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OPZ-001
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AI MIEI SOLDI CI PENSO IOI profitti costanti, reali e in diretta che il team di ALPHA4ALL ha ottenuto gestendo il proprio portafoglio grazie al
OPZIONI
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Un’operazione al giorno toglie il panico e la spesa
extra di torno!
Non è mai facile riassumere in poche parole, perché bisognerebbe iniziare
a lavorare sui mercati e, in questo caso specifico, con le opzioni finanziarie.
Ognuno potrebbe avere le sue motivazioni per investire o iniziare
a interessarsi agli investimenti in questo settore: io ti racconterò le
motivazioni che hanno spinto me a farlo.
“Non ho molto tempo, ma non voglio rinunciare alla possibilità di
ottenere una rendita aggiuntiva. Chissà, magari col tempo, potrebbe
anche diventare un vero e proprio stipendio”.
E in effetti, alla fine, ho potuto sperimentare che con un piccolo impegno
quotidiano, con circa 45 minuti al giorno potevo arrivare a un
risultato del 5% al mese sul capitale investito, e anche con una certa
costanza.
Quando ho iniziato, tra le motivazioni più importanti sono stato spinto
dalle tante spese extra che minavano la mia pianificazione economica
familiareechespessosonolestessechespaventanolepersoneingenerale:
il dentista, l’assicurazione, la scuola dei figli, le vacanze estive.
Non so tu, ma tante volte abbiamo dovuto rinunciare anche solo al
ristorante nel week end. Ecco, barcamenarsi sui mercati finanziari, nel
mio caso con le opzioni, ha rappresentato, per me, il passe-partout per
vivere la vita con più leggerezza; per potermi permettere anche qualche
piccolo lusso.
PREFAZIONE
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E poi, sai perché mi sono innamorato proprio delle opzioni? Perché
mi ha “folgorato” il fatto di non dover impazzire davanti ai monitor
per molte ore al giorno! Per lavorare con le opzioni bastava fare
un’operazione al giorno.
Non è vero che più operazioni si fanno e più si guadagna. Quella, per
me, è roba da trader compulsivi, investitori “seriali” che trasformano
una piattaforma di trading in una Playstation. Io ho trovato la mia
area di comfort: è molto meglio fare poche operazioni però con
una profittabilità alta, piuttosto che tante piccole operazioncine per
prendere le bricioline!
Beh, con questa mia introduzione non pretendo di averti convinto,
tuttavia, sono certo di aver piantato almeno un piccolo seme di
curiosità. E, come si sa, da un semino si può generare un bell’orticello.
E sai che ti dico? Per me le opzioni sono proprio questo: un orticello
di cui prendersi cura tutti i giorni, un orticello che, se ben curato, nei
prossimi mesi e anni potrà garantirmi un ritorno costante.
E alla fine quest’orticello è diventato anche la mia professione
principale.
Direi, però, che a questo punto è mio dovere darti delle preziose
informazioni in più. Quindi cominciamo!
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PREFAZIONE
INDICE
1	 COSA SONO LE OPZIONI
	 1.1	 L’ABC delle Opzioni
	 1.2	 Perché investire una parte dei nostri risparmi
		 in Opzioni?
	 1.3	 Tipologie di Opzioni
2	 ACQUISTARE OPZIONI
	 2.1	 Il ruolo delle probabilità nell’acquisto di Opzioni
3	 VENDERE OPZIONI
	 3.1	 Cos’è il margine
	 3.2	 Gestire il rischio
4	 PROFITTI COSTANTI NEL TEMPO
CONCLUSIONI
BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTORE
3
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INDICE
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COSA SONO LE OPZIONI
Non mi sono mai piaciute troppo le definizioni, le ho sempre trovate un
po’ pesanti, ma da qualche parte ci tocca cominciare. Dunque, nei libri,
con il termine opzione, si intende un particolare tipo di contratto che
conferisce a chi lo possiede il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o
venderel’oggettodelcontrattostesso,chesichiamastrumentosottostante,
a un determinato prezzo (strike price), entro una determinata data (la
scadenza) a fronte di un premio pagato.
Facciamo un esempio fuori dal linguaggio dei libri? Dunque, vediamo…
L’affittuario di un appartamento che vale 110.000€ potrebbe concordare
col proprietario (e quindi stipulare un contratto) un’opzione di
acquisto della casa per il prezzo di 100.000€ (strike price) entro la
fine dall’anno (scadenza) se il proprietario la metterà in vendita. Per
questo diritto gli consegna una piccolissima caparra di 500€ (premio).
All’affittuario conviene e come pagare un piccolo prezzo per assicurarsi
questo vantaggio. Non è obbligato a comprare la casa ma si è assicurato
il prezzo.
Bene, spero di essere stato più chiaro dei libri. Vediamo adesso che
significa sottostante. Il sottostante è l’oggetto su cui si esercita l’opzione.
01
CAPITOLO
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Cioè si possono comprare i diritti ad acquistare e vendere non solo la
casa del nostro esempio ma tutta una serie di attività finanziarie come
appunto le azioni di una società, un intero mercato o settore come un
ETF, un future, una materia prima, come oro, petrolio, rame o grano,
mais, eccetera, eccetera.
A questo punto vediamo un altro importante aspetto che ci servirà per
trarre vantaggio da questi strumenti. Perché, diciamoci la verità, al
di là delle definizioni quello che veramente ci interessa è capire come
guadagnare da questi strumenti, o no?
1.1		 L’ABC DELLE OPZIONI
Abbiamogiàdettocheleopzionihannonecessariamenteunsottostante,
cioè si riferiscono a qualcosa: un’azione, una materia prima, un future.
Questa proprietà, in finanza, si esprime dicendo che si tratta di uno
strumento derivato. Le opzioni sono strumenti derivati.
Altro dettaglio importantissimo: le opzioni non vengono emesse
direttamente dalle società, ma sono uno strumento creato ad hoc
dai mercati.
Per fare un esempio, le azioni di Apple o Microsoft vengono emesse
dalle società stesse, ma le opzioni su quelle azioni, invece, sono emesse
direttamente dal mercato.
Behaquestopuntotisvelounpiccolosegreto:ilmercatosiamotutti
noi. Quindi se c’è qualcuno che compra un’opzione e quest’opzione
la emette il mercato significa che qualche altro operatore (trader,
investitore, banca, o altro soggetto) sta vendendo quell’opzione.
Altro elemento importante col quale avremo molto a che fare. Abbiamo
detto che le opzioni hanno una scadenza. Cioè possono essere
“esercitate” entro un certo tempo. In genere, scadono il 3° venerdì del
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mese.
Poi non dimentichiamoci che un’opzione è un contratto, quindi
ha necessariamente un oggetto. L’oggetto del contratto è proprio la
possibilità di vendere o acquistare un bene in futuro e a un prezzo
prestabilito.
Altro elemento. Per avere la possibilità di vendere o acquistare,
tuttavia, bisogna pagare un premio al mercato. E qui c’è la prima
vera informazione utilissima: il premio che pagheremo per comprare
l’opzione, come nelle assicurazioni, rappresenta la nostra massima
perdita.
In pratica, si compra una possibilità per il futuro, a seconda della
nostra visione del mercato.
Facciamo un altro esempio. L’opzione finanziaria non è molto diversa
dall’opzionesuuncalciatore.Chesuccedequandounasocietàriconosce
quello che a lei sembra essere un calciatore promettente?
Questa società, ad esempio, potrebbe comprare un’opzione per quel
calciatore. Potrebbe decidere di investire 50.000€ su quel giovane
calciatore che tra due anni potrebbe arrivare a valere anche un
milione di euro. Nel caso in cui il giovane calciatore si dovesse rivelare
una schiappa, oppure si dovesse infortunare, allora lo lascerà lì dove
si trova, avrà perso 50.000€ e pazienza. Ma se, invece, il giocatore
dovesse mantenere le promesse, allora, quella società si sarà garantita
la possibilità di vedere più che decuplicato il suo investimento. Bello
no?
