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© 2015 QUI! Group S.p.A.
ESTRATTO RASSEGNA STAMPA
SMART WORKING
APRILE 2016
14 aprile 2016
http://www.adnkronos.com/lavoro/multimediale/2016/04/13/qui-group-bene-ddl-governo-smart-
working_YvUuclZrgX3VIn74kl6FBK.html
13 aprile 2016
http://www.adnkronos.com/lavoro/norme/2016/04/13/fogliani-qui-group-con-smart-working-crescera-
pil_vGCXqxFkXsxR8QcRcJAg1N.html?refresh_ce
25 Febbraio 2016
IISoIe4J
Il Sole 24Ore(ITA)
25 Febbraio 2016
Paese: it
Pagina:14
Readership:901000
Diffusione:389015
Smart
working
periservizi
diNapoli
Start Up. QUI!Group
«Incentivare la diffusio-
nedellosmartworkingsigni-
fica accettare che il mondo
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sfazione dei collaboratori».
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Tipo media: Quotidiano Nazionale
Autore: n.d
70%inazienda),difidelizza-
re i dipendenti e quinditrat-
tenereinostritalenti».
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Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
2016-04-06 18:30
A NAPOLI PARTE LO SMART WORKING, SI LAVORA DA CASA PER DUE GIORNI A SETTIMANA, PROGETTO
NELL'AZIENDA QUI! GROUP
(ANSA) - NAPOLI, 6 APR - Lavorano a casa, o dove vogliono, due giorni a settimana e vengono valutati
esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sul tempo impiegato al lavoro. Nella sede di Napoli decolla il
progetto di smart working dell'azienda QUI! Group, prima a capitale interamente italiano nel settore
dei buoni pasto, titoli di servizio per il welfare aziendale, sistemi di pagamento e circuiti di loyalty, che ha
chiuso il 2016 con 650 milioni di euro di fatturato. Il piano di "lavoro agile" è stato avviato il primo marzo
scorso. "Molti dei dipendenti che lavorano nella sede di Napoli vivono fuori città e, anche a causa del
traffico, perdevano due-tre ore al giorno per i trasferimenti casa-lavoro. Ecco perché è a Napoli che si sono
presentate le condizioni più favorevoli per avviare il lavoro agile italiane – spiega Gregorio Fogliani,
presidente di QUI! Group - Pensiamo che rendere più flessibile il loro lavoro possa influire positivamente sul
benessere dei dipendenti e sulla loro produttività. La nostra azienda, QUI! Group, che conta 1300 risorse tra
dipendenti e collaboratori, lavora ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria, in entrata
e uscita dall'ufficio. Questo e le misure di welfare aziendale adottate sempre in un'ottica di flessibilità e
rispetto della conciliazione delle sfere privata e professionale, ad esempio: permessi retribuiti per visite e
corsi pre-parto, parcheggi gratuiti per le dipendenti incinte, convenzioni con asili e scuole oltre che con
ambulatori medici, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile al 70% in azienda, ma
soprattutto di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i talenti".
A un mese dall'inizio della sperimentazione, secondo l'azienda, il progetto sta dando buoni risultati.
"Pianifichiamole attività settimanalmente e, con l'aiuto di qualche programma come Skype per la
comunicazione e Dropbox per la condivisione dei file, riusciamo a raggiungere tutti gli obiettivi - racconta
Carmine De Nicola, che coordina il progetto da Napoli - Anzi, probabilmente, visto che il nostro è
principalmente un lavoro di programmazione e creazione di codici, potremmo lavorare fuori
sede anche più di due giorni a settimana mantenendo la stessa efficienza".
Secondo i dati di una ricerca condotta da Randstand, è in crescita il numero di dipendenti che chiedono
una maggiore flessibilità: il 67% dei lavoratori intervistati ha dichiarato che vorrebbe una maggiore
flessibilità. Di questi, il 44% chiederebbe una flessibilità di orario giornaliero, il 16% sarebbe disposto ad
allungare la giornata lavorativa pur di avere un giorno libero in più a settimana. Il 68% dei dipendenti
italiani, se potesse, sceglierebbe di lavorare da casa almeno occasionalmente. E non ci sono differenze
rilevanti tra le esigenze di uomini o donne: tutti puntano a una maggiore flessibilità. (ANSA).
http://ct.moreover.com/?a=25565136732&p=20s&v=1&x=NDRISjXPndBr4DAW-NlKDg
Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana in
startup di Napoli
Qui! Group partira' a marzo con un nuovo esperimento di smartworking.
E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della societa': "i dipendenti di una delle nostre
startup, con sede a Napoli, potranno lavorare da casa due giorni la settimana.
Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro, i dipendenti risparmieranno in media tre ore al giorno.
Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttivita'.
Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio.
Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la
produttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'.
'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata e
uscita dall'ufficio.
Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.
La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la
partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri
talenti.
Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl in
discussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda del
Governo".
23 febbraio 2016
http://www.milanofinanza.it/news/qui-group-sartworking-per-due-giorni-alla-settimana-in-startup-di-napoli-201602231219365771
Qui! Group, smartworking per due giorni alla settimana in
startup di Napoli
Qui! Group partirà a marzo
con un nuovo esperimento
di smartworking.
E' quanto annuncia
Gregorio Fogliani,
presidente della società
Qui! Group partirà a marzo
con un nuovo esperimento
di smartworking.
E' quanto annuncia
Gregorio Fogliani,
presidente della società: "i
dipendenti di una delle
nostre startup, con sede a
Napoli, potranno lavorare
da casa due giorni la
settimana.
Eliminando i tempi dei
viaggi casa-lavoro, i
dipendenti risparmieranno
in media tre ore al giorno.
Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttività.
Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non più sul tempo passato in ufficio.
Siamo certi", aggiunge, "di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la
produttività (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori".
"In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria in entrata e
uscita dall'ufficio.
Questo è un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.
La flessibilità e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la
partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri
talenti.
Gli incentivi previsti dalla Legge di stabilità dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi ai
dipendenti è entrato nell'agenda del governo.
13 febbraio 2016
17 Aprile 2016
• • dellaLiguria
ilGiornaleIl Giornale della Liguria(ITA)
17 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:12
Tipo media:Stampa locale
Autore: n.d.
Fogliani(QuiGroup):«Grazie
allo smariworkingcresceràilPii»
GRUPPO ITALIANO LEADER NELSETTORE DEI TITOLI DISERVIZIO
•<41ddlsullosmartworkingè uninizio molto
importante che aiuta le aziende,aiutaiconsu-
mi,aumenteràilPil.Leaziendesarannoconten
tee parteciperanno positivamente all'introdu-
zione diquestonuovostrumento.Laflessibilità
portasempre cose positive eserve perchéstia-
mo andando verso un mondo del lavoro che
cambiasempre dipiùequindidobbiamo ade-
guarciallenuovetenden-
zeallanuovatecnologia».
Così Gregorio Fogliani,
presidenteefondatore di
QuiGroup,gruppoitalia
noleadernelsettoredeitì-
tolidiservizio,deisistemi
di pagamento e dei pro-
grammidifidelizzazione
abeneficiodeldipenden-
te e di tutta la famiglia,
commento, con Labita
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lo smart working varato
dalgovernoeindiscussio-
neinParlamento.
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ziare spiega Fogliani
conlasedediNapoliepoi
lovogliamoestenderean-
cheallenostre altresedimitalia.Cisonoperso-
necheimpieganoanchedueoreperarrivareda
casaalluogodilavoro».
«Noivorremmovenireincontroaquesteper-
sune- aggiungeancuraFogliani- dandolorola
possibilitàdilavorare da casaanche più didue
giorniasettimana.Ormaiconlatecnologiae gli
strumentichecisonosipuòlavoraretranquilla-
mente da casa, avere maggiore soddisfazione
personale ededicarsiancheallafamiglia.
«Iopersonalmerste-aggiungeancoraFoglia-
ni- seriuscissianonvenireneancheungiorno
iii ufficio sareifelice perchè potrei dedicaimi
completamente a fare sviluppo e incontrare
persone».
EQuiGroupèprontaavenireincontroalleesi-
genzedeipropridipendenti.«Findall'iniziodel-
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ni- hacontatosu unagrande quotadidonne al
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noil7O%.Ledonnenaturalmentehannomaggio-
reesigenzadiconciliareillavoroelafamiglia.Se
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questaesigenzafamiglia-lavoro,è messa nelle
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neficiasiaperchéaumentaillavorofemminilee
siaperchèpuòfidelizzareipropricollaboratori».
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neaFogitani- aunrisparmio di costieaun au-
mentodellaproduttività.Ilrisparmiodeicostiè
legatonaturalmente aunrisparmioneglispazi.
Un'aziendacomelanostra,infatti,che
Pagina 1 / 1
discesempredipiù,avrebbebisogno disempre
piùspazisecifossesololavoroin ufficio»,
Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_23022016_1151_264944781.html
Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana in
startup di Napoli
(Il Sole 24 Ore Radiocor
Plus) - Milano, 23 feb - Qui!
Group partira' a marzo con
un nuovo esperimento di
smartworking.
E' quanto annuncia
Gregorio Fogliani,
presidente della societa': "i
dipendenti di una delle
nostre startup, con sede a
Napoli, potranno lavorare
da casa due giorni la
settimana.
Eliminando i tempi dei
viaggi casa-lavoro, i
dipendenti risparmieranno
in media tre ore al giorno.
Ore preziose sia per la
tutela della loro vita privata,
sia per la loro produttivita'.
Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio.
Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la
produttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'.
'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata e
uscita dall'ufficio.
Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.
La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la
partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri
talenti.
Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl in
discussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda del
Governo".
23 febbraio 2016
16 Aprile 2016
il GiornaledelPiemonte
Il Giornale del Piemonte(ITA)
16 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:14
Readership:44464
Diffusione: 11059
Tipo media:Stampa locale
Autore: n.d
Fogliani(QuiGroup):«Grazie
allosmariworkingcresceràilPii»
GRUPPO ITALIANO LEADER NELSETTORE DEI TITOLI DISERVIZIO
•«Ildclsullosmartworkingè uninizio molto discesempredipiù,avrebbebisogno disempre
importante che aiuta le aziende,aiutaiconsu- piùspazisecifossesololavoroinufficio»,
mi,aumenteràilPiI.Leaziendesarannoconten-
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mo andando verso un mondo del lavoro che
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Così Gregorio Fogliani,
presidenteefondatoredi
QuiGroup,gruppoitalia-
noleadernelsettoredeiti-
tolidiservizio,deisistemi
di pagamento e dei pro-
grammi difidelizzazione
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commenta, con Labita-
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lo smart working varato
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E QuiGroup sta giàse-
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ziare -spiega Fogliani-
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necheimpieganoanchedueoreperarrivareda
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>'Noivorremmovenireincontroa questeper-
sone- aggiunge ancoraFogliani- dandoloro la
possibilità dilavoraredacasa anche più didue
giorniasettimana.Ormaiconlatecnologiaegli
strumentichecisonosipuòlavoraretranquilla-
mente da casa, avere maggiore soddisfazione
personalee dedicarsiancheallafamiglia>.
