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1- La storia del popolo
I Mexica (chiamati Aztechi nella storiografia occidentale) erano un popolo guerriero
che giunse nella valle del Messico durante il XIII secolo. La civiltà azteca è stata
l’ultima delle grandi culture dell’America Centrale: sviluppatasi tra il XIV e il XV secolo,
riuscì in un breve lasso di tempo a imporre la sua egemonia su tutto il vasto territorio
del Messico.




La tribù seminomade dei Mexica, arrivò nella valle del Messico nel XIII secolo. Attorno
al 1248 fondarono il loro primo insediamento su una collina sulla costa occidentale
del lago Texoco. Da qui furono però cacciati e nel 1299 colonizzarono l'arida zona di
Tizaapan.
Nel 1323 chiesero al nuovo re di Culhuacan, la figlia per sacrificarla agli dei. Ma questo
piano fallì e gli abitanti di Culhuacan , terrorizzati da questa cosa, esiliarono i Mexica.
Nel 1325 giunsero su una piccola isola del lato occidentale del lago Texcoco, dove
iniziarono a costruire la propria città, Tenochtitlan, allargando il terreno fino a renderlo
un'ampia isola artificiale.




La leggenda narra che fosse stato lo stesso dio azteco Huitzlipochtli
ad ordinare agli Aztechi di fondare la città nel punto in cui avrebbero visto un'aquila, su
un cactus, con un serpente tra le zampe. Gli Aztechi videro la scena sulla piccola isola
dove poi venne costruita la città di Tenochtitlan.
Lo stemma del Messico rappresenta ancora oggi questa visione.




All'inizio i Mexica si offrivano come mercenari nelle guerre tra le varie città; tra il 1376
ed il 1427 i Mexica erano vassalli di Azcapotzalco e i re aztechi erano assoggettati al
re di Azcapotzalco e, dopo la sua morte, al figlio Maxtla.
Poco dopo Maxtla assassinò uno dei re aztechi. I re Aztechi ed il re esiliato di Texcoco
si unirono allora in una coalizione chiamata Triplice alleanza azteca. Il risultato fu
l’assediamento della città di Azcapotzalco, la cattura ed il sacrificio di Maxtla.
La Triplice alleanza di Tenochtitlan, Texcoco e Tlacopan avrebbe, nei successivi cento
anni, dominato la Valle del Messico. Tenochtitlan era la città incaricata del servizio
militare e delle conquiste, mentre le altre due avevano altre responsabilità.
Due dei primi architetti dell'impero azteco furono i fratellastri Tlacaelel e Motecuhzoma
I (Montezuma) che divenne il sesto re nel 1449. Tlacaelel fu in realtà colui
che reggeva il regno, e riformò sia lo stato azteco che la sua religione, mentre
Motecuhzoma I




fu un valoroso guerriero che consolidò le conquiste fatte dai predecessori e colonizzò
nuovi territori. Nel 1519, proprio mentre l'impero azteco raggiungeva la sua massima
estensione arrivarono gli spagnoli.
Gli Aztechi furono conquistati dalla Spagna nel 1521, dopo un lungo assedio portato
alla capitale, dove buona parte della popolazione morì a causa della fame e del vaiolo.

Il condottiero spagnolo Hernan Cortés,




alla guida di 500 spagnoli trovò quasi 200.000 alleati provenienti da vari vassalli degli
Aztechi che furono disposti ad aiutare gli spagnoli in quanto generalmente odiavano gli
Aztechi. L’ultimo re Azteco Cuauhtémoc, si arrese a Cortés il 13 agosto 1521.
Inizialmente il dominio spagnolo non danneggiò gli Aztechi al punto che i ceti nobili
impararono lo spagnolo. Inoltre i primi missionari si sforzarono di imparare la lingua
nahuatl, cercando di conoscere il più possibile della loro cultura.
Ma ben presto fu vietato agli indigeni di trasmettersi la loro cultura, di scrivere e
leggere lo spagnolo e, per legge, furono considerati allo stato di minorenni.
Dopo l’epidemia di vaiolo del 1520-1521, scoppiarono altre due epidemie, di
vaiolo (1545-1548) e tifo (1576-1581), che uccisero il 75% della popolazione
mesoamericana.
Scomparvero intere città e gli spagnoli, nel tentativo di aumentare la popolazione,
mescolarono i sopravvissuti delle piccole città con la popolazio ne di quelle più grandi.
Questo fece si che gli indigeni raccolti nelle grandi città si ammalavano più facilmente
per le epidemie, a causa dell'alta densità della popolazione.
Prima dell'inizio della conquista, la popolazione era circa 15 milioni di persone; nel
1550 si ridusse a 4 milioni, e nel 1581 addirittura meno di 2 milioni. Fu così che per
avere abbastanza forza lavoro, gli spagnoli iniziarono ad importare schiavi neri, ed alla
fine molti di loro si mescolarono alla popolazione indigena.


2. Descrizione della regione abitata dagli aztechi
Gli aztechi, discendenti dei mexicas, gruppo di lingua nahuatl proveniente dalle regioni
aride degli altipiani, svilupparono la propria civiltà in America Centrale, nell' attuale
Messico, intorno al lago Texcoco.

Ultimi arrivati, gli aztechi occuparono la regione paludosa a ovest del lago e nel 1325
fondarono la città di Tenochtitlán, dove sorge l'attuale Città di Messico, che diventerà
una splendida città di 150.000 abitanti, paragonabile per la bellezza dei templi, delle
abitazione delle opere d'arte, alle più famose città europee.
Capaci di complesse opere idrauliche, gli aztechi bonificarono la regione, costruendo
isole artificiali collegate tra loro e alla terraferma da ponti e canali attraverso i quali
venivano trasportati i prodotti di fertilissimi orti (i chinampas), realizzati ammassando il
fango raccolto drenando la palude.

Gli aztechi dominarono la valle del Messico nel XIV secolo.

Dopo aver sottomesso le popolazioni della zona, nel 1434 diedero vita alla
Confederazione Azteca, voluta da Montezuma I. Rafforzati da queste alleanze, gli
aztechi cominciarono un grande movimento di espansione e dominazione. Fra il XV e il
XVI secolo divennero gli incontrastati padroni di tutto il Messico centrale.

Fu la dominazione tirannica dell'impero azteco con i suoi pesanti tributi a facilitare
lo scioglimento delle alleanze e a consentire agli spagnoli di Hernán Cortés di
conquistare
rapidamente tra il 1519 e il 1521 l'intero Messico.
3. Cucina e prodotti alimentari
Gli aztechi si cibavano di prodotti e animali non trattati; ad esempio le bacche molto
probabilmente non venivano cucinate, così come i piccoli animali che catturavano.Tra
i principali cibi aztechi c’erano mais e fagioli che venivano spesso accompagnati da
peperoncini e pomodori. Gli aztechi raccoglievano cambarellus montezumae, un tipo
di gambero piccolo e molto diffuso nel lagoTexcoco, così come l’alga spirulina (alga
azzurra che cresce nei laghi salati).
Nonostante la dieta azteca fosse prevalentemente vegetariana, gli aztechi
consumavano anche insetti, come grilli, formiche, larve...Gli insetti avevano un
contenuto proteico maggiore della carne.
Tra i cereali c’era il mais, che era il cibo principale per gli aztechi. Veniva consumato
ad ogni pasto da tutte le classi sociali. Gli aztechi descrissero ai primi europei il mais
come: “prezioso, nostra carne, nostre ossa”. Ne esistevano molte varietà e dimensioni,
forme e colori: gialllo, rossiccio, bianco, nero, con o senza macchie ed una variante
con la buccia blu, considerata molto preziosa.
Il mais veniva riverito tanto che le donne gli soffiavano sopra prima di metterlo in
padella, in modo da non fargli temere il fuoco, ed ogni chicco caduto per terra andava
raccolto, e non andava perso.




Molte erbe e spezie erano disponibili agli aztechi per il condimento dei cibi. Tra i
principali c’era il peperoncino. I peperoncini venivano spesso essicati e pestati per la
conservazione e l’uso in cucina. Il sapore dipendeva dalla specie, ce ne erano di molto
piccanti, affumicati o dolci.
Le speci di piante indigene usate nel condimento producevano sapori simili
alle spezie del vecchio mondo, spesso più semplici da recuperare dopo la conquista
spagnola.
Il cilantro forniva un sapore molto forte e le sue foglie erano più semplici da essicare .
Vi era anche la cannella,il suo gusto era il più delicato. Tra gli altri sapori si ricordano la
vaniglia, foglie di avocado e molte altre piante indigene.
xocoatl (acqua amara, da qui deriva la parola cioccolato) e rappresentava la bevanda
dei Il cacao aveva un grandissimo valore simbolico, si trattava di un lusso raro.
I chicchi di cacao venivano usati anche come forma di pagamento, nonostante
gli venisse riconosciuto un valore basso. Ottanta-cento chicchi permettevano di
acquistare solo un piccolo mantello. Il cacao veniva spesso bevuto sottoforma di
guerrieri e dei nobili.




(immagine: aztechi mentre preparano xocoatl)

La principale tecnica di cucina degli aztechi consisteva nel bollire o cuocere a vapore
cibo in pentole a due manici o in giare chiamate xoctli , in spagnolo olle. La olla veniva
riempita con il cibo e veniva scaldata sul fuoco.
In molte fonti degli storici spagnoli si fa riferimento alla frittura, ma l’unica spiegazione
dettagliata sembra parlare di qualche genere di sciroppo, non di cottura nel grasso.
Questa ipotesi è confermata dal fatto che non è stato ritrovato dagli archeologi
vasellame adatto alla frittura.
Tortillas, casseruole e varie salse accompagnavano e rappresentavano i piatti più
comuni.
Peperoncini e sale erano inseriti ovunque. E molti pasti erano composti solo da tortilla
intinte nella salsa di peperoncino, preparata pestandolo in un mortaio con poca acqua.
L’impasto di mais poteva venire usato per racchiudere la carne, prima di cucinarla.
In molte città azteche si trovavano commercianti che vendevano per strada cibo di ogni
genere, servendo ricchi e poveri.




Il significato principale del digiuno azteco era quello di astenersi all’uso del sale e del
peperoncino. Non esistevano eccezioni al digiuno, cosa che stupì i primi europei che
entrarono in contatto con loro.
Prima della cerimonia del Nuovo Fuoco, che accadeva ogni 52 anni, alcuni sacerdoti
digiunavano per un intero anno, altri per 80 giorni e i nobili per 8.
Anche dai re come Montezuma ci si aspettava un abbassamento dei lussi, ed essi lo
facevano con molta convinzione e sforzi.
Gli aztechi praticavano un cannibalismo rituale, Le vittime, spesso prigionieri di guerra,
venivano sacrificate spesso sopra templi o piramidi, estraendone per primo il cuore
ancora pulsante.
4. Arte: scultura, pittura, tessitura...
L’arte azteca è, come spesso accade, prevalentemente di carattere religioso.Questa
religiosità viene manifestata soprattutto nell’architettura e nella scultura. Le statue ,
rappresentanti dei terrificanti, venivano spesso ricoperte da mosaici costituiti da pezzi
di giada o turchese. Queste decorazioni erano costituite da elementi più o meno
realistici.
.




