1. 6 maggio 2017
2017 - Anno del silenzio
Una riflessione sulla comunicazione politica,
e qualche consiglio.
MASTER IN CONSULENZA POLITICA E MARKETING ELETTORALE
2. 2
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
chi sono
Mi chiamo Andrea Camorrino
Sono socio, direttore commerciale
e consulente di comunicazione politica
dell’agenzia di comunicazione Proforma
@A_iR
andrea.camorrino@proformaweb.it
linkedin.com/in/andreacamorrino
facebook.com/andrea.camorrino
instagram.com/andreacamorrino
3. 3
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
(Fonte: IPSOS, rilevazione del 4 aprile 2017)
In chi ripone più fiducia?
Nella politica 2
Nelle forze dell’ordine 9
Nella magistratura 3
Nella famiglia 83
(Non sa, non indica) 3
TOTALE 100
4. 4
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Premessa
5. 5
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Premessa
Se la fiducia nella politica è al 2%,
quale spazio ha la (comunicazione) politica
per fare il proprio mestiere?
6. 6
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Premessa
Se la comunicazione politica
è il vettore per far circolare contenuti
ritenuti del tutto privi di credibilità,
cosa rimane al comunicatore politico,
oltre al silenzio?
7. 7
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Premessa
Secondo una vulgata di moda,
la politica del nostro secolo è ridotta a puro marketing.
Ma quale packaging può rendere edibile
un prodotto giudicato immangiabile?
8. 8
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Premessa
Prima di rispondere a questa domanda,
dobbiamo però porcene obbligatoriamente un’altra.
È vero che comunicare un politico
o comunicare un detersivo sia,
sostanzialmente, la stessa cosa?
9. 9
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Le differenze essenziali
tra un detersivo e un politico
10. 10
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
I prodotti commerciali sono cose concrete
che per vendersi meglio necessitano
di un universo di valori.
La politica ha radici in un universo di valori,
ma per veicolarli deve tradurli in cose concrete.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
11. 11
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
Il comunicatore politico deve:
rendere comprensibile il linguaggio del politico;
tradurre i programmi astratti in azioni chiare;
sollecitare l’utilizzo di esempi pratici
e di riferimenti alle cose della quotidianità.
12. 12
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
I prodotti commerciali non essenziali rispondono
ad aspettative create dalla comunicazione.
La politica è una esigenza propria dell’uomo
come animale sociale.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico deve:
fare i conti con la pessima condizione
della (immagine della) politica oggi;
provare a veicolare il senso più profondo
della politica in ogni azione di comunicazione;
essere consapevole che nel suo mestiere vivrà
in ambienti colmi di passione pura e di cinismo
freddo, talvolta alternati, spesso contemporanei.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Gli uffici marketing dei prodotti commerciali di regola
pianificano la comunicazione e devono badare al loro
segmento di mercato.
La politica comunica 24 ore su 24,
365 giorni su 365, ed è soggetta all’interazione
tra i soggetti politici, nonché a variabili
di ogni tipo: ambientali, sociali, economiche,
locali, internazionali, etc.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico deve:
convincere il politico che la sua comunicazione
non può essere presente a fasi alterne;
ottenere un utilizzo corretto dei diversi media
a disposizione, soprattutto in condizioni
di forte sovraesposizione;
riuscire in una gestione coerente, lineare,
genuina dei social network, il media
per eccellenza del racconto permanente.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Alcuni prodotti differiscono
unicamente per il packaging.
Ogni uomo o donna in politica
è diverso dall’altro.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico deve:
entrare in sintonia con il politico,
ricordando sempre che il proprio ruolo
è suggerire come dire e mai cosa dire;
esigere uno staff di livello dove i compiti
siano chiari a tutti;
soprattutto nei periodi di forte stress,
essere pronto ad una gestione molto elastica
dei propri tempi, che spesso si venano
di contributi psicologici.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Le analogie
19. 19
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
Se un politico è scarso o commette errori
nessuna comunicazione
potrà mai salvarlo.