«Iopersonalmente- aggiungeancoraFoglia-
ni- seriuscissianonvenireneancheungiorno
in ufficio sareifelice perchè potrei dedicarmi
completamente a fare sviluppo e incontrare
persone».
EQuiGroupèprontaavenireincontroalleesi-
genzedeipropridipendenhi.»Findalfiniziodel-
lastiaattività,QuiGroup- spiegaancora Foglia-
o!- hacontatosu unagrandequota didonneal
lavoro nell'azienda,circa80%,eancoraoggiso-
noil7O%.Ledonnenaturalmentehannomaggio-
reesigenzadiconciliareillavorodafamiglia.Se
alladonnasidàlapossibilità diconciliare bene
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condizionididareilmassimoel'aziendane be-
neficiasiaperchèaumenta11lavorofemminilee
siaperchèpuòfideizzareipropricollaboratori».
«Questo serve anche naturalmente - sottoli-
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mentodellaproduttività.Ilrisparmiodeicostiè
legato naturalmente aunrisparmio neglispazi.
Un'aziendacomelanostra,infatti,che
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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
13 aprile 2016
http://www.liberoquotidiano.it/news/norme/11898300/Fogliani--Qui-Group--.html
13 aprile 2016
http://www.iltempo.it/adn-kronos/2016/04/13/fogliani-qui-group-con-smart-working-crescera-il-pil-
1.1529043?localLinksEnabled=false
11 Aprile 2016
fi[ZZ()GI()RNOI I
Mezzogiorno Economia(ITA)
11 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:5
Readership: 199414
Diffusione:30904
Tipo media:Settimanale
Autore: n/a
SmartWorking:a Napoli il progetto di «Qui!Group»
Lavorano a casa,o dove vogliono,due giorni a settimana e ven-
gono valutati esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sul
tempo impiegato al lavoro. Decolla il progetto di smart working
nella sede di Napoli dell'azienda «Qui! Group»,prima a capitale
interamente italiano nel settore dei buoni pasto,titoli di servizio
per il welfareaziendale,sistemi di pagamentoe circuiti di loyalty,
che ha chiuso il 2016con650 milioni di euro difatturato.
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Economia
15/03/2016 9:57 - Smart working, un successo nel segno della… qualità
Inchiesta esclusiva dell’Agenzia Giornalistica Repubblica con il contributo di Siemens,
Qui!Group, Italtel, Sisal, Alitalia, Abb Italia, Edenred,. Il futuro del lavoro passa anche
attraverso la diffusione di queste nuove opportunità.
Lavorare da casa, senza stress da traffico
e/o da trasporto pubblico, con tutte le
comodità del caso. E’ da sempre il sogno
di molti lavoratori, ma da qualche tempo
anche di tante aziende che vedono
soprattutto nello “smart working” (la
formula evoluta del telelavoro) una
opportunità da cogliere e sfruttare per
migliorare prestazioni, rendimenti,
welfare. Insomma, nel mondo del Terzo
Millennio piace a tutti, tanto è vero che
secondo i recenti dati diffusi
dall'Osservatorio Smart Working del
Politecnico di Milano, in Italia ad oggi quasi il 50% delle grandi aziende sta già
sperimentando questo tipo di prestazione.
Ma che cos’è esattamente lo smart working o lavoro agile che dir si voglia? Per capire
meglio occorre partire dalla relazione introduttiva al disegno di legge sulle nuove misure
per il lavoro autonomo laddove si definisce lavoro agile quella “modalità flessibile di
esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e
agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. E lo stesso documento ne delinea i
contorni: il lavoro agile è quel lavoro che può essere svolto in parte all'interno dei locali
aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento
e prevede l’assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno dei
locali aziendali.
La domande, anzi le domande sorgono spontanee, come direbbe Lubrano: ma in concreto
a che punto siamo? Noi dell’Agenzia Giornalistica Repubblica abbiamo pensato di
rispondere non direttamene ma facendo parlare coloro che il tema stanno affrontando
davvero, le aziende. E di diversi settori. Ne viene fuori un quadro molto interessante che
evidenzia soprattutto come il lavoro agile piace, a tutti, azienda e lavoratori, nonostante
tutto…
Lo Smart Working si sta diffondendo anche in Italia: cosa ne pensi? E' praticabile
o è già praticato nella vostra azienda?
Gregorio Fogliani (Presidente Qui!Group): “La nuova regolamentazione del lavoro
agile, contenuta nel disegno di legge del Governo, è stata fondamentale per portare
l’attenzione sul tema. Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente, e dobbiamo
prenderne atto: oggi possiamo permetterci molta più flessibilità senza sacrificare la
produttività. Anzi, penso che il lavoro agile aiuti le aziende a focalizzarsi su ciò che
davvero è importante: la qualità del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi, più che il
tempo speso alla scrivania. In QUI! Group abbiamo cominciato anni fa con alcune forme di
flessibilità (in primis quella oraria), e, visto vista l’esperienza positiva, abbiamo deciso di
provare anche con il lavoro agile. Dal 1 marzo avvieremo il primo progetto di questo tipo.
Nella nostra sede di Napoli (città tra le più ostiche per gli spostamenti, che costringe i
nostri collaboratori a perdere una o due ore al giorno nel tragitto casa-lavoro), daremo la
possibilità di lavorare da casa 2 giorni la settimana. Se l’esperimento sarà positivo, lo
estenderemo ad altre sedi del gruppo”.
Federico Golla, ad di Siemens Italia: “Penso che la progressiva diffusione in Italia dello
smart working sia un grande risultato. Hanno sicuramente contribuito le aziende che come
Siemens hanno cominciato a implementarlo quando non ne parlava nessuno e in pochi lo
comprendevano appieno. Dall’altra parte è anche vero che spetta a grandi aziende dotate
di responsabilità sociale stimolare il cambiamento. Plaudo l’attenzione del Governo verso
questo tema, raccomandando che la banda larga è una condizione imprescindibile perché
questa nuova modalità di lavoro si diffonda davvero. In Italia siamo notoriamente lenti
nell’adottare nuove tecnologie e modi d’operare. Ma ce la possiamo fare. Siemens Italia
utilizza lo smart working dal 2011. Oggi i dipendenti che praticano su base volontaria il
lavoro agile sono circa 1.700 su oltre 3000”.
Michele Riccardi HR Manager di Edenred Italia: “Se si prende lo smart working nel
suo insieme la prima considerazione è che si tratta certamente di un processo di change
management. Si tratta spesso di mettere in discussione, norme, valori, credenze. Per
questo motivo è un processo che va assolutamente ben gestito, perché normalmente
tocca la cultura aziendale, attraverso il cambiamento ad esempio dei comportamenti, del
linguaggio e della comunicazione. Come tutte le volte che si presentano opportunità per
tendere ad un ambiente di lavoro eccellente, questa vada studiata profondamente, e
applicata nei tempi e nei modi condivisi dal management aziendale che deve essere
pienamente ingaggiato e coerente. Lo smart working in tal senso offre la possibilità di far
crescere i lavoratori e le loro performance accanto ad un miglior work-life balance. E’ una
tendenza che può essere intanto letta sotto tre angolazioni principali differenti: i
comportamenti delle persone, la tecnologia e gli spazi fisici. Nella nostra azienda abbiamo
cominciato a lavorare in particolare sui servizi offerti come ad esempio la conciergerie, che
permette di far svolgere ad un “maggiordomo” tante incombenze, recuperando l’energia
più preziosa: il tempo. Dal punto di vista della tecnologia il nostro Gruppo ha lanciato una
piattaforma collaborativa (che si chiama Bubble) che permette di lavorare sulla
condivisione di documenti e progetti, innestando una cultura internazionale di costituzione
di community e di scambio. Stiamo inoltre cominciando a sperimentare tecnologie di
messaggistica e gestione di meeting che sono abilitanti ad una modalità di lavoro in
potenza svincolata dalla presenza fisica in un ufficio, e alcuni esempi di telelavoro sono già
in atto”.
Stefano Pileri, ad di Italtel: “Il tema dello smart working sta prendendo sempre più
piede anche in Italia. Da qualche anno ormai se ne parla anche da noi e viene visto come
una opportunità sia per le aziende sia, soprattutto, per le persone che ne sono coinvolte.
Nelle realtà aziendali come la nostra, la cui attività principale è la produzione di software,
quindi di un bene fisico non tangibile, lo smart working è sicuramente applicabile. In Italtel
abbiamo avviato di recente una sperimentazione che vede coinvolto un gruppo pilota di
persone che si sono dichiarate soddisfatte sotto molti punti di vista dell’esperienza che
stanno vivendo”.
Andrea Orlandini, Responsabile Risorse Umane Sisal: “Il giudizio è positivo, ritengo
che il lavoro agile sia una comoda varietà di lavoro. Non si deve pensare solo ad un
discorso di flessibilità, ma una diversa cultura del lavoro stesso, in termini di passaggio da
controllo di persona a controllo di risultati. Una base culturale che vuole più fiducia e
senso di responsabilità da parte del lavoratore. E quando questo si realizza si ha davvero
una rivoluzione ma “dolce”. In Sisal siamo partiti il 18 febbraio scorso con una giornata di
lavoro agile a Milano, siamo partiti piano: 100 persone all’inizio, per arrivare a 250 a fine
anno, fino alle 700/800 previste sino al 2017, che rappresenta circa il 40% del totale.
Ovviamente interessa i dipendenti interni, meno quelli delle agenzie, senza dimenticare
poi che la base del progetto è volontaria, con un accordo sia coi sindacati che col
dipendente stesso. Prevediamo di realizzare 1 giorno di smart working flessibile a
settimana in accordo sempre con la struttura organizzativa, anche 2 forse. Ci crediamo”.
Antonio Cuccuini, Chief People & Performance (capo risorse umane) Alitalia: “Lo
Smart Working, per come se ne parla in questi giorni cioè il telelavoro, è solo una parte
delle modalità di organizzare il lavoro in modo intelligente. In Alitalia il telelavoro esiste da
molti anni e innovato quattro anni coinvolgendo decine di dipendenti di aree non operative
che hanno aderito al programma. Oltre a questo importanti per l'efficienza e la
produttività aziendale, la serenità delle persone e la riduzione dell'assenteismo sono le
migliaia di part time in tutte le forme tra i naviganti e le flessibilità orarie per il personale
Corporate. Io penso che non sia affatto una novità, piuttosto un ritardo del paese e che il
tema non sia la diffusione di strumenti (il contratto collettivo di lavorio di Alitalia li ha da
15 anni), quanto la Clinton Syndrome ( De Masi) dei manager italiani che proferiscono,
anziché gestire il lavoro per risultato e feedback, controllare passo passo e, appunto,
tenere le proprie persone "attorno" alla scrivania...”.
