogas diventa magicamente biometano, senza una corretta depurazione, è una truffa esemplare, allora è meglio continuare a bruciare il metano senza bio della rete attuale. La raffinazione garantisce risultati eccellenti: la conversione delle centrali elettriche da altri combustibili al metano ha abbattuto fino a valori insignificanti le emissioni generate nella produzione di energia. Il metano potrebbe essere una scelta immediata validissima anche per il trasporto, in attesa che maturi, in termini di competitività economica, la chimera dell’auto elettrica. 10/1 - DAL BIOGAS AL BIO METANO
  • 63. LE IMPUREZZE DEL BIO GAS DIPENDONO DALLA BIOMASSA 10/2 - DAL BIOGAS AL BIO METANO IMPUREZZE DI ALCUNI BIOGAS ALCUNI COMPOSTI TIPO DI BIOMASSA (mg/ m3) Scarti agricoli Scarti di cucina Rifiuti organici Discarica Idrogeno solforato 1.500 5.200 390 610 Tetra-cloro-etilene 15 0,52 7,4 260 Benzene 2,1 <0,17 39 Cloro totale 25 5 40 850 LE BIOMASSE NON SONO TUTTE UGUALI P.e. bruciare il biogas da discarica, senza causare una catastrofe ambientale, è una sfida che dovrebbe atterrire l’azienda incaricata del progetto. Nella tabella sono riportati alcuni valori tipici, ma vanno presi molto con le pinze, l’analisi qualitativa e quantitativa può portare alla luce qualsiasi sorpresa. L’attività umana è l’incognita più pericolosa, cosa può aggiungere chi manipola la biomassa. http://www.leggerifiutizero.it/download/file/53-federico-valerio-il-biometano-e-i-fattori-di-emissione-dei-combustibili-da-biomasse
  • 64. BIOGAS H2O H2S NOX NH3 SILICONI PARTICOLATO CO2 BIOMETANO IL COSTO DELLA DEPURAZIONE L’OMOLOGAZIONE CON IL TRUCCO Il legislatore si trova davanti ad una sfida difficile, ma positiva e stimolante. Si smette di incentivare il contadino e si possono dirottare quelle risorse nella raffinazione, esigendo , senza compromessi, gli stessi standard di purezza del metano attualmente in rete. Il rischio è che le lobbies cerchino la scorciatoia delle eccezioni legali, per salvaguardare i profitti CO2 E ACQUA Non sono sostanze nocive, ma limitano l’efficienza della combustione, è facile separarle ma costa molto: su questo tema è concentrata maggiormente l’attenzione degli interessati nel web. L’INCERTO E COMPLESSO QUADRO DELLE SOSTANZE NOCIVE Di alcune si sottovaluta la pericolosità: p.e. i Nox continuano ad essere considerati solo per l’acidificazione dell’ambiente, “le piogge acide”, non come fonte primaria delle polveri sottili. Altre sono pericolose in relazione al processo; la presenza di cloro, insieme con una combustione non ottimizzata, sono i due fattori principali per la produzione di diossine. Infine c’è l’incognita peggiore di tutte: le porcherie aggiunte, per ignoranza o malizia, da chi genera o manipola la biomassa. 10/3 - DAL BIOGAS AL BIO METANO
  • 65. IUP HEIDELBERG IL BIOGAS DA POLLINA Nella pollina l’azoto può essere presente in quantità molto rilevante, fino al 4% circa. Per poter smaltirla in conformità alle norme comunitarie, un allevatore dovrebbe disporre di una superficie coltivabile spaventosamente grande. Cosa fareste al suo posto, se uno stolto samaritano ambientalista vi spalancasse la possibilità di immetterlo tutto in aria e vi offrisse anche un incentivo per questo? Qualche anno fa i progetti ignoravano il problema dell’eccesso di azoto, era tacitamente scontato e sottinteso che finisse tutto nell’aria. Adesso ci si preoccupa di separare e recuperare almeno l’ammoniaca. In effetti si valutava solo l’effetto acidificante e soprattutto sulla vegetazione, ricordate il fenomeno delle piogge acide, causato dai Sox? Il quale adesso è risolto, dimenticato, è stato sufficiente imporne la depurazione. Nel 1990, quando è iniziata la follia del biogas, il nesso tra Nox e PM2.5 era sconosciuto alla divulgazione di massa. CAPITOLO 11