(maschera funeraria)
Ma la loro originalità arriva solo in un secondo momento grazie allo sviluppo della
popolazione in ambito numerico che si allontanava molto dall’idea della singola
persona delle popolazioni con cui erano venuti in contatto nei primi anni della loro
vita. Pochi sono gli esempi di statue giunti ad oggi; molti infatti sono stati distrutti
dagli europei durante la loro espansioni in questi territori inesplorati, ciò nonostante
sappiamo che oltre alla religione gli aztechi amavano i rettili; spesso rappresentati
poichè incarnavano i fenomeni atmosferici.




(statuetta di giada)
Tra gli altri attributi alla scultura vi sono una precisa attenzione per i dettagli e l’uso di
figure simboliche che descrivono fatti storici; tra questi ricordiamo: la pietra di Tizoc,
ossia un grande monolito( unico maestoso pezzo di pietra collocato a mo di obelisco)
posto davanti al tempio di Tenochtitlan ( messico ), e per la celebre Pietra Solare,
pietra simboleggiante figure dell’universo.




(pietra del sole)
Passando poi alla poesia e alla canzone sappiamo che era molto importanti per gli
aztechi,vi erano rappresentazioni teatrali e gare poetiche. Di quest’ultima attività di
un certo valore si occupavano i guerrieri in tempo di pace. Un buon numero di poesie
sono sopravvisute, essendo state raccolte durante l’epoca della conquista spagnola.
Pochissime poesie sono state attribuite a poeti. il più importante tra questi proemi
è il Romances de los senor de Nueva Espana, raccolto a Tezoco nel 1584. Erano i
sacerdoti che tracciavano mappe e testi su fogli fatti di fico selvatico.Ogni disegno
aveva un significato nascosto, e dato che, come gli egiziani, la loro scrittura era
geroglifica, ogni simbolo aveva il suo significato:




.

significato: movimento
significato: pietra preziosa verde




significato: giorno




significato :specchio
significato: venere


Tra le altre attività artistiche vi erano inoltre l’artigianato , atte alle produzioni di vasi di
ossidiana e di specchi frutto di accostamenti di frammenti di pirite in una tavoletta di
legno.




5. Conoscenze scientifiche
Gli aztechi non avevano grandi conoscenze scientifiche poichè erano un popolo
abbastanza primitivo, avevano cioè poche informazioni sul mondo.
Prima di esser conquistati, gli aztechi avevano un modo olistico di spiegare le
malattie (significa che guardavano tutto come un insieme e non in diverse parti). Essi
credevano che le malattie fossero provocate da cause soprannaturali o religiose, da
cause magiche o da cause naturali. Le malattie si pensava fossero inviate dalle divinità
per punire gli uomini per un offesa nei confronti di un determinato dio. Il malato doveva
consultare uno specialista che gli avrebbe indicato quale dio aveva offeso e quali rituali
doveva compiere per placare la sua ira. I rituali comprendevano offerte, espiazioni
e preghiere. Per conoscere il modo di calmare il dio offeso, lo specialista ricorreva
all’assunzione di allucinogeni.
C’erano malattie che si credevano provocate dalla magia di un mago in grado di
scagliare incantesimi e maledizioni. Per curare una simile malattia c’era bisogno delle
cure di un dottore (tlictil), che praticava rituali con la magia bianca ed era l’unico a
poter allontanare questa maledizione.
La magia nera è una credenza secondo la quale il mago nero che è in grado
di sottomettere le entità spirituali di carattere demoniaco al proprio volere, in
contrapposizione alla magia bianca la quale, sempre secondo una diffusa credenza,
opererebbe in armonia con gli spiriti del macrocosmo e del microcosmo.
Le cause naturali delle malattie erano invece le ferite di guerre,le cadute, il mal
di testa, la nausea e le infezioni. In questo caso, gli Aztechi ricorrevano alle loro
conoscenze erboristiche, utilizzavano più di 100 tipi differenti di erbe col potere
curative, spesso combinate tra di loro. Mancavano, in ogni caso, delle procedure
standard; infatti non c’erano metodi ritenuti migliori di altri.
 Anche le ferite erano curate; per esempio nel caso di un braccio con un osso rotto,
questo veniva immobilizzato.
Veniva anche      praticata   una rudimentale chirurgia in cui utilizzavano
strumenti di      ossidiana    (un  vetro   vulcanico  formato dal    rapido




raffreddamento       della       lava).




Queste sono alcune delle piante che venivano utilizzate per produrre un certo tipo di
medicinale che sembrava far star meglio le persone che lo assumevano, ma in realtà
era una specie di pianta allucinogena che aveva effetto solo i primi tre giorni; poi la
malattia ritornava. Questa pianta si chiama peyote.
Gli aztechi oltre a conoscere la medicina erano anche dei grandi astronomi; avevano
appreso questa nuova arte del leggere le stelle da i Maya.
I Maya erano una popolazione che si trovava nelle zone degli Aztechi e diffusero le
loro conoscenze in tutta quella zona.
Gli unici a conoscere l’astronomia erano i sacerdoti, capaci di leggere anche un
complicato calendario.
L’ astronomia azteca era un insieme di informazioni storiche ,religiose e
astronomiche.
Per la popolazione Azteca l’intermediario tra gli uomini e le stelle era il sole, in
quanto costituisce il centro del sistema planetario. Per questo fu collocato al
centro della famosa "Pietra del Sole", rappresentazione del Calendario Azteco.
La "Pietra del Sole", chiamata spesso "Calendario Azteco" ma il cui vero nome
è "Cuauhxicalli" che significa "nido d’aquila", è non solo un calendario ma
anche una pietra commemorativa di una data sacra.
Gli aztechi ponevano queste pietre nel Tempio Maggiore, il Tempio doppio e In
particolare su questa "Pietra del Sole" era incisa la data del 13 Acatl che segnò
la festa del Fuoco nuovo nell’anno 1479.




La Pietra è composta da 8 cerchi concentrici che formano delle corone circolari.
Nel cerchio esterno che circonda il tutto, due serpenti si congiungono, la testa
in basso, e rappresentano il giorno e la notte (Tonatiuh-Xiutecutli) ma sono
solamente due aspetti di una stessa cosa.
La distribuzione concentrica si adatta alla funzione dei pianeti. I due serpenti
sono divisi in 13 segmenti (13 cieli) che sono l’immagine dell’universo
contenente tutto. Sono lo yin e lo yang, il giorno e la notte che ci avvolgono.
Sono anche la Via lattea, la galassia che contiene il nostro sistema solare.
 Per gli Aztechi, la Via lattea rappresenta la più grande forza di espansione
rispetto all’uomo, prima di arrivare alla Totalità assoluta.
Ogni cerchio ha un suo significato:
1° Cerchio: il Cerchio Centrale, rappresentato dal viso del Sole Ollin Tonatiuh.
La sua lingua è realizzata da un coltello di ossidiana e simboleggia il sacrificio
di sé stesso, fonte di vitalità e di creazione.
2° Cerchio: le braccia della croce o quinconce .
3° Cerchio: è composto dai 20 giorni del mese. L’anno civile era composto da
18 mesi di 20 giorni che si collegavano ai 13 mesi del calendario magico. La
perfetta corrispondenza tra i due calendari si stabiliva ogni 52 anni, quando
le due ruote del calendario si ritrovavano al loro punto iniziale. I 20 giorni del
mese erano collegati anche al Corpo umano.
4° Cerchio: è formato dagli 8 reparti del Sole ed esprimeva il rapporto tra Sole e
Venere.
5° Cerchio: è legato al pianeta Marte
6° Cerchio: corrisponde al pianeta Giove, il gioiello del cielo Tezcatlipoca in
quanto è il cielo stellato e la notte.
7° Cerchio: il Cerchio di Saturno. Questa sezione è composta da 28 piccoli
archi (che ricordano le vertebre del serpente)
8° Cerchio: è il cerchio della Via lattea. I due serpenti nascono dal geroglifico
dei 13 Acatl che indica la data della celebrazione del Fuoco nuovo. Le code
dei due serpenti hanno 12 squame da ogni lato e le loro teste rappresentano i
diversi cieli.




6. Usi e costumi: giochi, tradizioni familiari...
Il gioco della palla centroamericana era uno sport con forti connotati rituali praticato
per oltre 3.000 anni dai popoli della mesoamerica precolombiana. Nel corso dei secoli
sono esistiti molte varianti di questo sport nei diversi luoghi in cui è stato praticato e
sue versioni moderne,il tlachit e l’ulama,continuava ad essere giocate dagli indigeni del
centroamerica.Sono stati ritorvati campi da gioco in tutta l America centrale,a partire
dal Nicaragua a sud fino ad arrivare ,anche se in questo caso l’associazione con il
gioco mesoamericano è discussa ,nell’Arizona.
Le regole del gioco non sono conosciute dagli studiosi .In basa alle caratteristiche del
suo tardo discendente ulama si impotizza che fosse simile a sport come la pallavolo
o il racqueetball,in cui lo scopo è tenere la palla da gioco in campo. La palla doveva
essere fatta passare in dei cerchi posiziona sui lati dei muri e li dovevi buttare la
palla.La nuova versione fu creata nell’epoca successiva,bisognava colpire la palla con
le anche,oppure delle varianti permettevano l’utilizzo degli avambracci o addirittura
l’uso di bastoni o racchette.




campo da gioco                                 cerchio a lato del campo

abbigliamento e equipaggiamento da gioco
Dipinti, disegni, bassorilievi e statuette sono le fonti primarie per la nostra conoscenza
dell'abbigliamento dei giocatori precolombiani. Queste fonti mostrano un'immensa
varietà, quasi ogni capo di vestiario può essere ritrovato nelle raffigurazioni dei
giocatori, inclusi mantelli (trovati su diverse incisioni a Dainzun nella valle di Oaxca),
e maschere (come nel caso di Yax PacPac da Copansottolineando la funzione rituale
del gioco).
L' abbigliamento di base consisteva in un perizoma a volte rinforzato con protezioni
per le anche in pelle. Perizomi si riscontrano nelle prime statuette raffiguranti i giocatori
trovate aTlatilco, Ttlapayocae nella cultura olmacasi vedono nei disegni di Weiditz del
1528, e, con rinforzi sulle anche, sono tuttora l'abbigliamento dei moderni giocatori di
ulama a distanza di 3000 anni.