Silvia Parma, responsabile Risorse Umane Abb Italia: “Ne penso bene, solo che
occorre tanta cultura in azienda, serve spiegare bene che con una modalità diversa di
lavoro il risultato è lo stesso, anzi. Far capire insomma che se mi fido dei miei
collaboratori, dove questi lavorano conta poco. Obiettivi chiari e condivisi quindi. In attesa
di chiarimenti sul fronte infortunistica, devo dire che abbiamo creduto da subito su questa
iniziativa, anche insieme con altre aziende dove in alcune sedi importanti abbiamo
appoggiato in comune la nuova opportunità, come a Bergamo e Dalmine. Ubibanca, Volvo,
Italcementi, con loro abbiamo realizzato un po’ di attività insieme e un po’ per noi.
Abbiamo dato vita ad Alleanza Bergamo per Smartworking, in modo da creare insieme
competenze, progetti di organizzazione lavorativa che possa essere utili anche ad altre
realtà aziendali. La soddisfazione è reciproca: i capi chiedono anzi un aumento delle ore di
lavoro agile perché hanno visto che funziona, i dipendenti hanno visto migliorata la propria
qualità della vita tra ore di pendolarismo gudagnate e maggiore socializzazione”.
Quali sono tecnologie abilitanti chiave per lo Smart Working?
Fogliani: “Per la maggior parte dei lavori, almeno per quanto riguarda la mia azienda, con
uno smartphone si può già fare molto: tenere i contatti con i colleghi, con i clienti, dare
assistenza, prendere appuntamenti, inviare e ricevere mail, inviare offerte commerciali e
così via. Nel caso di Napoli, sede in cui stiamo sperimentando il lavoro agile, abbiamo
rilevato che gli unici strumenti indispensabili per i dipendenti (si tratta di sviluppatori)
sono computer e connessione a internet. E un telefono, per essere reperibili in caso di
necessità. Ma questo vale per la maggior parte dei lavori, ecco perché potenzialmente, il
lavoro agile, è una formula estendibile a tantissime realtà”.
Golla: “Certo alla base del cambiamento ci sono strumenti e tecnologie informatiche che
lo rendono possibile. I dipendenti che hanno aderito sono in grado di collegarsi da remoto
alla rete aziendale e hanno tutti un notebook portatile e un cellulare. Siemens contribuisce
in parte alle spese di connessione internet da casa”.
Riccardi: “Lo sono per definizione tutte quelle tecnologie che possano permettere uno
scambio e uan condivisione efficace di contenuti e di gestione dell’interazione che
prescinda dalla fisicità, organizzando riunioni in spazi virtuali evolvendo in termini di
comunicazione dalla cultura oramai obsoleta e soprattuto improduttiva della posta
elettronica”.
Pileri: “Gli strumenti di videocomunicazione e produttività individuale sono gli elementi
che garantiscono una collaborazione a distanza realmente efficace e permettono relazioni
lavorative coinvolgenti senza automatizzare né spersonalizzare le rapporti tra le persone.
Le costose soluzioni di video conferencing room based stanno lasciano lo spazio a soluzioni
sempre più snelle che possano prevedere il supporto di device mobili per favorire
flessibilità e mobilità ai dipendenti. Noi stessi abbiamo sviluppato nei nostri laboratori di
R&D una piattaforma per la collaboration in ambito aziendale denominata Embrace:
utilizzando la tecnologia di Web RealTime Communication applicata a qualunque browser
di navigazione consente di avere funzioni di collaboration, content sharing e
comunicazione in tempo reale sempre più cloud, coerentemente con i modelli di lavoro
smart non più legati al posto fisico”.
Orlandini: “Partiamo con una dotazione minima, perché in effetti sono poche le tecnologie
abilitanti. Basta poco quindi: un pc portatile, un iphone e una linea adsl veloce. Questo è il
minimo, ma per un sviluppo maturo occorre un sistema più potente che permetta accessi
a reti aziendali e alla condisione di file, o anche la realizzazione di video conferenze da
remoto. Diciamo poi che lo smart working da questo punto di vista è molto trasversale tra
uomini e donne, metà e metà. E poi non è roba per soli giovani, né tantomeno gerarchica,
anzia spesso le maggiori resistenza arrivano proprio dai giovani”.
Cuccuini: “Reti digitali di connessione ai sistemi aziendali, apps di comunicazione scritta e
video/voice”.
Parma: “Ovviamente tutto quello che di pemette di collegarti con le aziende, quindi pc
portatile. Comunicare in modo agile e veloce, anche in forme di internet message. In caso
di lavro agile siamo noi azienda che chiediamo al dipendente se possiede una linea veloce,
noi non vogliamo costi aggiuntivi ad un sistema che deve essere paritario da questo punto
di vista. Opportunità di lavorare in modo diverso, massima disponibilità quindi e
comprensione”.
Che ti tipo di impatto ha lo Smart Working su organizzazioni, persone e città?
Fogliani: “In QUI! Group cerchiamo di venire incontro alle esigenze dei dipendenti da
sempre, e sappiamo bene quanto questo sia importante per fidelizzare e trattenere in
azienda i nostri talenti. La flessibilità oraria, ad esempio, ha permesso loro di conciliare
con più facilità la sfera privata e professionale (si pensi ai genitori che accompagnano a
scuola i figli prima di entrare in ufficio), riducendo l’assenteismo, il turnover e aumentando
la soddisfazione generale, fatto che ha influito positivamente sulla produttività. Tra le
ricadute positive ci sarà sicuramente un incremento della partecipazione femminile al
mondo del lavoro, un risparmio di costi (mezzi pubblici, benzina, auto…) e aiuterà
l’ambiente riducendo il numero di auto nelle città. E si apriranno nuove opportunità.
Personalmente, se potessi evitare di andare in ufficio ogni giorno, avrei molto più tempo
da dedicare a incontrare persone e creare contatti”.
Golla: “Ha avuto un impatto importante perché ha rappresentato un radicale
cambiamento culturale. Chi aderisce allo smart working nella nostra Società presta la
propria attività lavorativa indipendentemente dalla localizzazione geografica, secondo i
propri tempi e le proprie preferenze nelle modalità di svolgimento del lavoro, in modo che
capacità e abilità siano continuamente stimolate e massimizzate. Si riducono così i vincoli
logistici, non è più necessario timbrare il cartellino e viene meno il concetto di postazione
di lavoro fissa. Il grande cambiamento culturale e psicologico riguarda quindi la libertà
nella gestione del lavoro. Sono lasciati ampi margini d’iniziativa al singolo. I concetti di
delega e fiducia diventano cruciali. Il cambiamento più evidente è senza dubbio relativo
alla riorganizzazione degli spazi e al layout dei nuovi uffici. Non esiste più il concetto di
ufficio personale, chiuso, privato e gestibile individualmente: gli spazi sono ampi e aperti.
Abbiamo invece dato spazio alle sale per le riunioni o comunque per i momenti di incontro
e convivialità. L’impatto sulle città riguarda l’ambiente. Questo nuovo modo di lavorare è
caratterizzato, abbiamo detto, dalla flessibilità dei dipendenti che sono appunto più liberi
negli spostamenti casa-ufficio, e dalla contrazione degli spazi dedicati agli uffici. Questo in
ultima analisi si traduce in minor traffico, e minor consumo di illuminazione e clima, e
quindi in una riduzione di emissioni inquinanti nell'ambiente”.
Riccardi: “Gli impatti sulle organizzazioni possono risultare importanti se le azioni
intraprese misureranno un livello di benessere organizzativo superiore, che normalmente
si riflette sui risultati dell’azienda. Persone più contente, a loro agio e capaci di vivere il
proprio lavoro come un continuum rispetto alla loro vita privata sono certamente in grado
di offrire un contributo migliore. In termini più allargati, lo smarteworking, nelle sue forme
ad esempio di coworking ma non solo, alimenta forme di networking che sono il sale della
civiltà moderna, compendiando la condivisione attraverso la tecnologia ma anche
ridisegnando il rapporto tra appartenenza ad un’organizzazione e uno spazio fisico. Le
aziende che oggi puntano all’eccellenza contribuiscono senza dubbio ad elevare il livello di
benessere delle persone e dunque degli spazi “allargati” ove queste vivono”.
Pileri: “Lo smart working cambia il modo di lavorare delle persone e impatta sulle
organizzazioni e sul contesto in cui viviamo. Per le aziende si assiste da un lato a una
maggiore efficacia nell’allocazione degli spazi, dall’altro a un miglioramento del clima
aziendale che spesso coincide con una maggiore attrattività e retention: i dipendenti che
possono sperimentare lo smart working si sentono oggetto di maggiore attenzione da
parte dell’azienda e questo in genere comporta una maggiore affezione alla
società/all’ambiente di lavoro. Le persone, che sono i veri protagonisti dello smart
working, dichiarano una migliore gestione della vita privata. Grazie alla riduzione dei
tempi e costi di trasferimento casa-luogo di lavoro, si attiva un bilanciamento tra sfera
lavorativa e sfera privata con un aumento della soddisfazione e motivazione individuale.
La riduzione dello stress quotidiano legato agli spostamenti e la possibilità di lavorare con
minori interruzioni porta una maggiore efficacia delle azioni del quotidiano. E infine
l’ambiente: anche lui ringrazia per questa innovazione. Lo smart working riduce
l’emissione di CO2 legata alla congestione dovuta al traffico. Fatte tutte queste promesse
sono convinto che lo smart working sia una scelta vincente per tutti e che valga la pena
adottarlo quando possibile”.
Orlandini: “Sicuramente un’accoglienza particolare. Se consideriamo che nelle grandi
città abbiamo persone che fanno anche 1/2 ore al giorno di ritardo, soltanto recuperare
questi tempi morti è un successo. Si utilizzano così delle ore “morte” per fare spesa la
mattina e via dicendo, scoprendo magari la propria città in orari diversi e in meglio.
L’orario del lavoro agile va dalle 7 alle 22, ma normalmente l’orario canonico è 9-18. Da
una parte abbiamo delle persone più motivate e responsabilizzate, dall’altra possiamo
cambiare struttura in prospettiva di guadagnare più spazio reso disponibile. Meno
assenteismo, più produttività inoltre, tenendo bene a mente che lo smart working vale per
2 giorni alla settimana massimo, altrimenti andiamo a finire nel telelavoro che è un’altra
cosa. Sul fronte sicurezza c’è ancora un po’ scarsa chiarezza in quanto manca una legge in
tal senso, anche se il disegno di legge in discussione è molto ben fatto, semplice e utile”.
Cuccuini: “Se non si cancella del tutto la relazione personale nel telelavoro e si asseconda
intelligentemente la richiesta di adattamento delle persone fa solo bene a tutti, ma
soprattutto all'azienda e alla sua competitività”.