Lo stesso vale per un prodotto commerciale.
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico deve:
mettere subito in chiaro che
il suo mestiere non è fare miracoli;
esigere in partenza un sondaggio
almeno quantitativo
(meglio se anche qualitativo);
rifiutare commesse pur importanti se,
a fronte di una condizione di partenza pessima,
la richiesta è: “Fateci vincere”.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Un buon politico mal comunicato
diventa un cattivo politico.
Lo stesso vale per un prodotto commerciale.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico deve:
essere conscio del proprio
ruolo di responsabilità;
studiare il contesto ricordando
che ogni situazione differisce dall’altra;
ricordare che la sua figura
è contemporaneamente interna ed esterna,
e non deve mai essere solo esterna
o solo interna per non perdere lucidità.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Come per un prodotto commerciale,
un politico che vuole parlare ad un vasto
pubblico deve conoscere tutte
le regole della comunicazione.
Come per un prodotto commerciale,
un ottimo politico con una ottima
comunicazione moltiplica con progressione
geometrica il proprio successo
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
24. 24
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico
È per questo che
il comunicatore politico
è in primo luogo
un comunicatore.
È per questo che – se consapevole delle radicali
differenze tra i due prodotti – deve trattarli
esattamente allo stesso modo.
25. 25
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Due figure mitologiche
26. 26
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
La figura mitologica del Guru che crea
un politico in laboratorio non esiste:
la comunicazione può essere più o meno fascinosa,
ma si vota sempre in base ad una esigenza che
si sente meglio rappresentata da una proposta
piuttosto che da un’altra.
Due figure mitologiche
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Nota bene: La proposta politica non risponde
necessariamente a punti programmatici.
Può anche essere una proposta emozionale.
Il programma può essere una emozione.
In fondo “un uomo forte al comando” o – all’opposto
– “gli ultimi saranno i primi” non sono in primo luogo
proposte politiche emozionali?
Due figure mitologiche
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Ma se l’elettore – il nostro target – è sempre
consapevole nella sua scelta, occorre sfatare
anche un’altra credenza abbastanza diffusa:
non esiste il popolo bue.
Esistono però persone che scelgono in base
alle proprie competenze.
Due figure mitologiche
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L’OCSE rileva da alcuni anni in modo periodico
tre competenze base, che definisce le
key information-processing competencies
fondamentali per la piena integrazione e
partecipazione delle persone al mondo del lavoro,
all’istruzione, alla formazione, alla vita sociale e civile.
Due figure mitologiche
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Le tre competenze sono:
1. Proficiency in literacy
2. Proficiency in numeracy
3. Problem solving e ICT skill
Qui ci interessano particolarmente le prime due.
Due figure mitologiche
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Grazie ai rapporti prodotti in Italia dall’ISFOL,
possiamo definirle in modo chiaro:
Due figure mitologiche
1.4 Le competenze misurate in PIAAC
L’indagine valuta, attraverso test, la competenza di adulti in due domini di competenza
relativi ai processi di elaborazione delle informazioni (definite information processing
skill) essenziali per la piena partecipazione alle economie basate sulla conoscenza e
alle società del 21° secolo: literacy e numeracy.
- La literacy è definita come: “l’interesse, l’attitudine e l’abilità degli individui
ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la
tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione per accedere a, gestire,
integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare
con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale”;
- la numeracy è definita come “l’abilità di accedere a, utilizzare, interpretare
e comunicare informazioni e idee matematiche, per affrontare e gestire
problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta”.
Inoltre, attraverso due moduli opzionali, vengono rilevate:
- le competenze relative al problem solving in ambienti tecnologicamente
32. 32
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Viene quindi definita una scala di valori,
da “inferiore a 1” a 5.
“Il livello inferiore a 1 indica una modestissima
competenza, al limite dell’analfabetismo,
mentre i livelli 4 e 5 indicano la piena
padronanza del dominio di competenza”.