La palla da gioco:
Non sono noti con certezza le dimensioni e il peso delle palle effettivamente usate
nel gioco. Le dozzine di sfere che sono state ritrovate provengono da offerte
votive(religiose) depositate in una palude o una sorgente sacra, e non abbiamo
prove che siano quelle realmente utilizzate. Molte di queste sono anzi state realizzate
specificatamente come oggetti religiosi.Tuttavia, basandosi sulle rappresentazioni
dell'epoca e sui vari reperti archeologici, nonché sulle palle utilizzate nelle versioni
moderne, gli studiosi ritengono che la palla usata nel gioco in cui veniva colpita con
le anche avesse un diametro di circa 20 centimetri (all'incirca la dimensione di una
pallone da pallavolo,e un peso circa tra i 3 e i 4 chilogrammi;15 volte il peso di un
pallone da pallavolo). Le palle usate nelle varianti in cui si colpiva con il braccio o
con il bastone erano probabilmente solo leggermente più grandi e più pesanti di una
moderna palla da baseball.




Il campo da gioco: Sezioni di alcuni tipici campi da gioco.
Il gioco della palla veniva praticato in un'ampia struttura in muratura. Sono stati
identificati oltre 1300 campi da gioco, il 60% dei quali solamente negli ultimi 20 anni,
costruiti in forme che cambiarono ungo un periodo di 2700 anni. Nonostante ci sia
una grande diversità quanto a dimensioni, in generale i campi da gioco hanno una
forma simile: un lungo e stretto corridoio centrale, nel quale si svolgeva il gioco,
affiancato da muri con superfici inclinate o orizzontali (più raramente verticali). I muri
erano spesso coperti di stucco e dipinti vivaci. Mentre i campi più antichi erano aperti
alle estremità, in tempi più recenti vennero realizzati con zone terminali ai due capi
che danno una forma a I nella vista dall'alto.Si stima che le dimensioni medie di un
campo da gioco siano state di 36 metri e mezzo in lunghezza e 9 metri in larghezza,
anche qui con variazioni rilevanti nei vari luoghi ed epoche. I campi da gioco furono
costruiti e usati in tutto il centroamerica per molte generazioni. Essi sono stati trovati
in quasi tutti i principali siti archeologici, tuttavia non risultano equamente distribuiti
nelle varie epoche e zone geografiche. Ad esempio il sito tardo classico di El tajm (la
città più importante della cultura classica di Vercruz, osessionata dal gioco della palla)
possiede almeno 18 campi, mentre la sua vicina e contemporanea Cantonastabilisce il
record con 24.
7.Città e Architettura
LE CITTA’:
La pianta delle città era in genere rettangolare e costituita da calpulli ( gruppi di
famiglie o quartieri ), ognuno dei quali possedeva del una parte di terreno, una
certa autonomia amministrativa, un capo ( il calpulloc), un consiglio di anziani,
una scuola, una piazza dove si teneva il mercato, dove c' era in particolare un
tempio che era il centro religioso e degli affari.
ARCHITETTURA:
Uno degli aspetti più interessanti della civiltà azteca era la loro bravura nell'
architettura. Le città erano ricche di templi e palazzi - nella capitale Tenochtitlan
c' erano fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con un diverso scopo. I
templi erano costruiti ognuno per un diverso dio, per i riti religiosi, come quelli
di purificazione, talvolta si potevano giustiziare i prigionieri e si compivano sia
sacrifici di massa, sia per un numero ridotto di vittime.
Itempli aztechi avevano alcune caratteristiche in comune con le piramidi egizie,
ma erano uguali soltanto in apparenza:
* erano orientati lungo un asse differente, le piramidi egizie lungo un asse
nord-sud, i templi aztechi allineati in base ai Solstizi e agli Equnozi.
* le piramidi furono costruite vari millenni prima della nascita di Gesù Cristo, i
templi aztechi fino a 300-400 anni fa.
* le piramidi erano tombe per i faraoni, considerati degli dei in terra e
terminavano con una sottile punta, con la caratteristica forma, appunto, a
piramide. I templi aztechi invece erano costruiti per essere risaliti: avevano
larghe scale ( infatti erano costruzioni a gradoni ) e una sommità piatta dove si
tenevano i sacrifici e altri riti.
Gli edifici aztechi erano inusualmente simmetrici e utilizzavano tutte le risorse
naturali circostanti e venivano costruiti su diversi terreni ( alcuni furono edificati
sulla roccia o sui fiumi ). Inoltre gli aztechi usavano costruire anche su edifici
precedentemente crollati - ad esempio un templio nuovo al di sopra di uno
più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello dell'
imperatore, non solo per le dimensioni enormi, ma anche per complessità
strutturale ( con numerose stanze ), una notevole ricchezza estetica ( con
dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo ).

Le abitazioni azteche erano posizionate in diverse zone della città, infatti le
case contadine erano al confine con la campagna, quelle degli artigiani più
vicine al centro e i palazzi dei nobili intorno alla piazza principale.

LE CASE AZTECHE:
Anche le case dei popolani avevano una struttura abbastanza avanzata dal
punto di vista architettonico. Tutti, sia i nobili sia la gente comune , avevano un'
abitazione divisa in due edifici.
Il primo era semplice, aveva forma rettangolare ed era costruito in mattoni
seccati al sole. Era alto un solo piano, presentava verso la strada o verso il
canale una facciata senza finestre e al suo interno la famiglia dormiva, cicinava,
mangiava, pregava ad un altare e discuteva.
Le più umili, cioè quelle delle persone più povere, erano costituite da un solo
ambiente; quelle di tipo medio, cioè quelle delle persone un po' più ricche,
presentavano anche la cucina e una o più stanze per dormire. Le case degli
artigiani e dei negozianti avevano anche laboratori o locali destinati al deposito
merci, spesso cortili su cui si affacciavano anche le stanze della casa.

Il secondo era nel cortile e veniva chiamato " temazcalli"; consisteva in un
locale destinato ai bagni di vapore ( cioè una specie di sauna ), usato anche
per curare le malattie.
Nelle case non c' erano porte in legno e l' ingresso era protetto da delle coperte
posizionate a mo' di tenda, il tetto era piatto e sostenuto da travi.

I PALAZZI:
La pianta dell' edificio era, come spesso accadeva, di forma rettangolare.
Esso era costruito in pietra o in mattoni laasciati seccare al sole, con la faccia
ricoperta di calce bianca. Gli edifici erano normalmente alti uno o due piani,
con stanze che si aprivano intorno a un cortile dal quale prendevano la luce
necessaria ad illuminarle essendo prive di fiunestre, il tetto era a terrazza e le
stanze riccamentedecorate decorate, ma gli arredi semplici perchè tutti, sia il
re, sia i nobili, sia la gente comune, dormivano su delle stuoie che ricoprivano il
pavimento.
Le abitazioni delle persone più importanti, cioè coloro già citati in precedenza,
erano disposte intorno alle piazze più belle della città, alle spalle dei grandi
templi, poi venivano le case dei ricchi e infine, verso la periferia della città,
quelle delle persone meno popvere di minore importanza.

  Al giorno d' oggi è rimasto molto poco dell' architettura azteca, tuttavia le
restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze in campo architettonico di
questo popolo.
Le città azteche sono molto semplici, ma presentano già una divisione in
quartieri. pianta delle città è di forma rettangolare ed era divisa in calpulli (
gruppi di famiglie o quartieri ), ognuno dei quali aveva: la propietà collettiva del
suolo assegnatogli, una certa autonomia amministrativa, un capo ( il calpulloc),
un consiglio di anziani, una scuola, una piazza dove si teneva il mercato, dove
c' era in particolare un tempio che costituiva il centro del quartiere ed era il
centro religioso e degli affari




.
ARCHITETTURA:
Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle
loro conquiste in campo architettonico. Le città. Le città eran ricche di templi
e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino ad 80 edifici di grandi dimensioni,
ognuno con un diverso scopo. I templi erano consacrati a specifici dei e usati
per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni dei prigionieri. Molti
templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri
per sacrifici di massa.

I TEMPLI:
Itempli aztechi assomigliavano alle piramidi egizie splo in apparenza:
* erano orientati lungo un asse differente, le piramidi egizie lungo un asse
nord-sud, i templi aztechi allineati in base ai Solstizi e agli Equnozi.
* le piramidi furono costruite vari millenni prima di Cristo, i templi aztechi fino a
300-400 anni fa.
* le piramidi erano tombe per i faraoni e si assottigliavano verso la cima, con la
caratteristica forma appuntita, i templi templi aztechi invece erano costruiti per
essere risaliti: avevano larghe scale e una sommità piatta dove avevano luogo i
sacrifici e altri riti.
Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte
le risorse naturali circostanti, adattandosi ai diversi terreni- alcuni furono
edificati sulla roccia o sui fiumi. Inoltre gli aztechi costruivano su edifici
precedenti- ad esempio un templio nuovo al di sopra di uno più antico. Il
palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per
le dimensioni, ma anche per complessità strutturale- con grande numero di
stanze- e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale
di marmo.
 Le città azteche vedevano distribuite le abitazioni in zone diverse, infatti le
case contadine erano al confine con la campagna, quelle degli artigiani più
vicine al centro e i palazzi dei nobili intorno alla piazza principale.

LE CASE AZTECHE:
Anche le case della gente comune erano abbastanza avanzate dal punto
di vista architettonico. Tutti, sia nobili sia membri del popolo, avevano un'
abitazione costituita da due edifici.
Il primo era semplice, aveva forma rettangolare ed era costruito in mattoni
seccati al sole. Era ad un solo piano, presentava verso la strada o verso il
canale una facciata senza finestre e al suo interno la famiglia dormiva, cicinava,
mangiava, pregava ad un altare e discuteva.
Le più umili erano costituite da un solo ambiente; quelle di tipo medio avevano
la cucina e una o più stanze per dormire. Le case degli artigiani e dei negozianti
avevano anche laboratori o locali destinati al deposito merci, spesso cortili su
cui si affacciavano anche le stanze della casa.

Il secondo era nel cortile e veniva chiamato " temazcalli"; consisteva in un
locale destinato ai bagni di vapore, usato anche per curare le malattie.
Nelle case non c' erano porte e l' ingresso era protetto da delle coperte che
faceva da tenda, il tetto era piatto e sostenuto da travi




.

I PALAZZI:
La pianta dell' edificio era normalmente rettangolare. Esso era costruito in
pietra o in mattoni, con la faccia ricoperta di calce bianca. Gli edifici erano
a uno o due piani, con stanze che si aprivano intorno a un cortile dal quale
prendevano la luce necessaria non essendoci finestre, il tetto era a terrazza e
le stanze decorate, ma gli arredi semplici perchè tutti, anche il re, dormivano sulle
semplici stuoie che in genere riciprivano il pavimento.
Le abitazioni del re, dei nobili e dei sacerdoti erano disposte intorno alle piazze più
belle della città, alle spalle dei grandi templi, poi venivano le case dei ricchi e infine,
verso la periferia della città, quelle delle persone meno importanti.
   Al giorno d' oggi è rimasto molto poco dell' architettura azteca, tuttavia le restanti
rovine testimoniano le notevoli conoscenze architettonico di questo popolo.
8.Profilo del loro Conquistatore

PROFILO DI HERMAN CORTES
  Hernán Cortés Monroy Pizarro Altamirano, il conquistatore del Messico, nacque
nel 1485 a Medellin, nell'Estremadura, figlio di piccoli nobili. Da giovane frequentò
l'università di Salamanca; ma abbandonò i corsi di diritto e lasciò la Spagna per
cercare fortuna nel nuovo continente appena scoperto.
Fu un ottimo capitano, buon soldato, uomo dal carattere rude e battagliero, crudele e
coraggioso e rappresenta la figura di un vero "conquistador".