Parma: “Secondo la nostra personale testimonianza del’anno scorso abbiamo riscontrato
tanti vantaggi per tutti: dipendenti, società, città. Se la persona si sente responsabilizzata,
anche l’organizzazione del lavoro ne beneficia. Lo smart working poi agevola molto sui
costi di trasporto o quelli comunque legati alla benzina, meno inquinamento quindi, meno
stress, senza dimentica anche un altro aspetto economico, come quello del recupero delle
ore spese con le baby sitter. Insomma, c’è tanta soddisfazione per tutti. Per Abb questo
ha significato col lavoro agile: 25 giornate all’anno, 96mila ore, 12mila giornate”.
www.agenziarepubblica.it
13 aprile 2016
http://www.arezzoweb.it/2016/fogliani-qui-group-con-smart-working-crescera-il-pil-353768.html
16 Aprile 2016
laPmvincia
La Provincia di Civitavecchia
(ITA)
16 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:23
Readership:4200
Diffusione:4200
Tipo media:Stampa locale
L1
Il commento del fondatoredel gruppo italianoQGroup,leader nel settoredei titoli di servizio
Fogjiani:«ConIoSmartWorkingciesceràilPii»Roma - «I ddl sullo sniart working è un inizio molto mpor- mente a un risparmio riegl spazi. Un'azienda come la nostra
tante che aiuta le aziende, aiuta i consumi, aumenterà il PiI, infatti, che si ingrandisce sempre di più avrebbe bisogno d
Le aziende saranno contente e parteciperanno positivamente sempre piu spazi se cifosse solo avoro in ufficio'.
all'introduzione di questo nuovo strumento. La flessibilità porta
sempre cose positive e serve perchè stiamo andando verso
un mondo del lavoro che cambia sempre di più e quindi dob-
biamo adeguarci alle nuove tendenze alla nuova tecnologia».
Cosi Gregorio Fogliani, presidente e fondatore di Qui Group,
gruppo italiano leader nel settore dei titoli d servizo, dei siste-
mi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione a beneficio
del dipendente e di tutta la famiglia, commenta,con Labital a,
il disegno di legge sullo smart working varato dal governo e in
discussione in Parlamento.
E Gui Group sta già seguendo la 'strada' del 'lavoro agi-
le'. «Vog iamo iniziare -spiega Fogliani- con la sede di Napoli e
pollo vogliamo estendere anche alle nostre altre sedi in Italia.
C sono persone che impiegano anche due ore per arrivare da
casa al luogo di lavoro».
«Noi vorremmo venire incontro a queste persone -aggiunge
ancora Fogliani- dando loro la possibtità di lavorare da casa
ailuile piu UI Uue giiiriii a sellirilaila. mriiiai COli la LCCFiOiOi - '
e gli strumerti che ci sono si può lavorare tranquillamente da oresidente efondatore di Qui Groun Greciorio Fociliani
casa, avere maggiore soddisfazione personale e dedicarsi an-
che alla famiglia».
«lo personal-
mente -aggiunge
ancora Foglia-
ni- se riuscissi
a non venire ne-
anche un giorno
in ufficio sarei
felice perchè
potrei dedicarmi
completamente
a fare sviluppo
e incontrare per-
sone».
E Qui Group
e pronta a venire
incontro alle esi-
genze dei propri
dipendenti. «Fin
dall'inizio della
sua attività, Qui
Group -spiega ancora Fogliani- ha contato su una grande quo-
ta di donne al lavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi
sono il 70%.Le donne natura mente hanno maggiore esigenza
di conciliare il lavoro e lafamiglia.Se alla donna si dà la possibi-
lità di conciliare
bene questa esi-
genza famiglia-
lavoro, è messe
nelle condizion
di dare il massi-
me e l'azienda
ne beneficia sia
perchè aumente
il lavoro femmi-
nile e sia perche
può fidelizzare
propri collabora-
tori».
«Questo ser-
vo anche natu
ralmerte -sotto-
linea Foglian - e
un raparnio d
costi e a un au-
mento della produttività. Il risparmio dei costi è legato
Pagina 1 / 1
Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
13 aprile 2016
ù
http://www.padovanews.it/speciali/lavoro/403793.html
13 aprile 2016
http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-364750-fogliani_qui_group__con_smart_working_crescera_il_pil_.aspx
13 aprile 2016
http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-364750-fogliani_qui_group__con_smart_working_crescera_il_pil_.aspx
07 Aprile 2016
Il Quotidiano del Sud Irpinia(ITA)
07 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:8
Partelosmartworking:
silavora dacasa
NAPOLI
Lavorano a casa,o dove
vogliono, due giorni a
settimana e vengono valu-
tati eselusivamente sugli
obiettivi dilavoro enon sul
tempo impiegato al lavoro.
NellasedediNapolidecolla
il progetto di smart wor-
king dell'azienda QTJII
Group,primaacapitalein-
teramente italiano nel set-
tore dei buoni pasto, titoli
di servizio per il welfare
aziendale,sistemi di paga-
mento e circuiti diloyalty,
che ha chiuso il 2016 con
650milionidieum difattu-
rato.llpianodi'lavoroagi-
le' è stato avviato il primo
marzoscorso. Moltideidi-
pendentiche lavorano nel-
la sede di Napoli vivono
fuori città e,anche acausa
deltraffico,perdevanodue-
tre ore al giorno per i tra-
sferimenti casa-lavoro. Ec-
co perché è a Napoli che si
sono presentata le condi-
zionipiùfavorevoli per av-
viareillavoroagileitaliane
- spiega Gregorio Fogliani,
presidente di QUI! Group -
Pensiamo che rendere più
flessibileillorolavoro pos-
sa influire positivamente
sulbenesseredeidipenden-
ti e sulla loro produttivi-
tà,,.
Tipo media:Stampa locale
Autore: n.d
Pagina 1 / 1
Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
21 Aprile 2016
Paese: it Tipo media:Stampa locale
Pagina:42
La Voce di Rovigo(ITA) Readership:6000
Diffusione:6000
21 Aprile 2016
I'1ìIijìjFi1E'ilcommento diFogliani,fondatore diQuiGroup
"Piiincrescitaconsmartworking""Il ddi sullo smart working è un inizio
molto importante che aiuta le aziende,
aiuta i consumi, aumenterà il Pii. Le
aziende saranno contente e partecipe-
ranno positivamente all'introduzione di
questo nuovo strumento. La flessibilità
portasemprecosepositive eserve perchè
stiamo andando verso un mondo della-
voro che cambia sempre di più e quindi
dobbiamoadeguarcialle nuovetendenze
allanuovatecnologia". CosìGregorioFo-
gliani, presidente e fondatore di Qui
Group,gruppoitalianoleadernelsettore
dei titoli di servizio, deisistemi di paga-
mentoe deiprogrammidifidelizzazione
a beneficio del dipendente e di tutta la
famiglia, commenta, con Labitalia, il
disegno di legge sullo smart working
varato dal governo e in discussione in
Parlamento.
E Qui Group sta già seguendo la'strada'
del 'lavoro agile'. "Vogliamo iniziare -
spiegaFogliani-conlasedediNapoliepoi
lo vogliamo estendere anche alle nostre
altre sedi in Itaha. Ci sono persone che
impieganoanchedue oreperarrivare da
casaalluogo diiavoro'.
"Noi vorremmo venireincontro a queste
persone -aggiunge ancoraFogliani-dan-
do loro la possibilità di lavorare da casa
anche più di due giorni a settimana.
Ormai con la tecnologia e gli strumenti
che ci sono si può lavorare tranquilla-
mente dacasa,avere maggioresoddisfa-
zione personale e dedicarsi anche alla
famiglia'. "Io personalmente -aggiunge
ancoraFoghani-seriuscissianonvenire
neanche un giorno in ufficio sarei felice
perchè potrei dedicarmicompletamente
afaresviluppo e incontrare persone".
E Qui Group è pronta a venire incontro
alle esigenze dei propri dipendenti."Fin
dall'inizio dellasua attività, Qui Group -
spiega ancora Fogliani - ha contato su
una grande quota di donne al lavoro
nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi
sono il70%".
Pagina 1 / 1
Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
Gregorio Fogliani Il fondatore di Qui Group
21 Aprile 2016
PRIMAPAGINA
Prima Pagina Reggio Emilia(ITA)
21 Aprile 2016
Paese: it
Pagina:21
Fogliani(QuiGroup),
consmaworking
cresceràilPii1ddlsullo smart working è un i-
riizio molto importante che aiu-
taleaziende,aiutaiconsumi,aumen-
teràilPII.Leaziendesarannoconten-
teeparteciperannopositivamenteal-
l'introduzìone di questo nuovo stru-
mento.La flessibilità porta sempre
cose positive e serve perchè stiamo
andando verso un mondo dellavoro
che cambia sempre di più e quindi
dobbiamo adeguarci alle nuove ten-
denzealla nuovatecnologia'.
Così Gregorio Fogliani,presidente
efondatore diQuiGroup,gruppo ita-
liano leader nel settore dei titoli di
servizio, dei sistemi di pagamento e
dei programmidifidelizzazi000a be-
neficio deldipendentee dituttalafa-
miglia,commenta,con Labitalia, il
disegno dileggesullosmartworking
varato dal governo e in discussione
liiParlamento.
E Qui Group sta giù seguendo la
'strada'del'lavoroagile'."Vogliamoi-
niziare -spiega Fogliani- con la sede
diNapolie poilo vogliamoestendere
anche alle nostre altre sedi in Italia.
Ci sono persone che impiegano an-
che due ore per arrivare da casa al
luogo dilavoro'.
'Noi vorremmo venire incontro a
queste persone-aggitmge ancora Fo-
gliani dando loro la possibilità dila
voraredacasa anche più didue gior-
niasettimana.Ormaiconlatecnolo-
gia e glistrumentiche cisono sipuò
lavorare tranquillamente da casa,a-
vere maggiore soddisfazione perso-
nalee dedicarsiancheallafamiglia".
"Io personalmente-aggiunge anco-
ra Fogliani-se riuscissianon venire
neanche un giorno in ufficiosareife
lice perché potreidedicarmicomple
tamenteafare sviluppoeincontrare
persone".
E Qui Group è pronta a venire in-
controalleesigenze deipropridipen-
denti."Fin dallinizio dellasuaattivi-
tà,Qui Group -spiega ancora Foglia-
ni-hacontatosuimagrandequotadi
donne al lavoro nell'azienda, circa
80%,e ancora oggisono il 70%.Le
donne naturalmente hanno maggio-
reesigenza diconciliareillavoroela
famiglia.Se alla donnasidàla possi-
bilità di conciliare bene questa esi-
genza famiglia-lavoro,è messa nelle
condizioni di dare il massimo e l'a-
zienda ne beneficia sia perché au-
menta il lavoro femminile e sia
Tipo media:Stampa locale
chèpuòfidelizzareipropricollabora-
tori".