Vengono poi sottoposti a delle prove validate
scientificamente dei campioni (anch’essi validi
scientificamente) di persone rappresentativi di singoli Paesi.
Due figure mitologiche
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
“Il raggiungimento del livello 3
è considerato come elemento minimo
indispensabile per un positivo
inserimento nelle dinamiche sociali,
economiche e occupazionali”.
Al di sotto di questo livello
si parla di analfabetismo funzionale.
Due figure mitologiche
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
IL SECONDO ROUND DELL’INDAGINE OCSE‐PIAAC: LE COMPETENZE PER VIVERE E LAVORARE OGGI
Figura 2.1 Punteggio medio di literacy ottenuto nei Paesi partecipanti all’indagine PIAAC
Fonte: elaborazione Isfol su dati OCSE‐PIAAC 2012‐2015
175
185
195
205
215
225
235
245
255
265
275
285
295
305
Giappone
Finlandia
Paesi Bassi
Nuova Zelanda
Australia
Svezia
Norvegia
Estonia
Fiandre (Belgio)
Federazione Russa
Repubblica ceca
Repubblica slovacca
Canada
Inghilterra (UK)
Repubblica di Corea
Danimarca
Germania
Stati Uniti
Austria
Cipro
Irlanda del Nord (UK)
MEDIA OCSE
Polonia
Lituania
Irlanda
Francia
Singapore
Slovenia
Israele
Grecia
Spagna
Italia
Turchia
Cile
Giacarta (Indonesia)
Paesi Round I (2011‐12) Paesi Round II (2014‐15)
Livello 1Livello 2Livello 3
Punteggio medio di literacy ottenuto nei Paesi partecipanti all’indagine PIAAC
Fonte: elaborazione Isfol su dati OCSE-PIAAC 2012-2015
35. 35
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
IL SECONDO ROUND DELL’INDAGINE OCSE‐PIAAC: LE COMPETENZE PER VIVERE E LAVORARE OGGI
Figura 2.2 Punteggio medio di numeracy ottenuto nei Paesi partecipanti all’indagine PIAAC
Round I e II
Fonte: elaborazione Isfol su dati OCSE‐PIAAC 2012‐2015
175
185
195
205
215
225
235
245
255
265
275
285
295
Giappone
Finlandia
Fiandre (Belgio)
Paesi Bassi
Svezia
Norvegia
Danimarca
Repubblica slovacca
Repubblica ceca
Austria
Estonia
Germania
Nuova Zelanda
Federazione Russa
Australia
Lituania
Canada
Cipro
Repubblica di Corea
MEDIA OCSE
Inghilterra (UK)
Polonia
Irlanda del Nord (UK)
Slovenia
Singapore
Irlanda
Francia
Stati Uniti
Grecia
Israele
Italia
Spagna
Turchia
Giacarta (Indonesia)
Cile
Paesi Round I (2011‐12) Paesi Round II (2014‐15)
Livello 1Livello 2Livello 3
Punteggio medio di numeracy ottenuto nei Paesi partecipanti all’indagine PIAAC
Fonte: elaborazione Isfol su dati OCSE-PIAAC 2012-2015
36. 36
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
L’Italia è mediamente ben al di sotto del livello 3,
giocandosi l’ultimo posto con la Spagna in Unione
Europea, e con Turchia, Cile e Giacarta,
al di fuori di essa, tra i paesi sottoposti allo studio.
Il nostro target di riferimento,
nella sua grande parte,
è analfabeta funzionale.
Due figure mitologiche
37. 37
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci
la (post) verità
38. 38
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Il comunicatore politico, dunque, deve parlare
in Italia ad un target analfabeta funzionale
con nessuna fiducia nella politica.
Ma c’è di più.