Abbatté l'impero azteco e lo sottomise al Regno di Spagna.

Cortés partì da Cuba verso il Messico il 18 febbraio 1519, con 11 navi, 100 marinai e
508 soldati. Inizio’ la sua spedizione come ribelle perché’ il governatore di Cuba, Diego
Velázquez, gli tolse l’incarico di suo segretario e quindi Cortés partì con i suoi uomini
verso il centro America. Appena sbarcato, Cortés fece bruciare le navi in modo da
assicurarsi che i soldati lo seguissero senza dubbi.

Le popolazioni azteche accettarono subito gli spagnoli perché’ non praticavano il
cannibalismo.

Appena sbarcati sulla costa messicana, gli spagnoli furono accolti favorevolmente
dall'imperatore azteco Montezuma II perche’ egli si rese conto che il suo esercito
sarebbe stato travolto se tutti i popoli sottomessi si fossero ribellati contro di lui ed
inoltre perche’, secondo un’antica legenda, aveva scambiato Cortes per Quetzalcoatl,
una delle principali divinità azteche. Proprio nel 1519, infatti, secondo le credenze
azteche, era predestinato il ritorno del Dio Quetzalcoatl atteso ogni 52 anni, il famoso
Serpente Piumato, che, dal caos primitivo aveva creato gli uomini e la Terra e poi si
era consumato tra le fiamme, ma era destinato a tornare per redimere gli uomini sotto
forma di "nuvola bianca".

Aztechi e Spagnoli comunicavano in modo diverso. Gli Aztechi comunicavano con
il mondo attraverso l'interpretazione dei presagi, la consultazione degli oracoli e i
sacrifici. Gli spagnoli, invece, che erano fortemente religiosi, parlavano agli uomini
senza intermediari.

La prima mossa di Cortés, giunto in Messico, fu quella di procurarsi degli interpreti:
Gerónimo de Aguilar e La Malinche.

In questo modo Cortés poté’ capire quanto i popoli sottomessi agli Aztechi erano
stanchi di subire continuamente razzie per procurarsi vittime da sacrificare agli dei e
li affliggevano con pesanti tributi, quindi essi non attendevano altro che l'occasione di
ribellarsi; a costoro Cortés dopo la conquista promise ampli poteri e privilegi.

Gli aztechi seguivano un rituale tradizionale in guerra (gli abiti che indossavano per
l'occasione, il luogo della battaglia, l'urlo prima di attaccare), facilitando con tale
prevedibilità il lavoro dei conquistadores. In realtà gli aztechi cercavano di catturare
vivi gli spagnoli al fine di sacrificarli agli dei attraverso il rito dell'apertura del torace e
lo strappo del cuore ancora pulsante. Per questo motivo essi attaccavano gli spagnoli
uno per volta in quanto per un azteco prendere un prigioniero vivo al fine di sacrificarlo
era un grande onore. Gli spagnoli invece combattevano provocando moltissimi morti.
Così, quando Cortés entrò a Tenochtitlan accolto con tutti gli onori da Montezuma,
aveva già con sé un esercito di circa 3000 indigeni. In breve gli spagnoli presero il
controllo della città, arrestando Montezuma, il quale per impedire la sollevazione
popolare, entrò in amicizia con Cortez, gli obbediva docilmente e accettò di far cessare
i sacrifici umani e persino di farsi battezzare.

L'aspetto che più colpisce della conquista dell'impero azteco è proprio la rapidità e
facilità con cui fu effettuata perche’ gli atzechi non conoscevano le armi da fuoco e
restarono impauriti e disorientati.

Cortés radunò i suoi alleati e marciò sulla capitale azteca con un grande esercito.
Il 13 agosto 1521, dopo due mesi e mezzo di assedio, Tenochtitlan fu espugnata
nuovamente, e nel giro di un anno gli spagnoli presero il controllo dell'intero paese.
Tenochtitlàn venne ricostruita e ribattezzata Città del Messico, capitale della colonia
spagnola della Nuova Spagna.
 Considerando i pochi uomini con cui Cortes aveva
iniziato la spedizione, la sua conquista di un Impero che contava cinque milioni di
abitanti fu un'impresa straordinaria. L'unico esempio simile è quello di Francisco
Pizarro, che in Perù sconfisse gli Inca.
Il Messico divenne così una colonia spagnola dal nome "Nuova Spagna"; l'imperatore
Carlo V nominò Cortés suo governatore.

Il conquistatore non rispetto’ quanto aveva promesso alle popolazioni azteche ed
inizio’ lo sfruttamento delle colonie. Dopo aver depredato gli Aztechi delle proprie
ricchezze, inviò spedizioni nel cratere del Popocatepetl alla ricerca di zolfo con cui
fabbricare polvere da sparo. Favorì l'estrazione di rame e di stagno e cominciò ad
impiantare rudimentali fonderie per la fabbricazione di cannoni di bronzo, utilizzando
manodopera locale, mantenuta in una condizione di schiavitu’.

Nel 1528 Cortés, ormai ricco, ma poco stimato per il suo carattere indisciplinato
fu richiamato in Spagna, dove il Re lo mando’ a combattere in Algeria, dove pero’
l'esercito spagnolo fu sconfitto nel 1541. Cortés decise, allora, di ritirarsi a vita privata
nella sua proprietà a Castileja di Cuesta, dove morì nel 1547. La sua salma, come egli
stesso aveva chiesto prima di morire, fu inviata a Città del Messico e fu seppellito nella
chiesa di Gesù Nazareno nel 1629.
9. La religione azteca
Molti dei aztechi possono essere raggruppati in insiemi relativi a differenti temi. Gli
Aztechi erano soliti adottare le divinità degli altri popoli, permettendone il culto quale
parte del loro pantheon. La dea della fertilità, Xipe Totec, ad esempio, era in origine
una dea degli Yopi ma entrò a far parte del culto azteco; a volte gli dei stranieri
venivano riconosciuti con un dio preesistente. Altre divinità, tra cui Tezcatlipoca e
Quetzalcoatl, avevano radici in civiltà precedenti della Mesoamerica,
Centzon Huitznahua significa dei delle stelle
Ehecatl è il Vento, spesso fuso con Quetzalcoatl prende il nome
di "QuetzalcoatlEhecatl"




                                                    erano venerate da molte culture
con nomi diversi. Alcuni dei si impersonificanavano in aspetti della natura. Molti di loro
erano legati al pulque, all'ebbrezza, all'eccesso , al divertimento ed ai giochi. Altri
rappresentavano i commerci. Molti dei avevano nomi differenti, in cui ogni nome
evidenziava una funzione predefinita..
 Nicholson nato nel 1971 classificò gli dei in tre gruppi a seconda del significato
nella religione mesoamericana. Il primo gruppo si chiamava "Creatività celeste e
conteneva dei come le coppie di creatori.Il secondo gruppo era quello legato a
Pioggia Vapore,Agricoltura e Fertilità. Il terzo gruppo, Guerra,Sacrificio,Numtrimento
eSanguinario. v




Dei culturali

Quetzalcoatl significa "Serpente Piumato", dio della vita, il vento e la stella del mattino
Tlaloc era il dio della pioggia, tempesta, acqua, tuono e terra
Tlaxcalteca,era il dio della guerra, del sacrificio e della caccia
Huitzilopochtli significa "Colibrì Mancino", dio tribale dei Mexica di Tenochtitlan, dio
della guerra e del sacrificio

Dei della natura
Tonatiuh era Il Sole
Metztli era La Luna
Tlaltecuhtli significa "Signore della Terra", dea della Terra o madre terra.
Xipe Totec "Signore con la Nostra Pelle" indossa una pelle umana,che raffigurava il
Codice Borgia

Dei della creazione

ometecutli era il dio della creazione
Huehueteotl/Xiuhtecutli significa "Vecchio Dio" e "Signore Turchese", dio dell'origine,
del tempo, del fuoco e dell'antichità
Coatlicue dea progenitrice
Dei di mais e fertilità
Xipe Totec significa "Signore con la Nostra Pelle", dio della fertilità associato alla
primavera, protettore degli orafi
Cinteotl era il dio del mais
Xochipilli che significa "Principe dei Fiori", dio della felicità, fiori, piacere, e fertilità
Dei della morte e dell'oltretomba
Mictlantecutli era il Signore dell' inferno
Mictlancihuatl era la Regina dell' inferno
Xolotl era Guardiano dell'oltretomba

Religione e società
La religione era parte della società azteca. A livello statale veniva controllata dal
Tlatoani e dagli alti sacerdoti che governavano i templi principali della zona religiosa
di Tenochtitlán. In questo livello rientravano le grandi feste mensili e numerosi i rituali
accentrati sulla dinastia regnante, nel tentativo di stabilizzare i sistemi cosmico e si
trattava di quei riti che prevedevano i sacrifici umani. Ad esempio la festa di Huey
Tozoztli, in cui l'imperatore saliva sul monte Tlaloc sacrificandosi allo scopo di chiedere
la pioggia. In tutta la società, ogni livello sociale aveva i propri rituali e divinità,
svolgendo il loro compito nei grandi rituali. Ad esempio la classe dei mercanti era
coinvolta nella festa Tlaxochimaco, in cui venivano festeggiate le divinità dei mercanti,
e gli schiavi comprati venivano sacrificati agli dei. Durante la festa di Ochpaniztli
tutti i cittadini aiutavano a pulire le strade, facendo anche dei bagni rituali. Il rito
più importante era la cerimonia del Fuoco Nuovo, che veniva svolta ogni 52 anni
e comprendeva ogni cittadino del regno azteco. Durante questa festa le persone
rompevano gli utensili da casa, spegnevano tutti i fuochi ricevendo quello nuovo dal
falò presente sulla cima del monte Huixachtlan, appiccato sul petto di una persona
sacrificata dagli alti sacerdoti.
Rappresentazione della cosmologia azteca con Xiuhtecuhtli, dio del fuoco e del
calendario, al centro, e con gli altri importanti dei che lo circondano di fronte ad un
albero sacro.
racconta come Quetzalcoatl rubò nel mondo sotterraneo le ossa della precedente
generazione, e di come in seguito gli dei crearono quattro ulteriori mondi o "soli" in cui
far vivere gli uomini, tutti distrutti. A questo punto, grazie alsacrificio di uno degli dei,
Nanahuatzin, "il foruncoloso", si creò un quinto e definitivponsabili della continuazione
di questo rituale. Il sacrificio umano tra gli Azteo sole ed i primi uomini, nati dal
mais, grazie a questo sacrificio poterono vivere, diventando reschi, ed in generale in
Mesoamerica, deve essere visto in questo contesto; sacrificio e morte sono necessari
per la continuazione dell'esistenza del mondo. Ogni vita aveva associati uno o più
dei che andavano pagati allo scopo di ottenere successi. Gli dei erano ringraziati con
offerte sacrificali: spesso si trattava di cibo, fiori ed animali (soprattutto quaglie). Ma più
importante era la richiesta fatta al dio, e maggiore doveva essere il sacrificio, il che per
molti riti significava offrire il proprio sangue. Questo tipo di offerta poteva venire fatta
tagliandosi orecchie, braccia, lingua, cosce, torace o genitali.
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Aztechi