"Questo serve anche naturalmente
-sottolinea Fogliani- a un risparmio
dicostie a un aumento della procLut-
ti'vità.Il risparmio dei costi è legato
naturalmente a un risparmio negli
spazi. Un'azienda comela nostra,in-
fatti,chesiingrandiscesempredipiù
avrebbe bisogno disempre più spazi
secifossesololavoroin ufficio".
Pagina 1 / 1
Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
13 aprile 2016
http://www.ilmeteo.it/notizie/italia/fogliani-qui-group-con-smart-working-crescer-il-pil-
486292?refresh_cens

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I vantaggi dello Smart working

  • 1. © 2015 QUI! Group S.p.A. ESTRATTO RASSEGNA STAMPA SMART WORKING APRILE 2016
  • 5. 25 Febbraio 2016 IISoIe4J Il Sole 24Ore(ITA) 25 Febbraio 2016 Paese: it Pagina:14 Readership:901000 Diffusione:389015 Smart working periservizi diNapoli Start Up. QUI!Group «Incentivare la diffusio- nedellosmartworkingsigni- fica accettare che il mondo dellavoro è cambiato e che, grazie alle nuovetecnologie, l'ufficiononèpiùl'unicoluo- goincuisipuòessere opera- tivi»,GregorioFogliani,pre- sidente diQUI!Group all'in- domani dell'avvio dell'iter parlamentare(InSenato)del Ddssullavoroagilepresenta unprogetto.«Amarzo-dice- partiremo con un nuovo esperimento di smar- tworking:idipendentidiuna dellenostrestartup,consede a Napoli,potranno lavorare dacasaduegiornilasettima- na. Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro,i dipen- dentirisparmieranno in me- diatreore algiorno.Ore pre- ziosesiaperlatuteladellalo- ro vita privata,sia perlaloro produttività. Li valuteremo sugli obiettivi dilavoro,non piùsultempopassatoinuffi- cio. Siamo certi di ottenere ottimi risultati: i dati dimo- strano che illavoro agile au- menta la produttività (4o%),riducel'assenteismo (63%)e favorisce la soddi- sfazione dei collaboratori». Per il gruppo una conferma piùchel'introduzionediuna novità.«InQUI!Grouplavo- riamoormaidaannisuforme di flessibilità, In primis su quellaorariainentrataeusci- tadall'ufficio.Questoèunat- todifiducia neiconfrontidei collaboratori che vieiie am- piamente ripagato.La flessi- bilità e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permessodigarantirelapar- tecipazione femminile (al Tipo media: Quotidiano Nazionale Autore: n.d 70%inazienda),difidelizza- re i dipendenti e quinditrat- tenereinostritalenti». Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 6. 2016-04-06 18:30 A NAPOLI PARTE LO SMART WORKING, SI LAVORA DA CASA PER DUE GIORNI A SETTIMANA, PROGETTO NELL'AZIENDA QUI! GROUP (ANSA) - NAPOLI, 6 APR - Lavorano a casa, o dove vogliono, due giorni a settimana e vengono valutati esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sul tempo impiegato al lavoro. Nella sede di Napoli decolla il progetto di smart working dell'azienda QUI! Group, prima a capitale interamente italiano nel settore dei buoni pasto, titoli di servizio per il welfare aziendale, sistemi di pagamento e circuiti di loyalty, che ha chiuso il 2016 con 650 milioni di euro di fatturato. Il piano di "lavoro agile" è stato avviato il primo marzo scorso. "Molti dei dipendenti che lavorano nella sede di Napoli vivono fuori città e, anche a causa del traffico, perdevano due-tre ore al giorno per i trasferimenti casa-lavoro. Ecco perché è a Napoli che si sono presentate le condizioni più favorevoli per avviare il lavoro agile italiane – spiega Gregorio Fogliani, presidente di QUI! Group - Pensiamo che rendere più flessibile il loro lavoro possa influire positivamente sul benessere dei dipendenti e sulla loro produttività. La nostra azienda, QUI! Group, che conta 1300 risorse tra dipendenti e collaboratori, lavora ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria, in entrata e uscita dall'ufficio. Questo e le misure di welfare aziendale adottate sempre in un'ottica di flessibilità e rispetto della conciliazione delle sfere privata e professionale, ad esempio: permessi retribuiti per visite e corsi pre-parto, parcheggi gratuiti per le dipendenti incinte, convenzioni con asili e scuole oltre che con ambulatori medici, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile al 70% in azienda, ma soprattutto di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i talenti". A un mese dall'inizio della sperimentazione, secondo l'azienda, il progetto sta dando buoni risultati. "Pianifichiamole attività settimanalmente e, con l'aiuto di qualche programma come Skype per la comunicazione e Dropbox per la condivisione dei file, riusciamo a raggiungere tutti gli obiettivi - racconta Carmine De Nicola, che coordina il progetto da Napoli - Anzi, probabilmente, visto che il nostro è principalmente un lavoro di programmazione e creazione di codici, potremmo lavorare fuori sede anche più di due giorni a settimana mantenendo la stessa efficienza". Secondo i dati di una ricerca condotta da Randstand, è in crescita il numero di dipendenti che chiedono una maggiore flessibilità: il 67% dei lavoratori intervistati ha dichiarato che vorrebbe una maggiore flessibilità. Di questi, il 44% chiederebbe una flessibilità di orario giornaliero, il 16% sarebbe disposto ad allungare la giornata lavorativa pur di avere un giorno libero in più a settimana. Il 68% dei dipendenti italiani, se potesse, sceglierebbe di lavorare da casa almeno occasionalmente. E non ci sono differenze rilevanti tra le esigenze di uomini o donne: tutti puntano a una maggiore flessibilità. (ANSA).
  • 7. http://ct.moreover.com/?a=25565136732&p=20s&v=1&x=NDRISjXPndBr4DAW-NlKDg Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana in startup di Napoli Qui! Group partira' a marzo con un nuovo esperimento di smartworking. E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della societa': "i dipendenti di una delle nostre startup, con sede a Napoli, potranno lavorare da casa due giorni la settimana. Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro, i dipendenti risparmieranno in media tre ore al giorno. Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttivita'. Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio. Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la produttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'. 'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata e uscita dall'ufficio. Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato. La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri talenti. Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl in discussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda del Governo". 23 febbraio 2016
  • 8. http://www.milanofinanza.it/news/qui-group-sartworking-per-due-giorni-alla-settimana-in-startup-di-napoli-201602231219365771 Qui! Group, smartworking per due giorni alla settimana in startup di Napoli Qui! Group partirà a marzo con un nuovo esperimento di smartworking. E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della società Qui! Group partirà a marzo con un nuovo esperimento di smartworking. E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della società: "i dipendenti di una delle nostre startup, con sede a Napoli, potranno lavorare da casa due giorni la settimana. Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro, i dipendenti risparmieranno in media tre ore al giorno. Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttività. Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non più sul tempo passato in ufficio. Siamo certi", aggiunge, "di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la produttività (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori". "In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria in entrata e uscita dall'ufficio. Questo è un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato. La flessibilità e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri talenti. Gli incentivi previsti dalla Legge di stabilità dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi ai dipendenti è entrato nell'agenda del governo. 13 febbraio 2016
  • 9. 17 Aprile 2016 • • dellaLiguria ilGiornaleIl Giornale della Liguria(ITA) 17 Aprile 2016 Paese: it Pagina:12 Tipo media:Stampa locale Autore: n.d. Fogliani(QuiGroup):«Grazie allo smariworkingcresceràilPii» GRUPPO ITALIANO LEADER NELSETTORE DEI TITOLI DISERVIZIO •<41ddlsullosmartworkingè uninizio molto importante che aiuta le aziende,aiutaiconsu- mi,aumenteràilPil.Leaziendesarannoconten tee parteciperanno positivamente all'introdu- zione diquestonuovostrumento.Laflessibilità portasempre cose positive eserve perchéstia- mo andando verso un mondo del lavoro che cambiasempre dipiùequindidobbiamo ade- guarciallenuovetenden- zeallanuovatecnologia». Così Gregorio Fogliani, presidenteefondatore di QuiGroup,gruppoitalia noleadernelsettoredeitì- tolidiservizio,deisistemi di pagamento e dei pro- grammidifidelizzazione abeneficiodeldipenden- te e di tutta la famiglia, commento, con Labita ha,ildisegnodileggesul- lo smart working varato dalgovernoeindiscussio- neinParlamento. EQuiGroupsta già se- guendola><strada<»del«la- voroagile.«Vogliamoini- ziare spiega Fogliani conlasedediNapoliepoi lovogliamoestenderean- cheallenostre altresedimitalia.Cisonoperso- necheimpieganoanchedueoreperarrivareda casaalluogodilavoro». «Noivorremmovenireincontroaquesteper- sune- aggiungeancuraFogliani- dandolorola possibilitàdilavorare da casaanche più didue giorniasettimana.Ormaiconlatecnologiae gli strumentichecisonosipuòlavoraretranquilla- mente da casa, avere maggiore soddisfazione personale ededicarsiancheallafamiglia. «Iopersonalmerste-aggiungeancoraFoglia- ni- seriuscissianonvenireneancheungiorno iii ufficio sareifelice perchè potrei dedicaimi completamente a fare sviluppo e incontrare persone». EQuiGroupèprontaavenireincontroalleesi- genzedeipropridipendenti.«Findall'iniziodel- lasuaattività,QuiGroup spiegaancoraFoglia ni- hacontatosu unagrande quotadidonne al lavoro nell'azienda,circa80%,eancoraoggiso- noil7O%.Ledonnenaturalmentehannomaggio- reesigenzadiconciliareillavoroelafamiglia.Se alladonnasi dàlapossibilità diconciliare bene questaesigenzafamiglia-lavoro,è messa nelle condizionididareilmassimoel'aziendane be- neficiasiaperchéaumentaillavorofemminilee siaperchèpuòfidelizzareipropricollaboratori». '<Questo serve anche naturalmente - sottoli- neaFogitani- aunrisparmio di costieaun au- mentodellaproduttività.Ilrisparmiodeicostiè legatonaturalmente aunrisparmioneglispazi. Un'aziendacomelanostra,infatti,che Pagina 1 / 1 discesempredipiù,avrebbebisogno disempre piùspazisecifossesololavoroin ufficio», Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 10. http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_23022016_1151_264944781.html Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana in startup di Napoli (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 23 feb - Qui! Group partira' a marzo con un nuovo esperimento di smartworking. E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della societa': "i dipendenti di una delle nostre startup, con sede a Napoli, potranno lavorare da casa due giorni la settimana. Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro, i dipendenti risparmieranno in media tre ore al giorno. Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttivita'. Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio. Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta la produttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'. 'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata e uscita dall'ufficio. Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato. La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostri talenti. Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl in discussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda del Governo". 23 febbraio 2016
