. Progettare generazione e distribuzione di valore sociale in maniera innovativa
.Visualizzare le modalità di creazione e distribuzione del valore all’interno del Terzo Settore
. Generare il proprio “modello di business” e la propria “proposta di valore”
. Abituarsi a sviluppare innovazione e a pensare creativamente
trasformare un’idea in un business che funziona | 2° lezione
Come se fosse un modello di business...
1. …COME SE FOSSE UN
MODELLO DI BUSINESS
Business model, proposta di valore, creatività e
innovazione (e un pizzico di teamwork!)
per il Terzo Settore
Ciessevi - Milano
13 – 20 febbraio 2016
Facilitatore: Davide Verazzani
2. C o s ‘ è u n ‘ i m p r e s a
s o c i a l e ?
È un’organizzazione che:
Svolge attività
commerciale
per
raggiungere il
suo scopo.
Ha uno scopo
economico, sociale,
culturale o
ambientale in linea
con un beneficio
pubblico o di una
comunità di
riferimento.
Deriva una
porzione
importante del suo
reddito dall’attività
commerciale
Reinveste la maggior
parte del
profitto/nell’assolvim
ento del proprio
scopo.
Può aiutare, formare o impiegare
persone che sperimentano forme
di esclusione o di svantaggio
O può produrre beni o servizi che
soddisfano direttamente un
bisogno sociale o hanno un
impatto sociale
O infine può generare reddito
che viene poi usato per scopi
benefici o sociali
In che modo raggiunge i suoi obiettivi?
9. COS’E’ UN BUSINESS MODEL?
Dividetevi in coppie,
discutetene e scrivete
una vostra definizione
Tempo: 10 minuti
10. COS’E’ UN BUSINESS MODEL?
Un modello di business
descrive la logica in base
alla quale un’organizzazione
crea, distribuisce e cattura
valore
Cit. Osterwalder – Pigneur – “Business model generation” - 2009
11. BUSINESS MODEL VS.
BUSINESS PLAN
Business model: documento che disegna e
articola come un business dovrebbe
funzionare, e come noi possiamo creare
innovazione al suo interno
Business plan: documento dettagliato che
illustra gli obiettivi quantitativi del business, e
le modalità con cui si può raggiunbgerli
14. SEGMENTI DI CLIENTELA
•Per chi stiamo creando valore?
•Chi sono i nostri clienti più importanti?
Mercato di massa
Mercato di nicchia
Mercato segmentato
Mercati multi-sided
16. PROPOSTA DI VALORE
• Che tipo di valore portiamo al cliente?
• Quale suo problema cerchiamo di risolvere?
• Che pacchetti di prodotti/servizi serviamo a ogni
segmento di clientela?
• Quali bisogni del cliente stiamo soddisfacendo?
18. CANALI
• Attraverso quali canali vogliono essere raggiunti i nostri
segmenti di clientela?
• Come li stiamo raggiungendo ora?
• Come sono integrati i nostri canali fra loro?
• Come si integrano con le abitudini dei clienti?
• Quali funzionano meglio?
• Quali sono i più efficienti?
20. RELAZIONI CON I CLIENTI
• Che tipo di relazione ciascun segmento della nostra
clientela si aspetta di stabilire e mantenere con noi?
• Quali relazioni abbiamo stabilito?
• Quanto sono costose?
• Come si integrano con il nostro modello di business?
22. FLUSSI DI RICAVI
• Da dove derivano i ricavi?
• Per cosa i clienti pagano attualmente?
• Per quale valore sono disposti a pagare?
• Come pagano attualmente i nostri clienti?
24. RISORSE CHIAVE
• Quali risorse chiave sono necessarie per la creazione del
valore?
• Per i nostri canali distributivi?
• Per le relazioni con i clienti?
• Per i flussi di ricavi?
Risorse fisiche (impianti, edifici, etc)
Risorse intellettuali (brevetti, database, etc)
Risorse umane
Risorse finanziarie (linee di credito, garanzie, etc)
26. ATTIVITA’ CHIAVE
• Quali sono le azioni che si deve compiere per
raggiungere il successo?
• Quali attività chiave sono necessarie per creare valore?
28. PARTNER CHIAVE
• Chi sono i nostri partner chiave?
• Con chi tessiamo alleanze competitive?
• Chi sono i nostri fornitori chiave?
• Quali risorse o attività chiave otteniamo dai partner?
Ottimizzazione e outsourcing
Riduzione del rischio (per es.: Blu-ray)
Acquisizione di risorse
30. STRUTTURA DEI COSTI
• Quali sono i costi più importanti?