  • 1. 1- La storia del popolo I Mexica (chiamati Aztechi nella storiografia occidentale) erano un popolo guerriero che giunse nella valle del Messico durante il XIII secolo. La civiltà azteca è stata l’ultima delle grandi culture dell’America Centrale: sviluppatasi tra il XIV e il XV secolo, riuscì in un breve lasso di tempo a imporre la sua egemonia su tutto il vasto territorio del Messico. La tribù seminomade dei Mexica, arrivò nella valle del Messico nel XIII secolo. Attorno al 1248 fondarono il loro primo insediamento su una collina sulla costa occidentale del lago Texoco. Da qui furono però cacciati e nel 1299 colonizzarono l'arida zona di Tizaapan. Nel 1323 chiesero al nuovo re di Culhuacan, la figlia per sacrificarla agli dei. Ma questo piano fallì e gli abitanti di Culhuacan , terrorizzati da questa cosa, esiliarono i Mexica. Nel 1325 giunsero su una piccola isola del lato occidentale del lago Texcoco, dove iniziarono a costruire la propria città, Tenochtitlan, allargando il terreno fino a renderlo un'ampia isola artificiale. La leggenda narra che fosse stato lo stesso dio azteco Huitzlipochtli
  • 2. ad ordinare agli Aztechi di fondare la città nel punto in cui avrebbero visto un'aquila, su un cactus, con un serpente tra le zampe. Gli Aztechi videro la scena sulla piccola isola dove poi venne costruita la città di Tenochtitlan. Lo stemma del Messico rappresenta ancora oggi questa visione. All'inizio i Mexica si offrivano come mercenari nelle guerre tra le varie città; tra il 1376 ed il 1427 i Mexica erano vassalli di Azcapotzalco e i re aztechi erano assoggettati al re di Azcapotzalco e, dopo la sua morte, al figlio Maxtla. Poco dopo Maxtla assassinò uno dei re aztechi. I re Aztechi ed il re esiliato di Texcoco si unirono allora in una coalizione chiamata Triplice alleanza azteca. Il risultato fu l’assediamento della città di Azcapotzalco, la cattura ed il sacrificio di Maxtla. La Triplice alleanza di Tenochtitlan, Texcoco e Tlacopan avrebbe, nei successivi cento anni, dominato la Valle del Messico. Tenochtitlan era la città incaricata del servizio militare e delle conquiste, mentre le altre due avevano altre responsabilità. Due dei primi architetti dell'impero azteco furono i fratellastri Tlacaelel e Motecuhzoma I (Montezuma) che divenne il sesto re nel 1449. Tlacaelel fu in realtà colui che reggeva il regno, e riformò sia lo stato azteco che la sua religione, mentre
  • 3. Motecuhzoma I fu un valoroso guerriero che consolidò le conquiste fatte dai predecessori e colonizzò nuovi territori. Nel 1519, proprio mentre l'impero azteco raggiungeva la sua massima estensione arrivarono gli spagnoli. Gli Aztechi furono conquistati dalla Spagna nel 1521, dopo un lungo assedio portato alla capitale, dove buona parte della popolazione morì a causa della fame e del vaiolo. Il condottiero spagnolo Hernan Cortés, alla guida di 500 spagnoli trovò quasi 200.000 alleati provenienti da vari vassalli degli Aztechi che furono disposti ad aiutare gli spagnoli in quanto generalmente odiavano gli Aztechi. L’ultimo re Azteco Cuauhtémoc, si arrese a Cortés il 13 agosto 1521. Inizialmente il dominio spagnolo non danneggiò gli Aztechi al punto che i ceti nobili impararono lo spagnolo. Inoltre i primi missionari si sforzarono di imparare la lingua nahuatl, cercando di conoscere il più possibile della loro cultura. Ma ben presto fu vietato agli indigeni di trasmettersi la loro cultura, di scrivere e leggere lo spagnolo e, per legge, furono considerati allo stato di minorenni. Dopo l’epidemia di vaiolo del 1520-1521, scoppiarono altre due epidemie, di vaiolo (1545-1548) e tifo (1576-1581), che uccisero il 75% della popolazione mesoamericana.
  • 4. Scomparvero intere città e gli spagnoli, nel tentativo di aumentare la popolazione, mescolarono i sopravvissuti delle piccole città con la popolazio ne di quelle più grandi. Questo fece si che gli indigeni raccolti nelle grandi città si ammalavano più facilmente per le epidemie, a causa dell'alta densità della popolazione. Prima dell'inizio della conquista, la popolazione era circa 15 milioni di persone; nel 1550 si ridusse a 4 milioni, e nel 1581 addirittura meno di 2 milioni. Fu così che per avere abbastanza forza lavoro, gli spagnoli iniziarono ad importare schiavi neri, ed alla fine molti di loro si mescolarono alla popolazione indigena. 2. Descrizione della regione abitata dagli aztechi Gli aztechi, discendenti dei mexicas, gruppo di lingua nahuatl proveniente dalle regioni aride degli altipiani, svilupparono la propria civiltà in America Centrale, nell' attuale Messico, intorno al lago Texcoco. Ultimi arrivati, gli aztechi occuparono la regione paludosa a ovest del lago e nel 1325 fondarono la città di Tenochtitlán, dove sorge l'attuale Città di Messico, che diventerà una splendida città di 150.000 abitanti, paragonabile per la bellezza dei templi, delle abitazione delle opere d'arte, alle più famose città europee.
  • 5. Capaci di complesse opere idrauliche, gli aztechi bonificarono la regione, costruendo isole artificiali collegate tra loro e alla terraferma da ponti e canali attraverso i quali venivano trasportati i prodotti di fertilissimi orti (i chinampas), realizzati ammassando il fango raccolto drenando la palude. Gli aztechi dominarono la valle del Messico nel XIV secolo. Dopo aver sottomesso le popolazioni della zona, nel 1434 diedero vita alla Confederazione Azteca, voluta da Montezuma I. Rafforzati da queste alleanze, gli aztechi cominciarono un grande movimento di espansione e dominazione. Fra il XV e il XVI secolo divennero gli incontrastati padroni di tutto il Messico centrale. Fu la dominazione tirannica dell'impero azteco con i suoi pesanti tributi a facilitare lo scioglimento delle alleanze e a consentire agli spagnoli di Hernán Cortés di conquistare rapidamente tra il 1519 e il 1521 l'intero Messico.
  • 6. 3. Cucina e prodotti alimentari Gli aztechi si cibavano di prodotti e animali non trattati; ad esempio le bacche molto probabilmente non venivano cucinate, così come i piccoli animali che catturavano.Tra i principali cibi aztechi c’erano mais e fagioli che venivano spesso accompagnati da peperoncini e pomodori. Gli aztechi raccoglievano cambarellus montezumae, un tipo di gambero piccolo e molto diffuso nel lagoTexcoco, così come l’alga spirulina (alga azzurra che cresce nei laghi salati). Nonostante la dieta azteca fosse prevalentemente vegetariana, gli aztechi consumavano anche insetti, come grilli, formiche, larve...Gli insetti avevano un contenuto proteico maggiore della carne. Tra i cereali c’era il mais, che era il cibo principale per gli aztechi. Veniva consumato ad ogni pasto da tutte le classi sociali. Gli aztechi descrissero ai primi europei il mais come: “prezioso, nostra carne, nostre ossa”. Ne esistevano molte varietà e dimensioni, forme e colori: gialllo, rossiccio, bianco, nero, con o senza macchie ed una variante con la buccia blu, considerata molto preziosa. Il mais veniva riverito tanto che le donne gli soffiavano sopra prima di metterlo in padella, in modo da non fargli temere il fuoco, ed ogni chicco caduto per terra andava raccolto, e non andava perso. Molte erbe e spezie erano disponibili agli aztechi per il condimento dei cibi. Tra i principali c’era il peperoncino. I peperoncini venivano spesso essicati e pestati per la conservazione e l’uso in cucina. Il sapore dipendeva dalla specie, ce ne erano di molto piccanti, affumicati o dolci. Le speci di piante indigene usate nel condimento producevano sapori simili alle spezie del vecchio mondo, spesso più semplici da recuperare dopo la conquista spagnola. Il cilantro forniva un sapore molto forte e le sue foglie erano più semplici da essicare . Vi era anche la cannella,il suo gusto era il più delicato. Tra gli altri sapori si ricordano la vaniglia, foglie di avocado e molte altre piante indigene.
  • 7. xocoatl (acqua amara, da qui deriva la parola cioccolato) e rappresentava la bevanda dei Il cacao aveva un grandissimo valore simbolico, si trattava di un lusso raro. I chicchi di cacao venivano usati anche come forma di pagamento, nonostante gli venisse riconosciuto un valore basso. Ottanta-cento chicchi permettevano di acquistare solo un piccolo mantello. Il cacao veniva spesso bevuto sottoforma di guerrieri e dei nobili. (immagine: aztechi mentre preparano xocoatl) La principale tecnica di cucina degli aztechi consisteva nel bollire o cuocere a vapore cibo in pentole a due manici o in giare chiamate xoctli , in spagnolo olle. La olla veniva riempita con il cibo e veniva scaldata sul fuoco. In molte fonti degli storici spagnoli si fa riferimento alla frittura, ma l’unica spiegazione dettagliata sembra parlare di qualche genere di sciroppo, non di cottura nel grasso. Questa ipotesi è confermata dal fatto che non è stato ritrovato dagli archeologi vasellame adatto alla frittura. Tortillas, casseruole e varie salse accompagnavano e rappresentavano i piatti più comuni. Peperoncini e sale erano inseriti ovunque. E molti pasti erano composti solo da tortilla intinte nella salsa di peperoncino, preparata pestandolo in un mortaio con poca acqua. L’impasto di mais poteva venire usato per racchiudere la carne, prima di cucinarla.
  • 8. In molte città azteche si trovavano commercianti che vendevano per strada cibo di ogni genere, servendo ricchi e poveri. Il significato principale del digiuno azteco era quello di astenersi all’uso del sale e del peperoncino. Non esistevano eccezioni al digiuno, cosa che stupì i primi europei che entrarono in contatto con loro. Prima della cerimonia del Nuovo Fuoco, che accadeva ogni 52 anni, alcuni sacerdoti digiunavano per un intero anno, altri per 80 giorni e i nobili per 8. Anche dai re come Montezuma ci si aspettava un abbassamento dei lussi, ed essi lo facevano con molta convinzione e sforzi. Gli aztechi praticavano un cannibalismo rituale, Le vittime, spesso prigionieri di guerra, venivano sacrificate spesso sopra templi o piramidi, estraendone per primo il cuore ancora pulsante.
  • 9. 4. Arte: scultura, pittura, tessitura... L’arte azteca è, come spesso accade, prevalentemente di carattere religioso.Questa religiosità viene manifestata soprattutto nell’architettura e nella scultura. Le statue , rappresentanti dei terrificanti, venivano spesso ricoperte da mosaici costituiti da pezzi di giada o turchese. Queste decorazioni erano costituite da elementi più o meno realistici. . (maschera funeraria) Ma la loro originalità arriva solo in un secondo momento grazie allo sviluppo della popolazione in ambito numerico che si allontanava molto dall’idea della singola persona delle popolazioni con cui erano venuti in contatto nei primi anni della loro vita. Pochi sono gli esempi di statue giunti ad oggi; molti infatti sono stati distrutti dagli europei durante la loro espansioni in questi territori inesplorati, ciò nonostante sappiamo che oltre alla religione gli aztechi amavano i rettili; spesso rappresentati poichè incarnavano i fenomeni atmosferici. (statuetta di giada)