  • 66. TROPPI COMPOSTI AZOTATI NEL TERRENO E NELLE ACQUE L’AZOTO COME ESEMPIO FACILE, DIDATTICO E’ l’unico elemento per il quale disponiamo di una discreta abbondanza di dati: sulla sua pericolosità nel suolo e nelle acque ( da allevamenti) ed in aria (da traffico stradale), la regione Veneto ha operato con zelo e trasparenza assolutamente lodevoli. Per il biogas da pollina si sa quasi tutto sul materiale in entrata, nulla sulle emissioni. Diceva Lavoisier : “nulla si crea e nulla si distrugge”, servono analisi comparate, in ingresso ed in uscita. NON LO VOGLIONO I BATTERI ANAEROBICI Per poter fermentare la pollina bisogna diluirla molto, spesso si usa una miscela al 60% mais + 40% pollina. Follia pura, finanziata con le nostre bollette della luce, credo non serva spiegare perché. Meglio questa soluzione però che non la diluizione con altri sottoprodotti, scelti a piacimento dall’allevatore. NON LO VUOLE IL TERRENO E TANTO MENO IL MARE La pollina è un eccellente fertilizzante con tutto il suo azoto, ma troppo è nocivo anche per il terreno . Oltre un certo limite, ne deprime il rendimento, si trasferisce inevitabilmente anche alla falda, ai corsi d’acqua ed al mare: alla fine ci ritroviamo anche il problema delle alghe sulle nostre coste. Il legislatore europeo ha messo limiti molto drastici alla quantità immessa ogni anno come fertilizzante, penalizzando fortemente le zone “vulnerabili”, cioè quelle che ne hanno già troppo. Forse ho capito male; per l’impianto in progetto servirebbero (2800/170)x365=6011 ettari? Allontanandosi di pochi chilometri dal Muson, ne sarebbero bastati la metà. LIMITE DI LEGGE AZOTO IMMESSO NEL TERRENO Kg Zone vulnerabili (Kg/anno/ha) 170 Zone non vulnerabili (Kg/anno/ha) 340 11/1 - IL BIOGAS DA POLLINA
  • 67. TROPPO AZOTO SULLE RIVE DEL MUSON I MEGA ALLEVAMENTI, NEMICI MORTALI DELLA NOSTRA AGRICOLTURA La natura benigna provvede, da miliardi di anni ed in maniera perfetta, al riciclo del materiale organico, senza che sia mai stato necessario dirottare in aria le peggiori porcherie, come vogliono fare adesso gli allevatori. Come mai si è rotto questo magico equilibrio? L’IMPORT EXPORT SBILANCIATO DELL’AZOTO Ogni giorno l’allevamento preso come esempio,importa 2800 kg di azoto circa, che deve per forza smaltire qui, dove già non siamo in grado di collocare, a norma di legge, quello prodotto in loco. Per mantenere l’equilibrio planetario bisognerebbe rispedire al luogo d’origine del mangime tutta la pollina. LE AREE VULNERABILI Nel secolo scorso, raccogliere gli escrementi degli animali abbandonati sulle strade, era un lavoro che dava da vivere a diverse persone; i terreni erano cronicamente impoveriti dalla mancanza di letame. Adesso invece, come si vede nella cartina, la quantità di N per ettaro è troppo elevata quasi dappertutto a casa nostra, escluse le zone poco coltivate, come la provincia di Belluno o la laguna. La legislazione europea impone dei limiti severissimi, di cui tratto più avanti. documento ARPAV 11/2 - IL BIOGAS DA POLLINA
  • 68. LA CATTIVA COSCIENZA DEI POLITICI PERCHE’ LA POLITICA SFIDA L’IMPOPOLARITA’ INSISTENDO CON IL BIOGAS? Sfido chiunque a trovare un filo logico in questa vicenda, non esistono dati sicuri e trasparenti, sull’assenza di rischi ed in compenso si enfatizza un recupero energetico, in realtà ridicolo, “bruciando” un fertilizzante prezioso e magari indispensabile in altre zone. Tutto diventa semplice e chiaro se si considera l’aspetto politico; la normativa europea limita fortemente la quantità di azoto che si può immettere nel terreno, specie da noi dove ce n’è veramente troppo; bisogna scaricare sulla pelle di qualcun altro questo problema degli allevatori. TROPPO AZOTO ANCHE PER FAR FUNZIONARE IL BIOGAS Oltre una certa concentrazione, deprime la fermentazione anaerobica, quella che dovrebbe trasformare la merda in metano. La soluzione finora tentata, consiste nel diluire fortemente la pollina con il mais (o peggio con altre porcherie), una follia, dal punto di vista energetico ed ecologico , che non si può commentare. TROPPE UOVA , TROPPA POLLINA , TROPPO AZOTO, TROPPI INCENTIVI L’eccesso di offerta deprime irrimediabilmente il business delle uova, in un sistema economicamente sano non ci sono