Anche con le opzioni finanziarie decidiamo noi la scadenza. Potremmo
comprare (o vendere) un’opzione a un mese, oppure a sei mesi o,
magari, a due anni.
Un esempio di opzione andata certamente a buon fine è stata quella
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effettuata dalla società calcistica Juventus che, nel 2012, si è assicurata
le prestazioni dell’allora diciannovenne Paul Pogba per poche migliaia
di euro, e adesso lo stesso giocatore, a distanza di 4 anni, vale circa 80
milioni. Non male!
1.2		 PERCHÉ INVESTIRE UNA PARTE DEI NOSTRI RISPARMI IN OPZIONI?
Beh, un elemento molto positivo è che le opzioni hanno un rischio
limitato rispetto alle azioni o al sottostante di riferimento.
Il rischio è limitato poiché se, ad esempio, compriamo 100 azioni di
Google, adesso che un’azione vale 720$, impiegheremmo 72.000$ del
nostro capitale e, potenzialmente, questo è tutto capitale a rischio! Se
per assurdo Google dovesse andare a zero perderemmo tutto il capitale
investito. Ma basterebbe perdere anche solo il 20% per veder andare
in fumo 15.000$.
Con le opzioni, invece, il rischio è limitato al premio pagato al mercato,
come con le assicurazioni. E stiamo parlando di qualche centinaio di
dollari al massimo.
Infatti, una volta pagato il premio ed esserci assicurati, la massima
perdita potenziale è quella pagata per pagare l’opzione. Fine!
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1.3		 TIPOLOGIE DI OPZIONI
Le opzioni sono di due tipi: call e put.
Le opzioni call vengono acquistate quando pensiamo che il titolo
(sottostante) salirà, quindi quando siamo rialzisti.
Le opzioni put vengono acquistate quando pensiamo che il titolo
scenderà, quindi quando siamo ribassisti.
Facciamo un esempio pratico.
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ACQUISTARE OPZIONI
Nulla meglio di un buon esempio per spiegarti il significato di acquisto di
opzioni.
Il 10 settembre del 2015 decisi di fare un investimento su Facebook.
In quel momento un’azione di Facebook quotava circa 90$.
Invece di acquistare 100 azioni, decisi di comprare un’opzione call con
scadenza 20 novembre 2015, strike 95.
02
CAPITOLO
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Ti ricordi dello strike price? Si tratta dell’obiettivo che ci poniamo
quando acquistiamo l’opzione.
Per poter acquistare quell’opzione, all’epoca, pagai esattamente 100$
di premio. Quindi, nella peggiore delle ipotesi qual era il mio massimo
rischio in quell’investimento? Cioè la mia massima perdita eventuale?
Esattamente 100$!
I giorni passarono e il 20 novembre un’azione di Facebook valeva
107$.
Ovviamente, avevo investito sulla giusta direzione. Ero stato rialzista
e il mercato mi aveva dato ragione. Ma quanto avevo guadagnato?
Devi sapere che per ogni opzione comprata si muovono 100 quote di
sottostante (quindi nel caso delle azioni, 100 azioni).
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Per calcolare il profitto basta fare un semplice calcolo aritmetico:
(Valore attuale del sottostante MENO il mio strike)
PER 100
MENO il premio pagato
(107 – 95) * 100 – 100
107 – 95 = 12
12 * 100 = 1200
1200 – 100 = 1100$
Semplice vero?
2.1		 IL RUOLO DELLE PROBABILITÀ NELL’ACQUISTO DI OPZIONI
Tuttavia, sono certo che ti stai chiedendo: ma dov’è il trucco?
Inrealtànonc’ènessuntrucco,piuttostodiciamocheafrontediunprofitto
potenzialmente illimitato c’è qualcosa che gioca a nostro sfavore: la
probabilità.
Infatti, in un’operazione di questo tipo abbiamo solo 1 possibilità su 3
di guadagnare; cioè solo se il titolo sale.
Se, invece, dovesse restare laterale oppure dovesse scendere non
guadagneremmo proprio nulla.
È l’ora di un piccolo riassunto!
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Cosa abbiamo scoperto fino ad ora? Con l’acquisto di opzioni abbiamo
scoperto che:
1.	 Si possono realizzare profitti potenzialmente molto
importanti investendo piccole somme.
2.	 Le probabilità di ottenere questi profitti sono piuttosto
ridotte (1 su 3).
Allentiamo la tensione, cambiamo un attimo discorso. Parliamo di
casinò
Per fare un esempio calzante, nell’acquisto di opzioni è come se si
andasse a giocare al casinò.
Èunpo’comesefacessitantepiccolepuntateda100$che,mediamente,
perdono ma, quando invece vanno a segno, mi fanno guadagnare
anche 10 volte il capitale investito.
Adesso stuzzichiamo la nostra corteccia cerebrale, la parte votata al
pensiero razionale.
Potrà sembrarti una domanda retorica ma, secondo te, mediamente al
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casinò chi guadagna di più: un giocatore oppure il banco?
Ci hai pensato? Beh, scommetto 100$ che hai detto il banco!
Certo che guadagna di più il banco! Ed è certo anche che la maggior
parte dei giocatori perde.
Non è molto diverso nei mercati. Ma perché?
Perché la maggior parte dei trader punta a ottenere dei rendimenti
pazzeschi.
Spesso accade di imbattermi in investitori che credono che investendo
pochi o pochissimi soldi possano ottenere guadagni fantasmagorici.
Non stavi pensando lo stesso anche tu, vero?
Beh, in ogni caso direi che il nostro team, Alpha4All, è il team giusto
per te! Noi ci confrontiamo quotidianamente coi mercati e di certo
non lo facciamo con l’animo del giocatore. Cerchiamo di guadagnarci
il nostro vantaggio competitivo sui mercati, ascoltandoli e investendo
somme che non muovano mai le nostre emozioni. Eh già, perché queste
sono le due condizioni fondamentali per ottenere risultati costanti.
Ovvero, non trattare i mercati come un casinò e non investire
mai somme che ci farebbero star male se le perdessimo.
Per ottenere una rendita costante con le opzioni, ho capito fin da subito
che non avrei dovuto limitarmi a comprare opzioni ma avrei dovuto
valutare le condizioni del mercato ed essere anche pronto a vendere
opzioni. Non potevo limitarmi ad acquistare e pregare che un titolo si
muovesse al rialzo (se acquistavo call) o al ribasso (se acquistavo put).
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VENDERE OPZIONI
È ora di diventare assicuratori.
Ecco che l’alternativa all’acquisto era la vendita di opzioni. Cioè ribaltare
completamente il mio atteggiamento. Non sarei stato più solo l’assicurato
ma anche “il banco”, “l’assicuratore”.
Altra domanda retorica? Hai mai visto un’assicurazione perdere?
A proposito, lo sapevi che, con i primi guadagni, il buon Warren Buffet,
il più grande investitore di tutti i tempi, si comprò una compagnia
assicurativa? E, accidenti, se lo ha fatto lui, non vedo perché non fare
altrettanto, nel mio piccolo!
03
CAPITOLO
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Il concetto del ribaltamento delle probabilità sul quale voglio
concentrare la tua attenzione è molto importante perché incrementa
le chance di ottenere guadagno. Infatti, attraverso la vendita di opzioni
noi non puntiamo la nostra analisi solo su una precisa direzione entro
un certo termine (ricordi: sono rialzista o sono ribassista), ma faccio
esattamente l’opposto, cioè cerco di analizzare dove NON andrà
il mercato.
Stupito? Adesso facciamo subito chiarezza! Facciamo l’esempio di
Twitter. Osserva il grafico. il titolo nelle ultime settimane mostra un
andamento piuttosto laterale.
A questo punto, invece che acquistare azioni o opzioni al rialzo
o al ribasso, decido di vendere opzioni sia al rialzo che al
ribasso.
Adesso andiamo in profondità a questo concetto. Innanzitutto,
vendendo opzioni, si incassa un premio che è definito da subito (il
premio che chi compra l’opzione paga a chi vende l’opzione).