  • 10. Tra gli altri attributi alla scultura vi sono una precisa attenzione per i dettagli e l’uso di figure simboliche che descrivono fatti storici; tra questi ricordiamo: la pietra di Tizoc, ossia un grande monolito( unico maestoso pezzo di pietra collocato a mo di obelisco) posto davanti al tempio di Tenochtitlan ( messico ), e per la celebre Pietra Solare, pietra simboleggiante figure dell’universo. (pietra del sole) Passando poi alla poesia e alla canzone sappiamo che era molto importanti per gli aztechi,vi erano rappresentazioni teatrali e gare poetiche. Di quest’ultima attività di un certo valore si occupavano i guerrieri in tempo di pace. Un buon numero di poesie sono sopravvisute, essendo state raccolte durante l’epoca della conquista spagnola. Pochissime poesie sono state attribuite a poeti. il più importante tra questi proemi è il Romances de los senor de Nueva Espana, raccolto a Tezoco nel 1584. Erano i sacerdoti che tracciavano mappe e testi su fogli fatti di fico selvatico.Ogni disegno aveva un significato nascosto, e dato che, come gli egiziani, la loro scrittura era geroglifica, ogni simbolo aveva il suo significato: . significato: movimento
  • 11. significato: pietra preziosa verde significato: giorno significato :specchio
  • 12. significato: venere Tra le altre attività artistiche vi erano inoltre l’artigianato , atte alle produzioni di vasi di ossidiana e di specchi frutto di accostamenti di frammenti di pirite in una tavoletta di legno. 5. Conoscenze scientifiche Gli aztechi non avevano grandi conoscenze scientifiche poichè erano un popolo abbastanza primitivo, avevano cioè poche informazioni sul mondo. Prima di esser conquistati, gli aztechi avevano un modo olistico di spiegare le malattie (significa che guardavano tutto come un insieme e non in diverse parti). Essi credevano che le malattie fossero provocate da cause soprannaturali o religiose, da cause magiche o da cause naturali. Le malattie si pensava fossero inviate dalle divinità per punire gli uomini per un offesa nei confronti di un determinato dio. Il malato doveva consultare uno specialista che gli avrebbe indicato quale dio aveva offeso e quali rituali doveva compiere per placare la sua ira. I rituali comprendevano offerte, espiazioni e preghiere. Per conoscere il modo di calmare il dio offeso, lo specialista ricorreva all’assunzione di allucinogeni. C’erano malattie che si credevano provocate dalla magia di un mago in grado di scagliare incantesimi e maledizioni. Per curare una simile malattia c’era bisogno delle cure di un dottore (tlictil), che praticava rituali con la magia bianca ed era l’unico a poter allontanare questa maledizione. La magia nera è una credenza secondo la quale il mago nero che è in grado di sottomettere le entità spirituali di carattere demoniaco al proprio volere, in contrapposizione alla magia bianca la quale, sempre secondo una diffusa credenza, opererebbe in armonia con gli spiriti del macrocosmo e del microcosmo. Le cause naturali delle malattie erano invece le ferite di guerre,le cadute, il mal di testa, la nausea e le infezioni. In questo caso, gli Aztechi ricorrevano alle loro conoscenze erboristiche, utilizzavano più di 100 tipi differenti di erbe col potere curative, spesso combinate tra di loro. Mancavano, in ogni caso, delle procedure standard; infatti non c’erano metodi ritenuti migliori di altri. Anche le ferite erano curate; per esempio nel caso di un braccio con un osso rotto, questo veniva immobilizzato.
  • 13. Veniva anche praticata una rudimentale chirurgia in cui utilizzavano strumenti di ossidiana (un vetro vulcanico formato dal rapido raffreddamento della lava). Queste sono alcune delle piante che venivano utilizzate per produrre un certo tipo di medicinale che sembrava far star meglio le persone che lo assumevano, ma in realtà era una specie di pianta allucinogena che aveva effetto solo i primi tre giorni; poi la malattia ritornava. Questa pianta si chiama peyote.
  • 14. Gli aztechi oltre a conoscere la medicina erano anche dei grandi astronomi; avevano appreso questa nuova arte del leggere le stelle da i Maya. I Maya erano una popolazione che si trovava nelle zone degli Aztechi e diffusero le loro conoscenze in tutta quella zona. Gli unici a conoscere l’astronomia erano i sacerdoti, capaci di leggere anche un complicato calendario. L’ astronomia azteca era un insieme di informazioni storiche ,religiose e astronomiche. Per la popolazione Azteca l’intermediario tra gli uomini e le stelle era il sole, in quanto costituisce il centro del sistema planetario. Per questo fu collocato al centro della famosa "Pietra del Sole", rappresentazione del Calendario Azteco. La "Pietra del Sole", chiamata spesso "Calendario Azteco" ma il cui vero nome è "Cuauhxicalli" che significa "nido d’aquila", è non solo un calendario ma anche una pietra commemorativa di una data sacra. Gli aztechi ponevano queste pietre nel Tempio Maggiore, il Tempio doppio e In particolare su questa "Pietra del Sole" era incisa la data del 13 Acatl che segnò la festa del Fuoco nuovo nell’anno 1479. La Pietra è composta da 8 cerchi concentrici che formano delle corone circolari. Nel cerchio esterno che circonda il tutto, due serpenti si congiungono, la testa in basso, e rappresentano il giorno e la notte (Tonatiuh-Xiutecutli) ma sono
  • 15. solamente due aspetti di una stessa cosa. La distribuzione concentrica si adatta alla funzione dei pianeti. I due serpenti sono divisi in 13 segmenti (13 cieli) che sono l’immagine dell’universo contenente tutto. Sono lo yin e lo yang, il giorno e la notte che ci avvolgono. Sono anche la Via lattea, la galassia che contiene il nostro sistema solare. Per gli Aztechi, la Via lattea rappresenta la più grande forza di espansione rispetto all’uomo, prima di arrivare alla Totalità assoluta. Ogni cerchio ha un suo significato: 1° Cerchio: il Cerchio Centrale, rappresentato dal viso del Sole Ollin Tonatiuh. La sua lingua è realizzata da un coltello di ossidiana e simboleggia il sacrificio di sé stesso, fonte di vitalità e di creazione. 2° Cerchio: le braccia della croce o quinconce . 3° Cerchio: è composto dai 20 giorni del mese. L’anno civile era composto da 18 mesi di 20 giorni che si collegavano ai 13 mesi del calendario magico. La perfetta corrispondenza tra i due calendari si stabiliva ogni 52 anni, quando le due ruote del calendario si ritrovavano al loro punto iniziale. I 20 giorni del mese erano collegati anche al Corpo umano. 4° Cerchio: è formato dagli 8 reparti del Sole ed esprimeva il rapporto tra Sole e Venere. 5° Cerchio: è legato al pianeta Marte 6° Cerchio: corrisponde al pianeta Giove, il gioiello del cielo Tezcatlipoca in quanto è il cielo stellato e la notte. 7° Cerchio: il Cerchio di Saturno. Questa sezione è composta da 28 piccoli archi (che ricordano le vertebre del serpente) 8° Cerchio: è il cerchio della Via lattea. I due serpenti nascono dal geroglifico dei 13 Acatl che indica la data della celebrazione del Fuoco nuovo. Le code dei due serpenti hanno 12 squame da ogni lato e le loro teste rappresentano i diversi cieli. 6. Usi e costumi: giochi, tradizioni familiari... Il gioco della palla centroamericana era uno sport con forti connotati rituali praticato per oltre 3.000 anni dai popoli della mesoamerica precolombiana. Nel corso dei secoli sono esistiti molte varianti di questo sport nei diversi luoghi in cui è stato praticato e sue versioni moderne,il tlachit e l’ulama,continuava ad essere giocate dagli indigeni del centroamerica.Sono stati ritorvati campi da gioco in tutta l America centrale,a partire dal Nicaragua a sud fino ad arrivare ,anche se in questo caso l’associazione con il gioco mesoamericano è discussa ,nell’Arizona.
  • 16. Le regole del gioco non sono conosciute dagli studiosi .In basa alle caratteristiche del suo tardo discendente ulama si impotizza che fosse simile a sport come la pallavolo o il racqueetball,in cui lo scopo è tenere la palla da gioco in campo. La palla doveva essere fatta passare in dei cerchi posiziona sui lati dei muri e li dovevi buttare la palla.La nuova versione fu creata nell’epoca successiva,bisognava colpire la palla con le anche,oppure delle varianti permettevano l’utilizzo degli avambracci o addirittura l’uso di bastoni o racchette. campo da gioco cerchio a lato del campo abbigliamento e equipaggiamento da gioco Dipinti, disegni, bassorilievi e statuette sono le fonti primarie per la nostra conoscenza dell'abbigliamento dei giocatori precolombiani. Queste fonti mostrano un'immensa varietà, quasi ogni capo di vestiario può essere ritrovato nelle raffigurazioni dei giocatori, inclusi mantelli (trovati su diverse incisioni a Dainzun nella valle di Oaxca), e maschere (come nel caso di Yax PacPac da Copansottolineando la funzione rituale del gioco). L' abbigliamento di base consisteva in un perizoma a volte rinforzato con protezioni per le anche in pelle. Perizomi si riscontrano nelle prime statuette raffiguranti i giocatori trovate aTlatilco, Ttlapayocae nella cultura olmacasi vedono nei disegni di Weiditz del 1528, e, con rinforzi sulle anche, sono tuttora l'abbigliamento dei moderni giocatori di ulama a distanza di 3000 anni. La palla da gioco: Non sono noti con certezza le dimensioni e il peso delle palle effettivamente usate nel gioco. Le dozzine di sfere che sono state ritrovate provengono da offerte votive(religiose) depositate in una palude o una sorgente sacra, e non abbiamo prove che siano quelle realmente utilizzate. Molte di queste sono anzi state realizzate specificatamente come oggetti religiosi.Tuttavia, basandosi sulle rappresentazioni dell'epoca e sui vari reperti archeologici, nonché sulle palle utilizzate nelle versioni moderne, gli studiosi ritengono che la palla usata nel gioco in cui veniva colpita con le anche avesse un diametro di circa 20 centimetri (all'incirca la dimensione di una pallone da pallavolo,e un peso circa tra i 3 e i 4 chilogrammi;15 volte il peso di un pallone da pallavolo). Le palle usate nelle varianti in cui si colpiva con il braccio o