• Quali risorse o attività chiave sono le più costose?
Cost-based activity
Value-based activity
Costi fissi
Costi variabili
Economie di scala
Economie di gamma
33. The Business Model Canvas
Cost
Structure
Key
Partners
Key
Resources
Channels
Key
Activities
Value
Proposition
Customer
Relationships
Customer
Segments
Revenue
Streams
Partner
Attività
Risorse
Valore
Partner,
Risorse e
Attività
creano
VALO
RE
34. The Business Model Canvas
Cost
Structure
Key
Partners
Key
Resources
Channels
Key
Activities
Value
Proposition
Customer
Relationships
Customer
Segments
Revenue
Streams
Partner
Attività
Risorse
Valore
Costi
Clienti
Ricavi
Creare
VALOREcost
a
I
clienti
pagan
o
35. The Business Model Canvas
Cost
Structure
Key
Partners
Key
Resour ces
Channels
Key
Activities
Value
Proposition
Customer
Relationships
Customer
Segments
Revenue
Streams
Partner
Attività
Risorse
Valore
Costi
Clienti
Ricavi
Guadagno =
Ricavi - costi
Relazione
Canali
43. MULTI-SIDED PLATFORM
•Hanno due gruppi di clientela diversi ma
interdipendenti
•Creano valore connettendo questi gruppi,
come intermediari
•Il valore per un gruppo dipende dal numero
dei clienti dell’altro
•La questione è risolta sovvenzionando un
segmento per attirare l’altro
46. PROPOSTA DI VALORE
•Un’impresa sociale spesso ha 2 proposte di valore:
. commerciale (beni e servizi da vendere)
. di impatto sociale (il valore sociale che si intende produrre)
•Che tipo di valore voglio fornire ai miei clienti? Perché
dovrebbe farli tornare?
•Che relazione c’è tra la proposta commerciale e quella
sociale?
•Come e quanto è visibile l’impatto sociale della proposta
di valore? Chi pagherebbe per esso? Chi lo capisce?
•Come lo misuri e lo condividi con la clientela?
47. SEGMENTI DI CLIENTELA
•Per chi sto creando valore? E che tipo di valore sto
creando: commerciale o sociale?
•I clienti “commerciali” possono diventare “sociali” e
viceversa?
•.I donatori sono partner oppure clienti?
•Quanto è importante la connessione fra i nostri
beni/servizi e il nostro impatto sociale, per i nostri clienti?
Sono pronti a pagare di più? Chi altri potrebbe pagare per
l’impatto sociale?
•Che tipo di proposta di valore potrebbe far tornare per
un lungo periodo i nostri clienti?
48. CANALI
•CONSAPEVOLEZZA – Come sensibilizzare i segmenti di clientela
•VALUTAZIONE – Come aiutare i clienti a valutare il nostro impatto
sociale
•ACQUISTO – Come estendere i modi in cui i clienti ci possono
raggiungere
•DISTRIBUZIONE – Come aumentare l’efficienza della connessione
dei clienti al nostro meccanismo distributivo (community)
•POST VENDITA – Come ci assicuriamo che i clienti parlino di noi, e
cosa è necessario sapere da loro dopo la vendita
49. RELAZIONI
•E’ importante sottolineare l’impatto sociale, oltre che
quello commerciale?
•Che cosa potrebbe accadere se i nostri client si
“innamorano” della nostra proposta sociale? Che altro
ruolo potrebbero svolgere?
•Le relazioni con i “clienti sociali” sono diverse da quelle
con i “clienti commerciali”?
•Cosa si aspettano
50. FLUSSO DI RICAVI
•Considerare sia i ricavi commerciali che quelli “sociali”
•Suddividerli e verificarne la sostenibilità singola,
ricordando però che esistono in quanto simbiotici
•Prendere in esame business model di attività solo
commerciali nello stesso settore
51. RISORSE CHIAVE
FISICHE: Infrastrutture speciali? Fabbricati accessibili?
INTELLETTUALI: Competenze nel sociale? Partner pro-bono?
UMANE: Network di supporto? Testimonial?
FINANZIARIE: Bandi pubblici? Concorsi?
SOCIALI: Metodi e network per valutare l’impatto sociale
52. ATTIVITA’ CHIAVE
•Esistono attività chiave “sociali” complementari a quelle
commerciali? Come possiamo sfruttarle al meglio?
•Esistono attività chiave “sociali” critiche rispetto quelle
commerciali? Come possiamo controllarle e rendere
l’offerta equilibrata?
53. PARTNER
•Quali sono le motivazioni che sottostanno alla
partnership?