alternative, bisogna lasciare che il sistema ritrovi un equilibrio riducendo sia l’offerta del prodotto uova che del sottoprodotto pollina. I folli incentivi al biogas ricreano un margine di profitto che sconvolge le regole di mercato, inoltre favorisce ingiustamente le aziende più grandi, in grado di realizzare questi progetti. Vengono finanziati con un prelievo diretto, automatico, dalla nostra bolletta elettrica. GRILLO IL PROFETA DELL’INCOMPETENZA URLATA “Ma cosa ridete? Il futuro è nella merda! C’è una centrale a Londra che va a cacca di gallina, fa dodici milioni di watt, gli azionisti sono le galline e l’amministratore è il gallo. Cazzo, più ecologista di così!” Ahimè, questa citazione è presa sul serio ed utilizzata come una bandiera dalla lobby degli allevatori. Che forte l’ex comico! Però, quando parla di scienza, lo vedo bene all’osteria . I suoi grillini sono nel marasma più assoluto, li trovi da una parte e dall’altra della barricata, speriamo diventino “grilli” più in fretta. 11/3 - IL BIOGAS DA POLLINA
  • 69. UNA QUANTITA ENORME DI AZOTO IN ENTRATA: MA DOVE FINISCE EFFETTIVAMENTE? LA LETTURA DELLE TABELLE Questo è un esempio di come si leggono i dati analitici nel settore. Le sigle riportate nella tabella sono molto semplici; però bisogna sempre verificare e correggere il dato in base alla fase di riferimento. Questa tabella mostra l’evoluzione della composizione in un processo di essiccamento Sigle Significato st sostanza totale sl sostanza liquida sv (*) sostanza solida volatile ss sostanza secca tq tal quale (*) Corrisponde in pratica alla frazione solida organica che può diventare volatile, per esempio, nel processo di fermentazione. Nella tabella si accelera l’effetto sulla composizione del tempo di permanenza sulla lettiera. Tabella riprodotta dal documento liberamente consultabile su internet: Valorizzazione della pollina a fini energetici e ambientali – Problemi e prospettive del CTI (Comitato Termotecnico Italiano) AZOTO IN INGRESSO : 2800 KG Il progetto dichiara 76 ton/gg di pollina in entrata : 76000x0,037= 2812 Kg/gg Naturalmente questa è solo una stima esemplificativa, la fonte è il documento del CTI citato in calce. La percentuale ovviamente può cambiare un po’, ma i dati in letteratura hanno delle oscillazioni limitate. 11/4 - IL BIOGAS DA POLLINA
  • 70. LIMITI AMMESSI AL CAMINO E PER L’ARIA CHE RESPIRIAMO Il 78% dell’aria che respiriamo è azoto molecolare (N2), i due atomi di N formano tra di loro un’unione molto stabile; per esempio è usato, per la sua inerzia chimica, nella conservazione a lunga scadenza del cibo. Invece quello presente nella pollina è troppo tossico, sia per i batteri anaerobici che per il terreno. E per noi? COSA DICE LA LEGGE LIMITI DI LEGGE NOX IN ARIA misura Nox PER L’UOMO : 24/24 h, 7/7 gg mg/m3 54 PER I VEGETALI : 24/24 h, 7/7 gg mg/m3 30 BIOGAS, EMISSIONI (1) mg/m3 450 (1) Limite privilegiato per impianti per il biogas sotto 1 MWh, la regola generale è : 200 mg/m3 ! Notare come 1 mc di emissioni può inquinare, legalmente, 8333 mc di aria perfettamente pulita. Anzitutto l’azoto si comporta come lo zolfo, genera le piogge acide; inoltre ha un’interazione molto complessa ed importante nei meccanismi di formazione dell’ozono e nella generazione di polveri sottili, dopo l’uscita dal camino del depuratore. In linea di principio tutti i suoi composti, presenti nella pollina, possono ossidarsi a Nox, una volta esposti all’ambiente atmosferico, per l’effetto sinergico dell’ossigeno, della temperatura e dei raggi UV. NOX PRODOTTI DAL TRAFFICO La combustione ad alta temperatura, nei motori degli autoveicoli, ossida anche un po’ di N2 atmosferico; la legislazione continua ad abbassare i limiti concessi ed i costruttori investono somme colossali per ottemperarvi. La zona della Castellana è particolarmente critica; uno studio di ARPAV (2003) misura fino a 30 kg/Km di NOX , emessi in un giorno feriale, presso la circonvallazione di Castelfranco Veneto. (450x1000/54)= 8333 11/5 - IL BIOGAS DA POLLINA