  • 17. con il bastone erano probabilmente solo leggermente più grandi e più pesanti di una moderna palla da baseball. Il campo da gioco: Sezioni di alcuni tipici campi da gioco. Il gioco della palla veniva praticato in un'ampia struttura in muratura. Sono stati identificati oltre 1300 campi da gioco, il 60% dei quali solamente negli ultimi 20 anni, costruiti in forme che cambiarono ungo un periodo di 2700 anni. Nonostante ci sia una grande diversità quanto a dimensioni, in generale i campi da gioco hanno una forma simile: un lungo e stretto corridoio centrale, nel quale si svolgeva il gioco, affiancato da muri con superfici inclinate o orizzontali (più raramente verticali). I muri erano spesso coperti di stucco e dipinti vivaci. Mentre i campi più antichi erano aperti alle estremità, in tempi più recenti vennero realizzati con zone terminali ai due capi che danno una forma a I nella vista dall'alto.Si stima che le dimensioni medie di un campo da gioco siano state di 36 metri e mezzo in lunghezza e 9 metri in larghezza, anche qui con variazioni rilevanti nei vari luoghi ed epoche. I campi da gioco furono costruiti e usati in tutto il centroamerica per molte generazioni. Essi sono stati trovati in quasi tutti i principali siti archeologici, tuttavia non risultano equamente distribuiti nelle varie epoche e zone geografiche. Ad esempio il sito tardo classico di El tajm (la città più importante della cultura classica di Vercruz, osessionata dal gioco della palla) possiede almeno 18 campi, mentre la sua vicina e contemporanea Cantonastabilisce il record con 24.
  • 18. 7.Città e Architettura LE CITTA’: La pianta delle città era in genere rettangolare e costituita da calpulli ( gruppi di famiglie o quartieri ), ognuno dei quali possedeva del una parte di terreno, una certa autonomia amministrativa, un capo ( il calpulloc), un consiglio di anziani, una scuola, una piazza dove si teneva il mercato, dove c' era in particolare un tempio che era il centro religioso e degli affari. ARCHITETTURA: Uno degli aspetti più interessanti della civiltà azteca era la loro bravura nell' architettura. Le città erano ricche di templi e palazzi - nella capitale Tenochtitlan c' erano fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con un diverso scopo. I templi erano costruiti ognuno per un diverso dio, per i riti religiosi, come quelli di purificazione, talvolta si potevano giustiziare i prigionieri e si compivano sia sacrifici di massa, sia per un numero ridotto di vittime. Itempli aztechi avevano alcune caratteristiche in comune con le piramidi egizie, ma erano uguali soltanto in apparenza: * erano orientati lungo un asse differente, le piramidi egizie lungo un asse nord-sud, i templi aztechi allineati in base ai Solstizi e agli Equnozi. * le piramidi furono costruite vari millenni prima della nascita di Gesù Cristo, i templi aztechi fino a 300-400 anni fa. * le piramidi erano tombe per i faraoni, considerati degli dei in terra e terminavano con una sottile punta, con la caratteristica forma, appunto, a piramide. I templi aztechi invece erano costruiti per essere risaliti: avevano larghe scale ( infatti erano costruzioni a gradoni ) e una sommità piatta dove si tenevano i sacrifici e altri riti. Gli edifici aztechi erano inusualmente simmetrici e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti e venivano costruiti su diversi terreni ( alcuni furono edificati sulla roccia o sui fiumi ). Inoltre gli aztechi usavano costruire anche su edifici precedentemente crollati - ad esempio un templio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello dell' imperatore, non solo per le dimensioni enormi, ma anche per complessità strutturale ( con numerose stanze ), una notevole ricchezza estetica ( con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo ). Le abitazioni azteche erano posizionate in diverse zone della città, infatti le case contadine erano al confine con la campagna, quelle degli artigiani più vicine al centro e i palazzi dei nobili intorno alla piazza principale. LE CASE AZTECHE:
  • 19. Anche le case dei popolani avevano una struttura abbastanza avanzata dal punto di vista architettonico. Tutti, sia i nobili sia la gente comune , avevano un' abitazione divisa in due edifici. Il primo era semplice, aveva forma rettangolare ed era costruito in mattoni seccati al sole. Era alto un solo piano, presentava verso la strada o verso il canale una facciata senza finestre e al suo interno la famiglia dormiva, cicinava, mangiava, pregava ad un altare e discuteva. Le più umili, cioè quelle delle persone più povere, erano costituite da un solo ambiente; quelle di tipo medio, cioè quelle delle persone un po' più ricche, presentavano anche la cucina e una o più stanze per dormire. Le case degli artigiani e dei negozianti avevano anche laboratori o locali destinati al deposito merci, spesso cortili su cui si affacciavano anche le stanze della casa. Il secondo era nel cortile e veniva chiamato " temazcalli"; consisteva in un locale destinato ai bagni di vapore ( cioè una specie di sauna ), usato anche per curare le malattie. Nelle case non c' erano porte in legno e l' ingresso era protetto da delle coperte posizionate a mo' di tenda, il tetto era piatto e sostenuto da travi. I PALAZZI: La pianta dell' edificio era, come spesso accadeva, di forma rettangolare. Esso era costruito in pietra o in mattoni laasciati seccare al sole, con la faccia ricoperta di calce bianca. Gli edifici erano normalmente alti uno o due piani, con stanze che si aprivano intorno a un cortile dal quale prendevano la luce necessaria ad illuminarle essendo prive di fiunestre, il tetto era a terrazza e le stanze riccamentedecorate decorate, ma gli arredi semplici perchè tutti, sia il re, sia i nobili, sia la gente comune, dormivano su delle stuoie che ricoprivano il pavimento. Le abitazioni delle persone più importanti, cioè coloro già citati in precedenza, erano disposte intorno alle piazze più belle della città, alle spalle dei grandi templi, poi venivano le case dei ricchi e infine, verso la periferia della città, quelle delle persone meno popvere di minore importanza. Al giorno d' oggi è rimasto molto poco dell' architettura azteca, tuttavia le restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze in campo architettonico di questo popolo. Le città azteche sono molto semplici, ma presentano già una divisione in quartieri. pianta delle città è di forma rettangolare ed era divisa in calpulli ( gruppi di famiglie o quartieri ), ognuno dei quali aveva: la propietà collettiva del suolo assegnatogli, una certa autonomia amministrativa, un capo ( il calpulloc),
  • 20. un consiglio di anziani, una scuola, una piazza dove si teneva il mercato, dove c' era in particolare un tempio che costituiva il centro del quartiere ed era il centro religioso e degli affari . ARCHITETTURA: Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle loro conquiste in campo architettonico. Le città. Le città eran ricche di templi e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con un diverso scopo. I templi erano consacrati a specifici dei e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni dei prigionieri. Molti templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri per sacrifici di massa. I TEMPLI: Itempli aztechi assomigliavano alle piramidi egizie splo in apparenza: * erano orientati lungo un asse differente, le piramidi egizie lungo un asse nord-sud, i templi aztechi allineati in base ai Solstizi e agli Equnozi. * le piramidi furono costruite vari millenni prima di Cristo, i templi aztechi fino a 300-400 anni fa. * le piramidi erano tombe per i faraoni e si assottigliavano verso la cima, con la caratteristica forma appuntita, i templi templi aztechi invece erano costruiti per essere risaliti: avevano larghe scale e una sommità piatta dove avevano luogo i sacrifici e altri riti.
  • 21. Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti, adattandosi ai diversi terreni- alcuni furono edificati sulla roccia o sui fiumi. Inoltre gli aztechi costruivano su edifici precedenti- ad esempio un templio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per le dimensioni, ma anche per complessità strutturale- con grande numero di stanze- e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo. Le città azteche vedevano distribuite le abitazioni in zone diverse, infatti le case contadine erano al confine con la campagna, quelle degli artigiani più vicine al centro e i palazzi dei nobili intorno alla piazza principale. LE CASE AZTECHE:
  • 22. Anche le case della gente comune erano abbastanza avanzate dal punto di vista architettonico. Tutti, sia nobili sia membri del popolo, avevano un' abitazione costituita da due edifici. Il primo era semplice, aveva forma rettangolare ed era costruito in mattoni seccati al sole. Era ad un solo piano, presentava verso la strada o verso il canale una facciata senza finestre e al suo interno la famiglia dormiva, cicinava, mangiava, pregava ad un altare e discuteva. Le più umili erano costituite da un solo ambiente; quelle di tipo medio avevano la cucina e una o più stanze per dormire. Le case degli artigiani e dei negozianti avevano anche laboratori o locali destinati al deposito merci, spesso cortili su cui si affacciavano anche le stanze della casa. Il secondo era nel cortile e veniva chiamato " temazcalli"; consisteva in un locale destinato ai bagni di vapore, usato anche per curare le malattie. Nelle case non c' erano porte e l' ingresso era protetto da delle coperte che faceva da tenda, il tetto era piatto e sostenuto da travi . I PALAZZI: La pianta dell' edificio era normalmente rettangolare. Esso era costruito in pietra o in mattoni, con la faccia ricoperta di calce bianca. Gli edifici erano a uno o due piani, con stanze che si aprivano intorno a un cortile dal quale prendevano la luce necessaria non essendoci finestre, il tetto era a terrazza e le stanze decorate, ma gli arredi semplici perchè tutti, anche il re, dormivano sulle semplici stuoie che in genere riciprivano il pavimento. Le abitazioni del re, dei nobili e dei sacerdoti erano disposte intorno alle piazze più belle della città, alle spalle dei grandi templi, poi venivano le case dei ricchi e infine, verso la periferia della città, quelle delle persone meno importanti. Al giorno d' oggi è rimasto molto poco dell' architettura azteca, tuttavia le restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze architettonico di questo popolo.