Diciamoci la (post) verità
39. 39
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Con la fine della comunicazione unidirezionale
attraverso i mass media e la affermazione dei
(furono) new media, le notizie possibili aumentano,
i punti di vista si moltiplicano, le fonti di news
diventano potenzialmente pari a quante persone
possono connettersi alla rete.
La fatica è oggi distinguere
tra le notizie vere e le notizie false.
Diciamoci la (post) verità
40. 40
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Pochi anni fa, il grande semiologo
Umberto Eco, interrogato circa
i social network, aveva risposto così:
Diciamoci la (post) verità
guarda il video sul tuo browser
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Diciamoci la (post) verità
La questione delle fonti è fondamentale. Prima della
esplosione dei social media, le parole di un politico erano
sempre prese con le pinze. Ma per avvalorare la propria tesi
egli si poteva poggiare alla tesi di uno scienziato, al dato
dell’ente indipendente, alla scoperta del premio Nobel
dell’Economia.
Ma se la parola di un incompetente ha la stessa
autorevolezza di uno studioso affermato,
tutto e il contrario di tutto sono veri entrambi.
42. 42
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Alessandro Baricco ha affrontato
il tema in un articolo interessante
e che offre diverse sollecitazioni.
Riportiamo qui 3 brani.
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
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2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
46. 46
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Se dunque le bufale sono solo il nome
che le élite danno alla verità degli altri,
non può esserci alcuna sorpresa se Trump vince
le elezioni negli Stati Uniti contro i giornali,
esattamente indicandoli come il megafono
delle élite contro cui diceva di battersi, conducendo
una campagna elettorale che ha fatto fuori
in un giro solo tutte le regole del rapporto
tra media e politici che erano esistite sino ad allora.
47. 47
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
E il fatto che praticamente tutti i giornali avessero
pronosticato la sconfitta di Trump, chiusi nella
loro bolla, il giorno dopo l’elezione ha solo
fortificato la tesi che il neopresidente sosteneva:
raccontate balle perché siete di parte.
48. 48
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
E in Italia cosa si pensa del rapporto
tra notizie dei giornali, notizie sul web,
bufale e post-verità?
49. 49
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Fonte: Termometro Politico, sondaggio del 17 marzo 2017
50. 50
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Fonte: Termometro Politico, sondaggio del 17 marzo 2017
51. 51
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Fonte: Termometro Politico, sondaggio del 17 marzo 2017
52. 52
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
L’elettore italiano ritiene che almeno
la metà della popolazione creda alle bufale,
ma di certo egli appartiene all’altra metà.
Il comunicatore politico deve dunque
parlare ad un target di analfabeti funzionali
che non crede alla politica e si sente
circondato da un popolo di creduloni.
53. 53
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Ipotesi di lavoro
54. 54
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Se questa è la sfida, la prima cosa da fare
è ricostruire il terreno della competizione
possibile.
In una crisi di sfiducia di tutti verso tutti, non esiste
alcun gesto capace di significato, se non per qualche ora.
Tutto è sempre contestabile in nome di un relativismo
solipsista poggiato, al fondo, su un forte senso di
nichilismo (non solo) politico.
55. 55
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Ma la riapertura dei giochi è nelle mani della politica:
operare per ricostruire la rete della fiducia.
E, quindi quella dei suoi elettori.
Solo che oggi una parte della politica
ha un interesse esattamente opposto:
crescere sul sentimento di sfiducia,
scoramento, delusione, avversione
alla politica.
56. 56
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
E, per crescere su questo sentimento,
ha necessità di farlo crescere a sua volta.
Lo alimenta per alimentare se stesso.
Nominandosi come qualcosa di diverso dalla politica.
57. 57
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Le due grandi direttrici che stanno
attraversando tutto il mondo occidentale
sono proprio queste, in fondo: fiducia
contro sfiducia. Per certi versi, razionalità
contro irrazionalità. Sono due scommesse
(politiche) sul futuro.
La comunicazione politica accompagna questi due filoni.
58. 58
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Può servirli entrambi, ma ognuno di essi
ha le sue specificità.