Poi, e ti chiedo di concentrarti a questo punto proprio sul grafico che,
ripeto,èlaterale.Cosafaccioesattamente?Sfruttopropriolamancanza
di tendenza e decido di vendere un’opzione call (con strike 21$) e di
vendere un’opzione put (con strike 12$), entrambe con scadenza a 60
giorni.
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Vendendo le due opzioni incasso subito 150$ (in quel momento,
infatti, il mercato quotava il premio a 75$ per ogni opzione). Il margine
(di cui parleremo abbondantemente tra qualche istante) richiesto era
di 900$.
Ma dov’è la logica di questa operazione? La logica consiste
nell’incremento esponenziale di probabilità a mio favore.
Difatto,vendereun’opzioneequivaleaesserenondirezionale.
Facciamo un passo indietro. Se compro una call significa che credo
fermamente che il mercato salirà, sono rialzista! Ma ho una sola
possibilità di guadagnare: solo se sale effettivamente.
Ma se in quello stesso scenario vendessi una call? Allora in gergo si
dirà che sono non rialzista. In quel caso io sarò in guadagno se:
1.	 Il mercato scende
2.	 Il mercato rimane laterale
3.	 Il mercato sale ma non abbastanza da superare lo strike
Significa che le mie probabilità sono diventate 3 a 1: ecco che
abbiamo ribaltato lo scenario e ci siamo trasformati in assicuratore
(che riceve il premio invece di pagarlo).
Ma allora abbiamo scoperto la panacea per ogni male? Calma, calma…
ovviamente la nostra abilità consisterà proprio nell’imparare a
maneggiare questo tipo di analisi. E, con il nostro team, è esattamente
ciò che condividiamo, ad esempio, nel programma TRADING CLUB.
Parliamo adesso di margine.
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3.1		 COS’È IL MARGINE
Devi immaginare il margine come un pegno, una somma di denaro che
verseraialbrokeroallabancaatitolodigaranziaaseguitodell’apertura
di una o più posizioni in contratti derivati.
Lo dice esattamente il termine, si tratta di una somma di denaro
che viene versata a garanzia.
Torniamo al nostro esempio di Twitter.
In termini pratici, che cosa accade se Twitter dopo 60 giorni non
arriva né a 37,5 né a 27,5?
Abbiamo ottenuto il nostro scopo! Abbiamo incassato i premi di
entrambe le opzioni, cioè i 150$, e ci verranno restituiti i 900$
che il broker ci aveva trattenuto come margine durante la durata
dell’operazione, cioè fino alla scadenza dell’opzione.
Quindi, nei 60 giorni di vita del nostro investimento, avremmo potuto
guadagnare 150$ (cosa che è avvenuta) a fronte di un investimento di
900$. In termini percentuali si tratta del 16,6% in 60 giorni.
Forse non diventeremo milionari ma, sono certo che converrai con me,
che un ritorno di questa portata è sicuramente di gran lunga maggiore
rispetto a quello che ci viene proposto generalmente in banca dove, se
siamo fortunati, riusciamo a realizzare un 2% all’anno.
3.2		 GESTIRE IL RISCHIO
Ti sento, te lo stai chiedendo in questo preciso momento: “si, ok… ma
dov’è il rovescio della medaglia?”
Beh, hai ragione! Se fosse così facile lo farebbero tutti.
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Giustamente Twitter, nell’esempio precedente, potrebbe arrivare
anche a una quotazione di 5$ oppure di 25$. Quindi potrebbe non
rispettare la nostra previsione.
E in quel caso cosa succederebbe?
Se, nel nostro esempio, Twitter alla scadenza fosse crollato a 5$, cosa
perdiamo a fronte della nostra vendita di un’opzione put con strike a
12$?
Anche in questo caso faremo un semplicissimo calcolo aritmetico.
(Strike dell’opzione venduta MENO quotazione attuale del
sottostante)
PER 100
MENO il premio incassato
(12 – 5) x 100 – 75 = 625$
Beh, vista così significa che ho fatto un’operazione con un guadagno
immediato di 75$ affrontando, però, un rischio potenzialmente
illimitato! Vista così non ci piace più tanto, o no?
A mio parere no. Non ha nessun senso accollarsi tutto questo rischio.
Almeno fintanto che non intervenga un elemento “fondamentale”.
Che elemento ti starai domandando? Cosa possiamo fare per limitare
il nostro rischio sui mercati finanziari nel mondo delle opzioni?
Ci sono diversi modi. Un primo metodo consiste nel coprirci
acquistando un’altra opzione a uno strike più lontano e a costituire la
strategia più semplice nel campo delle opzioni: il vertical spread.
Prima di affrontare il più potente dei sistemi di protezione dal
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rischio, lascia che mi soffermi qualche riga su quest’ultimo concetto.
Che cos’è un vertical spread in vendita?
È una strategia costituita da due elementi:
1.	 Dalla vendita di un’opzione lontana dal prezzo attuale o “out of
the money”.
2.	 Dall’acquisto contestuale di un’opzione ancora più lontana.
Il profitto è dato dalla differenza tra il premio incassato
dall’opzione venduta e il premio pagato per coprire con
l’opzione comprata.
Che dici, facciamo un esempio concreto?
Immaginiamo un titolo: Activevision (ticker ATVI).
Come si vede dal grafico, il trend è rialzista, il prezzo attuale è circa
39$. Quindi applico la mia strategia di investimento in vertical spread
e decido di vendere un’opzione put con strike a 33$ (cioè verso il basso,
cioè dalla parte opposta del trend e molto lontana dal prezzo attuale)
e con scadenza a 60 giorni. Per questa vendita, come hai ormai capito,
incassiamo un premio. Questo premio consiste in 100$.
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Contemporaneamente, per limitare il rischio sulla mia operazione, mi
copro acquistando un’opzione put con strike a 30$, cioè ancora più
lontana dal prezzo attuale che è circa 39. Questa volta, poiché compro
l’opzione il premio lo pago io. Questo premio è di 40$.
Quindi, complessivamente, il premio che incasso è di 60$. Il margine
che mi viene richiesto a garanzia è di 240$.
Ciliegina sulla torta! Il margine su questa strategia in opzioni
corrisponde al mio massimo rischio.
Quindi, a fronte di 240$ di margine ho un premio di 60$ e, quindi, il
ritornosull’investimentoèdel25%.Inoltre,ilmiorischioèdecisamente
limitato rispetto a quello sostenuto per la vendita di opzioni nude,
ovvero strategia senza protezioni.
Infatti il margine si riduce proprio perché il broker mi riconosce la
minore pericolosità della strategia e, di fatto, mi premia con un
margine estremamente ridotto.
Ma non ho ancora finito!
Anche se il premio è di 60$ e il massimo rischio di 240$ io lo considero
un rischio ancora troppo alto rispetto al premio incassato.
Ed ecco che entra in campo il mio “salvacondotto definitivo”:		
lo stop loss.
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Mediante lo stop-loss posso decidere esattamente quanto
sono disposto a perdere su una determinata strategia, senza dover
arrivare alla massima perdita possibile.
Generalmente, sulle strategie in vendita di opzioni lo stop lo metto
al doppio del premio incassato, quindi per fare ancora una volta
un esempio concreto, se incasso 100$ sono disposto a perderne al
massimo 200$.
E anche se a prima vista possa ancora apparire sconveniente, bisogna
ricordare che le strategie in opzioni durano a lungo e, quindi, bisogna
dargli il tempo di maturare.
Inoltre, il valore delle opzioni varia in maniera piuttosto sensibile
nell’arco della giornata, e mettere uno stop loss troppo vicino al premio
incassato potrebbe voler dire prendere tanti stop loss. Cioè perdere il
vantaggio competitivo della probabilità.
Mettere uno stop loss troppo stretto equivale a
far volare un elicottero in una stanza da letto:
senza sufficiente spazio di movimento l’incidente è
inevitabile.
Quindi, a fronte di un rapporto rischio/rendimento potenzialmente
svantaggioso ho dalla mia parte una maggior probabilità di profitto.
Una probabilità ben superiore a qualsiasi altra strategia che il mercato
possa prevedere.
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PROFITTI COSTANTI NEL TEMPO
Voglio, a questo punto, fare ancora due conti insieme a te. Come facciamo
a generare profitti medi di circa il 5% mensile?
Diciamo che ogni giorno mettiamo in campo una strategia a mercato.
Il tempo impiegato per trovare la nostra opportunità ed inserirla nella
piattaforma è di circa 30-45 minuti, a seconda delle condizioni di mercato.
Immaginiamo di operare con un conto da 20.000$. Impiegando
quotidianamente una strategia investirò mediamente 20$ al mese. Se
lavoro (e lo consiglio vivamente) solo 10 mesi all’anno significa che farò
circa 200 investimenti in opzioni all’anno.
Mediamente,ipremiincassatisonodicirca100$perognistrategia.Quindi
su 200 strategie, poiché l’85% vanno in profit (questione di probabilità
e statistica e poi questi sono i risultati che noi del team conseguiamo in
diretta a mercato aperto – controlla pure), significa che 170 operazioni ci
portano un profitto di 100$, cioè 17.000$.
A questo punto, è bene tenere a mente che il 15% delle operazioni non
andranno a buon fine, quindi per 30 operazioni - dalle quali si perdono
04
CAPITOLO
www.assistenzabrokers.it 25
200$ -, otterremo un totale di perdita pari a 6.000$.
Ma profitti meno perdite mi porteranno a un risultato complessivo
di +11.000$, che su un capitale di 20.000$ equivale al 55% annuo.
Esattamente il 5,5% al mese.
È possibile anche lavorare con dei conti più piccoli e otterremo profitti
e perdite inferiori, ma mediamente i risultati percentuali saranno
simili.
Se, ad esempio, operassi con un conto da 5.000$, potrei applicare
strategie che pagano mediamente premi di 25$ e, mantenendo le
proporzioni, il risultato non cambierebbe quasi per nulla: il 5,5%
mensile.
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Ti ho parlato di risultati reali, ottenuti in diretta durante il Trading Club.
Risultati che con il nostro team e la nostra esperienza condividiamo
quotidianamente con i migliori trader di Interactive Brokers, che da anni
collaborano con noi, e con l’intera Community che ci segue. Il nostro più
grande obiettivo è quello di partecipare a una Community dove i singoli
partecipanti evitino di vivere la parte più negativa di questo mondo, cioè
perdere soldi sui mercati.
Sui mercati vale il detto “chi sbaglia impara”, però se gli sbagli costano
anche diverse migliaia di euro e portano gli investitori a convincersi che
sia troppo difficile operare e investire in questo modo allora sarà molto
meglio sbagliare il meno possibile.
Mi permetto anche uno sfogo personale. Pensare che sia troppo difficile
è quello che gli investitori istituzionali ci vogliono fare credere per
mantenerci nell’ignoranza finanziaria e continuare a spennarci con
costi bancari e commissioni. Ma la verità è un’altra. E cercheremo di
fartela conoscere con l’esempio, con la pratica, e col lavoro quotidiano.
Ti mostreremo come affrontare le diverse condizioni di mercato e come
operare in sicurezza, ottenendo rendimenti che le banche non potranno
mai offrirti.
Se dieci persone, cento, mille guadagnano insieme a noi, tutti insieme
andremo lontano e sarà un grande vantaggio per tutti!
Un’ultima considerazione: tengo a precisare che le opzioni di cui ho
parlato per tutto l’e-Book NON SONO LE OPZIONI BINARIE, per carità!
Quella è roba da gratta e vinci o bingo, chiamala col nome che preferisci.
Io mi riferisco esclusivamente a strumenti finanziari veri: le opzioni
finanziarie.
CONCLUSIONI
www.assistenzabrokers.it 27
Non mi piacciono le opzioni binarie perché non mi piace scommettere.
Se volessi giocare e passare una serata divertente destinerei qualche euro
sotto il capitolo divertimento e allora me ne andrei una serata al casinò,
ma onestamente non mi piace giocare coi soldi.
Conleopzionibinariequandosiperde,siperde1e,quandosivince,sivince
0,7-0,8:ipresupposti,quindi,nonsonoesattamentequellidell’investitore
coscienzioso.Inoltre,leopzionibinariesonostrumenticreatidirettamente
da broker definiti market maker quindi, fondamentalmente, nei nostri
investimenti ci troviamo direttamente faccia a faccia il broker, ovvero
contro il banco e, come hai ben compreso… il banco vince sempre.
Poicomeinognigiococisaràanchequalcunochevince,malastatisticanon
è assolutamente dalla nostra parte e, per questo motivo, non prendiamo
nemmeno in considerazione un’operatività di questo tipo.
Spero di essere riuscito a trasferirti un po’ dell’immensa passione che
io, per primo, vivo quotidianamente sui mercati: questi risultati sono
possibili e, con un po’ di pratica, anche sostenibili, a patto di dedicare un
po’ di impegno, di avere un pizzico di pazienza e, perché no, di lasciarsi
guidare da chi ha fatto già esperienza.
Te l’ho detto, lavorare con le opzioni è come prendersi cura di un orticello.
Inizialmente, dovrai faticare un po’ per preparare la terra e per seminare.
Dopodiché, basterà ricordarsi di innaffiare tutte le sere, 40 minuti, per
poi raccogliere frutti per sempre.
Ti auguro profitti costanti e relax nell’investire e proteggere il tuo capitale
e il tuo futuro.
Non perderti l’opportunità di leggere gli altri e-book della collana
SEGUICI SU
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BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Durante gli anni dello studio, ha sempre lavorato in parallelo col padre
che gli ha permesso di conoscere il mondo dei mercati da un punto di
vista istituzionale.
Tuttavia, volendo approfondire meglio le dinamiche che stanno dietro al
movimento dei prezzi, decise di partire per Londra, determinato a capirne
un po’ di più.
Nel Regno Unito ha avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con
La sua passione per i mercati inizia sin
da bambino grazie al padre, promotore
finanziario di lungo corso.
Ogni tanto racconta dei pomeriggi
passati a guardare grafici e numeri
dai quali era affascinato pur senza
comprenderne il significato. E
forse proprio durante uno di questi
pomeriggi aveva già deciso che la sua
carriera lo avrebbe riavvicinato a quei
grafici e ai quei numeri.
Negli anni ha continuato a mantenere
questa passione e dopo il diploma
in ragioneria decise di iscriversi a
Giurisprudenza per diversificare le
sue conoscenze.
ANDREA ARNESANO
Analista e Trader in Opzioni
www.assistenzabrokers.it 29
dei market maker in opzioni di un grande broker e lì ha avuto modo di
comprenderechecosarealmenteanimaivalorichepoivediamocomparire
sulle nostre piattaforme di trading.
Grazie a questa esperienza ha iniziato a operare sul mercato delle opzioni
in maniera molto più efficiente, applicando, però, le conoscenze apprese
solo per i propri interessi.
Successivamente ha iniziato a collaborare con Assistenza Brokers
(Referral partner di Interactive Brokers) dove ha capito l’importanza
della condivisione delle idee per migliorare anche la sua operatività, sia
in termini di rendimento che in termini di benessere, dato che non era
più solo.
Il ruolo svolto presso Assistenza Brokers gli ha aperto le porte di Alpha4all
Ltd dove attualmente si occupa di analisi e valutazione sempre legate al
mondo delle opzioni, non più solamente per il mercato Italiano ma anche
su quello Europeo.
Oltre al suo lavoro, che rappresenta la passione principale, ha dedicato
molto tempo al pallone, sia come giocatore che come allenatore di
squadre giovanili. Altri interessi riguardano la letteratura e il teatro che
lui definisce “i miei stimoli per la creatività ed elementi assolutamente
fondamentali anche per la mia attività principale”.
www.assistenzabrokers.it 30

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E-Book Opzioni - Ai miei soldi ci penso io!

  • 2. www.assistenzabrokers.it 2 AI MIEI SOLDI CI PENSO IOI profitti costanti, reali e in diretta che il team di ALPHA4ALL ha ottenuto gestendo il proprio portafoglio grazie al OPZIONI
  • 3. www.assistenzabrokers.it 3 Un’operazione al giorno toglie il panico e la spesa extra di torno! Non è mai facile riassumere in poche parole, perché bisognerebbe iniziare a lavorare sui mercati e, in questo caso specifico, con le opzioni finanziarie. Ognuno potrebbe avere le sue motivazioni per investire o iniziare a interessarsi agli investimenti in questo settore: io ti racconterò le motivazioni che hanno spinto me a farlo. “Non ho molto tempo, ma non voglio rinunciare alla possibilità di ottenere una rendita aggiuntiva. Chissà, magari col tempo, potrebbe anche diventare un vero e proprio stipendio”. E in effetti, alla fine, ho potuto sperimentare che con un piccolo impegno quotidiano, con circa 45 minuti al giorno potevo arrivare a un risultato del 5% al mese sul capitale investito, e anche con una certa costanza. Quando ho iniziato, tra le motivazioni più importanti sono stato spinto dalle tante spese extra che minavano la mia pianificazione economica familiareechespessosonolestessechespaventanolepersoneingenerale: il dentista, l’assicurazione, la scuola dei figli, le vacanze estive. Non so tu, ma tante volte abbiamo dovuto rinunciare anche solo al ristorante nel week end. Ecco, barcamenarsi sui mercati finanziari, nel mio caso con le opzioni, ha rappresentato, per me, il passe-partout per vivere la vita con più leggerezza; per potermi permettere anche qualche piccolo lusso. PREFAZIONE
  • 4. www.assistenzabrokers.it 4 E poi, sai perché mi sono innamorato proprio delle opzioni? Perché mi ha “folgorato” il fatto di non dover impazzire davanti ai monitor per molte ore al giorno! Per lavorare con le opzioni bastava fare un’operazione al giorno. Non è vero che più operazioni si fanno e più si guadagna. Quella, per me, è roba da trader compulsivi, investitori “seriali” che trasformano una piattaforma di trading in una Playstation. Io ho trovato la mia area di comfort: è molto meglio fare poche operazioni però con una profittabilità alta, piuttosto che tante piccole operazioncine per prendere le bricioline! Beh, con questa mia introduzione non pretendo di averti convinto, tuttavia, sono certo di aver piantato almeno un piccolo seme di curiosità. E, come si sa, da un semino si può generare un bell’orticello. E sai che ti dico? Per me le opzioni sono proprio questo: un orticello di cui prendersi cura tutti i giorni, un orticello che, se ben curato, nei prossimi mesi e anni potrà garantirmi un ritorno costante. E alla fine quest’orticello è diventato anche la mia professione principale. Direi, però, che a questo punto è mio dovere darti delle preziose informazioni in più. Quindi cominciamo!
  • 5. www.assistenzabrokers.it 5 PREFAZIONE INDICE 1 COSA SONO LE OPZIONI 1.1 L’ABC delle Opzioni 1.2 Perché investire una parte dei nostri risparmi in Opzioni? 1.3 Tipologie di Opzioni 2 ACQUISTARE OPZIONI 2.1 Il ruolo delle probabilità nell’acquisto di Opzioni 3 VENDERE OPZIONI 3.1 Cos’è il margine 3.2 Gestire il rischio 4 PROFITTI COSTANTI NEL TEMPO CONCLUSIONI BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTORE 3 5 6 7 9 10 11 13 16 19 19 24 26 28 INDICE
  • 6. www.assistenzabrokers.it 6 COSA SONO LE OPZIONI Non mi sono mai piaciute troppo le definizioni, le ho sempre trovate un po’ pesanti, ma da qualche parte ci tocca cominciare. Dunque, nei libri, con il termine opzione, si intende un particolare tipo di contratto che conferisce a chi lo possiede il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o venderel’oggettodelcontrattostesso,chesichiamastrumentosottostante, a un determinato prezzo (strike price), entro una determinata data (la scadenza) a fronte di un premio pagato. Facciamo un esempio fuori dal linguaggio dei libri? Dunque, vediamo… L’affittuario di un appartamento che vale 110.000€ potrebbe concordare col proprietario (e quindi stipulare un contratto) un’opzione di acquisto della casa per il prezzo di 100.000€ (strike price) entro la fine dall’anno (scadenza) se il proprietario la metterà in vendita. Per questo diritto gli consegna una piccolissima caparra di 500€ (premio). All’affittuario conviene e come pagare un piccolo prezzo per assicurarsi questo vantaggio. Non è obbligato a comprare la casa ma si è assicurato il prezzo. Bene, spero di essere stato più chiaro dei libri. Vediamo adesso che significa sottostante. Il sottostante è l’oggetto su cui si esercita l’opzione. 01 CAPITOLO
  • 7. www.assistenzabrokers.it 7 Cioè si possono comprare i diritti ad acquistare e vendere non solo la casa del nostro esempio ma tutta una serie di attività finanziarie come appunto le azioni di una società, un intero mercato o settore come un ETF, un future, una materia prima, come oro, petrolio, rame o grano, mais, eccetera, eccetera. A questo punto vediamo un altro importante aspetto che ci servirà per trarre vantaggio da questi strumenti. Perché, diciamoci la verità, al di là delle definizioni quello che veramente ci interessa è capire come guadagnare da questi strumenti, o no? 1.1 L’ABC DELLE OPZIONI Abbiamogiàdettocheleopzionihannonecessariamenteunsottostante, cioè si riferiscono a qualcosa: un’azione, una materia prima, un future. Questa proprietà, in finanza, si esprime dicendo che si tratta di uno strumento derivato. Le opzioni sono strumenti derivati. Altro dettaglio importantissimo: le opzioni non vengono emesse direttamente dalle società, ma sono uno strumento creato ad hoc dai mercati. Per fare un esempio, le azioni di Apple o Microsoft vengono emesse dalle società stesse, ma le opzioni su quelle azioni, invece, sono emesse direttamente dal mercato. Behaquestopuntotisvelounpiccolosegreto:ilmercatosiamotutti noi. Quindi se c’è qualcuno che compra un’opzione e quest’opzione la emette il mercato significa che qualche altro operatore (trader, investitore, banca, o altro soggetto) sta vendendo quell’opzione. Altro elemento importante col quale avremo molto a che fare. Abbiamo detto che le opzioni hanno una scadenza. Cioè possono essere “esercitate” entro un certo tempo. In genere, scadono il 3° venerdì del
  • 8. www.assistenzabrokers.it 8 mese. Poi non dimentichiamoci che un’opzione è un contratto, quindi ha necessariamente un oggetto. L’oggetto del contratto è proprio la possibilità di vendere o acquistare un bene in futuro e a un prezzo prestabilito. Altro elemento. Per avere la possibilità di vendere o acquistare, tuttavia, bisogna pagare un premio al mercato. E qui c’è la prima vera informazione utilissima: il premio che pagheremo per comprare l’opzione, come nelle assicurazioni, rappresenta la nostra massima perdita. In pratica, si compra una possibilità per il futuro, a seconda della nostra visione del mercato. Facciamo un altro esempio. L’opzione finanziaria non è molto diversa dall’opzionesuuncalciatore.Chesuccedequandounasocietàriconosce quello che a lei sembra essere un calciatore promettente? Questa società, ad esempio, potrebbe comprare un’opzione per quel calciatore. Potrebbe decidere di investire 50.000€ su quel giovane calciatore che tra due anni potrebbe arrivare a valere anche un milione di euro. Nel caso in cui il giovane calciatore si dovesse rivelare una schiappa, oppure si dovesse infortunare, allora lo lascerà lì dove si trova, avrà perso 50.000€ e pazienza. Ma se, invece, il giocatore dovesse mantenere le promesse, allora, quella società si sarà garantita la possibilità di vedere più che decuplicato il suo investimento. Bello no? Anche con le opzioni finanziarie decidiamo noi la scadenza. Potremmo comprare (o vendere) un’opzione a un mese, oppure a sei mesi o, magari, a due anni. Un esempio di opzione andata certamente a buon fine è stata quella
  • 9. www.assistenzabrokers.it 9 effettuata dalla società calcistica Juventus che, nel 2012, si è assicurata le prestazioni dell’allora diciannovenne Paul Pogba per poche migliaia di euro, e adesso lo stesso giocatore, a distanza di 4 anni, vale circa 80 milioni. Non male! 1.2 PERCHÉ INVESTIRE UNA PARTE DEI NOSTRI RISPARMI IN OPZIONI? Beh, un elemento molto positivo è che le opzioni hanno un rischio limitato rispetto alle azioni o al sottostante di riferimento. Il rischio è limitato poiché se, ad esempio, compriamo 100 azioni di Google, adesso che un’azione vale 720$, impiegheremmo 72.000$ del nostro capitale e, potenzialmente, questo è tutto capitale a rischio! Se per assurdo Google dovesse andare a zero perderemmo tutto il capitale investito. Ma basterebbe perdere anche solo il 20% per veder andare in fumo 15.000$. Con le opzioni, invece, il rischio è limitato al premio pagato al mercato, come con le assicurazioni. E stiamo parlando di qualche centinaio di dollari al massimo. Infatti, una volta pagato il premio ed esserci assicurati, la massima perdita potenziale è quella pagata per pagare l’opzione. Fine!
  • 10. www.assistenzabrokers.it 10 1.3 TIPOLOGIE DI OPZIONI Le opzioni sono di due tipi: call e put. Le opzioni call vengono acquistate quando pensiamo che il titolo (sottostante) salirà, quindi quando siamo rialzisti. Le opzioni put vengono acquistate quando pensiamo che il titolo scenderà, quindi quando siamo ribassisti. Facciamo un esempio pratico.
  • 11. www.assistenzabrokers.it 11 ACQUISTARE OPZIONI Nulla meglio di un buon esempio per spiegarti il significato di acquisto di opzioni. Il 10 settembre del 2015 decisi di fare un investimento su Facebook. In quel momento un’azione di Facebook quotava circa 90$. Invece di acquistare 100 azioni, decisi di comprare un’opzione call con scadenza 20 novembre 2015, strike 95. 02 CAPITOLO
  • 12. www.assistenzabrokers.it 12 Ti ricordi dello strike price? Si tratta dell’obiettivo che ci poniamo quando acquistiamo l’opzione. Per poter acquistare quell’opzione, all’epoca, pagai esattamente 100$ di premio. Quindi, nella peggiore delle ipotesi qual era il mio massimo rischio in quell’investimento? Cioè la mia massima perdita eventuale? Esattamente 100$! I giorni passarono e il 20 novembre un’azione di Facebook valeva 107$. Ovviamente, avevo investito sulla giusta direzione. Ero stato rialzista e il mercato mi aveva dato ragione. Ma quanto avevo guadagnato? Devi sapere che per ogni opzione comprata si muovono 100 quote di sottostante (quindi nel caso delle azioni, 100 azioni).
  • 13. www.assistenzabrokers.it 13 Per calcolare il profitto basta fare un semplice calcolo aritmetico: (Valore attuale del sottostante MENO il mio strike) PER 100 MENO il premio pagato (107 – 95) * 100 – 100 107 – 95 = 12 12 * 100 = 1200 1200 – 100 = 1100$ Semplice vero? 2.1 IL RUOLO DELLE PROBABILITÀ NELL’ACQUISTO DI OPZIONI Tuttavia, sono certo che ti stai chiedendo: ma dov’è il trucco? Inrealtànonc’ènessuntrucco,piuttostodiciamocheafrontediunprofitto potenzialmente illimitato c’è qualcosa che gioca a nostro sfavore: la probabilità. Infatti, in un’operazione di questo tipo abbiamo solo 1 possibilità su 3 di guadagnare; cioè solo se il titolo sale. Se, invece, dovesse restare laterale oppure dovesse scendere non guadagneremmo proprio nulla. È l’ora di un piccolo riassunto!
  • 14. www.assistenzabrokers.it 14 Cosa abbiamo scoperto fino ad ora? Con l’acquisto di opzioni abbiamo scoperto che: 1. Si possono realizzare profitti potenzialmente molto importanti investendo piccole somme. 2. Le probabilità di ottenere questi profitti sono piuttosto ridotte (1 su 3). Allentiamo la tensione, cambiamo un attimo discorso. Parliamo di casinò Per fare un esempio calzante, nell’acquisto di opzioni è come se si andasse a giocare al casinò. Èunpo’comesefacessitantepiccolepuntateda100$che,mediamente, perdono ma, quando invece vanno a segno, mi fanno guadagnare anche 10 volte il capitale investito. Adesso stuzzichiamo la nostra corteccia cerebrale, la parte votata al pensiero razionale. Potrà sembrarti una domanda retorica ma, secondo te, mediamente al
  • 15. www.assistenzabrokers.it 15 casinò chi guadagna di più: un giocatore oppure il banco? Ci hai pensato? Beh, scommetto 100$ che hai detto il banco! Certo che guadagna di più il banco! Ed è certo anche che la maggior parte dei giocatori perde. Non è molto diverso nei mercati. Ma perché? Perché la maggior parte dei trader punta a ottenere dei rendimenti pazzeschi. Spesso accade di imbattermi in investitori che credono che investendo pochi o pochissimi soldi possano ottenere guadagni fantasmagorici. Non stavi pensando lo stesso anche tu, vero? Beh, in ogni caso direi che il nostro team, Alpha4All, è il team giusto per te! Noi ci confrontiamo quotidianamente coi mercati e di certo non lo facciamo con l’animo del giocatore. Cerchiamo di guadagnarci il nostro vantaggio competitivo sui mercati, ascoltandoli e investendo somme che non muovano mai le nostre emozioni. Eh già, perché queste sono le due condizioni fondamentali per ottenere risultati costanti. Ovvero, non trattare i mercati come un casinò e non investire mai somme che ci farebbero star male se le perdessimo. Per ottenere una rendita costante con le opzioni, ho capito fin da subito che non avrei dovuto limitarmi a comprare opzioni ma avrei dovuto valutare le condizioni del mercato ed essere anche pronto a vendere opzioni. Non potevo limitarmi ad acquistare e pregare che un titolo si muovesse al rialzo (se acquistavo call) o al ribasso (se acquistavo put).
  • 16. www.assistenzabrokers.it 16 VENDERE OPZIONI È ora di diventare assicuratori. Ecco che l’alternativa all’acquisto era la vendita di opzioni. Cioè ribaltare completamente il mio atteggiamento. Non sarei stato più solo l’assicurato ma anche “il banco”, “l’assicuratore”. Altra domanda retorica? Hai mai visto un’assicurazione perdere? A proposito, lo sapevi che, con i primi guadagni, il buon Warren Buffet, il più grande investitore di tutti i tempi, si comprò una compagnia assicurativa? E, accidenti, se lo ha fatto lui, non vedo perché non fare altrettanto, nel mio piccolo! 03 CAPITOLO
  • 17. www.assistenzabrokers.it 17 Il concetto del ribaltamento delle probabilità sul quale voglio concentrare la tua attenzione è molto importante perché incrementa le chance di ottenere guadagno. Infatti, attraverso la vendita di opzioni noi non puntiamo la nostra analisi solo su una precisa direzione entro un certo termine (ricordi: sono rialzista o sono ribassista), ma faccio esattamente l’opposto, cioè cerco di analizzare dove NON andrà il mercato. Stupito? Adesso facciamo subito chiarezza! Facciamo l’esempio di Twitter. Osserva il grafico. il titolo nelle ultime settimane mostra un andamento piuttosto laterale. A questo punto, invece che acquistare azioni o opzioni al rialzo o al ribasso, decido di vendere opzioni sia al rialzo che al ribasso. Adesso andiamo in profondità a questo concetto. Innanzitutto, vendendo opzioni, si incassa un premio che è definito da subito (il premio che chi compra l’opzione paga a chi vende l’opzione). Poi, e ti chiedo di concentrarti a questo punto proprio sul grafico che, ripeto,èlaterale.Cosafaccioesattamente?Sfruttopropriolamancanza di tendenza e decido di vendere un’opzione call (con strike 21$) e di vendere un’opzione put (con strike 12$), entrambe con scadenza a 60 giorni.