  • 23. 8.Profilo del loro Conquistatore PROFILO DI HERMAN CORTES Hernán Cortés Monroy Pizarro Altamirano, il conquistatore del Messico, nacque nel 1485 a Medellin, nell'Estremadura, figlio di piccoli nobili. Da giovane frequentò l'università di Salamanca; ma abbandonò i corsi di diritto e lasciò la Spagna per cercare fortuna nel nuovo continente appena scoperto. Fu un ottimo capitano, buon soldato, uomo dal carattere rude e battagliero, crudele e coraggioso e rappresenta la figura di un vero "conquistador". Abbatté l'impero azteco e lo sottomise al Regno di Spagna. Cortés partì da Cuba verso il Messico il 18 febbraio 1519, con 11 navi, 100 marinai e 508 soldati. Inizio’ la sua spedizione come ribelle perché’ il governatore di Cuba, Diego Velázquez, gli tolse l’incarico di suo segretario e quindi Cortés partì con i suoi uomini verso il centro America. Appena sbarcato, Cortés fece bruciare le navi in modo da assicurarsi che i soldati lo seguissero senza dubbi. Le popolazioni azteche accettarono subito gli spagnoli perché’ non praticavano il cannibalismo. Appena sbarcati sulla costa messicana, gli spagnoli furono accolti favorevolmente dall'imperatore azteco Montezuma II perche’ egli si rese conto che il suo esercito sarebbe stato travolto se tutti i popoli sottomessi si fossero ribellati contro di lui ed inoltre perche’, secondo un’antica legenda, aveva scambiato Cortes per Quetzalcoatl, una delle principali divinità azteche. Proprio nel 1519, infatti, secondo le credenze azteche, era predestinato il ritorno del Dio Quetzalcoatl atteso ogni 52 anni, il famoso Serpente Piumato, che, dal caos primitivo aveva creato gli uomini e la Terra e poi si era consumato tra le fiamme, ma era destinato a tornare per redimere gli uomini sotto forma di "nuvola bianca". Aztechi e Spagnoli comunicavano in modo diverso. Gli Aztechi comunicavano con il mondo attraverso l'interpretazione dei presagi, la consultazione degli oracoli e i sacrifici. Gli spagnoli, invece, che erano fortemente religiosi, parlavano agli uomini senza intermediari. La prima mossa di Cortés, giunto in Messico, fu quella di procurarsi degli interpreti: Gerónimo de Aguilar e La Malinche. In questo modo Cortés poté’ capire quanto i popoli sottomessi agli Aztechi erano stanchi di subire continuamente razzie per procurarsi vittime da sacrificare agli dei e li affliggevano con pesanti tributi, quindi essi non attendevano altro che l'occasione di
  • 24. ribellarsi; a costoro Cortés dopo la conquista promise ampli poteri e privilegi. Gli aztechi seguivano un rituale tradizionale in guerra (gli abiti che indossavano per l'occasione, il luogo della battaglia, l'urlo prima di attaccare), facilitando con tale prevedibilità il lavoro dei conquistadores. In realtà gli aztechi cercavano di catturare vivi gli spagnoli al fine di sacrificarli agli dei attraverso il rito dell'apertura del torace e lo strappo del cuore ancora pulsante. Per questo motivo essi attaccavano gli spagnoli uno per volta in quanto per un azteco prendere un prigioniero vivo al fine di sacrificarlo era un grande onore. Gli spagnoli invece combattevano provocando moltissimi morti. Così, quando Cortés entrò a Tenochtitlan accolto con tutti gli onori da Montezuma, aveva già con sé un esercito di circa 3000 indigeni. In breve gli spagnoli presero il controllo della città, arrestando Montezuma, il quale per impedire la sollevazione popolare, entrò in amicizia con Cortez, gli obbediva docilmente e accettò di far cessare i sacrifici umani e persino di farsi battezzare. L'aspetto che più colpisce della conquista dell'impero azteco è proprio la rapidità e facilità con cui fu effettuata perche’ gli atzechi non conoscevano le armi da fuoco e restarono impauriti e disorientati. Cortés radunò i suoi alleati e marciò sulla capitale azteca con un grande esercito. Il 13 agosto 1521, dopo due mesi e mezzo di assedio, Tenochtitlan fu espugnata nuovamente, e nel giro di un anno gli spagnoli presero il controllo dell'intero paese. Tenochtitlàn venne ricostruita e ribattezzata Città del Messico, capitale della colonia spagnola della Nuova Spagna.
 Considerando i pochi uomini con cui Cortes aveva iniziato la spedizione, la sua conquista di un Impero che contava cinque milioni di abitanti fu un'impresa straordinaria. L'unico esempio simile è quello di Francisco Pizarro, che in Perù sconfisse gli Inca. Il Messico divenne così una colonia spagnola dal nome "Nuova Spagna"; l'imperatore Carlo V nominò Cortés suo governatore. Il conquistatore non rispetto’ quanto aveva promesso alle popolazioni azteche ed inizio’ lo sfruttamento delle colonie. Dopo aver depredato gli Aztechi delle proprie ricchezze, inviò spedizioni nel cratere del Popocatepetl alla ricerca di zolfo con cui fabbricare polvere da sparo. Favorì l'estrazione di rame e di stagno e cominciò ad impiantare rudimentali fonderie per la fabbricazione di cannoni di bronzo, utilizzando manodopera locale, mantenuta in una condizione di schiavitu’. Nel 1528 Cortés, ormai ricco, ma poco stimato per il suo carattere indisciplinato fu richiamato in Spagna, dove il Re lo mando’ a combattere in Algeria, dove pero’ l'esercito spagnolo fu sconfitto nel 1541. Cortés decise, allora, di ritirarsi a vita privata nella sua proprietà a Castileja di Cuesta, dove morì nel 1547. La sua salma, come egli stesso aveva chiesto prima di morire, fu inviata a Città del Messico e fu seppellito nella chiesa di Gesù Nazareno nel 1629.
  • 25. 9. La religione azteca Molti dei aztechi possono essere raggruppati in insiemi relativi a differenti temi. Gli Aztechi erano soliti adottare le divinità degli altri popoli, permettendone il culto quale parte del loro pantheon. La dea della fertilità, Xipe Totec, ad esempio, era in origine una dea degli Yopi ma entrò a far parte del culto azteco; a volte gli dei stranieri venivano riconosciuti con un dio preesistente. Altre divinità, tra cui Tezcatlipoca e Quetzalcoatl, avevano radici in civiltà precedenti della Mesoamerica, Centzon Huitznahua significa dei delle stelle Ehecatl è il Vento, spesso fuso con Quetzalcoatl prende il nome di "QuetzalcoatlEhecatl" erano venerate da molte culture con nomi diversi. Alcuni dei si impersonificanavano in aspetti della natura. Molti di loro erano legati al pulque, all'ebbrezza, all'eccesso , al divertimento ed ai giochi. Altri rappresentavano i commerci. Molti dei avevano nomi differenti, in cui ogni nome evidenziava una funzione predefinita.. Nicholson nato nel 1971 classificò gli dei in tre gruppi a seconda del significato nella religione mesoamericana. Il primo gruppo si chiamava "Creatività celeste e conteneva dei come le coppie di creatori.Il secondo gruppo era quello legato a Pioggia Vapore,Agricoltura e Fertilità. Il terzo gruppo, Guerra,Sacrificio,Numtrimento
  • 26. eSanguinario. v Dei culturali Quetzalcoatl significa "Serpente Piumato", dio della vita, il vento e la stella del mattino Tlaloc era il dio della pioggia, tempesta, acqua, tuono e terra Tlaxcalteca,era il dio della guerra, del sacrificio e della caccia Huitzilopochtli significa "Colibrì Mancino", dio tribale dei Mexica di Tenochtitlan, dio della guerra e del sacrificio Dei della natura Tonatiuh era Il Sole Metztli era La Luna Tlaltecuhtli significa "Signore della Terra", dea della Terra o madre terra. Xipe Totec "Signore con la Nostra Pelle" indossa una pelle umana,che raffigurava il Codice Borgia Dei della creazione ometecutli era il dio della creazione Huehueteotl/Xiuhtecutli significa "Vecchio Dio" e "Signore Turchese", dio dell'origine, del tempo, del fuoco e dell'antichità Coatlicue dea progenitrice
  • 27. Dei di mais e fertilità Xipe Totec significa "Signore con la Nostra Pelle", dio della fertilità associato alla primavera, protettore degli orafi Cinteotl era il dio del mais Xochipilli che significa "Principe dei Fiori", dio della felicità, fiori, piacere, e fertilità Dei della morte e dell'oltretomba Mictlantecutli era il Signore dell' inferno Mictlancihuatl era la Regina dell' inferno Xolotl era Guardiano dell'oltretomba Religione e società La religione era parte della società azteca. A livello statale veniva controllata dal Tlatoani e dagli alti sacerdoti che governavano i templi principali della zona religiosa di Tenochtitlán. In questo livello rientravano le grandi feste mensili e numerosi i rituali accentrati sulla dinastia regnante, nel tentativo di stabilizzare i sistemi cosmico e si trattava di quei riti che prevedevano i sacrifici umani. Ad esempio la festa di Huey Tozoztli, in cui l'imperatore saliva sul monte Tlaloc sacrificandosi allo scopo di chiedere la pioggia. In tutta la società, ogni livello sociale aveva i propri rituali e divinità, svolgendo il loro compito nei grandi rituali. Ad esempio la classe dei mercanti era coinvolta nella festa Tlaxochimaco, in cui venivano festeggiate le divinità dei mercanti, e gli schiavi comprati venivano sacrificati agli dei. Durante la festa di Ochpaniztli tutti i cittadini aiutavano a pulire le strade, facendo anche dei bagni rituali. Il rito più importante era la cerimonia del Fuoco Nuovo, che veniva svolta ogni 52 anni e comprendeva ogni cittadino del regno azteco. Durante questa festa le persone rompevano gli utensili da casa, spegnevano tutti i fuochi ricevendo quello nuovo dal falò presente sulla cima del monte Huixachtlan, appiccato sul petto di una persona sacrificata dagli alti sacerdoti.
  • 28. Rappresentazione della cosmologia azteca con Xiuhtecuhtli, dio del fuoco e del calendario, al centro, e con gli altri importanti dei che lo circondano di fronte ad un albero sacro. racconta come Quetzalcoatl rubò nel mondo sotterraneo le ossa della precedente generazione, e di come in seguito gli dei crearono quattro ulteriori mondi o "soli" in cui far vivere gli uomini, tutti distrutti. A questo punto, grazie alsacrificio di uno degli dei, Nanahuatzin, "il foruncoloso", si creò un quinto e definitivponsabili della continuazione di questo rituale. Il sacrificio umano tra gli Azteo sole ed i primi uomini, nati dal mais, grazie a questo sacrificio poterono vivere, diventando reschi, ed in generale in Mesoamerica, deve essere visto in questo contesto; sacrificio e morte sono necessari
  • 29. per la continuazione dell'esistenza del mondo. Ogni vita aveva associati uno o più dei che andavano pagati allo scopo di ottenere successi. Gli dei erano ringraziati con offerte sacrificali: spesso si trattava di cibo, fiori ed animali (soprattutto quaglie). Ma più importante era la richiesta fatta al dio, e maggiore doveva essere il sacrificio, il che per molti riti significava offrire il proprio sangue. Questo tipo di offerta poteva venire fatta tagliandosi orecchie, braccia, lingua, cosce, torace o genitali.