Oppure può scegliere di stare solo da una parte,
ad esempio specializzandosi e provando
ad indicare alcune strade alla politica
che punta sulla fiducia e la razionalità.
È la nostra scelta.
E questi sono i nostri consigli.
59. 59
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Quattro postulati
e un paio di azzardi
60. 60
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Nella comunicazione politica,
la politica è la condizione necessaria
(ma non sufficiente).
Quattro postulati e un paio di azzardi
61. 61
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
La politica è inscindibile
dalla sua comunicazione.
Quattro postulati e un paio di azzardi
62. 62
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Nessuna brillante campagna
di comunicazione può risollevare
le sorti di una prolungata cattiva
(comunicazione) politica precedente.
Quattro postulati e un paio di azzardi
63. 63
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
È fondamentale avere un passato
da raccontare, un orizzonte da proporre,
un presente che lo vivifichi.
Il tutto nella coerenza della biografia
che parla.
Quattro postulati e un paio di azzardi
64. 64
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
Nel 2017 più che mai è consigliabile
al politico di non sovraesporsi,
di lasciare parlare i fatti.
Di parlare poco lui.
Di farlo quando ha qualcosa di concreto da raccontare.
65. 65
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Diciamoci la (post) verità
L’utilizzo coerente di tutti
gli strumenti a disposizione
per comunicare non può
più essere rinviato.
Rinunciare ai riti che paiono immortali
è un rischio che va affrontato: partecipare
ad un talk-show non è un atto dovuto.
66. 66
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
67. 67
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Fonte: Termometro Politico
68. 68
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Nonostante la differenza evidente di stili
e di presenza tra il precedente Presidente
del Consiglio e quello attuale, la curva
di gradimento (bassa) rimane sostanzialmente
la stessa, come se il Paese fosse
stato stressato a sufficienza prima,
per gradire un poco di relax dopo.
Il silenzio, nel suo piccolo, paga.
69. 69
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Chiunque voglia però tentare la riapertura
di un ciclo capace di visione, non può più dare
nulla per scontato e, accanto ad una linea
politica credibile, deve avere
una comunicazione che parli
alle persone da vicino di questioni
che le toccano nella vita reale.
70. 70
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Spendere in campagna elettorale
il doppio del competitor
– come ha fatto Hillary Clinton (521 MLN $)
contro Donald Trump (270 MLN $, fonte Sole24ore) –
è sempre meno indicativo della vittoria.
71. 71
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Molto più importante è capire
come si spende: con messaggi sempre
più microtargettizzati, con una narrazione insieme
onirica ma capace di chiari punti di caduta, fatti concreti.
La politica ha speso in passato troppe parole.
È arrivato il momento di trovare le poche giuste.
72. 72
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Ma le parole, senza scelte che riescano a stemperare
la crisi che avvolge fasce ampie di popolazione,
potranno poco, perché le condizioni reali
non si lasciano distrarre, se non per qualche
minuto, nemmeno dal più abile oratore.
73. 73
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Ed è per questo che il cosiddetto marketing
elettorale non è la scienza asettica
che fa vincere il politico, ma uno strumento
elastico da adeguare di volta in volta
addosso al candidato scelto.
74. 74
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
Il comunicatore politico deve indagare gli strumenti,
il tono, il posizionamento giusto di volta in volta,
ma soprattutto è chiamato anche egli stesso
a scegliere in partenza quale atteggiamento
consigliare: quello dai toni forti e dal forte compenso
immediato della sfiducia e della rottura.
75. 75
2017 - Anno del silenzio / Una riflessione sulla comunicazione politica, e qualche consiglio.
Conclusioni
O se (provare a far) coltivare la pazienza della tessitura,
del medio periodo, dei toni più bassi ma più forti.
Dei fatti che rimangono e che premiano più in avanti.
È una scelta che appartiene
alla sua professionalità e,
se è possibile usare una parola forte,
alla sua etica.
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