  • 18. www.assistenzabrokers.it 18 Vendendo le due opzioni incasso subito 150$ (in quel momento, infatti, il mercato quotava il premio a 75$ per ogni opzione). Il margine (di cui parleremo abbondantemente tra qualche istante) richiesto era di 900$. Ma dov’è la logica di questa operazione? La logica consiste nell’incremento esponenziale di probabilità a mio favore. Difatto,vendereun’opzioneequivaleaesserenondirezionale. Facciamo un passo indietro. Se compro una call significa che credo fermamente che il mercato salirà, sono rialzista! Ma ho una sola possibilità di guadagnare: solo se sale effettivamente. Ma se in quello stesso scenario vendessi una call? Allora in gergo si dirà che sono non rialzista. In quel caso io sarò in guadagno se: 1. Il mercato scende 2. Il mercato rimane laterale 3. Il mercato sale ma non abbastanza da superare lo strike Significa che le mie probabilità sono diventate 3 a 1: ecco che abbiamo ribaltato lo scenario e ci siamo trasformati in assicuratore (che riceve il premio invece di pagarlo). Ma allora abbiamo scoperto la panacea per ogni male? Calma, calma… ovviamente la nostra abilità consisterà proprio nell’imparare a maneggiare questo tipo di analisi. E, con il nostro team, è esattamente ciò che condividiamo, ad esempio, nel programma TRADING CLUB. Parliamo adesso di margine.
  • 19. www.assistenzabrokers.it 19 3.1 COS’È IL MARGINE Devi immaginare il margine come un pegno, una somma di denaro che verseraialbrokeroallabancaatitolodigaranziaaseguitodell’apertura di una o più posizioni in contratti derivati. Lo dice esattamente il termine, si tratta di una somma di denaro che viene versata a garanzia. Torniamo al nostro esempio di Twitter. In termini pratici, che cosa accade se Twitter dopo 60 giorni non arriva né a 37,5 né a 27,5? Abbiamo ottenuto il nostro scopo! Abbiamo incassato i premi di entrambe le opzioni, cioè i 150$, e ci verranno restituiti i 900$ che il broker ci aveva trattenuto come margine durante la durata dell’operazione, cioè fino alla scadenza dell’opzione. Quindi, nei 60 giorni di vita del nostro investimento, avremmo potuto guadagnare 150$ (cosa che è avvenuta) a fronte di un investimento di 900$. In termini percentuali si tratta del 16,6% in 60 giorni. Forse non diventeremo milionari ma, sono certo che converrai con me, che un ritorno di questa portata è sicuramente di gran lunga maggiore rispetto a quello che ci viene proposto generalmente in banca dove, se siamo fortunati, riusciamo a realizzare un 2% all’anno. 3.2 GESTIRE IL RISCHIO Ti sento, te lo stai chiedendo in questo preciso momento: “si, ok… ma dov’è il rovescio della medaglia?” Beh, hai ragione! Se fosse così facile lo farebbero tutti.
  • 20. www.assistenzabrokers.it 20 Giustamente Twitter, nell’esempio precedente, potrebbe arrivare anche a una quotazione di 5$ oppure di 25$. Quindi potrebbe non rispettare la nostra previsione. E in quel caso cosa succederebbe? Se, nel nostro esempio, Twitter alla scadenza fosse crollato a 5$, cosa perdiamo a fronte della nostra vendita di un’opzione put con strike a 12$? Anche in questo caso faremo un semplicissimo calcolo aritmetico. (Strike dell’opzione venduta MENO quotazione attuale del sottostante) PER 100 MENO il premio incassato (12 – 5) x 100 – 75 = 625$ Beh, vista così significa che ho fatto un’operazione con un guadagno immediato di 75$ affrontando, però, un rischio potenzialmente illimitato! Vista così non ci piace più tanto, o no? A mio parere no. Non ha nessun senso accollarsi tutto questo rischio. Almeno fintanto che non intervenga un elemento “fondamentale”. Che elemento ti starai domandando? Cosa possiamo fare per limitare il nostro rischio sui mercati finanziari nel mondo delle opzioni? Ci sono diversi modi. Un primo metodo consiste nel coprirci acquistando un’altra opzione a uno strike più lontano e a costituire la strategia più semplice nel campo delle opzioni: il vertical spread. Prima di affrontare il più potente dei sistemi di protezione dal
  • 21. www.assistenzabrokers.it 21 rischio, lascia che mi soffermi qualche riga su quest’ultimo concetto. Che cos’è un vertical spread in vendita? È una strategia costituita da due elementi: 1. Dalla vendita di un’opzione lontana dal prezzo attuale o “out of the money”. 2. Dall’acquisto contestuale di un’opzione ancora più lontana. Il profitto è dato dalla differenza tra il premio incassato dall’opzione venduta e il premio pagato per coprire con l’opzione comprata. Che dici, facciamo un esempio concreto? Immaginiamo un titolo: Activevision (ticker ATVI). Come si vede dal grafico, il trend è rialzista, il prezzo attuale è circa 39$. Quindi applico la mia strategia di investimento in vertical spread e decido di vendere un’opzione put con strike a 33$ (cioè verso il basso, cioè dalla parte opposta del trend e molto lontana dal prezzo attuale) e con scadenza a 60 giorni. Per questa vendita, come hai ormai capito, incassiamo un premio. Questo premio consiste in 100$.
  • 22. www.assistenzabrokers.it 22 Contemporaneamente, per limitare il rischio sulla mia operazione, mi copro acquistando un’opzione put con strike a 30$, cioè ancora più lontana dal prezzo attuale che è circa 39. Questa volta, poiché compro l’opzione il premio lo pago io. Questo premio è di 40$. Quindi, complessivamente, il premio che incasso è di 60$. Il margine che mi viene richiesto a garanzia è di 240$. Ciliegina sulla torta! Il margine su questa strategia in opzioni corrisponde al mio massimo rischio. Quindi, a fronte di 240$ di margine ho un premio di 60$ e, quindi, il ritornosull’investimentoèdel25%.Inoltre,ilmiorischioèdecisamente limitato rispetto a quello sostenuto per la vendita di opzioni nude, ovvero strategia senza protezioni. Infatti il margine si riduce proprio perché il broker mi riconosce la minore pericolosità della strategia e, di fatto, mi premia con un margine estremamente ridotto. Ma non ho ancora finito! Anche se il premio è di 60$ e il massimo rischio di 240$ io lo considero un rischio ancora troppo alto rispetto al premio incassato. Ed ecco che entra in campo il mio “salvacondotto definitivo”: lo stop loss.
  • 23. www.assistenzabrokers.it 23 Mediante lo stop-loss posso decidere esattamente quanto sono disposto a perdere su una determinata strategia, senza dover arrivare alla massima perdita possibile. Generalmente, sulle strategie in vendita di opzioni lo stop lo metto al doppio del premio incassato, quindi per fare ancora una volta un esempio concreto, se incasso 100$ sono disposto a perderne al massimo 200$. E anche se a prima vista possa ancora apparire sconveniente, bisogna ricordare che le strategie in opzioni durano a lungo e, quindi, bisogna dargli il tempo di maturare. Inoltre, il valore delle opzioni varia in maniera piuttosto sensibile nell’arco della giornata, e mettere uno stop loss troppo vicino al premio incassato potrebbe voler dire prendere tanti stop loss. Cioè perdere il vantaggio competitivo della probabilità. Mettere uno stop loss troppo stretto equivale a far volare un elicottero in una stanza da letto: senza sufficiente spazio di movimento l’incidente è inevitabile. Quindi, a fronte di un rapporto rischio/rendimento potenzialmente svantaggioso ho dalla mia parte una maggior probabilità di profitto. Una probabilità ben superiore a qualsiasi altra strategia che il mercato possa prevedere.
  • 24. www.assistenzabrokers.it 24 PROFITTI COSTANTI NEL TEMPO Voglio, a questo punto, fare ancora due conti insieme a te. Come facciamo a generare profitti medi di circa il 5% mensile? Diciamo che ogni giorno mettiamo in campo una strategia a mercato. Il tempo impiegato per trovare la nostra opportunità ed inserirla nella piattaforma è di circa 30-45 minuti, a seconda delle condizioni di mercato. Immaginiamo di operare con un conto da 20.000$. Impiegando quotidianamente una strategia investirò mediamente 20$ al mese. Se lavoro (e lo consiglio vivamente) solo 10 mesi all’anno significa che farò circa 200 investimenti in opzioni all’anno. Mediamente,ipremiincassatisonodicirca100$perognistrategia.Quindi su 200 strategie, poiché l’85% vanno in profit (questione di probabilità e statistica e poi questi sono i risultati che noi del team conseguiamo in diretta a mercato aperto – controlla pure), significa che 170 operazioni ci portano un profitto di 100$, cioè 17.000$. A questo punto, è bene tenere a mente che il 15% delle operazioni non andranno a buon fine, quindi per 30 operazioni - dalle quali si perdono 04 CAPITOLO
  • 25. www.assistenzabrokers.it 25 200$ -, otterremo un totale di perdita pari a 6.000$. Ma profitti meno perdite mi porteranno a un risultato complessivo di +11.000$, che su un capitale di 20.000$ equivale al 55% annuo. Esattamente il 5,5% al mese. È possibile anche lavorare con dei conti più piccoli e otterremo profitti e perdite inferiori, ma mediamente i risultati percentuali saranno simili. Se, ad esempio, operassi con un conto da 5.000$, potrei applicare strategie che pagano mediamente premi di 25$ e, mantenendo le proporzioni, il risultato non cambierebbe quasi per nulla: il 5,5% mensile.
  • 26. www.assistenzabrokers.it 26 Ti ho parlato di risultati reali, ottenuti in diretta durante il Trading Club. Risultati che con il nostro team e la nostra esperienza condividiamo quotidianamente con i migliori trader di Interactive Brokers, che da anni collaborano con noi, e con l’intera Community che ci segue. Il nostro più grande obiettivo è quello di partecipare a una Community dove i singoli partecipanti evitino di vivere la parte più negativa di questo mondo, cioè perdere soldi sui mercati. Sui mercati vale il detto “chi sbaglia impara”, però se gli sbagli costano anche diverse migliaia di euro e portano gli investitori a convincersi che sia troppo difficile operare e investire in questo modo allora sarà molto meglio sbagliare il meno possibile. Mi permetto anche uno sfogo personale. Pensare che sia troppo difficile è quello che gli investitori istituzionali ci vogliono fare credere per mantenerci nell’ignoranza finanziaria e continuare a spennarci con costi bancari e commissioni. Ma la verità è un’altra. E cercheremo di fartela conoscere con l’esempio, con la pratica, e col lavoro quotidiano. Ti mostreremo come affrontare le diverse condizioni di mercato e come operare in sicurezza, ottenendo rendimenti che le banche non potranno mai offrirti. Se dieci persone, cento, mille guadagnano insieme a noi, tutti insieme andremo lontano e sarà un grande vantaggio per tutti! Un’ultima considerazione: tengo a precisare che le opzioni di cui ho parlato per tutto l’e-Book NON SONO LE OPZIONI BINARIE, per carità! Quella è roba da gratta e vinci o bingo, chiamala col nome che preferisci. Io mi riferisco esclusivamente a strumenti finanziari veri: le opzioni finanziarie. CONCLUSIONI
  • 27. www.assistenzabrokers.it 27 Non mi piacciono le opzioni binarie perché non mi piace scommettere. Se volessi giocare e passare una serata divertente destinerei qualche euro sotto il capitolo divertimento e allora me ne andrei una serata al casinò, ma onestamente non mi piace giocare coi soldi. Conleopzionibinariequandosiperde,siperde1e,quandosivince,sivince 0,7-0,8:ipresupposti,quindi,nonsonoesattamentequellidell’investitore coscienzioso.Inoltre,leopzionibinariesonostrumenticreatidirettamente da broker definiti market maker quindi, fondamentalmente, nei nostri investimenti ci troviamo direttamente faccia a faccia il broker, ovvero contro il banco e, come hai ben compreso… il banco vince sempre. Poicomeinognigiococisaràanchequalcunochevince,malastatisticanon è assolutamente dalla nostra parte e, per questo motivo, non prendiamo nemmeno in considerazione un’operatività di questo tipo. Spero di essere riuscito a trasferirti un po’ dell’immensa passione che io, per primo, vivo quotidianamente sui mercati: questi risultati sono possibili e, con un po’ di pratica, anche sostenibili, a patto di dedicare un po’ di impegno, di avere un pizzico di pazienza e, perché no, di lasciarsi guidare da chi ha fatto già esperienza. Te l’ho detto, lavorare con le opzioni è come prendersi cura di un orticello. Inizialmente, dovrai faticare un po’ per preparare la terra e per seminare. Dopodiché, basterà ricordarsi di innaffiare tutte le sere, 40 minuti, per poi raccogliere frutti per sempre. Ti auguro profitti costanti e relax nell’investire e proteggere il tuo capitale e il tuo futuro. Non perderti l’opportunità di leggere gli altri e-book della collana SEGUICI SU www.assistenzabrokers.it
  • 28. www.assistenzabrokers.it 28 BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTORE Durante gli anni dello studio, ha sempre lavorato in parallelo col padre che gli ha permesso di conoscere il mondo dei mercati da un punto di vista istituzionale. Tuttavia, volendo approfondire meglio le dinamiche che stanno dietro al movimento dei prezzi, decise di partire per Londra, determinato a capirne un po’ di più. Nel Regno Unito ha avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con La sua passione per i mercati inizia sin da bambino grazie al padre, promotore finanziario di lungo corso. Ogni tanto racconta dei pomeriggi passati a guardare grafici e numeri dai quali era affascinato pur senza comprenderne il significato. E forse proprio durante uno di questi pomeriggi aveva già deciso che la sua carriera lo avrebbe riavvicinato a quei grafici e ai quei numeri. Negli anni ha continuato a mantenere questa passione e dopo il diploma in ragioneria decise di iscriversi a Giurisprudenza per diversificare le sue conoscenze. ANDREA ARNESANO Analista e Trader in Opzioni
  • 29. www.assistenzabrokers.it 29 dei market maker in opzioni di un grande broker e lì ha avuto modo di comprenderechecosarealmenteanimaivalorichepoivediamocomparire sulle nostre piattaforme di trading. Grazie a questa esperienza ha iniziato a operare sul mercato delle opzioni in maniera molto più efficiente, applicando, però, le conoscenze apprese solo per i propri interessi. Successivamente ha iniziato a collaborare con Assistenza Brokers (Referral partner di Interactive Brokers) dove ha capito l’importanza della condivisione delle idee per migliorare anche la sua operatività, sia in termini di rendimento che in termini di benessere, dato che non era più solo. Il ruolo svolto presso Assistenza Brokers gli ha aperto le porte di Alpha4all Ltd dove attualmente si occupa di analisi e valutazione sempre legate al mondo delle opzioni, non più solamente per il mercato Italiano ma anche su quello Europeo. Oltre al suo lavoro, che rappresenta la passione principale, ha dedicato molto tempo al pallone, sia come giocatore che come allenatore di squadre giovanili. Altri interessi riguardano la letteratura e il teatro che lui definisce “i miei stimoli per la creatività ed elementi assolutamente fondamentali anche per la mia attività principale”.