  • 11. 16 Aprile 2016 il GiornaledelPiemonte Il Giornale del Piemonte(ITA) 16 Aprile 2016 Paese: it Pagina:14 Readership:44464 Diffusione: 11059 Tipo media:Stampa locale Autore: n.d Fogliani(QuiGroup):«Grazie allosmariworkingcresceràilPii» GRUPPO ITALIANO LEADER NELSETTORE DEI TITOLI DISERVIZIO •«Ildclsullosmartworkingè uninizio molto discesempredipiù,avrebbebisogno disempre importante che aiuta le aziende,aiutaiconsu- piùspazisecifossesololavoroinufficio», mi,aumenteràilPiI.Leaziendesarannoconten- te e parteciperanno positivamente all'introdu- zionediquestonuovostrumento.Laflessibilità portasempre cose positive eserve perchè stia- mo andando verso un mondo del lavoro che cambiasempre dipiùe quindidobbiamo ade guarciallenuovetenden- zeallanuovatecnologia>. Così Gregorio Fogliani, presidenteefondatoredi QuiGroup,gruppoitalia- noleadernelsettoredeiti- tolidiservizio,deisistemi di pagamento e dei pro- grammi difidelizzazione abeneficiodeldipenden- te e cli tutta la famiglia, commenta, con Labita- lia,ildisegnodileggesul- lo smart working varato dalgovemoeindiscussio- neinParlamento. E QuiGroup sta giàse- guendolastrada»del<la- voroagile».>'Vogliamoini- ziare -spiega Fogliani- conlasedediNapoliepoi lovogliamoestenderean- ciscalleilostre altresediinItalia.Cisonoperso- necheimpieganoanchedueoreperarrivareda casaalluogodilavoro,,. >'Noivorremmovenireincontroa questeper- sone- aggiunge ancoraFogliani- dandoloro la possibilità dilavoraredacasa anche più didue giorniasettimana.Ormaiconlatecnologiaegli strumentichecisonosipuòlavoraretranquilla- mente da casa, avere maggiore soddisfazione personalee dedicarsiancheallafamiglia>. «Iopersonalmente- aggiungeancoraFoglia- ni- seriuscissianonvenireneancheungiorno in ufficio sareifelice perchè potrei dedicarmi completamente a fare sviluppo e incontrare persone». EQuiGroupèprontaavenireincontroalleesi- genzedeipropridipendenhi.»Findalfiniziodel- lastiaattività,QuiGroup- spiegaancora Foglia- o!- hacontatosu unagrandequota didonneal lavoro nell'azienda,circa80%,eancoraoggiso- noil7O%.Ledonnenaturalmentehannomaggio- reesigenzadiconciliareillavorodafamiglia.Se alladonnasidàlapossibilità diconciliare bene questa esigenza famiglia-lavoro,è messa nelle condizionididareilmassimoel'aziendane be- neficiasiaperchèaumenta11lavorofemminilee siaperchèpuòfideizzareipropricollaboratori». «Questo serve anche naturalmente - sottoli- neaFogliani- aunrisparmiodicostie aun au- mentodellaproduttività.Ilrisparmiodeicostiè legato naturalmente aunrisparmio neglispazi. Un'aziendacomelanostra,infatti,che Pagina 1 /2 Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 15. 11 Aprile 2016 fi[ZZ()GI()RNOI I Mezzogiorno Economia(ITA) 11 Aprile 2016 Paese: it Pagina:5 Readership: 199414 Diffusione:30904 Tipo media:Settimanale Autore: n/a SmartWorking:a Napoli il progetto di «Qui!Group» Lavorano a casa,o dove vogliono,due giorni a settimana e ven- gono valutati esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sul tempo impiegato al lavoro. Decolla il progetto di smart working nella sede di Napoli dell'azienda «Qui! Group»,prima a capitale interamente italiano nel settore dei buoni pasto,titoli di servizio per il welfareaziendale,sistemi di pagamentoe circuiti di loyalty, che ha chiuso il 2016con650 milioni di euro difatturato. Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 16. Economia 15/03/2016 9:57 - Smart working, un successo nel segno della… qualità Inchiesta esclusiva dell’Agenzia Giornalistica Repubblica con il contributo di Siemens, Qui!Group, Italtel, Sisal, Alitalia, Abb Italia, Edenred,. Il futuro del lavoro passa anche attraverso la diffusione di queste nuove opportunità. Lavorare da casa, senza stress da traffico e/o da trasporto pubblico, con tutte le comodità del caso. E’ da sempre il sogno di molti lavoratori, ma da qualche tempo anche di tante aziende che vedono soprattutto nello “smart working” (la formula evoluta del telelavoro) una opportunità da cogliere e sfruttare per migliorare prestazioni, rendimenti, welfare. Insomma, nel mondo del Terzo Millennio piace a tutti, tanto è vero che secondo i recenti dati diffusi dall'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, in Italia ad oggi quasi il 50% delle grandi aziende sta già sperimentando questo tipo di prestazione. Ma che cos’è esattamente lo smart working o lavoro agile che dir si voglia? Per capire meglio occorre partire dalla relazione introduttiva al disegno di legge sulle nuove misure per il lavoro autonomo laddove si definisce lavoro agile quella “modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. E lo stesso documento ne delinea i contorni: il lavoro agile è quel lavoro che può essere svolto in parte all'interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento e prevede l’assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno dei locali aziendali. La domande, anzi le domande sorgono spontanee, come direbbe Lubrano: ma in concreto a che punto siamo? Noi dell’Agenzia Giornalistica Repubblica abbiamo pensato di rispondere non direttamene ma facendo parlare coloro che il tema stanno affrontando davvero, le aziende. E di diversi settori. Ne viene fuori un quadro molto interessante che evidenzia soprattutto come il lavoro agile piace, a tutti, azienda e lavoratori, nonostante tutto…
  • 17. Lo Smart Working si sta diffondendo anche in Italia: cosa ne pensi? E' praticabile o è già praticato nella vostra azienda? Gregorio Fogliani (Presidente Qui!Group): “La nuova regolamentazione del lavoro agile, contenuta nel disegno di legge del Governo, è stata fondamentale per portare l’attenzione sul tema. Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente, e dobbiamo prenderne atto: oggi possiamo permetterci molta più flessibilità senza sacrificare la produttività. Anzi, penso che il lavoro agile aiuti le aziende a focalizzarsi su ciò che davvero è importante: la qualità del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi, più che il tempo speso alla scrivania. In QUI! Group abbiamo cominciato anni fa con alcune forme di flessibilità (in primis quella oraria), e, visto vista l’esperienza positiva, abbiamo deciso di provare anche con il lavoro agile. Dal 1 marzo avvieremo il primo progetto di questo tipo. Nella nostra sede di Napoli (città tra le più ostiche per gli spostamenti, che costringe i nostri collaboratori a perdere una o due ore al giorno nel tragitto casa-lavoro), daremo la possibilità di lavorare da casa 2 giorni la settimana. Se l’esperimento sarà positivo, lo estenderemo ad altre sedi del gruppo”. Federico Golla, ad di Siemens Italia: “Penso che la progressiva diffusione in Italia dello smart working sia un grande risultato. Hanno sicuramente contribuito le aziende che come Siemens hanno cominciato a implementarlo quando non ne parlava nessuno e in pochi lo comprendevano appieno. Dall’altra parte è anche vero che spetta a grandi aziende dotate di responsabilità sociale stimolare il cambiamento. Plaudo l’attenzione del Governo verso questo tema, raccomandando che la banda larga è una condizione imprescindibile perché questa nuova modalità di lavoro si diffonda davvero. In Italia siamo notoriamente lenti nell’adottare nuove tecnologie e modi d’operare. Ma ce la possiamo fare. Siemens Italia utilizza lo smart working dal 2011. Oggi i dipendenti che praticano su base volontaria il lavoro agile sono circa 1.700 su oltre 3000”. Michele Riccardi HR Manager di Edenred Italia: “Se si prende lo smart working nel suo insieme la prima considerazione è che si tratta certamente di un processo di change management. Si tratta spesso di mettere in discussione, norme, valori, credenze. Per questo motivo è un processo che va assolutamente ben gestito, perché normalmente tocca la cultura aziendale, attraverso il cambiamento ad esempio dei comportamenti, del linguaggio e della comunicazione. Come tutte le volte che si presentano opportunità per tendere ad un ambiente di lavoro eccellente, questa vada studiata profondamente, e applicata nei tempi e nei modi condivisi dal management aziendale che deve essere pienamente ingaggiato e coerente. Lo smart working in tal senso offre la possibilità di far crescere i lavoratori e le loro performance accanto ad un miglior work-life balance. E’ una tendenza che può essere intanto letta sotto tre angolazioni principali differenti: i comportamenti delle persone, la tecnologia e gli spazi fisici. Nella nostra azienda abbiamo cominciato a lavorare in particolare sui servizi offerti come ad esempio la conciergerie, che permette di far svolgere ad un “maggiordomo” tante incombenze, recuperando l’energia più preziosa: il tempo. Dal punto di vista della tecnologia il nostro Gruppo ha lanciato una piattaforma collaborativa (che si chiama Bubble) che permette di lavorare sulla condivisione di documenti e progetti, innestando una cultura internazionale di costituzione di community e di scambio. Stiamo inoltre cominciando a sperimentare tecnologie di messaggistica e gestione di meeting che sono abilitanti ad una modalità di lavoro in potenza svincolata dalla presenza fisica in un ufficio, e alcuni esempi di telelavoro sono già in atto”. Stefano Pileri, ad di Italtel: “Il tema dello smart working sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Da qualche anno ormai se ne parla anche da noi e viene visto come una opportunità sia per le aziende sia, soprattutto, per le persone che ne sono coinvolte. Nelle realtà aziendali come la nostra, la cui attività principale è la produzione di software,