•Come strutturiamo la partnership?
•Chi sono i nostri partner “sociali”?
•Come dimostriamo esternamente il valore della nostra
partnership?
54. STRUTTURA DEI COSTI
•Quali sono i costi aggiuntivi dell’impatto sociale?
Costi di fundraising
Costi di formazione
Costi di produttività
Costi del lavoro
Costi finanziari
•Quali sono le attività coinvolte in questi costi aggiuntivi?
55. Commer
cial- Retail - high
trafficnear public
transportstatio
n- Word of
mouth- www
Commer
cial- kitchen /
coffeeequipm
ent- Shop
(asset)
-
Location
- Brand
- St aff
Commer
cial-
Baristaring
- cooking /
catering
- customer
service
- Front of shop
andbackro
om
manage
ment
Impact
-
support
an
dparticipationactivitie
s-
support
Commer
cial- personalised
service,repeat custom,
loyalty
- long
term
custom
ers
Impact
- personalisedservice,repeat
custom,loyalt
y- long-term
impactcustom
ers
Commer
cial- Walk-by
commuters
- Local
businesses,
offices,
services
(retail and
catering)
-
Regular
s
Impact
- Ethical
consumers- Not-for-Profits,othersocial
enterprises- social
procurementcustomers(catering)Government -purchasingjobs for
people withdisabilities, andtraining
Commercial
ValueProposition
(CVP)
Great coffee,
freshfoo
d,
perso
nal
servi
ce
Impact
ValueProposition(IVP)
Sustaina
bleemployment forpeoplewho have
been long-term
unemployed
Commer
cial
- Coffee
distributor
- Drink
distributor
- Local
chamber
of comme
rce
Impact
- Not-for-profitpartnersupporting people
witha
disability- Social
EnterpriseAllianc
e- Social
Investor
-
Complianc
e
cost
s
Impact
-
Supportcost
s
and
participation- staff
-
productivity-
training- work-
readines
s
cos
tImpact
assessment
cost
s
Commer
cial- Retail
sales- Catering
sales
Impact
-
-
-
Participationandsupport
fundingTraining
fundingDonatio
ns
Key
partnerships
Key
activities
Cost
structures
Commer
cial- Inventory
-
Equipmen
t
-
Utilities- Staff
-
Insurance
value
propostio
n
Custo
merrelations
hips
Custo
mersegme
nts
reven
uestrea
ms
Chann
els
Key
resources
Impact
- Support
expertise- Support
staff- Impact
brand
Impact
- Social
enterprisenetworks
anddirectori
es- Social
procurementdirectori
es
56. Kiva Microfunds è una ONG statunitense con sede a San Francisco, fondata
nell'ottobre 2005 dai coniugi Matt Flannery e Jessica Jackley.
Promuove azioni di microcredito in paesi disagiati attraverso raccolta di fondi via
internet.
Sul sito vengono mostrati profili di piccoli imprenditori locali. I contributori scelgono
quale progetto finanziare e con quale importo, e mandano il loro contributo
attraverso Paypal che, grazie a un accordo stretto con Kiva, rinuncia alle tariffe che
applica normalmente.
Kiva si occupa di far arrivare i contributi presso la persona scelta attraverso
organizzazioni locali (field partners), che fanno da intermediari stringendo gli accordi
direttamente con gli imprenditori locali, guadagnando un tasso di interesse che non
deve essere troppo elevato.
Quando il credito viene ripagato, i contributori possono scegliere se ritirare il denaro
o impegnarlo in altri prestiti.
Kiva guadagna solo attraverso donazioni volontarie
73. Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria
galleggiante ormeggiata sulla Senna, la
Farmacia letteraria: per lui, infatti, ogni libro
è una medicina dell'anima. Da anni vive nel
ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi
dalla Provenza e sparita all'improvviso
lasciandogli soltanto una lettera, che Jean
non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora
lui vive solo in un palazzo abitato dai
personaggi più vari: la portinaia che sa tutto
di tutti, la pianista solitaria che improvvisa
concerti al balcone per il vicinato, il
giovanissimo scrittore di successo che però
ora è in crisi creativa, la bella signora
malinconica tradita e abbandonata dal marito
fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la
cura in un libro: per tutti salvo se stesso.
Finché decide di mettersi in viaggio per
cercare la donna della sua vita. Verso la
Provenza e una nuova felicità.
92. JOBS DEL CLIENTE
Quello che il cliente cerca di
svolgere nel lavoro e nella vita
Può essere un’attività che cerca di
compiere e portare a termine, i
problemi che cerca di risolvere o i
bisogni che vuole soddisfare