  • 18. quindi di un bene fisico non tangibile, lo smart working è sicuramente applicabile. In Italtel abbiamo avviato di recente una sperimentazione che vede coinvolto un gruppo pilota di persone che si sono dichiarate soddisfatte sotto molti punti di vista dell’esperienza che stanno vivendo”. Andrea Orlandini, Responsabile Risorse Umane Sisal: “Il giudizio è positivo, ritengo che il lavoro agile sia una comoda varietà di lavoro. Non si deve pensare solo ad un discorso di flessibilità, ma una diversa cultura del lavoro stesso, in termini di passaggio da controllo di persona a controllo di risultati. Una base culturale che vuole più fiducia e senso di responsabilità da parte del lavoratore. E quando questo si realizza si ha davvero una rivoluzione ma “dolce”. In Sisal siamo partiti il 18 febbraio scorso con una giornata di lavoro agile a Milano, siamo partiti piano: 100 persone all’inizio, per arrivare a 250 a fine anno, fino alle 700/800 previste sino al 2017, che rappresenta circa il 40% del totale. Ovviamente interessa i dipendenti interni, meno quelli delle agenzie, senza dimenticare poi che la base del progetto è volontaria, con un accordo sia coi sindacati che col dipendente stesso. Prevediamo di realizzare 1 giorno di smart working flessibile a settimana in accordo sempre con la struttura organizzativa, anche 2 forse. Ci crediamo”. Antonio Cuccuini, Chief People & Performance (capo risorse umane) Alitalia: “Lo Smart Working, per come se ne parla in questi giorni cioè il telelavoro, è solo una parte delle modalità di organizzare il lavoro in modo intelligente. In Alitalia il telelavoro esiste da molti anni e innovato quattro anni coinvolgendo decine di dipendenti di aree non operative che hanno aderito al programma. Oltre a questo importanti per l'efficienza e la produttività aziendale, la serenità delle persone e la riduzione dell'assenteismo sono le migliaia di part time in tutte le forme tra i naviganti e le flessibilità orarie per il personale Corporate. Io penso che non sia affatto una novità, piuttosto un ritardo del paese e che il tema non sia la diffusione di strumenti (il contratto collettivo di lavorio di Alitalia li ha da 15 anni), quanto la Clinton Syndrome ( De Masi) dei manager italiani che proferiscono, anziché gestire il lavoro per risultato e feedback, controllare passo passo e, appunto, tenere le proprie persone "attorno" alla scrivania...”. Silvia Parma, responsabile Risorse Umane Abb Italia: “Ne penso bene, solo che occorre tanta cultura in azienda, serve spiegare bene che con una modalità diversa di lavoro il risultato è lo stesso, anzi. Far capire insomma che se mi fido dei miei collaboratori, dove questi lavorano conta poco. Obiettivi chiari e condivisi quindi. In attesa di chiarimenti sul fronte infortunistica, devo dire che abbiamo creduto da subito su questa iniziativa, anche insieme con altre aziende dove in alcune sedi importanti abbiamo appoggiato in comune la nuova opportunità, come a Bergamo e Dalmine. Ubibanca, Volvo, Italcementi, con loro abbiamo realizzato un po’ di attività insieme e un po’ per noi. Abbiamo dato vita ad Alleanza Bergamo per Smartworking, in modo da creare insieme competenze, progetti di organizzazione lavorativa che possa essere utili anche ad altre realtà aziendali. La soddisfazione è reciproca: i capi chiedono anzi un aumento delle ore di lavoro agile perché hanno visto che funziona, i dipendenti hanno visto migliorata la propria qualità della vita tra ore di pendolarismo gudagnate e maggiore socializzazione”. Quali sono tecnologie abilitanti chiave per lo Smart Working? Fogliani: “Per la maggior parte dei lavori, almeno per quanto riguarda la mia azienda, con uno smartphone si può già fare molto: tenere i contatti con i colleghi, con i clienti, dare assistenza, prendere appuntamenti, inviare e ricevere mail, inviare offerte commerciali e così via. Nel caso di Napoli, sede in cui stiamo sperimentando il lavoro agile, abbiamo rilevato che gli unici strumenti indispensabili per i dipendenti (si tratta di sviluppatori) sono computer e connessione a internet. E un telefono, per essere reperibili in caso di necessità. Ma questo vale per la maggior parte dei lavori, ecco perché potenzialmente, il lavoro agile, è una formula estendibile a tantissime realtà”. Golla: “Certo alla base del cambiamento ci sono strumenti e tecnologie informatiche che lo rendono possibile. I dipendenti che hanno aderito sono in grado di collegarsi da remoto alla rete aziendale e hanno tutti un notebook portatile e un cellulare. Siemens contribuisce
  • 19. in parte alle spese di connessione internet da casa”. Riccardi: “Lo sono per definizione tutte quelle tecnologie che possano permettere uno scambio e uan condivisione efficace di contenuti e di gestione dell’interazione che prescinda dalla fisicità, organizzando riunioni in spazi virtuali evolvendo in termini di comunicazione dalla cultura oramai obsoleta e soprattuto improduttiva della posta elettronica”. Pileri: “Gli strumenti di videocomunicazione e produttività individuale sono gli elementi che garantiscono una collaborazione a distanza realmente efficace e permettono relazioni lavorative coinvolgenti senza automatizzare né spersonalizzare le rapporti tra le persone. Le costose soluzioni di video conferencing room based stanno lasciano lo spazio a soluzioni sempre più snelle che possano prevedere il supporto di device mobili per favorire flessibilità e mobilità ai dipendenti. Noi stessi abbiamo sviluppato nei nostri laboratori di R&D una piattaforma per la collaboration in ambito aziendale denominata Embrace: utilizzando la tecnologia di Web RealTime Communication applicata a qualunque browser di navigazione consente di avere funzioni di collaboration, content sharing e comunicazione in tempo reale sempre più cloud, coerentemente con i modelli di lavoro smart non più legati al posto fisico”. Orlandini: “Partiamo con una dotazione minima, perché in effetti sono poche le tecnologie abilitanti. Basta poco quindi: un pc portatile, un iphone e una linea adsl veloce. Questo è il minimo, ma per un sviluppo maturo occorre un sistema più potente che permetta accessi a reti aziendali e alla condisione di file, o anche la realizzazione di video conferenze da remoto. Diciamo poi che lo smart working da questo punto di vista è molto trasversale tra uomini e donne, metà e metà. E poi non è roba per soli giovani, né tantomeno gerarchica, anzia spesso le maggiori resistenza arrivano proprio dai giovani”. Cuccuini: “Reti digitali di connessione ai sistemi aziendali, apps di comunicazione scritta e video/voice”. Parma: “Ovviamente tutto quello che di pemette di collegarti con le aziende, quindi pc portatile. Comunicare in modo agile e veloce, anche in forme di internet message. In caso di lavro agile siamo noi azienda che chiediamo al dipendente se possiede una linea veloce, noi non vogliamo costi aggiuntivi ad un sistema che deve essere paritario da questo punto di vista. Opportunità di lavorare in modo diverso, massima disponibilità quindi e comprensione”. Che ti tipo di impatto ha lo Smart Working su organizzazioni, persone e città? Fogliani: “In QUI! Group cerchiamo di venire incontro alle esigenze dei dipendenti da sempre, e sappiamo bene quanto questo sia importante per fidelizzare e trattenere in azienda i nostri talenti. La flessibilità oraria, ad esempio, ha permesso loro di conciliare con più facilità la sfera privata e professionale (si pensi ai genitori che accompagnano a scuola i figli prima di entrare in ufficio), riducendo l’assenteismo, il turnover e aumentando la soddisfazione generale, fatto che ha influito positivamente sulla produttività. Tra le ricadute positive ci sarà sicuramente un incremento della partecipazione femminile al mondo del lavoro, un risparmio di costi (mezzi pubblici, benzina, auto…) e aiuterà l’ambiente riducendo il numero di auto nelle città. E si apriranno nuove opportunità. Personalmente, se potessi evitare di andare in ufficio ogni giorno, avrei molto più tempo da dedicare a incontrare persone e creare contatti”. Golla: “Ha avuto un impatto importante perché ha rappresentato un radicale cambiamento culturale. Chi aderisce allo smart working nella nostra Società presta la propria attività lavorativa indipendentemente dalla localizzazione geografica, secondo i propri tempi e le proprie preferenze nelle modalità di svolgimento del lavoro, in modo che capacità e abilità siano continuamente stimolate e massimizzate. Si riducono così i vincoli logistici, non è più necessario timbrare il cartellino e viene meno il concetto di postazione di lavoro fissa. Il grande cambiamento culturale e psicologico riguarda quindi la libertà nella gestione del lavoro. Sono lasciati ampi margini d’iniziativa al singolo. I concetti di delega e fiducia diventano cruciali. Il cambiamento più evidente è senza dubbio relativo
  • 20. alla riorganizzazione degli spazi e al layout dei nuovi uffici. Non esiste più il concetto di ufficio personale, chiuso, privato e gestibile individualmente: gli spazi sono ampi e aperti. Abbiamo invece dato spazio alle sale per le riunioni o comunque per i momenti di incontro e convivialità. L’impatto sulle città riguarda l’ambiente. Questo nuovo modo di lavorare è caratterizzato, abbiamo detto, dalla flessibilità dei dipendenti che sono appunto più liberi negli spostamenti casa-ufficio, e dalla contrazione degli spazi dedicati agli uffici. Questo in ultima analisi si traduce in minor traffico, e minor consumo di illuminazione e clima, e quindi in una riduzione di emissioni inquinanti nell'ambiente”. Riccardi: “Gli impatti sulle organizzazioni possono risultare importanti se le azioni intraprese misureranno un livello di benessere organizzativo superiore, che normalmente si riflette sui risultati dell’azienda. Persone più contente, a loro agio e capaci di vivere il proprio lavoro come un continuum rispetto alla loro vita privata sono certamente in grado di offrire un contributo migliore. In termini più allargati, lo smarteworking, nelle sue forme ad esempio di coworking ma non solo, alimenta forme di networking che sono il sale della civiltà moderna, compendiando la condivisione attraverso la tecnologia ma anche ridisegnando il rapporto tra appartenenza ad un’organizzazione e uno spazio fisico. Le aziende che oggi puntano all’eccellenza contribuiscono senza dubbio ad elevare il livello di benessere delle persone e dunque degli spazi “allargati” ove queste vivono”. Pileri: “Lo smart working cambia il modo di lavorare delle persone e impatta sulle organizzazioni e sul contesto in cui viviamo. Per le aziende si assiste da un lato a una maggiore efficacia nell’allocazione degli spazi, dall’altro a un miglioramento del clima aziendale che spesso coincide con una maggiore attrattività e retention: i dipendenti che possono sperimentare lo smart working si sentono oggetto di maggiore attenzione da parte dell’azienda e questo in genere comporta una maggiore affezione alla società/all’ambiente di lavoro. Le persone, che sono i veri protagonisti dello smart working, dichiarano una migliore gestione della vita privata. Grazie alla riduzione dei tempi e costi di trasferimento casa-luogo di lavoro, si attiva un bilanciamento tra sfera lavorativa e sfera privata con un aumento della soddisfazione e motivazione individuale. La riduzione dello stress quotidiano legato agli spostamenti e la possibilità di lavorare con minori interruzioni porta una maggiore efficacia delle azioni del quotidiano. E infine l’ambiente: anche lui ringrazia per questa innovazione. Lo smart working riduce l’emissione di CO2 legata alla congestione dovuta al traffico. Fatte tutte queste promesse sono convinto che lo smart working sia una scelta vincente per tutti e che valga la pena adottarlo quando possibile”. Orlandini: “Sicuramente un’accoglienza particolare. Se consideriamo che nelle grandi città abbiamo persone che fanno anche 1/2 ore al giorno di ritardo, soltanto recuperare questi tempi morti è un successo. Si utilizzano così delle ore “morte” per fare spesa la mattina e via dicendo, scoprendo magari la propria città in orari diversi e in meglio. L’orario del lavoro agile va dalle 7 alle 22, ma normalmente l’orario canonico è 9-18. Da una parte abbiamo delle persone più motivate e responsabilizzate, dall’altra possiamo cambiare struttura in prospettiva di guadagnare più spazio reso disponibile. Meno assenteismo, più produttività inoltre, tenendo bene a mente che lo smart working vale per 2 giorni alla settimana massimo, altrimenti andiamo a finire nel telelavoro che è un’altra cosa. Sul fronte sicurezza c’è ancora un po’ scarsa chiarezza in quanto manca una legge in tal senso, anche se il disegno di legge in discussione è molto ben fatto, semplice e utile”. Cuccuini: “Se non si cancella del tutto la relazione personale nel telelavoro e si asseconda intelligentemente la richiesta di adattamento delle persone fa solo bene a tutti, ma soprattutto all'azienda e alla sua competitività”. Parma: “Secondo la nostra personale testimonianza del’anno scorso abbiamo riscontrato tanti vantaggi per tutti: dipendenti, società, città. Se la persona si sente responsabilizzata, anche l’organizzazione del lavoro ne beneficia. Lo smart working poi agevola molto sui costi di trasporto o quelli comunque legati alla benzina, meno inquinamento quindi, meno stress, senza dimentica anche un altro aspetto economico, come quello del recupero delle ore spese con le baby sitter. Insomma, c’è tanta soddisfazione per tutti. Per Abb questo ha significato col lavoro agile: 25 giornate all’anno, 96mila ore, 12mila giornate”. www.agenziarepubblica.it
  • 22. 16 Aprile 2016 laPmvincia La Provincia di Civitavecchia (ITA) 16 Aprile 2016 Paese: it Pagina:23 Readership:4200 Diffusione:4200 Tipo media:Stampa locale L1 Il commento del fondatoredel gruppo italianoQGroup,leader nel settoredei titoli di servizio Fogjiani:«ConIoSmartWorkingciesceràilPii»Roma - «I ddl sullo sniart working è un inizio molto mpor- mente a un risparmio riegl spazi. Un'azienda come la nostra tante che aiuta le aziende, aiuta i consumi, aumenterà il PiI, infatti, che si ingrandisce sempre di più avrebbe bisogno d Le aziende saranno contente e parteciperanno positivamente sempre piu spazi se cifosse solo avoro in ufficio'. all'introduzione di questo nuovo strumento. La flessibilità porta sempre cose positive e serve perchè stiamo andando verso un mondo del lavoro che cambia sempre di più e quindi dob- biamo adeguarci alle nuove tendenze alla nuova tecnologia». Cosi Gregorio Fogliani, presidente e fondatore di Qui Group, gruppo italiano leader nel settore dei titoli d servizo, dei siste- mi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione a beneficio del dipendente e di tutta la famiglia, commenta,con Labital a, il disegno di legge sullo smart working varato dal governo e in discussione in Parlamento. E Gui Group sta già seguendo la 'strada' del 'lavoro agi- le'. «Vog iamo iniziare -spiega Fogliani- con la sede di Napoli e pollo vogliamo estendere anche alle nostre altre sedi in Italia. C sono persone che impiegano anche due ore per arrivare da casa al luogo di lavoro». «Noi vorremmo venire incontro a queste persone -aggiunge ancora Fogliani- dando loro la possibtità di lavorare da casa ailuile piu UI Uue giiiriii a sellirilaila. mriiiai COli la LCCFiOiOi - ' e gli strumerti che ci sono si può lavorare tranquillamente da oresidente efondatore di Qui Groun Greciorio Fociliani casa, avere maggiore soddisfazione personale e dedicarsi an- che alla famiglia». «lo personal- mente -aggiunge ancora Foglia- ni- se riuscissi a non venire ne- anche un giorno in ufficio sarei felice perchè potrei dedicarmi completamente a fare sviluppo e incontrare per- sone». E Qui Group e pronta a venire incontro alle esi- genze dei propri dipendenti. «Fin dall'inizio della sua attività, Qui Group -spiega ancora Fogliani- ha contato su una grande quo- ta di donne al lavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi sono il 70%.Le donne natura mente hanno maggiore esigenza di conciliare il lavoro e lafamiglia.Se alla donna si dà la possibi- lità di conciliare bene questa esi- genza famiglia- lavoro, è messe nelle condizion di dare il massi- me e l'azienda ne beneficia sia perchè aumente il lavoro femmi- nile e sia perche può fidelizzare propri collabora- tori». «Questo ser- vo anche natu ralmerte -sotto- linea Foglian - e un raparnio d costi e a un au- mento della produttività. Il risparmio dei costi è legato Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 26. 07 Aprile 2016 Il Quotidiano del Sud Irpinia(ITA) 07 Aprile 2016 Paese: it Pagina:8 Partelosmartworking: silavora dacasa NAPOLI Lavorano a casa,o dove vogliono, due giorni a settimana e vengono valu- tati eselusivamente sugli obiettivi dilavoro enon sul tempo impiegato al lavoro. NellasedediNapolidecolla il progetto di smart wor- king dell'azienda QTJII Group,primaacapitalein- teramente italiano nel set- tore dei buoni pasto, titoli di servizio per il welfare aziendale,sistemi di paga- mento e circuiti diloyalty, che ha chiuso il 2016 con 650milionidieum difattu- rato.llpianodi'lavoroagi- le' è stato avviato il primo marzoscorso. Moltideidi- pendentiche lavorano nel- la sede di Napoli vivono fuori città e,anche acausa deltraffico,perdevanodue- tre ore al giorno per i tra- sferimenti casa-lavoro. Ec- co perché è a Napoli che si sono presentata le condi- zionipiùfavorevoli per av- viareillavoroagileitaliane - spiega Gregorio Fogliani, presidente di QUI! Group - Pensiamo che rendere più flessibileillorolavoro pos- sa influire positivamente sulbenesseredeidipenden- ti e sulla loro produttivi- tà,,. Tipo media:Stampa locale Autore: n.d Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
  • 27. 21 Aprile 2016 Paese: it Tipo media:Stampa locale Pagina:42 La Voce di Rovigo(ITA) Readership:6000 Diffusione:6000 21 Aprile 2016 I'1ìIijìjFi1E'ilcommento diFogliani,fondatore diQuiGroup "Piiincrescitaconsmartworking""Il ddi sullo smart working è un inizio molto importante che aiuta le aziende, aiuta i consumi, aumenterà il Pii. Le aziende saranno contente e partecipe- ranno positivamente all'introduzione di questo nuovo strumento. La flessibilità portasemprecosepositive eserve perchè stiamo andando verso un mondo della- voro che cambia sempre di più e quindi dobbiamoadeguarcialle nuovetendenze allanuovatecnologia". CosìGregorioFo- gliani, presidente e fondatore di Qui Group,gruppoitalianoleadernelsettore dei titoli di servizio, deisistemi di paga- mentoe deiprogrammidifidelizzazione a beneficio del dipendente e di tutta la famiglia, commenta, con Labitalia, il disegno di legge sullo smart working varato dal governo e in discussione in Parlamento. E Qui Group sta già seguendo la'strada' del 'lavoro agile'. "Vogliamo iniziare - spiegaFogliani-conlasedediNapoliepoi lo vogliamo estendere anche alle nostre altre sedi in Itaha. Ci sono persone che impieganoanchedue oreperarrivare da casaalluogo diiavoro'. "Noi vorremmo venireincontro a queste persone -aggiunge ancoraFogliani-dan- do loro la possibilità di lavorare da casa anche più di due giorni a settimana. Ormai con la tecnologia e gli strumenti che ci sono si può lavorare tranquilla- mente dacasa,avere maggioresoddisfa- zione personale e dedicarsi anche alla famiglia'. "Io personalmente -aggiunge ancoraFoghani-seriuscissianonvenire neanche un giorno in ufficio sarei felice perchè potrei dedicarmicompletamente afaresviluppo e incontrare persone". E Qui Group è pronta a venire incontro alle esigenze dei propri dipendenti."Fin dall'inizio dellasua attività, Qui Group - spiega ancora Fogliani - ha contato su una grande quota di donne al lavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi sono il70%". Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario.Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione Gregorio Fogliani Il fondatore di Qui Group
  • 28. 21 Aprile 2016 PRIMAPAGINA Prima Pagina Reggio Emilia(ITA) 21 Aprile 2016 Paese: it Pagina:21 Fogliani(QuiGroup), consmaworking cresceràilPii1ddlsullo smart working è un i- riizio molto importante che aiu- taleaziende,aiutaiconsumi,aumen- teràilPII.Leaziendesarannoconten- teeparteciperannopositivamenteal- l'introduzìone di questo nuovo stru- mento.La flessibilità porta sempre cose positive e serve perchè stiamo andando verso un mondo dellavoro che cambia sempre di più e quindi dobbiamo adeguarci alle nuove ten- denzealla nuovatecnologia'. Così Gregorio Fogliani,presidente efondatore diQuiGroup,gruppo ita- liano leader nel settore dei titoli di servizio, dei sistemi di pagamento e dei programmidifidelizzazi000a be- neficio deldipendentee dituttalafa- miglia,commenta,con Labitalia, il disegno dileggesullosmartworking varato dal governo e in discussione liiParlamento. E Qui Group sta giù seguendo la 'strada'del'lavoroagile'."Vogliamoi- niziare -spiega Fogliani- con la sede diNapolie poilo vogliamoestendere anche alle nostre altre sedi in Italia. Ci sono persone che impiegano an- che due ore per arrivare da casa al luogo dilavoro'. 'Noi vorremmo venire incontro a queste persone-aggitmge ancora Fo- gliani dando loro la possibilità dila voraredacasa anche più didue gior- niasettimana.Ormaiconlatecnolo- gia e glistrumentiche cisono sipuò lavorare tranquillamente da casa,a- vere maggiore soddisfazione perso- nalee dedicarsiancheallafamiglia". "Io personalmente-aggiunge anco- ra Fogliani-se riuscissianon venire neanche un giorno in ufficiosareife lice perché potreidedicarmicomple tamenteafare sviluppoeincontrare persone". E Qui Group è pronta a venire in- controalleesigenze deipropridipen- denti."Fin dallinizio dellasuaattivi- tà,Qui Group -spiega ancora Foglia- ni-hacontatosuimagrandequotadi donne al lavoro nell'azienda, circa 80%,e ancora oggisono il 70%.Le donne naturalmente hanno maggio- reesigenza diconciliareillavoroela famiglia.Se alla donnasidàla possi- bilità di conciliare bene questa esi- genza famiglia-lavoro,è messa nelle condizioni di dare il massimo e l'a- zienda ne beneficia sia perché au- menta il lavoro femminile e sia Tipo media:Stampa locale chèpuòfidelizzareipropricollabora- tori". "Questo serve anche naturalmente -sottolinea Fogliani- a un risparmio dicostie a un aumento della procLut- ti'vità.Il risparmio dei costi è legato naturalmente a un risparmio negli spazi. Un'azienda comela nostra,in- fatti,chesiingrandiscesempredipiù avrebbe bisogno disempre più spazi secifossesololavoroin ufficio". Pagina 1 / 1 Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione